Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

9 - Come stelle nell'oscurità

Vorrei non aver mai interrotto il nostro bacio ed essere rimasta ferma così per sempre, tra le sue braccia a proteggermi, a farmi sentire unica.

Un momento indimenticabile, ma tutte le cose belle prima o poi devono finire, e com'era venuto se ne era dovuto andare, lasciandomi con la promessa di tornare ancora, a rivivere questo momento nei nostri sogni, insieme, legati nell'anima.

Quando se ne andò, mi sembrava di sentire ancora la sensazione delle sue labbra premute contro le mie, di aver ancora la bocca invasa dalla sua lingua umida e invitante. Tutto di lui era dannatamente invitante.

Il mio angelo tentatore.
Un Dio misterioso dagli occhi di ghiaccio e il cuore di un guerriero, forte, determinato, ambizioso come lui.
Unico.

Sembrava che il nostro mondo girasse attorno a quella parola: siamo esseri unici e speciali, e non mancava mai di ricordarmelo, di darmi forza; mi raccomandava di non temere ciò che ero e mi spronava ad accettare questa parte di me.

Così più il tempo passava, con Loki al mio fianco, più acquisivo sicurezza in me stessa e più mi sentivo forte come lui, sempre più capace ad affrontare tutti i Nove Regni pur di stare al suo fianco.

A volte mi chiedevo se non fosse proprio questo ciò a cui puntava, ma conoscendolo sapevo anche che non avrebbe mai baciato nessuna con tanta passione senza volerlo veramente, senza un sentimento reale di fondo a smuovere il suo animo tormentato.

I miei poteri aumentavano, e assieme ad essi la coscienza di doverli tenere sotto controllo. Le emozioni erano molto influenti sul seidr che mi scorreva dentro, e capitava talvolta che dovessi fermarmi e contenere anche le mie emozioni, seppur Loki sostenesse che non ci fosse nulla di male ad usare i poteri, ma purtroppo non potevo e non volevo lasciare che qualcuno mi vedesse. Avevo paura che mi giudicassero, che mi isolassero. Sarebbe stato troppo da sopportare.

Mi resi conto che Loki aveva vissuto in quel modo per quasi tutta la sua lunga vita da immortale. Doveva essere stata dura essere diverso, lassù ad Asgard.

"Un giorno avrai ciò che meriti Loki."

Passarono i giorni.
Loki riuscì a farmi visita di persona qualche altra volta, e man mano che passavamo del tempo insieme parlando, ascoltandoci a vicenda e vivendo insieme anche il più banale dei pomeriggi, lo vedevo cambiare, diventare più aperto su ciò che riguardava il suo passato e il suo mondo interiore.

Capii che non era affatto diverso da me; le nostre storie si erano incontrate a New York più di un anno prima, i nostri destini si erano fusi assieme, trovandosi compatibili e simili. Mi chiesi come sarebbe stato se fosse cresciuto qui sulla Terra anziché ad Asgard, magari sarebbe stato meglio, più felice, più libero.

Ci pensai a lungo.
Mi aveva parlato a lungo di Asgard, descrivendomi con passione la natura selvaggia, le acque limpide e tortuose del mare fuori dalla cittadella sopra cui si estendeva per chilometri il ponte dell'arcobaleno che si congiungeva col Bifrost, dei lucenti palazzi dorati che sia stagliavano alti nel cielo, delle musiche e delle danze, vagamente somiglianti a quelle celtiche.

Ne ero rimasta incantata fin da subito. Avrei voluto vederla dal vivo, e purtroppo sapevo che non era possibile, ma a tutto esisteva una soluzione.

Quella stessa notte di settembre decisi che fosse il mio turno di proiettarmi da lui.
Mi chiusi in camera, mi distesi sotto le coperte e mi rilassai. Aprii la mente e vagai nel cosmo, attraverso le stelle, raggiungendo la meravigliosa Asgard. Sembrava sospesa in un mare di nuvole e avvolta da un manto di stelle così luminose, ma non potevano competere con la luce che emanava la cittadella.

Con un po' di concentrazione e pazienza, mossi la mia proiezione fino alle prigioni, situate sotto il palazzo reale. Mi mossi con discrezione tra i corridoi, scendendo numerose scale. Nonostante potessi controllare la proiezione e decidere se essere o meno visibile ad occhi esterni, preferii ugualmente non attirare l'attenzione e muovermi di soppiatto per paura di non riuscire a controllare l'incantesimo. Dopotutto era la prima volta che mi proiettavo così lontana dal mio corpo fisico.

Arrivata all'entrata delle prigioni mi fermai dietro ad una colonna. Due guardie erano situate all'entrata. Sporsi il braccio, e non sentendo nessun commento di sorpresa o confusione, uscii dal nascondiglio e, passando sotto il naso delle guardie, superai l'entrata e vagai fra le numerose file di celle della prigione.

