Casa mia non è un albergo!
Hihihih lasciate ogni speranza voi che entrate, se non voler perdervi come a quell' idiota di Dante, in una selva oscura😂
Adesso ci sarà una piccola scena a luci rosse, vi avverto per non trovare segnalazioni.
Buona lettura
Una corda di violino è meno tesa di me in questo momento.
La serata è incominciata in maniera disastrosa!
Prima quando mi sono seduta, Blake è stato così galante a spostare la sedia, peccato che il mio calcolo di distanza non era esatto ed io sono precipitata per terra.
Prima figura di merda fatta.
Poi quando il cameriere mi ha portato una sottospecie di misero piatto gli ho detto:
"È cotta la puoi scolare"
Blake lì si è messo a ridere fino ad avere le lacrime agli occhi, mentre io volevo piangere dalla rabbia!
Come avrei potuto sapere che quello doveva essere una portata...
Seconda figura di merda fatta.
Ed infine, la più clamorosa, quando mi sono vista davanti, all' improvviso, un' aragosta enorme.
CHIUNQUE al posto mio si sarebbe spaventato, quella cosa era mostruosa.
Queste per il momento sono le mie figure di merda, ulteriori aggiornamenti saranno dati più tardi.
"Sicura di stare bene?"
"Benissimo, non si vede? Ci manca solo che inciampo per cadere su qualcuno, possibilmente un cameriere con tanto di piatti in mano... E SMETTILA DI RIDERE BABBANO!"
Lo guardo male, mentre continua a ridere indisturbato, fino a sbattere la mano sul tavolo.
Non è che mi muore adesso?
"Dovevi fare la comica hahaha"
Gli faccio la linguaccia, ma dopo poco mi lascio anch'io trascinare dalla risata, forse adesso la tensione si è un pò spezzata.
"E tu allora? Non avevi sempre sognato di viaggiare con una Mustang senza avere una meta?"
Il cameriere serve il dolce e non appena si allontana Blake riprende a parlare.
"Per il mondo ci viaggio lo stesso, mentre la Mustang è nel mio garage."
Il cucchiaio si ferma a mezz' aria.
"Si può sapere quante macchine hai? Dio, ho perso il conto adesso."
Non si scompone, versa nel mio bicchiere lo spumante ed inizia a sorseggiare, mentre anch'io imito il suo movimento.
"Per uno come me che gestisce un' azienda di motori e ingranaggi vari, avere solo una macchina sarebbe un controsenso non trovi?"
"Che c'entra, io sono una stilista ma mica il mio armadio è pieno di... no aspetta, non mi esprimo oltre."
Perché mentirei dicendogli che il mio armadio è vuoto, non so più dove mettere i vestiti e devo assolutamente fare ordine in quel buco nero.
"Vuoi fare una passeggiata?"
Vorrei tanto dirgli, devo ancora finire il dessert, ma mi alzo e lo seguo, mentre mi porge la mano per scendere dal soppalco.
Levo i tacchi e li porto in mano, mentre camminiamo sulla spiaggia.
***
Il rumore delle onde è così rilassante, che decido di camminare dove arrivano le onde, l' acqua è fredda, ma allo stesso tempo un toccasana.
"Blake."
"Dimmi"
Devo chiederglielo.
"Hai, come dire, mai avuto una relazione seria dopo di me?"
Non sono una masochista, ma voglio sapere fino a che punto posso fidarmi ancora di lui, e poi devo dirgli anche di Kay.
Mi fermo e lo guardo, mentre osserva il mare.
Ci siamo allontanati molto dal palchetto della cena e adesso a fare luce c' è solo la luce lunare e qualche lampione in lontananza.
"Donne occasionali, non erano nulla di più."
Un pò fa male, ma cosa volevo pretendere, che dopo me non avesse alcuna donna?
"Tu invece? Mi hai detto che hai avuto diversi uomini l' altra volta."
