È un reato?
Bubu settete😂 🙆
Alla fine sono riuscita ad aggiornare, anche se ho dovuto prima discutere di alcuni miei problemi con la psicologa esaurita😂😂😂😂😂😂😘💕💕💕
Comunque credo che ci saranno contenuti hot, si ringrazia per l'attenzione 😄.
Buona lettura
"Crediamo che la vostra piccola azienda potrebbe ottenere maggiore successo con un' espansione a New York, bisognerebbe aprire un atelier anche lì ed ottenere un forte impatto fin da subito, ma con molte probabilità c' è la possibilità che entro la fine dell' anno riuscirete ad arrivare fino al weekend della moda di Milano."
Hahahahah bella battuta, davvero, e io che credevo di essere per davvero ad una cena di lavoro con la vecchia brontolona e Blake il pervertito, perché si, lui deve essere sempre presente in certi casi.
***
Come siamo arrivati a questo punto?
Ah già, dopo che ho risposto al telefono ieri sera e per poco non svenivo quando la Sungry mi ha detto che aveva un incontro importante con l'azienda di Blake, la quale ci aveva trovato degli investitori.
In un primo momento sono rimasta shockata e muta, ma appena è finita la chiamata il mio cervello ha iniziato a connettere che qualcosa non andava.
"Blake."
Spero, per IL SUO BENE, che non si sia intromesso nel mio lavoro.
Può scegliere il completino intimo ce devo indossare, MA NON DEVE PERMETTERSI DI AGEVOLARMI SOLO PERCHÉ STIAMO INSIEME!
Lo chiamo subito, ma dopo un pò parte quella fastidiosa voce che mi dice:
"L'utente da lei chiamato non è disponibile."
Il tic all' occhio sinistro è più che opportuno. Mi levo subito il pigiama ed indosso il primo abito comodo che trovo.
"Riri? Tutto bene?"
"Benissimo Sasha, esco a prendere una pizza per stasera, non uccidete Zeus quando sono via."
Sono le 9:48 p.m, ma per come conosco Blake, credo fermamente che in questo preciso istante si trova nella sua bella roccaforte, volevo dire azienda, a lavorare come un matto, mentre la sottoscritta si prepara ad ucciderlo.
Parto a tutto gas peggio di quei pazzi delle gare clandestine con uno sguardo che non preannuncia nulla di buono.
***
Parcheggio la macchina davanti all' edificio di vetro e peggio di una pazza evasa dal manicomio vado verso la reception.
"Voglio vedere il signor Stone"
E ucciderlo, ma credo che non sia il caso far partecipe dei miei pensieri la tizia dietro al bancone.
"Ha un appuntamento?"
Peggio delle prenotazioni dall' estetista.
Alzo gli occhi al cielo ed inizio a guardarmi intorno, fino a notare un bel ascensore.
Sorrido malvagia.
"Oh si certo, sono una rappresentante della società di New York e purtroppo non ho fatto in tempo a fissare un appuntamento, ma devo solo dire poche parole al signor Stone."
Alias il morto vivente.
La tipa mi guarda strano, spero che abbocchi altrimenti temo di essere buttata fuori dai due scimmioni davanti all' entrata.
"Mi dispiace, ma adesso il signor Stone non è disponibile, vuole lasciargli un messaggio?"
"Senta, chiariamoci, non sono venuta qui per giocare e se per cortesia me lo chiamasse dicendogli che la signorina McCarthy lo sta attendendo, sono sicura che quel pez, il signor Stone mi farebbe salire."
"Non credo che"
"Me.lo.può.chiamare, per favore?"
"Senta, molte donne sono venute qui con certe scuse per incontrarlo e sinceramente voglio tenermi il posto di lavoro"
Mi sta per caso paragonando ad una BATTONA?! GRRRRRRRR ORA SONO STUFA.
"LO chiami, vedrà che non mento."
Sono tranquilla, davvero, non voglio fare una strage.
Sospira ed alza la cornetta... finalmente!
Attendo un altro pò prima che, mister sono troppo popolare per essere disponibile, risponde.
"Signor Stone? Mi perdoni se nterrompo la riunione, ma una certa signorina McCarthy la sta attendendo nella hall."
Seguo il discorso battendo il dito sul vetro del bancone.
"Ah, si certo, provvedo."
Le mostro il mio miglior sorriso da stronza.
"Ultimo piano vero?"
