Sono tuo.
Non volevo aggiornare, ma grazie al cielo sono riuscita a trovare del tempo libero per scrivere.
Stessa cosa varrà per giovedì, se non aggiorno scusate in anticipo, ma lo studio purtroppo serve.
Buona lettura
Cos'era successo? Non avevo un ricordo preciso di ciò che è accaduto.
Provo a girarmi da dove sono stesa, ma subito il dolore torna a colpirmi.
Respiro piano, non vorrei peggiorare la situazione.
Apro lentamente gli occhi, ma la luce del sole mi dà talmente fastidio da farmeli richiudere.
"Dannazione"
Li riapro, e fisso il soffitto bianco della stanza.
Giro lentamente lo sguardo e vedo una tenda chiusa ai lati del letto, per poi vedere l'orrore della flebo nella mia carne.
"Oddio, tra poco vomito"
Io odio gli aghi, in tutte le loro forme e mai li amerò.
Mi fa male la testa, sembra quasi che si sia svolta una guerra mondiale e alla fine ha vinto il male.
"Vedo che si è svegliata"
Porca... Ma non esiste più bussare? Capisco che questo è il suo lavoro, ma non credevo che esistessero le infermiere ninja.
Abbiate un pò di pietà per le povere disgraziate ricoverate chissà dove, dato che ho capito guardando la flebo, mi vengono i brividi a ripensarci, che mi trovavo in un ospedale.
"Dove siamo?"
"In clinica"
Nooooo credevo che fossimo al lunapark.
"Si, ma dove"
"Ahhh scusi, non avevo capito, si trova al Boston private hospital."
"Eh?"
Qualcosa non torna.
"Una clinica privata di ricconi."
Aaahhhh, ecco, mistero risolto, anzi, la domanda che mi sorge spontanea è...
"PERCHÉ MI TROVO QUI?"
Io non ho chissà quale stipendio e di sicuro il mio baget serve, forse, solo ad affittare quella dannata flebo nel braccio.
Comunque, l'infermiera snob non risponde alla mia domanda, e l'istinto di ucciderla è leggermente salito.
"Tra poco dovrà fare una lastra, bisogna vedere cos'ha alla schiena, ma sembra una semplice contusione, un pò aggravata."
Devo dire che le belle notizie sono all' ordine del giorno con me.
Quella tipa se ne va sculletando, lasciando questo povero cadavere a contorcesi dal dolore.
"Quando torna la butto fuori dalla finestra."
E poi quella babbana non ha nemmeno risposto alla mia domanda, facendo aumentare la certezza che sono stata portata qui dagli alieni.
Quei simpaticoni sono sempre presenti nella mia vita.
Un sospiro esce dalle mie labbra e guardando fuori dalla finestra noto chiaramente il colore azzurro del mare...oh cazzo, ma si può sapere dove sono?!?!
Chiudo gli occhi e una brezza fresca accarezza il mio viso.
Sento chiaramente il rumore delle onde e il suono dei gabbiani.
Sembra quasi un piccolo paradiso là fuori, e pensare che siamo sempre a Boston, ma qui il caos sembra che non sia mai arrivato.
"Da puffetta sei per caso diventata una fata?"
No, non ancora.
Apro gli occhi di scatto e con la coda dell' occhio lo vedo, in tutta la sua magnificenza.
Che stupida, era logico, solo Blake poteva portarmi in una clinica privata sull' oceano con tanto di infermiere idiote.
Sposto lo sguardo e torno a guardare fuori dalla finestra, mentre sento chiaramente il rumore dei suoi passi.
Posa la giacca sul divanetto di fronte a me e occupa la mia visuale.
La sua schiena possente non mi permette di vedere più nulla, fino a quando non si gira verso di me.
Istintivamente, giro la testa di scatto, ma il movimento brusco fa salire un formicolio di dolore alla base della schiena.
"Ah"
Porto il braccio senza flebo al punto dolorante e le lacrime mi salgono agli occhi, sento che la pelle brucia sotto alle bende.
"Hai intenzione di paralizzarti? "
Non gli rispondo.
"Aaahh, capisco, ora fai il gioco del silenzio?"
Ed ecco che il folletto irlandese che è in me prende il sopravvento.
"Non sono stata io a violentarti."
Un peso abbassa il lato destro del mio letto.
"Di certo non avrei rifiutato."
"Smettila! Non siamo più due adolescenti che scherzano su certe cose. Io ho detto no, ma a quanto pare il tuo cervello di criceto ha capito l'esatto opposto."
"Ma se in passato abbiamo fatto diverse volte attività fisica carnale."
Come ad un idiota quale sono, mi alzo di scatto con l'intenzione di dargli uno schiaffo in pieno volto, ma la schiena inizia a pulsare, facendomi cadere di nuovo sul letto.
