Mi dirigo in cucina per vedere da dove provenisse quello strano rumore
ma appena varco la soglia della porta trovo pezzi di vetro dove solo ora mi accorgo che facevano parte di uno specchio che si trovava poco distante dall'ingresso.

Mentre cerco qualcosa per raccogliere la maggior parte del danno trovo Davide seduto in un angolo nascosto del tavolo con la mano che gli sanguina e un pezzo di vetro conficcato nel palmo.

Di scatto mi avvicino a lui e gli prendo la mano costringendolo ad alzarsi per andare in ospedale.

Ma lui sembra non ascoltare le mie parole e se ne sta ancora lì seduto con una mano messa davvero male.

Mi affianco a lui ma non sembra interessarsi a me.

Cerco in tutti i modi di trovare parole per iniziare un discorso con del senso, mi giro un attimo e il mio sguardo si posa sul suo che sembra interessato a osservare qualcosa di fronte ma non so cosa.

Sembra molto pensieroso
Si nota dallo sguardo che non ha dormito molto in questi giorni

D'altronde neanche io l'ho fatto ero troppo sovrappensiero

Così prendo coraggio è inizio a parlare senza sapere ciò che dico, le parole mi escono da sole dalla bocca.

A: Ehy
Che vogliamo fare?Vuoi ancora stare qui con una mano messa cosi e tu con uno sguardo che farebbe paura anche i morti.
Andiamo in ospedale e poi andiamo a fare due passi così giusto per fare una passeggiata
Io e te?
Che ne dici

.....
Ma lui sembra non reagire

A:Okay non mi dai altra scelta l'hai voluto tu

Mi alzo in piedi lui sembra aver ascoltato le mie parole però senza dargli importanza.

Prendo la mano logicamente quella sana e gliela tiro sperando in un suo spostamento ma niente

Okay sarà il doppio di me ma c'è la sto mettendo tutta me stessa.

Continuo a cercare di farlo alzare ma niente peggio di una roccia.

Quando ad un certo punto sembra che i miei sforzi abbiano funzionato

Ma sembra aver ricevuto il lato negativo

Sono io che mi ritrovo su di lui.