12 - Giochi pericolosi, parte 1
Velocissimo spazio autrice
1) scusate il ritardo 😅
2) nuova copertina fatta da me, vi piace?
3) spero il capitolo vi piaccia 😉
4) grazie infinite per aver aspettato così tanto 😘
Camminai con passi leggeri, muovendomi scaltramente e nel modo meno notabile possibile nel mezzo della folta vegetazione. Prestai attenzione a non calpestare i secchi rami che mi circondavano ma che non potevo vedere, con gli occhi almeno, perché grazie a un trucchetto insegnatomi da Loki giusto la sera scorsa in vista di situazioni simili non ebbi problemi a usare il seidr che mi scorreva dentro per sondagliare la zona ed individuare l'individuabile.
Il mio piede affondò ancora una volta nella neve fresca. I giorni prima aveva nevicato parecchio, tanto che ai più piccoli dell'Istituto era stato vietato di uscire; la coltre di neve era così alta da arrivarmi alle ginocchia.
Decisamente, non sono in Italia.
Sentii un rumore e scattante mi nascosi dietro ad un albero, inginocchiandomi fino a quasi scomparire nella neve per mimetizzarmi, avvantaggiata anche dall'abbigliamento sui toni del bianco che stavo indossando, cappello, sciarpa e guanti compresi.
Se mi vedono è la fine! Devo stare attenta, non avrò altre possibilità, pensai sporgendomi quel tanto che bastava per scorgere una figura avvicinarsi proprio nella mia direzione e coprendomi di più il viso con la sciarpa.
Merda!, imprecai mentalmente.
Ormai ero spacciata. Pochi altri passi e mi avrebbe scoperta. Voltai la testa, pregando affinché cambiasse strada, e quando stavo per perdere le speranze un urlo squarciò il silenzio, seguito da un tonfo. Controllai cosa fosse successo: una spessa lastra di ghiaccio aveva sostituito la neve fin sotto i piedi di John.
-Ahahah! Fiammetta, non pensavo urlassi in maniera tanto femminile! Mi hai quasi rotto un timpano.- lo sfotté Bobby dalla cima di un albero dall'altro lato della zona nella quale stavo gradualmente avanzando. Spostò veloce lo sguardo su di me facendomi l'occhiolino, io annuii in risposta preparandomi a muovermi.
-Bobby.- disse, suonando in modo simile ad un ringhio, alzandosi e spostandosi dal ghiaccio. -Scendi giù e affrontami da uomo!- lo provocò estraendo un accendino dalla tasca e accendendolo.
-Se no che fai? Mi dai fuoco?- ribatté sfacciato e per nulla preoccupato l'uomo ghiaccio, assumendone le fattezze.
Sollevai gli occhi al cielo esasperata. Che bambini! Scommetto che daranno fuoco almeno ad un albero e quattro cespugli.
Bobby si lanciò di sotto, attutendo l'impatto grazie allo strato di neve fresca. -Fatti sotto.-
John irritato non se lo fece ripetere. Modellò una palla di fuoco e la scagliò contro l'avversario e subito una seconda; Bobby si tuffò nella neve per evitare il colpo, che finì addosso all'albero sul quale se ne stava un attimo prima, appiccando il principio di un incendio che per fortuna Bobby si premurò di spegnere, coprendo di ghiaccio la corteccia in fiamme.
Posso togliere l'albero dalla lista.
John fin dall'inizio si era dimostrato una testa calda, impulsivo e irrazionale. Io mi chiedevo come, in un parco pieno di piante verdi -seppur fosse pieno inverno e ci fosse neve ovunque-, a una persona con un pizzico di cervello e la capacità di creare una fiammella solo con un dito gli venisse in mente di scatenarsi senza tener conto dei possibili danni collaterali. Assurdo!
Mi sbattei una mano sulla faccia. -Che idiota.- mormorai sporgendomi appena per controllare la situazione.