"S-si, l' attende nel suo ufficio"
Aahhh, soddisfazioni della vita, comunque, ho un cadavere da seppellire.
Entro in ascensore e dopo aver premuto il pulsante attendo, sistemandomi i capelli, sono una stilista, anche per uccidere avere un aspetto decente.
Canticchio la canzone dell' ascensore e non appena sento il "Din" mi precipito fuori, ma vengo bloccata da una sottospecie di signorina Rottermaiglier.
"Sia chiaro, non le permetterò di fare una scenata di gelosia adesso."
"Gelosia? Io devo solo commettere un omicidio per altri motivi, e non inizi anche lei a dirmi che sono solo una delle tante ragazze di una notte. Io e quel coso abbiamo una relazione normale da tempo e aaaah perché perdo il mio tempo qui? Dov'è l'ufficio di Blake?"
Mi guarda strano, non sarà né la prima né l'ultima.
Entro nell' ufficio, enorme come mi ero aspettata e l' aspetto seduta sulla sua poltrona di pelle nera girevole, dove sono i gatti bianchi quando devo fare il Padrino?
Attendo, per non so quanto tempo, prima che la porta si apra.
"Alleluia"
"A cosa devo questa tua visita a sorpresa?"
"Come, non sei felice di vedermi, signor Stone?"
Sospira per poi togliersi la cravatta e la giaccia, mentre inizia ad avvicinarsi a me sbottonandosi i primi tre bottoni.
"Ho diverse indizi che mi fanno prevedere rabbia da parte tua."
"Ma nooooo, sono venuta qui per parlare in maniera civile e per chiederti, prima di ucciderti, se c'entri qualcosa con il mio lavoro."
Si siede al bordo della scrivania e mi guarda con la coda dell' occhio.
"Non ho fatto niente per facilitare l' azienda in cui lavori."
"Abbiamo deciso di non dire più bugie, e sai è davvero strano che all' improvviso piovano proposte di espansione nella casa di moda in cui sto lavorando."
Con molta calma, mentre io parlo, si versa dell' alcool in un bicchiere, facendomi arrabbiare di più.
Mi alzo e gli levo il bicchiere dalle mani.
"Guardami quando ti parlo!"
"Se dici stronzate preferisco di no."
La mano s' infrange sul suo viso, mentre si sente solo il rumore dello schiaffo.
Ho il respiro veloce, ormai è da quasi un mese che non prendo le pillole per i miei attacchi.
"Non osare trattarmi come le sgualdrine che ti sei fatto."
La voce trema, ma sembra quasi che nulla di quello detto fin'ora l' abbia scalfito.
"Io non l'ho mai fatto, ma se vuoi posso iniziare. Non mi sono intromesso nel tuo lavoro, i compratori con cui ho contatti si sono incuriositi del mio interesse verso la moda e hanno deciso di fare alcune ricerche per valutare diversi investimenti e a quanto pare la moda è molto redditizia, se c' è stato un contatto da questi, il merito non è il mio."
Mi sono calmata, ma adesso i rimorsi iniziano a divorarmi.
Forse non dovevo saltare a conclusioni affrettate.
"Cos'è? Ora hai perso la lingua Erika?"
Abbasso la testa, devo imparare a controllare la mia indole irlandese a tutti i costi.
"Io pensavo che.... scusa."
"Non basta."
Afferra la mia mano con forza e mi trascina verso di lui, fino a sollevarmi per farmi sedere sulla scrivania.
"BLAKE!"
"Hai bisogno di essere proprio punita Erika, per la tua poca fiducia in me."
Cerco di scendere, ma vengo bloccata dal sul corpo, facendomi sentire l'erezione che preme contro la mia gamba, scatenando una forte eccitazione mista alla paura.
"Blake scusami"
"Trova un altro modo per farti perdonare."
Ingoio a vuoto mentre sento la gola seccarsi.
Cerco di parlare, ma Blake mi tira indietro i capelli, inserendo la sua lingua prepotente.
Sembra quasi un bacio per punirmi, non è come quelli che mi dà di solito.
Non respiro.
Gli mordo la lingua facendolo allontare da me, mentre riprendo fiato, ma invece di smetterla, mi spinge verso il basso bloccandomi con una mano sul petto.
"Ora ti prenderò su questa scrivania puffetta."
Paura? No, solo eccessivo calore al basso ventre.
Se mi voleva fare davvero male non mi chiamava puffetta.
"E tu."
Continua mentre ha finito di sbottonarsi la camicia per poi buttarla per terra.