Chino il capo ed osserva la schiuma che le onde formano.
"Mentivo. Era solo per ferirti, volevo vendicarmi. Mi viene da ridere quasi, dopo te io ho avuto una mezza relazione e poco tempo fa stavo per iniziare a frequentare Kay."
Gli dò le spalle e mentre sto per riprendere a camminare, mi sento afferrare il polso.
"Lo frequenti ancora?"
"Co- cosa, nooo, è solo un amico."
"Per te, ma per lui?"
Mi avvicina di più a lui, fissandomi negli occhi.
"Blake stai calmo."
Si guarda attorno, e non appena nota qualcosa, mi prende sulle spalle e riprende a camminare.
"Blake mettimi giù!"
"No."
Lo prendo a pugni dietro la schiena, ma non serve a niente.
Quando si ferma mi rimette giù e perdendo l' equilibrio vado con le mani dietro, toccando una parete.
Siamo circondati da degli scogli, lontano da occhi indiscreti.
"Blake, io non provo nulla per Kay."
"Voglio solo che tu non ci parli più."
"È impossibile, lo incontro a lavoro quasi tutti i giorni e poi devi fidarti di me."
"E lo faccio, ma è di lui che non mi fido!"
Mi intrappola tra lui e lo scoglio, mentre mi guarda con il collo chinato verso di me.
Sono cresciuta in altezza, ma lui è sempre un gigante a confronto.
Ha gli occhi chiusi, mentre cerca di calmarsi, l'ho visto distruggere la sua camera da letto, ma mai trattenere la rabbia come adesso.
Allungo la mia mano e gli sfioro lo zigomo, poi inizio ad accarezzarlo.
Si piega sempre di più verso di me fino ad appoggiare la fronte sulla mia.
Mi alzo sulle punte e gli bacio l' angolo della bocca, lentamente, e quando sto per allontanarmi mi afferra la nuca e quel semplice bacio diventa subito qualcosa di più.
La sua lingua cerca la mia e le sue mani graffianti la mia schiena in cerca di qualcosa a cui aggrapparsi.
È sbagliato, ma in questo momento la ragione si è presa una vacanza, lasciando spazio ai sentimenti.
Non appena mette le mani sul mio didietro, mi solleva con estrema facilità, mentre io gli allaccio le gambe intorno alla vita.
Ho il respiro affannato, come mi sono ritrovata in questa situazione?
"Cristo, Erika, se continui a muoverti non aiuti a calmarmi."
Ecco, ora voglio morire dalla vergogna.
"S- scusa."
Abbasso gli occhi e mi mordo il labbro, adesso sembro io quella assatanata.
"Non farlo."
"Cosa? Adesso sono ferma!"
"Non fare quella faccia e lascia in pace il labbro."
"Dio santissimo con te devo essere per caso una stat..."
Le parole mi muoiono in bocca, quando, dopo aver di nuovo appoggiata allo scoglio, tocca con prepotenza il mio sesso, separato dal tessuto delle mutandine.
"Spero davvero che tutta questa eccitazione qui sotto sia soltanto per me."
No guarda è per il cameriere, vorrei dirglielo, ma al momento sono leggermente, come dire, impegnata a cercare di non ansimare.
Sposta il tessuto e non appena tocca la mia carne, piego la testa all' indietro, per poi nascondere il mio viso sotto al suo collo.
DOVEVA ESSERE UNA NORMALE CENA!
"Bl- Blake"
"Non preoccuparti, per stasera mi basta questo."
S' introduce in me con un dito, facendomi ansimare, mentre mi stringo di più contro il suo corpo.
Continua il movimento, mentre sento il suo respiro sul mio collo.
Mi bacia, mi morde e poi divora le mie labbra, mandando in tilt il mio cervello.
Sento che sto per arrivare al limite e sembra che Blake se ne sia accorto.
Invade il mio corpo con un altro dito, facendomi sussultare, e accelerando il movimento.