Come ad avermi percepita, una voce nella testa mi guidò a destinazione.
Superai la parete di energia che delimitava la cella e lo osservai.

-Ciao Loki.- lo salutai con un sorriso timido.

Stupito si avvicinò, soppesando la mano davanti al mio volto, come ad accarezzarmi. -Sei riuscita a proiettarti fino ad Asgard?- domandò stupito. Non si aspettava che ne fossi già in grado, né tantomeno che gli facessi visita. Lo avevo sorpreso oltre ogni misura.

-Sorpreso?

-Molto, e sinceramente meravigliato mia piccola stella.

Mi mancò il fiato a sentirmi chiamare così. Lo aveva scelto lui il soprannome, quando in uno dei nostri sogni condivisi avevamo esplorato il cosmo fino ai confini di Iggdrasil, l'albero dei mondi, e indicandomi una stella piccola, bianca ma estremamente luminosa, sola e circondata solo dall'oscurità, mi sussurrò che quella era la mia stella, che quella ero io.

-Le stelle brillano solo quando c'è buio.- aveva detto. Non potei che essere d'accordo, e ricambiai nominando invece a suo nome una stella, una gigante rossa fiammante, nello stesso spazio di oscurità, ribelle e potente come lui.

Le nostre stelle. La nostra promessa di un'eternità da vivere insieme.

-Forza cosa aspetti? Usciamo da qui.- lo invitai porgendogli la mano, sopra la quale poggiò quella della sua proiezione.

Lo trascinai in una folle corsa fuori dal palazzo; eravamo come due ragazzini alla prima cotta che fuggivano di notte per non farsi beccare dai genitori. Due anime ribelli che si erano trovate e che mai si sarebbero separate. Due compagni di avventure tutte da scoprire e vivere insieme.

Il suo lato burlone si incastrava perfettamente con la mia personalità scherzosa e infantile; la nostra riservatezza custodiva i nostri silenzi; le nostre mani intrecciate ci ricordavano di non essere soli, che l'uno c'era per l'altra.

Mi sembrava davvero il più bel sogno della mia vita, ed era ancora meglio perché, per una volta, quella fantastica storia d'amore era reale ed era tutta per me.

Incredibile come nel giro di un anno fosse cambiata così tanto la mia vita, la mia percezione delle cose. Un tempo non mi sarei mai immaginata innamorata, ma ora che ero qui con Loki, che lo sentivo vicino e il mio cervello era sede di mille fuochi d'artificio e il cuore palpitava leggiadro e vivace, non potei che ricredermi.

L'amore esisteva per tutti. Prima o poi, tutti lo trovano. Anche chi, come me, non si sprecava a cercarlo, men che meno a più di una galassia di distanza. Certo, se ci pensavo mi dicevo fosse impossibile sostenere una relazione a distanza, ma ora che l'avevo provata non era poi così male, soprattutto perché Loki si impegnava sempre per esserci, in ogni momento.

Era una persona sensibile e attenta, non solo ai dettagli esteriori ma anche a ciò che frullava nella testa di una persona, a comprendere il suo stato d'animo attraverso un solo sguardo. Come psicologo non sarebbe stato male, anche se c'era chi sosteneva che invece sarebbe dovuto andare da uno psicologo.

E mentre ridevamo spensierati senza alcuna ragione correndo nelle praterie cavalcando il vento della notte, mi dicevo che si, era pazzo, e lo ero anch'io. Ma pazzi a modo nostro. L'amore è la più grande pazzia, e noi, a dispetto delle nostre convinzioni, lo stavamo vivendo entrambi.

E immersi nell'oscurità più buia, ci sdraiammo mano nella mano a guardare le stelle. Con un braccio attorno alle mie spalle mi strinse a sé protettivo. Nel buio della notte sapevamo di appartenerci, a prescindere da ciò che aveva in serbo per noi il destino.

-C'è così tanta pace qui... vorrei lo fosse sempre.- ammisi con un sospiro accoccolandomi contro il suo corpo.

-Anch'io.- confessò in un sussurro beandosi delle carezze che rivolgevo alla sua lunga chioma corvina, che arrivavano nitide al suo corpo fisico, ma sentivo che qualcosa lo assillava.

-Cosa ti turba?- gli chiesi d'istinto.

Si abbandonò ad un sospiro profondo. -Vorrei non essere chi sono.- il suo sguardo era lontano, perso non nello spazio blu sopra di noi, ma nei luoghi più remoti della sua mente, a rivangare il passato.