Fu il turno di Bobby: poggiò la mano sul terreno e congelò tutta l'area circostante, ben oltre la zona del mio temporaneo nascondiglio.
-Non cadrò di nuovo.- disse sicuro di sé John iniziando a sciogliere il ghiaccio sotto di lui e intorno, generando al contempo una nube di vapore.
Sfruttai il momento per uscire da dietro l'albero e, muovendomi alle sue spalle, favorita anche dalla stessa nebbiolina da lui creata, pattinare come meglio potevo sulla lastra di ghiaccio che Bobby aveva opportunamente allungato di modo da creare per me una sorta di pista e darmi una mano.
-Ne dubito, ma in ogni caso non era quello lo scopo.- affermò Bobby con un sorriso sghembo.
-Sta zitto!- urlò irritato lanciandogli contro un'altra palla di fuoco, non accorgendosi minimamente di me.
Anziché evitare il colpo, Bobby rispose con un getto di ghiaccio che spense il fuoco in modo brusco, e minuscoli frammenti di ghiaccio esplosero in tutte le direzioni.
Io intanto proseguii spedita, osservando con attenzione l'immenso parco. Ritornai sulla neve, abbassandomi e verificando che l'area fosse sgombra e potessi proseguire. Non vedendo nessuno, mi sollevai e avanzai, passando di albero in albero, controllando anche sulle cime di essi che non ci fosse nessuno, anche se l'unico abbastanza spericolato da provarci era Bobby.
C'era fin troppa calma, e ciò mi preoccupò. Sapevo che fossero qui intorno, me lo sentivo, ma se non mi avevano già attaccata allora forse non mi avevano ancora scoperta.
Questa situazione mi stava mettendo una certa ansia.
Mi fermai sotto una quercia, osservando il salice alla mia sinistra. I lunghi e flessibili rami erano congelati, le foglie sostituite da minuscoli cristalli ghiacciati che, mossi dal vento, suonavano una dolce melodia, tenue e fragile. In pieno stile Frozen, ma di una bellezza unica. Ricordava il suono delle campane a vento, più delicato e meno preciso, ma di un incanto indescrivibile.
Dopo devo assolutamente fotografarlo.
Ahimè, quant'era vero però che le cose più belle sono le distrazioni peggiori.
Appena mi voltai verso destra colta da un rumore fui ricoperta da una montagna di neve da testa a piedi.
Mi congelai sul posto appena ne sentii un po' scendermi lungo la schiena e il collo, annaspando per la sorpresa.
-Che cazzo!- sbuffai infastidita. La neve mi piaceva, ma non era molto piacevole averne fin dentro i vestiti, nonostante sopportassi senza problemi le temperature molto basse. Per fortuna grazie a Loki avevo ovviato il problema "sindrome del grande puffo", come lo avevo nominato per parlare in codice. Ovviamente non gli era piaciuto molto: non era qualcosa da sottovalutare e trattare con sufficienza, ma che potevo farci se dentro ero ancora una bambina dalle pessime idee?
Mi scrollai la neve di dosso, scuotendo un po' gli strati di maglie che indossavo facendone cadere dell'altra da posti che neanche immaginavo ce ne fosse. Poi alzai il capo, infastidita anche dalla risata femminile che echeggiava sopra la mia testa, scorgendo la figura divertita di Jay a qualche ramo da terra. Come avevo fatto a non vederlo prima?
-Si può sapere perché usi la voce di Kitty e non la tua? È strano!-
-Perché è divertente! Hai presente ieri a pranzo?-
Ci pensai un attimo, ricordando cosa era successo di particolare. -Allora sei stato tu!- lo accusai sorpresa.
Lui rise ancora, esattamente come aveva riso ieri, anche se quella volta pensavo stesse ridendo come tutti gli altri solo per la scena. Sentire Logan fare i complimenti a Scott era infatti impossibile, senza contare anche il commento confusionario di Jean e poi gli screzi sorti tra il gruppo di Kevin, Julian e Cessily.
