A volte è meglio essere soli, nessuno può ferirti
Voglio morire! Non ne posso più delle interrogazioni 😢😢😢
Sono riuscita lo stesso a scrivere.
E volevo dire a coloro che stanno ipotizzando cosa accadrà alla nostra Blarika, che nessuna fino ad adesso ci ha azzeccato 😈 ritentate, sarete più fortunate.
Buona lettura
Credo che restare impalata davanti ad un microfono con più o meno cento persone che ti fissano, non sia proprio il mio sogno del cassetto.
Faccio un respiro profondo e mi schiarisco la voce.
"Buona sera a tutti, sono davvero emozionata, questa è stata la mia prima sfilata e spero con tutto il mio cuore che vi sia piaciuta. Grazie"
Cala di nuovo il silenzio, credo che si aspettavano il discorso da vincitrice del premio Nobel, ma non sono molto brava con le parole, quindi, che si accontentino.
"BRAVA ERIKA"
Sento la voce di Mike e le urla degli altri ragazzi che iniziano ad applaudire e con loro si aggregano anche gli altri spettatori.
Bene, ora si che posso svenire vero? Ditemi di si, così posso dormire e prendermi dei giorni di ferie.
Vengo affiancata da madame Sungry che mi cinte la vita con un braccio per poi abbracciarmi.
Ovviamente questo "affetto" improvviso è solo perché i paparazzi stanno facendo le foto, altrimenti mi avrebbe detto "puoi migliorare e stupirmi di più" ormai capisco perfino quando sta per dirlo.
Ha sempre il vizio di grattarsi la fronte e poi fa crollare una valanga sopra di me.
"Ora signori per eventuali informazioni potrete raggiungere gli stand appositamente montati, per il resto della serata sarete accolti al hotel "La Perla". Buon proseguimento di serata".
Vengo trascinata alla fine della passerella e inizia a partire la musica di sottofondo.
Abbandoniamo la passerella e non appena siamo da sole, mi ricordo di rilasciare il fiato che ho in corpo, prima di scoppiare come un palloncino.
"Niente male come primo discorso, ma puoi fare di più"
LO SAPEVO IO! Non era lei se non mi ricordava che per il momento sono solo una stilista apprendista con uno stipendio di seicento dollari mensili, spero solo che i vestiti vengano venduti, così potrò finalmente avere la percentuale del trentacinque per cento.
Non appena avrò i soldi devo portare i miei genitori a cena in un ristorante di lusso, è il minimo che possa fare dopo tutto ciò che hanno per me.
"MIO BIGNÈ"
Mentre parlo con madame Sungry, vengo placcata da mio padre e credo che qualche costola si sia incrinata.
"Sto mor-endo"
"Oh scusa"
Allenta la presa e finalmente respiro, a quanto pare certe abitudini non cambieranno mai.
"Patrick non uccidere mia figlia"
"Nostra figlia"
"Si ma quella che l'ha tenuta nel proprio utero per nove mesi sono io"
Madame Sungry li guarda strani, perché la signora perfettina pensava che mio padre fosse un rispettato e serio uomo d'affari, ma forse mi sono dimenticata di dirle che ha una doppia personalità.
"RIRI!"
"Oh oh"
Beth e Sasha mi afferrano come ad un rametto d'ulivo e insieme alla combinazione tacchi, l'unico finale è quello di vedere me con il sedere per terra, con queste due che mi stanno uccidendo.
"Ci sei mancata così tanto!"
"Si, bene, ma adesso potete alzarvi?"
Finalmente riesco a stare in maniera stabile sulle mie due zampe, volevo dire gambe.
"McCarthy, sono amici suoi?"
"Si madame, spero che non le dispiaccia se mi sono permessa di invitarli"
"Basta che non facciano troppo rumore, sai chi ci sarà al buffet, vedi di non farmi fare brutta figura"
Detto questo saluta i miei genitori per poi andare a salutare i suoi ospiti.
