IL CANE NON SI MANGIA!
Sono stanca morta😧 troppi pensieri folli per la testa, ma comunque non vi abbandono, almeno non per il momento.
Ora torna Erika, con le sue magiche sventure😂
Sopra i suoi abiti.
Buona lettura
Una sagoma avanza verso di me, mi accarezza il volto, mentre sento il rumore dell' oceano invadermi i sensi.
"Per sempre"
Vorrei chiedere cosa, ma non riesco ad aprir le labbra.
La figura mi attira a sé e un calore improssivo si impossessa del mio corpo, voglio baciarlo, ma la figura alla fine si allunga fino in alto per poi scarventarsi su di me ed inghiottirmi nel buio totale.
***
Mi sveglio di soprassalto e per mia grande fortuna, la combinazione, sedia mobile più scatto troppo forte, mi fa capitolare per terra di schiena e trattenere un urlo di dolore.
"QUEL GRANDISSMO BEATO! Che dolore..."
Inizio a rotolarmi per terra, ma peggiora solo la situazione, quindi alla fine me ne sto per un pò a pancia in giù.
"Ci mancava solo questa"
Non riesco neanche a respirare bene, quando una certa palla di pelo appare dal nulla per iniziare a leccarmi la faccia... e poi si dice che il buongiorno si vede al mattino.
"Zeus no!"
Stupido cane, mai una volta che mi dia ascolto.
Mi alzo lentamente, ci mancava solo questa, davvero, la mia vita non può essere più completa dopo questo.
Recupero i modelli che sono riuscita a disegnare ieri notte e poco alla volta riesco a raggiungere il bagno.
Poggio i modelli sulla cesta dei panni e cerco la crema per i dolori o come si chiama, ed io oggi avevo perfino promesso che sarei tornata a lavoro tutta colpa di quel maledetto incubo del cazzen!
Sto per fasciarmi il busto, quando inizia a suonare il campanello.
"Chi cazzo è a quest'ora?!
Finisco di fare la fasciatura, mentre Zeus non ha smesso di abbaiare per un attimo.
"ARRIVO!"
Potevo aspettarmi Putin davanti alla mia porta, ma mai avrei pensato di vedere...
"Stai diventando sorda mocciosa? E poi sono io la vecchia."
"Nonna Agnes? Ch-che cappero ci fai qui?"
"Bel modo di accogliermi, spostati, ho fatto un volo di dieci ore dall' Irlanda e adesso devo dormire."
Qualcosa non mi torna.
Entra in casa mia in modo prepotente, come a suo solito, e butta le valigie per terra.
"Bella casa."
"Mummia si può sapere perché sei qui?"
"Impertinente, sono venuta a farmi una vacanza da queste parti, ma gli hotel costano troppo, quindi sono stata costretta a venire da te."
Oh si certo è stata costretta poverina, e io sono quel bel procione di guardiani della galassia.
"Ma non mi dire, beh, io una vecchia carcassa come te non c' è la voglio a casa mia."
"È INVECE IO RESTO!"
"TU NON RESTI!"
"Mocciosa"
"Mummia"
"Poppante"
"Zombie"
"Bau"
Ci mancava solo che il cane s' intromettesse.
Spostiamo lo sguardo verso Zeus che adesso scodinzola felice, forse è l'unico essere vivente a cui può piacere questa vecchia babbiona.
"Cos'è? Una sottospecie di maiale peloso? Sarà buono cotto al forno?"
Prendo Zeus in braccio, ignorando il dolore alla schiena e mi allontano di qualche metro.
"IL CANE NON SI MANGIA!"
Inizia a fare la sua lunga predica, mentre il cane una volte messo per terra, inizia a correre lontano da lei, e in tutto questo il telefono sta suonando come un pazzo.
Ma si può sapere cosa succede oggi?
Sento già l' emicrania alle tempie, inoltre a peggiorare il tutto ci si mette perfino l'orologio che indica chiaramente che sono di nuovo in ritardo.
"Porc- senti vecchia io devo scappare a lavoro, io e te finiamo di parlare quando torno e non osare mangiare il mio cane, altrimenti quando torno ti uccido con un paletto di legno chiaro?!"
Indosso velocemente dei vestiti presi a caso, e dopo aver preso i miei modelli che avevo lasciato nel bagno, parto a tutto gas verso l' atelier.
Spero solo di non essere fermata dalla polizia per eccesso di velocità visto come si è preannunciata questa giornata.
***
Quando scendo dalla macchina, la borsetta mi cade per terra, tanto per cambiare.
"È.un.giorno.di.merda!"
Prima la caduta che mi ha fregato la schiena, poi l'arrivo della vecchia improvviso peggio del genio della lampada e il quasi attentato a Zeus.
Ora cosa capiterà, pioveranno ciambelle?