-Abbiamo sprecato un sacco di cibo per colpa tua!- aggiunsi imbestialita. Tutti ormai sapevano che fossi una mangiona, anche se ero lenta, ma che non bisognava permettersi di rovinarmi il pasto.
-Tanto lo so che ti sei divertita pure tu mia cara.- ribatté con un sorriso a trentadue denti in volto, atterrando al mio fianco. Sbatté le sue ali carminie spostando la neve fresca intorno a lui.
In effetti, alla fine fui una di quelle che lanciò più cibo. Quando mi lanciavano una sfida, sentivo di dover vincere ad ogni costo la battaglia, per quanto insensata fosse.
-Non sopporto quando mi chiami "mia cara", chiken little.- risposi a tono assottigliando lo sguardo.
Joshua, o come lo chiamavano tutti Jay, non era il solito ragazzo che ci provava con tutte: scherzava e punzecchiava, questo sì, ma non si sarebbe mai permesso di avere una ragazza, non dopo ciò che gli era successo. La ferita era ancora aperta, e alle volte lo vedevo starsene per conto suo, a ripensarci e a piangere, ma allo stesso tempo osservava il team nel quale era stato inserito litigare e ridere, ma soprattutto litigare, notando quanto sembrassero una famiglia, e questo lo tirava su di morale. Anche l'avere altri fratelli e sorelle all'Istituto lo aiutava. Mi dispiaceva davvero per lui, doveva essere stato terribile.
-Vogliamo continuare a parlare o passiamo all'azione?- domandò poi.
-La seconda, senza dubbio.- risposi io.
Spiccò il volo, allontanandosi da me.
-Prova a prendermi!- mi sfidò volando verso destra.
Feci per seguirlo, ma mi fermai a riflettere. Se lui stava andando in quella direzione con un chiaro invito a seguirlo, forse il mio obiettivo era da tutt'altra parte.
-E io vado a sinistra.- mormorai fra me e me creando un'illusione per fargli credere che lo stessi raggiungendo, mentre io andai a sinistra continuando a nascondermi di albero in albero.
Raggiunsi il salice e lo sorpassai, ma venni spinta da dietro e sprofondai nella neve. Kitty era già impegnata a lottare contro Rogue, Jay era appena andato, John con Bobby, perciò restavano solo Dazzler e Mercury. Sperai vivamente fosse la prima.
-Sembra che Jay abbia fallito.- chiosò girandomi attorno, fino a ritrovarsi davanti alla mia faccia. Mi sollevai sulle braccia, guardando la mia avversaria.
-Perché non resti a terra? Renderesti le cose più facili.-
-Andiamo, mi conosci Ally.- risposi alzandomi e togliendo nuovamente la neve. -Sono una guerriera. O la vittoria, o la morte. Niente resa per me.- affermai prima di scagliarmi su di lei dandole un pugno in pancia, poi le feci lo sgambetto e cadde di schiena nella neve. La sorpassai evitando opportunamente le sue braccia per non essere afferrata e corsi via, cercando di mettere distanza tra di noi, ma sapevo quanto fosse veloce, perciò mi diedi da fare e accelerai più che potei, rallentata però dallo spesso strato di neve.
-Non credere di averla vinta con così poco!- mi urlò correndomi dietro inferocita.
Oh merda, oh merda, oh merda!
Continuai a guardarmi attorno, sperando di vedere qualcuno dei miei compagni, ma Dazzler mi aveva quasi raggiunta. Superai un albero, notando a sinistra del fumo salire in cielo.
Cos'avranno bruciato questa volta?
Fortunatamente, dietro a quell'albero c'era appostata Paige, la sorella maggiore di Jay, che iniziò ad avvicinarsi con cautela a me.
-Scusa Dazzler, ma ho un impegno improrogabile, perciò ti lascio nelle mani sicure di Husk!- gridai, e un attimo dopo Paige uscì dal nascondiglio strappandosi la pelle di dosso, mostrando un corpo metallico, probabilmente qualcosa di leggero da potersi muovere con facilità ma abbastanza denso da poter colpire con forza l'avversaria.
