Capitolo 25.
<<Quindi...>> esordì l'adulto, invitandomi a continuare.
<<Ehm...studio, sono un universitario.>> dissi guardando Nicole e sorridendo.
<<Oh Dio...>> sussuró lei, coprendosi il volto con una mano.
<<Si...studio matematica...>> continuai, annuendo e stringendo le labbra.
I genitori si scambiatori un'altra occhiata confusa, poi provarono a ribattere. Fortunatamente, prima che potessi fare altri casini, la figlia li interruppe.
<<Credo che ora Giovanni debba andare, sono quasi le quattro di notte.>> affermò, alzandosi dal divano e guardandomi.
<<Si, forse è meglio che vada...>> concordai, facendo lo stesso.
<<Allora... alla prossima.>> mi salutò il padre, stringendomi la mano.
Salutai tutti e due e seguii Nicole fino all'ingresso.
<<Dai, non è andata poi così male!>> esclamai, sorridendo soddisfatto.
Lei restò interdetta per un po', poi ridacchio e socchiuse la porta alle sue spalle, uscendo fuori con me.
<<No, potremmo dire che è andata bene. Conosco i miei genitori, gli piaci.>> confermò, avvicinandosi al mio viso.
<<Buonanotte, ci vediamo domani.>> aggiunse, stampandomi un bacio sulle labbra e tornando dentro.
Sorrisi anch'io.
Tornai in hotel. Ero esausto. Mi sdraiai sul materasso e mi addormentai, senza neanche indossare il pigiama o togliere la giacca.
Il mattino seguente mi svegliai con un fortissimo mal di testa e senzo di nausea, la sera prima avevo davvero esagerato con gli alcolici.
Mentre mi alzavo dal letto, mia madre mi chiamó al telefono per chiedermi come andava in vacanza. Non parlai di Nicole e Claudia, mi limitai a dirle di aver conosciuto molte persone e di aver rincontrato Marco, il mio vecchio compagno di banco delle superiori.
Lei parló delle solite cose che accadono durante la settimana e poi, tutto di un fiato, disse:
<<Il motivo per cui ti ho chiamato in realtà era un altro. Ieri sera la madre di Andrea si è sentita poco bene ed è stata portata di urgenza in ospedale. Pultroppo credo che la situazione sia grave e penso che lui debba saperlo. Devi dirglielo tu.>>
<<C-cosa? Mi prendi per il culo!? Dovrei dire ad Andrea che sua madre è in ospedale cosí, di punto in bianco!?>> risposi, alterato.
<<Bhe si. Trova tu il modo migliore per parlargli, ormai lo conosci da 20 anni circa.>> constatò lei.
<<Ma non puó farlo un suo parente? Magari suo padre o suo fratello...>> provai a ribattere, lamentandomi.
<<No. Loro hanno chiesto a me di riferirglielo, quindi lo farai tu.>> continuò, freddamente.
<<Ma perchè proprio io devo dargli una notizia del genere!? Che male ho fatto!?>> dissi con voce incazzata e annoiata allo stesso tempo.
<<Poche storie. Qualcuno dovrà pur farlo, no?>>
Sospirai.
<<D'accordo, lo faró... O almeno ci proveró...>>
Ci salutammo e, terminata la telefonata, mi arrivó un messaggio da Nicole dove mi diceva di andare al bar vicino all'hotel a fare colazione con lei, Claudia e Andrea.
Ero preoccupato, non avevo idea di che reazione avrebbe potuto avere a quella notizia.
Credo che questa storia dovrebbe chiamarsi "Una serie di sfortunati eventi"...
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