Datemi il mantello dell' invisibilità
Mai mangiare dai propri nonni, specialmente se la boss anziana della famiglia è un ex cuoca che cucina porzioni per un esercito.
Tornando a noi, Erika si sta avvicinando a Kay, anche se pensa a Blake e quest' ultimo vuole lei, ed odia lui, come complico la vita io non lo sa fare nessuno vero?😂
Buona lettura
A volte chiedo al cielo, perché proprio a me dovevano capitare tanti casini in una sola catena, non poteva scegliere Trump? Lui è brutto, ha i soldi ed una famiglia da far paura perfino al diavolo.
Per non sottolineare che indossa un gatto morto biondo in testa.
"Ora ti senti meglio Erika?"
Ah si giusto, mi trovo in un bar vicino all' atelier con Kay.
"S-si, scusa se ti ho bagnato la camicia"
"Non importa, si asciugherà. Tu piuttosto, hai voglia di parlare?"
Sinceramente no, preferisco chiamare la mia psicologa per parlare, se solo si degnasse di rispondere alle mie telefonate.
"È solo una giornata no, è cominciata male e non credo che avrà un lieto fine con tanto di tramonto."
"Chi può dirlo, a volte le cose belle accadono."
Bella battuta, davvero, era esilarante.
"Fidati, sono nata sotto ad una cattiva stella, a me le cose belle non accadono mai e se casualmente succedesse durerebbe poco. Il tempo di rendermi felice e poi distruggermi."
La cameriera ci interrompe, servendo ciò che avevamo ordinato.
Inizio a bere la cioccolata calda con calma, guardando fuori dalla vetrata.
Non penso a niente in particolare, guardo solo il paesaggio, fino a quando Kay non riprende a parlare.
"Non rispondevi alle mie telefonate, è successo qualcosa che non devo sapere?"
Quest'uomo mi sembra l' enigmista, manca solo che appaia Batman con tanto di entrata spettacolare e poi mi posso ritenere pazza.
"Ho avuto la febbre, scusa se non rispondevo, ma non avevo neanche la forza di camminare."
Sparo la prima bugia che mi viene in mente, anche se a pensarci, avrei potuto dire che mia nonna era morta... quella dannata mummia non vuole proprio tirare le cuoia e continua a disturbarmi quando NON È PER NIENTE IL MIO PERIODO MIGLIORE!
"Allora stasera usciamo insieme."
"Eh?"
Mi prende in giro, non ci sono altre spiegazioni, ma la sua faccia seria non mi racconta nulla di buono.
"Ecco in realtà, devo lavorare, fino a tardi, perché la Sungry non ha accettato i miei modelli e quindi devo recuperare."
Beve il suo caffè e prima che mi possa rispondere gli suona il telefonino.
"Scusa, lavoro.... pronto"
Io nel frattempo finisco di bere la mia cioccolata, quando vedo nel suo sguardo formarsi come ad una sottospecie di nuvola di rabbia?
"Come ha osato quel pivello! L'affare è nostro, non può rubarcelo. Chiama Tay Webber e fissa un appuntamento al più presto."
Chiude il telefono e stringe i pugni contro la sua testa.
"Problemi con il lavoro?"
"Si, ma non è nulla di grave."
Dalla telefonata non sembrava, ma tengo questo pensiero per me stessa.
"Eemm, Kay, io dovrei tornare all' atelier"
"Certo, pago il conto e poi andiamo "
"La cioccolata me la pago da sola."
Sto per alzarmi, quando con una semplice mano torna a farmi sedere.
"Insisto."
È troppo vicino a me, annuisco con la testa e poi mi volto dall' altra parte.
Kay sembra un tipo apposto, ma, non riesco proprio a vederlo con me, specialmente dopo che ieri ho permesso a Stone di far ciò che voleva con il mio corpo.
"Andiamo?"
"Si."
Usciamo dal bar, ma come avevo detto, le cose belle non accadono mai, ed è per questo che il cielo si sta oscurando e si sentono i tuoni in lontanza.
"Sarà meglio sbrigarsi."
Oh caro Kay, non preoccuparti, la sottoscritta ha una calamita speciale per i disastri e dato che tu ti trovi con me, entrambi faremo la fine dei pulcini bagnati.
***
Corriamo sotto la pioggia, ma la schiena ha tornato a pulsare per quest' attività fisica non richiesta.