Paige, o meglio Husk, si fiondò su Ally atterrandola, ma questa con abili mosse la spinse via colpendola al contempo, iniziando a cantare per creare vari fasci di luce per distrarre Husk e accecarla, ma questo non funzionò e iniziarono un incredibile corpo a corpo.
-Un giorno sarò anche io ai loro livelli!- mi dissi sorridendo dopo essermi soffermata un attimo a guardarle lottare. Erano un concentrato di agilità, precisione e violenza, delle combattenti abilissime; erano ai livelli più alti, anche perché avevano entrambe due anni in più di me, e sicuramente in quell'organizzazione chiamata S.H.I.E.L.D. sarebbero state ai livelli della Vedova Nera, o quasi.
Probabilmente avrebbe avuto la meglio Husk grazie ai suoi poteri; d'altra parte, la sua pelle una volta strappata poteva rivelare qualsiasi materiale, anche se non sapevo se avesse dei limiti nella trasformazione. Di certo Alison non aveva grandi vantaggi grazie ai suoi poteri: creare fasci di luci con la voce poteva essere utile durante i suoi concerti, ma in battaglia era difficile usare il suo potere, anche perché le serviva concentrazione per generarli nel modo in cui voleva, ed era quasi impossibile cantare mentre si era nel mezzo di uno scontro ravvicinato, però era davvero brava, una delle migliori. Chissà chi avrebbe vinto.
Mi riconcentrai sulla corsa. Ormai un lavoro in modalità fantasma non aveva più senso. Quasi tutti erano impegnati in uno scontro: restavamo io, forse Santo e Cessily. Lei sarebbe stata un problema per me proprio a causa dei suoi poteri.
Rallentai, ormai a corto di fiato.
Mi piegai poggiando le mani sulle ginocchia, sentendo i polmoni bruciare e le gambe molli; tutto sommato ero soddisfatta: avevo resistito più a lungo del solito nella corsa. L'allenamento aveva dato i suoi frutti.
Di giorno un'allieva mutante, di notte l'apprendista strega. All'inizio era stato davvero stancante seguire entrambi gli addestramenti con costanza e impegno, perché il mio corpo e la mia mente non erano abituati a un simile sforzo, ma a lungo andare ci avevo fatto l'abitudine, ero migliorata e anche la mia resistenza era aumentata, e non potevo che esserne orgogliosa.
Osservai un po' il paesaggio circostante. C'erano vari alberi, alcuni spogli e ricoperti di neve e altri invece sempreverde; il ruscello poco più avanti era congelato e sul ponte in pietra i raggi del sole facevano risplendere una sottile lastra di ghiaccio.
Eppure dev'essere qui da qualche parte...
Avanzai di qualche passo; forse sarei dovuta andare ancora più lontana, magari addirittura ai confini dell'immenso giardino. Mi ritrovai davanti al ponte, incerta se attraversarlo o meno. Guardai un'ultima volta a destra e sinistra, ma niente.
Strinsi la mano sulla spessa ringhiera di pietra; il freddo era percepibile persino con i guanti. Avanzai di un passo rischiando di scivolare e strinsi automaticamente la presa. Forse sarebbe stato più sicuro usare i miei poteri, ma non volevo sprecare energie. Mossi poi il piede destro con cautela e allungai la mano in avanti.
Lentamente percorsi il piccolo ponte, rischiando di scivolare ben quattro volte quando, poggiato il piede sull'ultimo pezzo di ponte, staccai la mano dalla ringhiera perdendo l'equilibrio all'ultimo secondo, cadendo.
-Ahia che male al culo.- fiatai massaggiando la parte lesa e rialzandomi a fatica.