"Acidina la vecchia"
"Da quand'è che non fà del sano sesso?"
Scoppiamo a ridere non appena Rick apre bocca, mentre Beth lo prende a finte sberle.
"Sei il solito idiota"
"Lo so, ma ti piace questo idiota"
"Forse..."
Iniziano a parlare come ad una coppia di sposini, mentre Sasha mi si avvicina con sguardo indagatore.
"Allora bella stilista, come te la passi a Boston?"
"Non ce male, ma mi credi che ancora non l'ho visitata tutta dopo tutto questo tempo in cui mi sono trasferita?"
"Pfft, è proprio nel tuo stile, pensi solo al lavoro ultimamente"
"E a cosa dovrei pensare?"
"Ah boh, non so, forse a qualche esemplare maschio che ti ronza attorno"
"Non ce nessuno"
"Ma di sicuro non mancano a farti la corte"
Abbasso lo sguardo, io non ho avuto una relazione duratura da quando lui mi ha abbandonata, qualche bacio occasionale, ma non mi sono più fidata dei maschi.
"Sai che non puoi restare da sola per sempre?"
"Sto molto meglio adesso, fidati, ora però andiamo, la festa non è finita"
Mi sforzo a fare un sorriso, per poi allontanarmi e prendere i miei genitori a braccetto.
***
"Hai davvero lanciato una torta in faccia al tuo professore universitario?"
"Ovvio che si, così impara quello stronzo a chiamarmi bamboccia"
Ok, la situazione durante la mia assenza è leggermente peggiorata.
Tutti intorno a noi sono persone serie, di classe, ma c'è il nostro gruppetto in un angolo che sta animando la serata.
Sono di spalle con una flûte di champagne tra le mani, quando sento picchiettarmi la spalla.
Non appena mi giro i miei occhi si scontrano con un paio chiari...
"Non ho potuto non notare la sua bellezza"
"Ci conosciamo?"
È un uomo alto, dall' aspetto diligente e con un paio d' occhi color muschio, emana perfezione da tutte le parti.
"Ho avuto il piacere di ammirare la sua collezione da lontano, il mio nome è Kay Lorest"
"Il suo nome non mi è nuovo"
"Possego un business per la vendita di strumenti tecnologici, fornisco alcuni pezzi alla vostra casa di moda"
Oh porca vacca, ora mi ricordo di questo mister comando il mondo.
"Mi sembrava di averla già vista, posso fare qualcosa per lei?"
Prende la mia mano e se la porta verso le labbra.
"Un ballo, potrebbe ballare con me"
Sto per inventarmi la classica scusa che sono una frana a ballare e che devo scappare a parlare con madame Sungry, quando Beth e Sasha mi danno una spintarella fino a farmi scontrare con il signor Lorest.
Mi scuso spostandomi, per guardare male quelle due.
"Erika è un ottima ballerina"
"E poi si stava annoiando con noi"
Promemoria per me, legare queste due ad un razzo e spedirle sulla luna non appena ho tempo.
"Allora, Erika, mi concede questo ballo?"
"Se proprio devo"
Prendo la sua mano e mi porta al centro della pista, se pensa che inizio a fargli gli occhi dolci solo perché sono stata costretta a seguirlo, si sbaglia di grosso.
"Allora Erika, mi parli un pò di lei, Anna mi ha detto che ha un talento particolare, ma che deve ancora svilupparlo."
"Madame Sungry me lo dice sempre, ed è per questo che sono venuta a lavorare per lei"
"Interessante e questo tatuaggio?"
Sposta i capelli dalla mia spalla destra vedendo anche attraverso il pizzo uno dei tatuaggi che posseggo.
"Lei studia sempre le persone che circonda?"
"Abitudine del mestiere, allora? Cosa significa questa piuma con la punta che di rondini"
"I tatuaggi sostituiscono le parole, lo scopra da solo se ci riesce"
Avvicina le sue labbra al mio orecchio, facendo arrivare il suo respiro caldo sul collo.