E come se non bastasse Blake con un balzo sale sul letto, con le mani ai lati della mia testa per non pesare su di me ed aggravare ancora di più il guaio in cui mi sono cacciata.
"Mi fai schifo"
Odio tutto di lui, ma specialmente quei dannati occhi che cercano sempre di scavare dentro me.
"Io ti faccio schifo, ma a quanto pare quel spaventapasseri ti piace."
"Quello che faccio nella mia vita non sono affari tuoi."
"No di qua no di là, con te sembra tutto una negatizione"
Me ne voglio andare.
"Smettila, lasciami in pace, LASCIAMO VIVERE LA MIA VITA!"
"NON POSSO"
Sbatte il pugno sul cuscino e le vene sul suo collo diventano più evidenti.
"Amare non significa solo lottare Erika, significa anche rinunciare per difendere la persona che si ama, ed è quello che ho fatto."
Perché, perché ogni volta che parla di noi mi fa piangere, perché non riesco a dimenticarlo.
Sembra quasi che abbia marchiato la mia pelle con il suo simbolo a vita.
"T-tu mi hai fatto solo sof-frire, questo non è amore.
Hai avuto altre donne oltre me, nemmeno questo è amore Blake!"
Sto urlando, e non m' importa di attirare l'attenzione di qualche infermiere pettegola di passaggio.
"Già, ho sbagliato, ma anche tu l'hai fatto.
Noi siamo umani Erika, non robot."
"IO HO BACIATO SOLO UN ALTRO UOMO! Ero perfino ubriaca quando è accaduto, ho p-provato, ho provato ad avere una relazione, ma alla fine non c' è la facevo,
Perché ci sei sempre stato tu a rovinarmi la vita."
Sto piangendo senza sosta, sembra quasi un abitudine ultimamente.
Non dice niente, mentre io mi copro gli occhi con il braccio libero.
I singhiozzi provocano piccole fitte alla schiena, ma ora una ferita più grande è stata aperta definitivamente.
Poi sento qualcosa di caldo, poggiarsi sulle mie labbra.
Sono immobile, non so come reagire, le sue labbra sono sempre le stesse, ma stavolta il bacio non è per niente violento, è a mala pena accennato.
Sposta il mio braccio e accarezza la mia guancia, mentre io sono paralizzata.
"Quando sei caduta per terra, davanti ai miei occhi, ho temuto il peggio.
Mi hai perfino fatto mandare a fanculo madame Sungry, e probabilmente mandato a monte un affare, ma in quel momento volevo solo che tu aprissi gli occhi e che mi disprezzassi, qualsiasi cosa, ma dovevi guardarmi.
Io ho bisogno di te Erika."
Asciuga le mie lacrime con il pollice della sua mano e si avvicina di nuovo verso di me.
Chiudo gli occhi d'istinto, ma la sua bocca non mira alla mia, si poggia delicatamente sulle mie palpebre e poi sulla fronte, mentre la sua mano sparisce tra i miei capelli.
Perché non riesco ad odiarlo come dovrei.
"Io sono tuo Erika. Con me tu hai sempre avuto un potere particolare e farei qualsiasi cosa per renderti felice, ogni tuo ordine, ma non potrei mai accettare di sparire ora che ti ho ritrovata."
Il cuore batte a mille, mentre la ragione e il sentimento incominciano una guerra infinita.
Fisso il suo mento, ha la barba di un giorno, una cicatrice al labbro inferiore e salendo un' altra al lato del suo occhio sinistro, che taglia parte del sopracciglio.
L' altra volta non ho fatto per niente a caso a questi dettagli, mentre adesso...
La mia mano accarezza la cicatrice dell' occhio e Blake sussulta al mio tocco.
Questa è la prima volta che lo sfioro dopo cinque anni.
Si sta di nuovo abbassando, quando ad interrompere tutto si sente una tosse.
È l'infermiera di prima.
Blake si gira e la guarda in modo come dire....omicida.
"Non interrompo niente vero?"
"Assolutamente no"
Mi affretto a rispondere, meglio scappare da questa situazione leggermente complicata.
"In realtà si"
Gli pizzico il braccio e non appena trovo un pò di spazio, accidentalmente un pugno gli arriva allo stomaco, facendolo alzare.
"Oh beh, dobbiamo fare le lastre. Riesce ad alzarsi?"
"Ma le pare che si riesce ad alzare? Ha visto almeno la sua schiena che livido presenta?"
Qualcuno è suscettibile, eppure mi sembra che sono io quella da rottamare.
I due iniziano a parlare, mentre io sospiro, ancora.
Sarà una lunga giornata.
Sono stata molto buona.
Ricordatevelo
Perché
Non
Accadrà
Più
😂😂😂😂
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Baci
Manu
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