-Ahahahahah! Non ti eri fatta neanche un graffio e poi ti ferisci da sola! Che ironia.-
-Oltre al danno la beffa.- sbuffai voltandomi, notando Cessily in piedi in mezzo al ponte. -Senti, perché non vieni qui e ne parliamo, ti va?-
-Nah, questo ponte sembra essere il tuo punto debole, non mi muoverò mai da qui.- ironizzò lei. -Perché invece non vieni tu da me?- chiese a sua volta allungando il braccio argenteo verso di me estendendo il liquido che la formava.
Alzai velocemente uno scudo di energia -o, per essere corretti, di magia- per difendermi, ma purtroppo questo si sfaldò. Non ne rimasi affatto sorpresa, era qualcosa che avevo previsto e che, sfortunatamente, rischiava di smascherarmi, perché il caso volesse che il liquido metallico di cui era fatta la rendesse resistente alla telepatia e alla magia.
Se questa non è sfiga. Ora sì che vorrei essere una mutante.
Cessily sorrise. -A quanto pare hai bisogno di allenarti di più.- esordì con una nota severa nella voce. Anche lei aveva due anni in più e ci teneva che i più giovani imparassero a usare al massimo i loro poteri per potersi difendere da soli. La sua non era una critica, ma un consiglio, un invito a migliorarmi per poter andare nel mondo a testa alta e senza paura, perché il mondo è un posto crudele, e questo lei lo sapeva bene.
-Eh già...- risposi fingendomi imbarazzata, indietreggiando preoccupata. I miei poteri non avevano effetto su di lei, mi serviva una strategia. L'unico suo punto debole era l'elettricità, ma non avevo niente da usare contro di lei.
Data la sua forma liquida uno scontro ravvicinato non funzionerebbe... Se usare i miei poteri direttamente non funziona, posso provare a usarli su altro da scagliarle contro!
Concentrai il seidr intorno a me, raccogliendo la neve e compattandola meglio che potevo, per poi lanciargliela contro, ma lei la schivò.
-Però, non me l'aspettavo!- commentò sorridendo orgogliosa.
-E non hai ancora visto niente!-
Creai altre palle di neve, grandi quanto la mia testa e le lanciai in sequenza su di lei, ma anche se la colpivo non ebbi grandi risultavi. Dopotutto era solo neve, tra l'altro fresca, serviva qualcosa di più duro, come dei sassi.
Sgranai gli occhi. La risposta era davanti ai miei occhi. Ero pronta a correre il rischio.
Ecco un'altra brillante idea per farmi uccidere, o peggio espellere. Quanta saggezza in codeste parole!
Effettivamente, non era una buona idea, ma come si dice, in guerra tutto è concesso.
Mi concentrai a fondo, prima focalizzando nella mia mente l'operazione e poi eseguendola nella realtà. Smontai il ponte mattone dopo mattone, costringendo Mercury a saltare giù nella neve. I pezzi che poco fa costituivano il ponte volavano sostenuti dal mio seidr bluastro, ma erano tanti e piuttosto pesanti, così iniziai subito a scagliarli contro di lei che, dopo lo stupore iniziale, si scansò per non venir colpita.
La persi di vista; la sua composizione fluida le permetteva di assumere varie forme, probabilmente era ancora nei paraggi pronta ad attaccarmi. Fortunatamente, trovai ciò che cercavo proprio dove prima c'era il ponte.
-Come ho fatto a non pensarci!- esclamai fiondando a recuperare il pezzo di stoffa colorato di un verde fluorescente.
-Non così in fretta!- Cessily comparve al mio fianco all'improvviso e mi scaraventò con un calcio lontana dalla bandiera.
Rotolai un po' nella neve, fino a ritrovarmi sopra il ruscello ghiacciato. Guardai sotto i miei piedi il ghiaccio creparsi. Volsi uno sguardo spaventato a Cessily, che si fiondò verso di me altrettanto preoccupata.
-Oh mer- sprofondai nell'acqua. Il ghiaccio si ruppe troppo velocemente e non riuscii nemmeno a prendere una boccata d'aria decente.
L'acqua era gelata; sentivo la voce di Cessily echeggiare dall'esterno. Non avevo quasi più aria nei polmoni, e la cosa peggiore era il dolore alla spalla destra. La runa di controllo che mi aveva inciso Loki bruciava come non mai, attivata dalla vicinanza con l'intenso freddo che stava risvegliando la mia parte jotun.
Sbattei gli occhi più volte, sforzandomi di tenerli aperti anche in acqua e cercando la breccia da cui ero entrata. Il ruscello era quasi un piccolo fiume, largo intorno ai sei metri e profondo più o meno tre e la corrente, seppur debole, mi stava trascinando sempre più in basso e lontana.
Arrivai sul fondo, osservando quel minuscolo spiraglio di luce che si confondeva nell'oscurità dell'acqua. Tesi la mano verso l'alto in cerca di quella di Cessily, senza trovarla. Era troppo distante.
Non resistetti più e buttai fuori l'aria. Le bollicine salirono veloci, arrivando fino a Cessily, che disperata mi stava ancora chiamando, ma la sua voce sembrava un suono ormai distante. Non sentivo più freddo. La runa aveva ceduto e la mia pelle si era tinta di blu.
Forse era meglio restare lì, così che nessuno vedesse cos'ero realmente.
Non arrenderti.
Loki?
La sua voce risuonò nelle mie orecchie come se fosse accanto a me. La sua proiezione apparve nel solito bagliore smeraldino davanti a me, con un'espressione seria in volto.
Coraggio. Tu puoi farcela.
Non posso! Mi vedranno!, risposi mantenendo vivo il contatto mentale fra di noi nonostante la stanchezza.
Tese un braccio verso di me, ristabilendo la runa e impregnandola ancor più di prima di magia, rendendola più forte.
Non avere paura. Sii fiera di te stessa come lo sono io e fa il culo a quella là, disse con uno sguardo di fuoco e un ghigno in volto.
Annuii concorde. Non potevo mollare ora. Non ero tipa da arrendermi per così poco, neanche se avessero scoperto il mio segreto. Quello non era la cosa più importante.
Mi detti la spinta sul fondo con i piedi, ringraziando la forza fisica dei giganti di ghiaccio che scorreva in me, arrivando vicino al buco nel ghiaccio da cui ero precipitata. Vidi la mano di Cessily tesa verso di me e la afferrai forte, per poi venir tirata su e stretta forte tra le sue braccia.
-Dio Fra mi dispiace! Sono stata una stupida, dovevo fare più attenzione!- biascicò fra i singhiozzi, mentre io ascoltavo riprendendo fiato. -Scusami, scusami! Ho avuto paura...- continuò non allentando la presa.
-Si però ora mi stai stritolando.- dissi ridacchiando. Lei mi mollò immediatamente, strofinando le mani sulle mie braccia per scaldarmi, temendo che mi stessi congelando per la nuotata nell'acqua ghiacciata.
Le afferrai le braccia e la tirai a me velocemente, dandole una testata in piena fronte.
Mi guardò allibita tenendosi la fronte arrossata e lievemente sanguinante.
-Che c'è? La lotta non era mica finita.- dissi con disinvoltura facendola arrabbiare.
-Mi prendi in giro? Stavi per annegare e tu pensi ancora a vincere?- domandò urlando istericamente. Io annuii più volte con una faccia che diceva "Beh si, mi sembra una cosa logica, si è proprio quello che farò."
Ghignai. -Ti sei spaventata?- lei non capì subito, ma poi sgranò gli occhi sconvolta.
-Hai aspettato a risalire di proposito? Ma che hai in testa!- gridò imbufalita mettendosi le mani tra i capelli e tirandoli per alleviare lo stress.
-Dai dai, non ti scaldare! Era solo uno scherzetto innocente!- mentii sorridendo sorniona.
Sbuffò più volte, digrignando i denti per la rabbia e girando in tondo nella neve. Pareva quasi volesse prendere una pietra e rompersela in testa.
Far esaurire Cessily: fatto!
Tossii per attirare la sua attenzione.