Entro senza far attirare l'attenzione su di me, ma mentre mi sto sistemando alla mia scrivania ecco che vengo colpa di sorpresa.
"MCCARTHY SEI IN RITARDO?!"
Salto sul posto, facendo volare i miei fogli per aria e provocando dolore alla schiena.
"Jesus, Melody mi hai fatto venire un infarto."
Questa grandissima stronza, mi vuole vedere stecchita.
"Hhahahh oh Dio hahahahahah la tu-tua faccia e-era memorabile hahahaha"
Quando fa così mi sembra la versione bambina di Sasha, e la cosa mi preoccupa.
"Prima o poi mi vendicherò."
"È com'è? Sai che la Sungry sa del tuo ritardo da una vita?"
"Porca, mi viene da piangere."
E pensare che avevo iniziato così bene quando mi ero trasferita a Boston, ora sembra che tutto vada a rotoli da quando è apparso Stone.
"Però ha detto che se dopo il giorno di ferie che ti sei presa le porti qualcosa di bello, forse ti salvi la pelle."
Mi siedo lentamente sulla sedia e cerco di stendere la schiena all' indietro, speriamo che non si formi un livido.
"Oh questa si che è una bella notizia."
"Meglio di niente no? Ora torno a lavoro, Hitler ti sta aspettando nel suo ufficio."
Saluto Melody, mentre mi preparo psicologicamente a sopportare le urla di madame Sungry.
Mi avvio nel suo ufficio, con una mano dietro la schiena, temo davvero che possa peggiorare il dolore, finito qui sarà meglio farmi vedere da qualcuno.
***
Busso al vetro del suo ufficio, che poi, perché cazzo ha un vetro come porta, anzi, come parete del suo ufficio?
Questi si che sono i misteri della vita.
"Vieni McCarthy"
In questo momento è peggio della morte e delle sue chiamate telefoniche.
"Buongiorno madame Sungry."
Sorridente come sempre...
"I lavori?"
"Ecco."
Le porgo il mio album e in questo momento sembra che dentro di me si sia scatenato un oohhhhh enorme.
Li sfoglia con una tale lentezza da farmi salire la voglia di prenderla a schiaffi.
Alla fine chiude l' album e si toglie gli occhiali, per fissarmi.
"Cos'ha fatto al braccio?"
CAZZI MIEI!
"Un nuovo tatuaggio, potrò togliere la fasciatura tra due giorni."
Io odio il silenzio.
"I modelli potrebbero essere migliori, potrebbero presentare dei difetti sulle modelle "
"Ho già pensato ad eventuali modifiche per tutte le taglie."
"Non lo metto in dubbio, ma non sono convinta, per ora la tua idea è freddata, hai sbagliato McCarthy, torna a lavorare seriamente adesso"
Stringo i pugni lungo i fianchi, mi viene quasi la voglia di ridere.
Quando sembra che le cose non possano andare peggio, ecco che arriva la doccia fredda.
Prendo i miei disegni, mi aveva avvertito il mio professore all' università.
"La Sungry ti farà piangere a volte, però, se questa è davvero la strada che vuoi intraprendere, dovrai essere forte."
Niente lacrime, non ora.
A testa china esco dall' ufficio e successivamente corro veloce, lasciando i miei disegni sulla scrivania.
Vedo Melody avvicinarsi a me, ma con un cenno del capo capisce che ora è meglio che io resti da sola.
Vado verso l'uscita, ma non appena apro la porta, mi scontro con qualcuno.
Sto per cadere per terra, quando mi sento afferrare la schiena, e una scossa di dolore attraversa la mia spina dorsale.
Stringo il mio, come dire, salvatore e mi appresto a chiedere scusa, quando sento una voce familiare.
"Erika tutto bene?"
Che figuraccia.
"Si, Kay, grazie e scusami, non vedevo dove andavo."
Poi chissà che cosa gli è passato per la testa, Kay mi abbraccia.
Sento una strana sensazione, come qualcosa di fastidioso, l'unico uomo che mi abbia mai abbracciata è stato Stone, ma adesso, sembra quasi che il mio corpo ne abbia bisogno.
Troppo stress accumulato che adesso esplode come un vulcano in eruzione.
Nascondo il viso sul suo petto e piango, mentre mi sento allontanare dall' atelier.
Ieri è stato uno schifo, Stone ch- che ha approfittato di me, stamattina poi è successo il caos più totale e dopo il no secco della Sungry sul mio lavoro, sono ceduta.
Ma la cosa che più mi mette disagio in questo momento è la sensazione di aver sbagliato tutto nella mia vita, sprecando il mio tempo in un percorso che non era mia intenzione intraprendere.
Eppure, la persona a cui penso adesso è un certo teppista dalla pelle d'inchiostro con il suo sorriso da demone.
😈😈😈😈😈😈😈 come sono brava
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Manu
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