Siamo di fronte all' atelier, quando vedo una Lamborghini celeste parcheggiata davanti all' entrata e dietro a questa una mini cooper rosa antico.
Ho un brutto presentimento.
Kay afferra la mia mano e corre più velocemente, fino a quando non entriamo.
Ho il fiatone e ancora con la mano unita a quella di Kay, cerco di riprendere fiato, ma la schiena fa così male, devo farmela controllare assolutamente.
"McCarthy, si può sapere dove diavolo era finita?"
Ero al Cazzimiei Bar, un posticino tranquillo, glielo consiglio caldamente...ma non ho il coraggio di dirglielo.
Mi sollevo finalmente dalla mia posizione supina, quando i miei occhi si scontrano con due iceberg.
C-cosa ci fa B-lake qui.
I suoi occhi osservano attentamente qualcosa, e non ci vuole molto a capire cosa.
Levo la mia mano da quella di Kay e mi cerco di indossare una maschera di indifferenza, ma sembra che Blake riesca sempre ad abbatterla.
"Il signor Stone è venuto qui a posta per lei, ma credo che possa consigliarli di meglio."
"No, ho detto che mi serve la signorina McCarthy, i suoi pareri se li tenga per se."
Non riesco a guardarlo a lungo, perché il mio cuore sta battendo talmente forte, da non farmi più sentire nemmeno il dolore alla schiena.
Voglio il mantello dell' invisibilità, così da scappare molto lontano, ho sempre voluto visitare il Giappone.
Devo stare calma, è solo lavoro, ma a quanto riesco a vedere, c' è qualcuno più teso di me.
Kay non sta facendo altro che guardare Blake, e di certo quel gorilla non si tira indietro.
Sembra quasi una guerra mentale tra i due.
"BLAKE!"
Il momento viene rotto dall' entrata di una ragazzina dal volto familiare.
"Non urlare testa di rapa "
"Molto divertente dan- ohhh ma lei è la stilista! Finalmente ci incontriamo ancora, l' altra volta non mi sono presentata, sono Samantha Stone piacere."
Stone? Quindi questo significa che...
"Erika McCarthy"
"Questo invece è."
Blake la interrompe.
"Io e la signorina già ci conosciamo Sam."
Torna a fissarmi, stavolta con quel maledetto ghigno stampato in faccia.
"Il signor Stone è venuto giorni fa per lavoro"
Riesco a spiegare velocemente la situazione, rovinando i suoi piani.
"Aahhh, comunque sono venuta per poter acquistare alcuni suoi abiti."
"S-si certo, le mostro subito la collezione"
Chino la testa e nella maniera più veloce che riesco, mi precipito alla scrivania per dare il catalogo alla ragazzina, che sparisce accompagnata da un ragazzo nel negozio che abbiamo comunicante agli studi.
"Erika io me ne devo andare, tornerò domani per parlare con madame Sungry di alcune faccende di lavoro"
Mi dà un bacio rapido sulla guancia e poi sparisce.
"Ciao."
"Hai finito? Avrei una certa fretta."
Ignoro Blake e cerco di rivolgergli il sorriso più falso che mi riesca.
Cerco di sedermi, ma una terribile fitta alla schiena mi fa cadere in ginocchio.
Cazzo se fa male.
Ho la vista appannata e i suoni li sento ovvatati, ma poi vedo un' ombra di fianco a me che cerca di parlarmi.
"Erika, guardami! Che cosa è successo?"
Cerco di parlare, ma le labbra non collaborano.
"Sc-na"
Muovo il braccio lentamente e riesco a indicargliela.
Una aria fredda mi arriva, quando sento la maglietta sollevarsi.
"Cazzo, ti porto in ospedale."
Riesco a vedere la mano dell' ombra, con sopra un tatuaggio a forma di teschio prendermi delicatamente le spalle per poi sollevarmi.
Altre voci arrivano alle mie orecchie, ma adesso mi sto solo concentrando sul buon profumo dell' ombra, fino a chiudere gli occhi ed immergermi in un sonno senza sogni.
La vena più romantica e drammatica che è in me è stata liberata ed adesso rinchiusa di nuovo😂
Spero che vi sia piaciuto e una mia amica, Alessia, ha anche fatto il booktrailer del libro solo che non riesco a pubblicarlo, quando ci riuscirò vi farò sapere.
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Manu
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