"Adoro le sfide"
Mi allontano a passo di valzer così da riprendere le giuste distanze.
"Ha qualche corteggiatore?
Il mio sguardo si tramuta in ghiaccio e fisso Lorest negli occhi.
"A volte è meglio essere soli, nessuno può ferirti e non ho alcuna intenzione di aprire il mio cuore e la mia intimità ad uno sconosciuto come lei."
Sta per rispondermi, quando sento la voce di madame Sungry e non sono mai stata così felice di correre da quella vecchia cornacchia.
"Devo andare."
"È stato un piacere Erika."
"Non posso dire altrettanto."
Sorrido senza alcuna emozione e mi allontano a passo svelto.
Vedo la Sungry parlare con una ragazza carina, molto più giovane di me da quello che posso notare, ed è anche più bassa, allora esiste qualcuno con cui sentirmi una gigante.
"Ecco la nostra stilista".
"Piacere Erika McCarthy"
Allungo la mano che viene stretta in maniera vivace e frettolosa.
"Sono così felice di conoscerti, mi sono innamorata della tua collezione."
"Ne sono contenta"
"Sai è stato difficile per me riuscire a trovare dei vestiti della mia taglia per colpa dei miei fianchi ecc..."
Noto che la ragazza ha la parlantina lunga, ma sembra abbastanza simpatica.
Sorrido grata e le mostro alcuni modelli che le potrebbero stare bene.
Sembra davvero molto rapita e questo mi rende davvero fiera.
"Aveva qualche idea sullo specifico?"
"Non saprei, mio cugino potrebbe consigliarmi, ma quella testa di rapa è sparita per questioni di lavoro"
Lo scimmiotta ed è anche davvero brava devo dire.
"Credo che questo dia un tocco di personalità, per scrivere una nuova storia, un nuovo capitolo della tua vita"
Le mostro un abito che cade morbido sui fianchi color bianco, con dei disegni di fiori di ciliegio.
L' ammira e decido di lasciarla da sola, mentre io ho proprio bisogno di una boccata d'aria.
Esco fuori ed ammiro le luci di Boston, mentre un vento muove i miei capelli, offuscandomi la vista.
"Dannazione, stupidi capelli"
"Tutto bene?"
Sento una voce dietro alle mie spalle, sembra quasi familiare.
"Si certo, avrei preferito avere i capelli corti ma non sto morendo"
Mi giro verso il mio interlocutore e vorrei solo credere di avere un allucinazione.
Non può essere lui...Non dopo tutti questi anni.
Il respiro accelera in maniera irregolare, la vista si offusca.
Sembra che non mi abbia riconosciuta e ne approfitto per passargli velocemente accanto, quando sento ancora quella sua maledetta voce.
"Ci conosciamo? Il suo viso è familiare"
Credo che gettarmi dal balcone sia un' ottima idea in questo preciso istante, molto meglio che guardare l'uomo, il quale ha rovinato la mia esistenza dopo avermi regalato un amore fasullo.
Scuoto velocemente la testa per andarmi a rifugiare in qualsiasi luogo sicuro.
Sto per andarmene, quando sento afferrarmi il polso.
Ecco, adesso mi sta per tornare l'attacco di panico di poco fa.
"Lei mi ricorda una certa puffetta sa?"
Questo è il colpo di grazia, le lacrime scendono copiose e con un forte strattone riesco a liberare il polso.
Mi giro di profilo verso di lui e dopo essermi persa di nuovo in quegli occhi di ghiaccio scappo lontano, nascondendomi tra la folla, fino a rinchiudermi nel bagno delle donne.
Le ginocchia cedono e stringo con tutte le mie forze il lavello, mentre sento che sto andando in iperventilazione.
Una mano stringe la mia gola.
Io odio così tanto Blake per avermi fatto questo...
Zanzà incontro avvenuto, ma non pensate che adesso io sia così clemente da farli tornare subito insieme😈😈😈
La strada è ancora lunga.
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Manu
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