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Capitolo 7.

All'ora di pranzo ci dirigemmo verso un "rifugio" e entrambi prendemmo due panini.
Ci sedemmo ad un tavolo in fondo al locale e iniziammo a programmare il nostro pomeriggio.

<<Quindi è deciso...sciamo per tutto il tempo, torniamo in hotel per riposarci e poi cerchiamo un bar dove bere qualcosa.>> dissi, ricapitolando.

<<Si.>> rispose Andrea.

<<E magari durante la sera, per tua gioia, passiamo alla pizzeria di ieri.>> aggiunse dopo pochi secondi di silenzio, alzando lo sguardo verso di me e sorridendo.

<<Si! Magari la rincont...>> affermai subito emozionato, ma mi bloccai.

Non feci in tempo a finire la frase che una ragazza vestita di rosso entró nel ristorante con il suo gruppetto di amici.

Segui i suoi movimenti con lo sguardo, finché non si sedette al tavolo dietro il nostro. Andrea, vedendomi concentrato a guardare altrove, diresse il suo sguardo nella stessa direzione del mio.

<<L'hai vista?...>> domadai, quasi sussurrando.

<<Si...>> rispose, allo stesso modo.

<<Com'è bella!>> commentai, sospirando e continuando ad osservarla.

<<Sai il suo nome?>> chiese, sempre a bassa voce.

<<Ancora no.>> risposi.

<<Cosa stai aspettando! Vai a conoscerla allora!>> affermò, incitandomi e alzando il tono della voce.

<<La fai facile tu! Non è che posso andare li e dire "Hey ciao, mi riconosci? Sono quello con cui ti sei scontrata nel ristorante. Sai, è da prima che ti guardavo mentre chiacchieravi con i tuoi amici, non è che potresti dirmi il tuo nome e darmi il tuo numero?">> risposi, utilizzando una voce più acuta della mia per accentuare l'assurdità della cosa.

<<Dai, invece di dire cretinate prova ad avvicinarti e trova un modo per poterci parlare.>> continua lui, provando a convincermi.

<<No, dai. Ci proveró questa sera, nel ristorante.>> dissi, poco convinto.

Andrea rinunciò e me la diede vinta.

<<Va bene, fa come ti pare...>> disse, alzando gli occhi al cielo.

Subito dopo iniziammo a chiacchierare del più e del meno.
Ogni tanto guardavo verso la ragazza per vedere se era ancora li.
Una parte di me mi diceva di andare a conoscerla, l' altra parte mi diceva di aspettare. Non sapevo proprio cosa fare. Notai che le squilló il telefono e andó fuori dal ristorante per rispondere. Era la mia occasione.

<<Andrea mi dai una sigaretta?>> gli domandai, improvvisamente.

<<Sbaglio o fino ieri non fumavi?>> chiese lui confuso, frugando nelle tasche del suo giubbotto.

<<C'è sempre una prima volta.>>
risposi sorridendo e prendendo il pacchetto che mi stava porgendo.

Uscii dal locale e notai che lei aveva appena terminato di parlare al telefono. Misi una sigaretta in bocca, feci finta di cercare l'accendino nelle tasche e, non trovandolo, mi avvicinai.

<<Scusami, hai un accendino?>> le chiesi educatamente.

<<Si certo, tieni.>> rispose subito, afferrandolo e porgendomelo.

<<Grazie mille!>> dissi prendendolo dalle sue mani.

Iniziai a fumare e gli diedi l'accendino, per restituirglielo.

<<Sbaglio o sei la cameriera che ieri mi è venuta contro con il vassoio di posate pulite?>> dissi poi, sorridendo.

Mi fisso per un po' con la bocca leggermente aperta.

<<Si, sono io. Scusa ancora ma avevo proprio la testa tra le nuvole>> confermò con voce imbarazzata.

<<Ma, figurati! Capita a tutti di essere distratti>> feci una piccola pausa, poi continuai - <<Comunque piacere, Giovanni.>> dissi sorridendo

<<Nicole, piacere mio.>> rispose lei ricambiando il sorriso.

<<Sei di qui, vero?>> le domandai per rompere il ghiaccio.

<<Diciamo di si, vivo qui da quando avevo cinque anni, quindi da circa 18 anni.>>

Sorrise. Era bellissima quando sorrideva.

<<Tu invece?>> mi chiese, interessata.

<<No, vengo da un paesino del Trentino.>>

Annuì.

<<Ah, quindi sei in vacanza?>> chiese.

<<Si, sono qui con un amico.>> dissi indicando l'interno del ristorante.

<<Per quanto resterete?>>

<<due settimane.>>

Ci furono alcuni istanti di silenzio, entrambi eravamo piuttosto imbarazzati.

<<Senti...che ne dici di scambiarci i numeri di telefono? Ieri dopo essere usciti dalla pizzeria abbiamo quasi rischiato di perderci e, nel caso riaccadesse, avere qualcuno a cui chiedere aiuto sarebbe meglio.>> azzardai, concludendo con una risata nervosa.

Lei ci pensò un po' su, quasi come se lo stesse facendo di proposito, lasciandomi con il fiato sospeso.

<<Si dai, perchè no.>> rispose poi, alzando le spalle e sorridendo.

Emanai un sospiro di sollievo, per poi sorridere.

Mi dettò subito il suo numero e, appena finii di registrarlo in rubrica, le dissi il mio.

Quando terminai buttai a terra la sigaretta e la schiacciai per bene per spegnerla del tutto.

Appena risollevai lo sguardo dal marciapiede, i nostri occhi si incrociarono. Il suo viso divenne bordeaux e, sorridendo, si sistemò la frangetta, scostando un ciuffo dietro l'orecchio.

Rimasi incantato a guardarla sorridendo per alcuni secondi, mentre lei sprofondava dall'imbarazzo.

Quando mi resi conto della situazione e del fatto che la stessi mettendo in difficoltà, scossi la testa, riprendendomi.

Per evitare di peggiorare le cose, iniziammo a parlare del più e del meno.

La sua voce era dolcissima e io mi sentivo alla perfezione ad ascoltarla.

Purtroppo però, fummo interrotti da un ragazzo che uscì dal locale e si avvicinò a noi a passo svelto e deciso.

<<Come mai ci stai mettendo tutto questo tempo?>> domandò a Nicole, con una voce piuttosto dura e minacciosa

Quando mi notó mi lanció un occhiataccia e si voltò verso di lei, Incazzato.

<<Lui chi è?>> disse indicandomi e continuando a guardare la ragazza.

<<Un amico...>> rispose con voce fievole e intimorita.

Io provai comunque ad essere educato e gli porsi la mano.

Diciamo che più che altro cercavo di far colpo su Nicole, non mostrandomi per niente spaventato davanti ad un ragazzo molto più alto e robusto di me, con un atteggiamento poco amichevole.

<<Piacere, Giovanni.>> affermai, con sicurezza.

Il ragazzo fissó la mia mano per un po'.

<<Jacopo.>> rispose freddo.

Si notava lontano un miglio che non gli piacessi per niente.

<<Forza, andiamo dentro.>> disse lui, aprendo la porta e aspettando che la ragazza entrasse.

<<Alla prossima Giovanni, ci sentiamo!>> rispose Nicole, sorridendo e tornando nel ristorante.

Chiudo con 1008 parole! Per la vostra felicità (spero XD) il capitolo è un po' più lungo del solito.
Li preferite cosí o più corti, come i precedenti? =P

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