"Verrai solo quando lo deciderò io, chiaro?"
Ricerco di alzarmi, ma è inutile.
Apre le mie labbra e con il pollice non me le fa chiudere.
"Non ho sentito."
Mi sento sporca, ma eccitata, come se adesso sono un' altra persona e non la pazza psicopatia entrata poco fa.
"S-i"
"Bene"
Mi allarga le gambe di colpo abbassandomi verso di lui premendo la sua erezione contro il mio sesso facendomi scappare un gemito.
"Ma non poss-iamo farlo qui Blake"
"È un reato? No e poi la porta è chiusa."
Ah, quindi aveva previsto tutto prima di entrare?
I miei pensieri vengono interrotti quando solleva la gonna del vestito turchese per stringere le mie natiche, facendomi inarcare la schiena.
Me lo sfila dall' alto e rimango con l' intimo di pizzo nero.
"Ottima scelta."
Poi, non parla più.
I suoi denti mordono i miei capezzoli attraverso il tessuto, mentre con le mani sgancia il reggiseno, elimandolo.
Massaggia il mio seno e si piega verso il mio collo, iniziando a baciarlo fino a sfiorare le mie labbra.
"Volevo averti sopra alla mia scrivania nuda da molto tempo"
Gemo, mentre con un dito preme sul mio clitoride ed io non faccio altro che stringerlo a me per evitare di morire dalla vergogna.
"Come siamo bagnate qui sotto"
"I-idiota"
Preme di più e tira un capezzolo con i denti.
Mi scappa un urlo, ma viene silenziato con la sua mano.
"Non urlare, altrimenti ci scoprono."
LA FÀ FACILE LUI!
Leva la mano e abbassa anche le mie mutande per poi iniziare a lasciare una scia di baci sul mio ventre, mentre cerco di aggrapparmi a qualsiasi cosa di stabile, ma alla fine devo accontentarmi delle sue spalle.
Si inginocchia davanti a me, avendo una completa visuale della zona inferiore.
Chiude le gambe dalla vergogna, ma lui le riapre ed inizia a baciarmi il ginocchio.
"Siamo solo io e te Erika"
"Con troppa luce intorno"
So per certo di essere totalmente rossa, ma quando alza il volto verso me, sorride solo per poi iniziare a leccare proprio lì.
Inarco la schiena e gli afferro i capelli mentre ansimo e mi mordo il labbro.
Questa è la prima volta che lo fa.
Si allontana e poi risale il mio corpo.
"Se non la smetti di fare quest' espressione così erotica giuro che ti faccio trasferire a casa mia con la forza."
Arriva alla mia altezza e dopo essersi slacciato i pantaloni mi spinge di nuovo verso il basso, baciandomi con foga.
Si allontana e lo vedo mettere il preservativo, per poi avvicinarsi fino a far entrare la punta dentro me.
"Questa volta sarà diverso."
Cerco di chiedergli come, ma quando entra dentro di me con un colpo solo capisco tutto.
Metto una mano davanti alla mia bocca mentre spinge sempre più forte dentro me da una pozione retta.
Continua così per diversi minuti, fino a piegarsi su di me e levarvi la mano.
"Ora, non urlare."
Mi spinge più giù toccando un punto in particolare che provoca una scarica per tutto il corpo.
Vede la mia espressione e ripete l'azione.
Per non urlare affondo il mio viso tra il suo collo e gli mordo una spalla mentre assecondo le sue spinte.
"B- ah ah lake"
Sto per venire e aprendolo inizia a baciarmi mentre con le ultime spinte sento sia il mio corpo che il suo essere attraversato da diverse vibrazioni.
Si accascia su di me e riprendiamo ossigeno anche se siamo ancora uniti.
***
"Tutto bene signorina McCarthy?"
"Ah?"
"È diventata rossa"
Oh già, siamo alla cena adesso.
"Si tutto bene"
Riprendono a parlare mentre cerco di calmare il mio battito, ma quando una mano tatuata si posa sulla mia gamba, ogni tentativo diventa vano.
Guardo Blake che si avvicina verso il mio orecchio.
"Non pensare a me durante certe situazioni, altrimenti ti porto in bagno e dovrai fare qualche sforzo in più a non urlare. "
Ok, CHIAMATA UN' AMBULANZA e portatemi una bombola di sonnifero per questo gorilla perennemente arrappato!
Ok, addio😂😂😂😂dopo questo posso sparire.
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Manu
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