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Capitolo 1: La mia stramba famiglia

Sorvoliamo il cielo di casa. Guardo il verde dell'aurora boreale illuminare il cielo di smeraldo e sorrido perchè Matt, che è stato sveglio per tutto il viaggio solo per vederla, si è appena addormentato. Ricordo quando a 6 anni, per la prima volta col nonno, la slitta trainata dalle renne, ci ha volato in mezzo. Sembrava di percorrere un fiume fatato che si spezzava in milioni di stelle magiche e lucenti. L'emozione di quel primo volo mi scalda il cuore e mi accompagnerà per sempre. Peccato che solo i maschietti hanno il privilegio di sfrecciare nei cieli perchè è una sensazione meravigliosa e attraente. Solo Matt mi fa sentire così, senza volare. Questa è la magia del Natale per me e con il suo amore dura per tutto l'anno. Ecco perchè sono pazza di lui.
Gli sfioro i capelli inebriando i miei sensi con la sua colonia super costosa. È inspiegabile quanto mi piaccia questo ragazzo. Ogni volta che lo guardo mi innamoro di lui.
"Iniziamo la discesca. 30 minuti all'atteraggio. Allacciare le cinture di sicurezza." ci informa il pilota. Matt mi abbraccia come se fossi il suo orsetto e si accoccola dolcemente sul mio petto. Le luci brillano bianche, gialle, rosse, verdi e blu tra il candido tepore di neve. Si scorgono i profili delle case adornate a festa.
Casa dolce casa!
"Ti stai perdendo tutta la meraviglia del luogo." gli sussurro.
"Non penso proprio." sussurra a fior di labbra fissandomi con lo sguardo innamorato. "Nulla è più bello di te." aggiunge baciandomi.
"Matt..."
"Lo so. Ti amo anche io e voglio riempire la casa di nostri bambini."
Ed io che stavo per dirgli che Santa Klaus esiste! Stupida! Stupida! Stupida Noël!
Mi solleva il viso dal mento con due dita per guardarmi negli occhi.
"Che c'é?" mi chiede con voce rassicurante. "Se non vuoi avere figli dovremmo parlarne. Non credi?"
"Non è questo! È che..."
"Cosa?"
"La mia famiglia..."
"Ho il terrore di non piacergli ma non mi interessa perchè a me basti tu."
"Babbo Natale esiste ok?" dico esasperata.
"Ok. Non ti giudico se a 24 anni suonati credi ancora nelle favolette." alza il sopracciglio con quel suo fare adorabile. "Il fatto che tu sia una sognatrice è una delle cose che mi ha fatto innamorare perdutamente di te. Lo sai quanto sono arido e cinico sulle feste e in modo particolare sul Natale."
"Non mi hai mai detto il perchè."
"Beh la mia famiglia è atea fino al midollo perciò non festeggiamo la nascita o la morte di Gesù ovviamente e per quanto riguarda il resto delle feste è solo mero consumismo."
"C'è molto altro se solo aprissi gli occhi alla magia!"
"L'unica magia in cui credo sei tu! Sai che non è stato facile per me rassegnarmi all'amore. I tradimenti di mio padre non sono un segreto ed io ho sempre pensato che l'amore non esistesse."
"Ma tua madre ha perdonato tuo padre e si sono ritrovati."
"Sì ma nel farlo hanno rovinato la mia fanciullezza. Lei era sempre imbottita di psicofarmaci e sembrava di avere uno Zombie come mamma e lui... beh... lui si divertiva con chiunque. Io volevo solo una famiglia normale e un fratellino o una sorellina con cui giocare perchè ero sempre da solo."
"Mi dispiace Matt." lo stringo forte.
"È acqua passata e poi finalmente ho te che sei perfetta e con cui posso avere la famiglia che non ho mai avuto. Ho desiderato sposarti già dopo 6 mesi di relazione perché tu sei la mia vita Noël e senza di te mi manca perfino il respiro."
"Matt..." sussurro ma non mi fa finire che mi bacia con passione.
"Ti amo." mi sussurra.
"Anche io."
"Prepararsi all'atterraggio."
Distrattamente Matt guarda fuori dall'oblò.
"Piccola è fantastico! Vivete in mezzo al nulla eppure avete una pista d'atterraggio privata."
Ovvio! Se no come fanno le Renne a prendere velocità per il volo e ad atterrare in sicurezza al rientro dalla missione Natale?
Quando scendiamo dalla scaletta una ventata gelida mi fa tremare. New York in inverno è fredda ma la glaciale temperatura di casa proprio non mi mancava.
Matt subito mi abbraccia e mi strofina le braccia per scaldarmi. È così dolce e premuroso in ogni piccola attenzione nei miei confronti. Non avrà avuto un'infanzia serena e normale piena di amore ma è venuto su bene. Benissimo in effetti. Lui è tutto il mio mondo.
"Oh Oh Oh! Benvenuti!" ci saluta calorosamente l'elfo addetto ai voli, Bart se non erro. Sorrido felice.
"Sembra un Lumpa Lumpa" ride come un pazzo Matt.
Gli tiro uno spintone. "Non è gentile."
"Bentornata Noël Claus al Polo Nord. Ci sei mancata." mi abbraccia forte mio fratello.
"Grazie di cuore."
Matt continua a ridere in modo sciocco e mi guarda come se avesse appena avuto un'illuminazione.
"Klaus Claus." sghignazza.

"Oh! Ciao anche a te Grinch coglione!" lo saluta in modo acido mio fratello digrignando i denti. Di solito la mia famiglia è sempre molto ma molto allegra, fastidiosamente felice e cordiale ma è risaputo che a mio fratello Matt non piace per niente a causa della sua spiccata mancanza di spirito natalizio.
Si sono conosciuti il 23-12 di due anni fa. Klaus era venuto a New York a farmi visita dopo aver rubato la slitta al nonno ma Matt era rincasato anticipatamente facendomi una sorpresa e prima che potessi spiegare, cogliendomi in fragranza con un altro uomo a coccolarci con cioccolata calda sul divano, ha tirato un pugno sul naso a mio fratello maggiore.
Quando è geloso é cosi sexy.
"Perchè non l'hai ancora lasciato sto coglione? Brady è ancora pazzo di te e almeno piace alla famiglia."
"Il coglione ha un nome Barbaro Cavernicolo vestito da Babbo Natale ed è Matthew. Inoltre si da il caso che la tua meravigliosa sorellina abbia acconsentito a sposarmi perciò..."
"Perciò..." lo guarda con sfida mio fratello. "Le vacanze sono lunghe, Matthew. Mooolto lunghe." quasi lo minaccia.
"Dove sono gli Hangar per gli aerei di trasporto merci piuttosto?" si guarda spaesato Matt.
"Santo Cielo! Ancora non sa?" si sbatte la mano sulla fronte Klaus. "Ecco perchè non va bene in questa famiglia. Ecco perchè non va bene per te." mi sussurra minaccioso Klaus.
"Abbiamo solo quello dove stanno sistemando il tuo Jet." farfuglio io.
"Andiamo! Ci aspettano per cena!" brontola mio fratello prendendo le valigie e sistemandole sulla slitta.
"Che... che cos'è que-questa?"
"Una renna genio." risponde sempre più spazientito Klaus.
"Io... io non ci salgo su quella cosa."
Klaus scoppia a ridere. "Fulminea si è appena offesa per l'insulto e comunque tranquillo, giuro che non volo. Promesso."
Lo fulmino con gli occhi. Ci mancano pure le battutine stupide di mio fratello!
"Matt, amore, per vivere appieno la magia della Lapponia, il giro sulla slitta trainata dalla renna è d'obbligo." Accarezzo dolcemente la renna.
"Vedi? È mansueta. Non ci succederà niente. Fidati di me ok?"
Annuisce titubante sedendosi.
Lo avvolgo nella coperta di pelo e mi appoggio al suo petto. Il suo cuore batte forte. Per me.
"Sempre." mi sussurra.
"Sempre cosa?"
"Sempre mi fiderò di te. Sempre noi."
"Sempre. Qualsiasi cosa accada."
"Sempre. Ma non ci accadrà nulla Piccola."
Prima di partire ne ero certa.
Ora non so. La mia famiglia stramba può essere pesante e opprimente e non so se Matt può reggerne il peso. Ma non permetterò loro di mettersi in mezzo. Io ho già fatto la mia scelta. Io voglio il Grinch. Ad ogni costo.

