Guardians
Il rumore dell'acqua corrente era ben udibile lì,non c'era un minimo raggio di luce,attorno a lei non c'erano altro che catene,i suoi occhi azzurri come il cielo illuminavano quella piccola rientranza nella roccia mentre tentava di liberarsi da quelle troppe catene e sigilli di cui il suo corpo smembrato era ricoperto.
Riusciva chiaramente a percepire la lontananza dai suoi arti e dal suo stesso cuore che ancora pulsava nonostante tutti quei secoli,si stava arrendendo,stava per chiudere i suoi occhi e lasciarsi alle spalle quel mondo,ma qualcosa la fermò, la voce del suo amato Kuro,il re dei demoni.
Lei era là divinità del cielo e si era innamorata del re dei demoni, avevano vissuto felicemente assieme per moltissimi secoli,nell'Ottocento era persino riusciti ad avere una bambina e qualche anno dopo un'altra,ma tutto quello non durò ancora molto,c'erano coloro che volevano fermare tutto quello.
I due perciò furono separati e sigillati in modi diversi ed in luoghi diversi,era stato detto loro che non avrebbero mai potuto rincontrarsi e delle calde lacrime sgorgarono da quegli occhi stanchi rinchiusi in una piccola fialetta di vetro.
-Aspetterò ancora un pò, aspetterò la mia famiglia- sussurrò in quella gelida e fredda oscurità che la circondava,non ricordava più come il cielo fosso o come fosse un bel fiore,non riusciva a ricordare altro che quel nero malinconico che la circondava.
Faith si svegliò fra le braccia muscolose e possente del suo ragazzo che le accarezzava dolcemente la massa di capelli spettinati che andavano dal castano al biondo,le piaceva quel suo tocco delicato così chiuse gli occhi beandosi di quella dolce sensazione.
Quando il ragazzo smise di accarezzarla e si mise a osservarla dolcemente ella aprì nuovamente gli occhi farfugliando un buon giorno ancora attaccata al petto tonico e scolpito del castano facendolo sorridere -Buon giorno,spero di non averti svegliata dolly- sussurrò lui -Spero non sia stato troppo per il tuo fisico- disse ridendo riferendosi al fatto che lo avevano fatto per tutto il giorno.
Lei sbuffò e lo baciò a stampo senza approfondire,o meglio quella era la sua intenzione,ma lui le posizionò una mano dietro alla schiene spingendola a se,per la sorpresa ella dischiuse le labbra e lui ne approfittò per far penetrare la sua lingua nella sua bocca dando vita ad un bacio che fece girare la testa a tutti e due,non ne avevano mai abbastanza perché si amavano così profondamente che le parole non bastavano mai.
Si fecero una doccia veloce per poi scendere,la ragazza vide suo padre con un'espressione indecifrabile,forse era tristezza o forse dolore,puro dolore.
-Ciao papà, forse so dove cercare la mamma,l'unico posto vicino da qui nel quale nessuno avrebbe mai deciso di guardare- disse seriamente mentre su dirigeva all'esterno,si ritrovarono davanti alla cascata nella quale lei e il suo ragazzo avevano fatto faville.
-Dici che è qui?- -Potrebbe- si limitò a dire attraversando la grande distesa d'acqua che scendeva violenta ritrovandosi in quella piccola rientranza nella parete rocciosa,ora spoglia.
Eren si guardava attorno spaesato,non c'era più nulla lì, se non polvere nera -È qui che mi sono ritrovata quando sono rinata di nuovo,sono rinata dalle fiamme e si,si è bruciato tutto quello che c'era qua- esordì senza prestare troppa attenzione al castano,si appoggiò ad una parete rocciosa con le mani e la fronte,con gli occhi chiusi mentre si spostava lentamente,arrivò sulla parete in fondo quando aprì i suoi occhi improvvisamente facendo sobbalzare la più piccola.
-È qui- disse con voce grave mentre il padre le si avvicinava,ella fece qualche passo indietro senza staccare gli occhi dalla figura possente dell'uomo che affondava i suoi strani artigli nella roccia sbriciolandola come fosse stato burro;nella stanza,l'aria era palpabile e stava divorando più di tutti Kuro,non vedeva più l'ora di riabbracciare la donna che amava,ma era presto,ancora troppo presto per cantare vittoria e questo lo avevano capito tutti.
Si ritrovarono davanti ad una stanza bianca con due poltrone una di fronte all'altra separate da un piccolo tavolini con una partita di scacchi in corso,eppure sembrava non esserci nessuno.
-Sembra troppo facile- disse Ymir stringendo a se la sua fidanzata mentre osservava con occhi diffidenti ogni millimetro di quella mini stanza.
Per prima si fece vedere una ragazza pallida come la neve,occhi neri,freddi come il ghiaccio,non aveva alcun tipo d'espressione sul volto e i suoi capelli lisci e setosi le ricadevano lungo la schiena,anch'essi neri;il suo corpo minuto e snello era fasciato da un abito pece in stile vagamente gotico,con balze e fiocchi.
In una delle piccole mani stringeva saldamente un pugnale d'argento con delle incisioni che si illuminarono appena fece un passo verso i presenti ma non si mosse più di così.
Poi si mostrò una ragazza piuttosto alta,pelle abbronzata,corpo tonico con dei lunghi e curati capelli lilla;indossava degli abiti fin troppo succinti che fecero sbuffare Faith e aveva delle ali piuttosto particolari, su una c'era il noto voto della morte e sull'altra un dolce volto angelico, anche ella fece un passo verso i presenti.
-Oh guarda degli ospiti- esclamò l più alta -Smettila o finirai uccisa sul serio-susurrò la corvina avventandosi verso Kuro,ritenendolo la minaccia più grave -Come osi farti rivedere dopo quello che hai fatto,dopo aver sedotto Celestial- urlò l'altra avventandosi anche lei su Kuro,ma non fu troppo difficile per le due figlie intervenire.
-Credo che qualcuno ti stia aspettando sai,papà- sorrise la bionda sorridendo mentre la più altra accennava un piccolo sorriso,lui annuì e corse dalla sua amata Celestial senza essere notato.
-Le due figlie sbagliate- -Non simo sbagliate- -Questo è corretto, queste due non conoscono la definizione di sbagliato o malato,dovrei mostrargliel sorellina?- -No,Faith,se lo fai rischi di lasciarti andare troppo- la rimproverò severa la biondina come se non fossero nel bel mezzo di un combattimento vitale.
Poi un colpo ebbe una conseguenza inaspettata,la più grande fece un volo all'indietro finendo nelle braccia del suo ragazzo -Dolly,hey,lasciami prendere il tuo posto in questo combattimento, ti prego, almeno per un pò, non voglio che tu ti faccia del male- sussurrò lui ricevendo un bacio in risposta -Non ce n'è bisogno,Historia, indietro- ordinò severa.
Percorse la distanza fra lei e ragazze a grandi falcate poi mostrò un sorriso tutt'altro che rassicurante alle due sventurate, va
da sotto i suoi piedi si diramarono delle ombre nere come la pece che avvolsero l'intera stanza creando come delle pareti che divisero il combattimento dai suoi amici e dal suo ragazzo .
-Non si fa,credevate davvero che vi avrei lasciato anche solo sfiorate il mio puppy?- -Un mezzo angelo non è destinato a qualcuno come te- -È qui che vi sbagliate,sembra come se non conosceste il destino- rise senza allegria mentre si dissolveva -Ora è il momento nel quale iniziate a implorare per la vostra vita-
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