Forse avrò ripetuto il suo nome all' infinito senza accorgermene, ma quando sento una sorta di scarica elettrica pervadere il mio corpo, sono sicura che ho urlato.
***
Dopo aver ripreso fiato, Blake sistema il mio vestito, mi fa scendere, ma le gambe non mi reggono e rischio di cadere, per fortuna se ne accorge e mi fa da supporto.
Sto morendo dall' imbarazzo, e nascondo il mio viso con i capelli sciolti, dato che il gorilla prima li ha liberati dallo chignon.
"Questo è mio, tu sei mia Erika, non ti voglio condividere con nessuno."
"Io ero già tua cinque anni fa ed è sempre stato così, ma tu..."
"So quello che ho fatto, e non ho alcuna intenzione di commettere gli stessi errori."
Annuisco con la testa, mentre Blake si abbassa alla mia altezza e mi bacia leggermente le labbra gonfie.
"Sarà meglio andare"
"Si"
E quando sto per spostarmi, Blake mi prende stile principessa ridendo e iniziando a camminare.
"Blake."
"Lasciati viziare"
Perché deve sempre avere la risposta giusta in ogni momento?
Non parlo più, poggio la mia testa sulla sua spalle, mentre le mie braccia si chiudono intorno al suo collo.
Le scarpe invece penzolano dietro la sua schiena.
***
Dopo avermi riportata a casa, mi ha baciata davanti al portone, per poi sparire con la macchina.
Sono rimasta ferma lì davanti per non so quanto e alla fine sono entrata.
Ho sonno, tanto sonno, quindi lascio cadere le scarpe per terra e mi dirigo direttamente nella mia stanza.
Zeus probabilmente mi odia per non averlo fatto entrare un casa oggi, domani mi farò perdonare con una doppia razione di croccantini.
Sprofondo nel materasso, e con calma mi levo i vestiti, riuscendo ad infilare solo la maglietta larga dei Metallica di papà, poi, senza pensare a niente mi addormento in un sonno senza sogni.
***
La mattina il suono orribile, non della sveglia, ma del campanello, mi sveglia di soprassalto.
Lo ignoro, ma quel deficiente che è alla porta non capisce la mia poca voglia di alzarmi.
"Giuro che se è la figlia della vicina la faccio diventare croccantini per cani!"
Non controllando minimamente le mie condizioni, scendo al piano di sotto, armata di mazza da baseball, ma quando apro la porta per colpire il bersaglio credo seriamente di rischiare un infarto.
"E voi due che minchia ci fate qui?"
"Ti pare il modo di accogliere delle vecchie amiche Riri?"
"Boston l'ha resa maleducata."
"Per non parlare della sua scarsa considerazione nei nostri confronti."
Ok, sono leggermente confusa, di prima mattina non si può ragionare.
Perché Sasha e Beth si trovano davanti casa mia, con tanti di valigie?!
"Quindi per farti perdonare siamo venute a trovarti"
"Così non ti senti sola."
Le guardo in faccia, hanno quel classico sorriso da piccole pesti che non promette nulla di buono.
"Ma io sto bene come sto, ma grazie per la visita."
Non mi fanno finire di parlare che subito entrano in casa con tutte le valigie.
"Ci troveremo proprio bene qui"
"Eh già, è molto spaziosa."
...
"Casa mia non è un albergo!"
"Ti vogliamo bene anche noi Erika"
Tic all' occhio sinistro, di prima mattina non sono per niente adorabile, specialmente se mi svegliano all' improvviso, ma alla fine tiro un sospiro, credo che devo rendere questa casa un B&B, così avrò un secondo guadagno...oddio, oh nononono, ma nooooo.
Merda.
Questa due odiano Blake, e non sanno nulla dei recenti sviluppi.
Sono.nei.guai.
Grossi guai.
Pervy non esiste senza Malvy😂😈
Vanno pari passo.
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Manu
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