-Allora... vogliamo riprendere da dove ci eravamo fermate?-
Sospirò. -Sicura di voler continuare? Potrebbe venirti un malanno nelle tue condizioni.- chiese pacata.
-Stai cercando di farmi arrendere? Mai!- affermai con grinta. -Preparati a perdere Mercury!- esclamai correndo verso di lei.
Sbuffò un'ultima volta e sorrise, lanciandosi al contrattacco.
Spazio autrice parte 2
Nulla di importante, volevo solo dire che lascio le immagini dei vari personaggi nominati nel capitolo. Come già sapete, ho dovuto fare delle ricerche per scrivere il capitolo e riguardavano appunto questi giovani eroi. Preferisco non descrivere la loro storia qui sotto perché non so se in futuro potrebbe servirmi inserirla in qualche modo, perciò lascio solo la descrizione dei poteri.
Nome: Paige Elisabeth Guthrie
Nome in codice: Husk
Potere: è in grado di strapparsi la pelle di dosso e sostituirla con qualsiasi materiale da lei conosciuto.
Nome: John Allerdyce
Nome in codice: Pyro
Potere: capace di controllare le fiamme, ma non di generarle.
Nome: Alison Blair
Nome in codice: Dazzler
Potere: trasforma il suono in luce per creare raggi fotonici.
Nome: Robert "Bobby" Drake
Nome in codice: Uomo Ghiaccio
Potere: è un criocineta, cioè capace di manipolare psionocamente le basse temperature nell'ambiente circostante a lui, sfruttando a proprio vantaggio le fonti di umidità presenti. Può anche congelare totalmente il proprio corpo fino a livello molecolare, potendo in questa forma ricostruire il proprio corpo se danneggiato.
Nome: Katherine "Kitty" Anne Pryde
Nome in codice: Shadowcat (il più utilizzato, ma nella sua storia editoriale ha assunto anche altri nome in codice come Ariel e Sprite)
Potere: intangibilità, ovvero può attraversare qualunque oggetto solido e, nel caso di apparecchi elettronici, mandarli in cortocircuito. Può estendere la sua abilità ad una dozzina di persone o oggetti purché mantengano un contatto fisico.
Nome: Anna Marie
Nome in codice: Rogue
Potere: può assorbire, attraverso il contatto fisico, la personalità, la memoria e le caratteristiche fisiche di una persona e nel caos di individui dotati di superpoteri di tutte le loro abilità. Durante tale processo le "vittime" di Rogue vengono indebolite fisicamente e molto spesso cadono anche in uno stato di incoscienza; se mantenuto per un lungo periodo (massimo alcuni minuti), il trasferimento di poteri e personalità può diventare permanente e provocare effetti letali.
Nome: Joshua "Jay" Guthrie
Nome in codice: Icarus
Potere: è dotato di due ali dalle piume rosse, possiede potenti poteri rigenerativi ed è in grado di imitare con la voce ogni suono che sente e immagina, riuscendo anche a riprodurre la voce di un intero coro.
Nome: Cessily Kincaid
Nome in codice: Mercury
Potere: il suo corpo è formato da un metallo liquido modellabile, non tossico, grazie al quale non ha bisogno di bere né di mangiare; è resistente alla magia e alla telepatia, ma l'elettricità inibisce il controllo molecolare che ha sul suo stato metallico.
Nome: Santo Vaccaro
Nome in codice: Rockslide
Potere: il suo corpo è composto interamente di roccia, che gli dona forza e resistenza sovraumane; può staccare parti del suo corpo roccioso così da poterle usare come armi, potendo poi riattaccarle al corpo.
P.S.: alla fine il capitolo è uscito più lungo di quel che mi aspettassi, perciò il ritorno di quelle persone che avevo accennato nell'ultimo avviso (vedete fra i commenti) avverrà nel prossimo capitolo.
Sperando non mi ammazziate per questo, vi saluto tutti cari lettori ✌🏻
🌟🦋vostra Fra🦋🌟
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