"Eccoci." grida mio fratello.
La casa è esattamente splendida come la ricordavo.

Stringo la mano di Matt quasi stritolandola e noto che nonostante il freddo ha le mani sudate.
Lentamente, consumando il lungo vialetto, avanziamo verso la casa e appena si spalanca deglutiamo all'unisono un fiotto di saliva presi dal panico.
Senza preavviso un'orda di barbe lunghe, abiti rossi, facce paffute e sorridenti ci stritolano in caldi e soffocanti abbracci. Il dolce profumo di Plätzchen mi invade le narici.
Noto l'imbarazzo di Matt mentre tutti gli occhi sono puntati su di lui e percepisco il suo fastidio dovuto alle decorazioni appariscenti, all'abbigliamento, alle attenzioni scomode a cui è sottoposto e che lo fanno sentire ancora inadeguato e sotto una lente d'ingrandimento. Lo noto torturarsi le mani colto da un fastidioso prurito.


Gli occhi mi pizzicano e rischio di scoppiare in un pianto teso e isterico ma contro ogni mia aspettativa mi basta guardare Matt che si sforza di sorridere per farmi sentire sollevata.
"Famiglia... vi presento Matthew, il mio fidanzato." dico senza nemmeno respirare.
Fa cenno di ciao con la mano e passiamo alle presentazioni.

"Lui è il mio bisnonno Klaus."

"Nonno Klaus"

"Papà Klaus."

"Cugino Klaus."

"Conosci già mio fratello Klaus."
Da almeno 10 minuti il mio Matt è rimasto a bocca aperta.
Rimane il mio cuginetto.

"Lui è..."
"Lasciami indovinare Klaus?"
"No sciocchino. Lui è Jerry Klaus Daniel II."
"Ovvio." si gratta la testa.
"Matthew è un vero piacere conoscerti. Io sono Geltrude." si presenta la bisnonna. "Ma siete troppo magri voi due!"

"Il piacere è tutto mio, signora."

"Tesoro! Non ci avevi detto che il tuo fidanzato è un così bel bastoncino di zucchero!"
"Nonna!"
"Io sono Genève."
"Incantato signora."
"Già mi piace. Così gentiluomo."
"Ma per favore! Non fraternizzare col nemico nana." sbotta mio fratello.

"È un piacere indescrivibile conoscere il ragazzo che ha fatto innamorare la mia bambina. Io sono Edith."
"Signora..." balbetta "Ci tengo a precisare che amo Vostra figlia più di qualsiasi cosa."
"Lo so. Lo vedo. Ma ora andiamo a tavola."

"Davvero! Basta grazie! Non mi sta più niente! È tutto squisito ma non sono abituato a mangiare così tanto."
"Si vede! La mia nipotina vi tiene a stecchetto."
"Veramente raramente ceniamo a casa."
"Cosa?" ci guardano come se fossimo degli alieni.
"Siamo molto impegnati col lavoro." ribadisco io.
"Senza pancetta non c'è amore!" cerca di imboccare Matt con altro cibo.
"Nonna non é affatto vero. E ti prego smettila o lo farai stare male."
"Ma ora ci sono i dolci."
"Matt non mangia dolci."
Il silenzio tombale scende nella sala da pranzo come se avessero appena scoperto che è scoppiata la terza guerra mondiale.
"Tz! Non mi stupisce." ride saccente mio fratello.
"Lui cosa?" quasi rabbrividisce la bisnonna.
"Non si è mai visto un membro della nostra famiglia che non apprezza i nostri dolci." ride divertita mia mamma. "Eppure ti avevo pregata di imparare a cucinare tesoro."
"So cucinare!" rispondo indispettita. "È che non ho tempo!"
"Davvero... non mangio dolci."
"Suvvia assaggia! Li ho fatti io."
"Non si offenda davvero. Non li ho mai mangiati nemmeno da bambino. I miei genitori me li hanno sempre vietati."
"Solo un morso."
Ed è stato quel fatidico morso che gli ha scatenato uno shock anafilattico. Ecco perchè i suoi genitori gli avevano vietato i dolci: perchè quasi tutti contengono frutta secca.

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