-Se così non fossi, non ti avrei mai incontrato; se così non fossi, Loki, non mi sarei mai innamorata di te.- dichiarai dolce, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Incastonò i suoi occhi fulgi nei miei, raggiante per le parole appena udite, ma ancora un filo di rimorso accecava i suoi occhi, il dolore e la rabbia non lo avevano mai abbandonato, seppur in mia presenza essi si assopivano. -Non posso cancellare quello che ho fatto, ciò che sono!- quasi urlò staccandosi da me e alzandosi, dandomi le spalle, ma io prontamente lo seguii, ignorando il tono gelido che aveva usato per distaccarsi da me.

-Come può un'anima pura come la tua amare un mostro?- sussurrò tenendo il capo chino e lo sguardo basso, gli occhi lucidi pieni di rimorso.

Di fronte a lui, lo spinsi ad alzare il viso, accarezzandogli la guancia con la mano. -Perché non lo sei, mio angelo caduto. Tu sei perfetto così, con i tuoi errori, i tuoi difetti e il tuo gran cuore, il carisma e il tuo meraviglioso cervello.- lo cullai con le mie parole avvolgendo il suo viso con entrambe le mie mani e mettendomi in punta di piedi per sussurrargli all'orecchio. -Dimentica ciò che eri ed aspira ad un migliore te futuro. Per me non contano le tue azioni passate, perché un libro non lo si giudica mai dalla copertina, e scavando a fondo nel tuo animo ti ho trovato e ti ho conosciuto. Ti amo perché sei tu Loki.- appoggiai la fronte sulla sua, sfiorando le sue labbra mentre lui mi cingeva i fianchi riducendo la distanza tra i nostri corpi. -Perciò smettila di porti dubbi inutili, lascia che ti ami per come sei e non per ciò che gli altri vorrebbero fossi.-

Congiungemmo le nostre labbra in un tenero bacio. Le sensazioni che percepivo erano intense, vere come se non si trattasse di una semplice proiezione. La magia mi stupiva ogni giorno di più dei suoi misteri.

-Hai ragione. Ormai ciò che è fatto è fatto.-

Un sorriso mi increspò le labbra. -Finalmente mi hai dato ragione.- ridacchiai divertita guardandolo negli occhi, assumendo poi un tono più serio. -E vedi di ricordartelo, va bene? E se ti sentirò ancora fare discorsi così stupidi mi vedrò costretta a tappartela io la bocca.- lo minacciai con quasi finta aria aggressiva.

-Sono proprio curioso di vedere come.- ribatté con un luccichio divertito negli occhi.

-Nelle leggende nordiche c'è una storia molto interessante che riguarda te, un ago e un filo. Vuoi sapere come è andata a finire?- lo sfidai assumendo un tono lievemente sadico, ma pur sempre scherzoso.

Per la vicinanza lo sentii deglutire. -Non credo di voler rischiare di nuovo di sottovalutarti. L'altra volta mi è bastata.- mormorò con lieve timore.

-Ma come? Dov'è finita la tua proverbiale curiosità?- lo schernii puntellandogli col dito indice il naso, che prese a scintillare di una tenue luce smeraldo, ricordandomi che queste erano entrambe proiezioni.

Loki infastidito mi afferrò il polso della mano allontanandosela dal viso. Poi sul suo volto comparve un ghigno che prometteva una riposta più che maliziosa, perversa. -C'è ben altro di cui sono curioso scoprire i segreti.- sussurrò vicino al mio orecchio con voce profonda e suadente.

Un brivido mi attraversò la schiena nell'istante in cui soffiò flebilmente nel mio orecchio. La mano che invece ancora era salda sul mio fianco prese a scendere lentamente e poi risalire lungo la schiena con delicatezza, sfiorandomi con le falangi fredde come timorose di rompere una preziosa statua di cristallo, mentre Loki lasciava una scia di umidi baci sul mio collo, che reclinai per renderlo più esposto alle sue attenzioni.

La mia proiezione tentennò, e una sfumatura blu la pervase; fu questione di un attimo, ma sufficiente per il Dio a convincersi a fermarsi, se non voleva rompere il mio incantesimo.

-Sembra che il tuo tempo stia per scadere, piccola stella.- si staccò un po' da me, prendendo le mie mani nelle sue. -La prossima volta che ci incontreremo riprenderemo da dove ci siamo fermati.- continuò con una nota di perversione nella voce.

-Continua a crederci.- ribattei ben sapendo a cosa alludesse.

La mia proiezione sbiadì, iniziando a dissolversi. Non abbandonai lo sguardo di Loki neppure per un secondo, per poi lasciarlo con un'ultima frase per noi colma di significato. -E ricorda: noi siamo meravigliosi così come siamo, perfetti come diamanti che brillano nelle tenebre.-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro