/Secondo Giorno/
"Buon viaggio.
Che sia un'andata o un ritorno,
che sia una vita o solo un giorno,
che sia per sempre o un secondo.
L'incanto sarà godersi un po' la strada:
amore mio comunque vada.
Fai le valigie e chiudi le luci di casa.
Coraggio lasciare tutto indietro e andare,
partire per ricominciare,
che non c'è niente di più vero di un miraggio.
E per quanta strada ancora c'è da fare,
amerai il finale"
Cesare Cremonini - Buon Viaggio.
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(L'ascolto della canzone è facoltativo.)
Era passata la prima notte, Stéphane non aveva fatto altro che pensare all'uomo misterioso; si girava continuamente da una parte all'altra del letto e poi, rimaneva ad osservare con aria sognante il soffitto.
Per questa breve vacanza, poteva lasciarsi andare completamente. Non aveva il fratello maggiore o i genitori a dirle cosa doveva, o non doveva fare. Semplicemente, permetteva all'istinto di prendere il sopravvento.
Nella realtà in cui viveva, non si sarebbe mai sognata di baciare un ragazzo conosciuto soltanto da poche ore, ma quest'ultimo, aveva il suo stesso obiettivo: distrarsi da tutti i problemi che lo affliggevano.
Dall'altra parte dell'hotel, Jude iniziava a provare alcuni rimorsi per il bacio che le aveva dato. Non perché non gli piacesse, tutt'altro, ma non era affatto da uno Sharp lasciarsi andare così disperatamente nei confronti di una donna.
L'aveva osservata bene, era sicuramente più piccola rispetto i suoi ventitré anni.
Aveva sentito David quella stessa sera, limitandosi a spiegargli che il posto era davvero tranquillo, e che il viaggio, non era stato così turbolento come si aspettava. Non gli aveva raccontato quanto accaduto con la sconosciuta: sarebbe stato contrariato, e l'avrebbe sicuramente rimproverato per la sua avventatezza.
Non era mai stato più tranquillo e rilassato, il solo osservarla prendere il sole o bere qualcosa, lo aveva scosso profondamente. La desiderava, e preferiva rimanesse un'estranea ai suoi occhi: rendeva tutto più intrigante, ma soprattutto, più facile.
Si svegliarono entrambi con il sorriso, si erano messi d'accordo di incontrarsi al bar per fare colazione e subito dopo, partire per un'escursione in giro per la grande isola. Avevano preferito evitare la guida turistica, la ragazza aveva insistito tanto per partire all'esplorazione, esattamente come nei film d'avventura.
<<Vedo che grazie alla sottoscritta, ti sei alzato di buon umore. Confessa, in realtà appena mi hai conosciuta, non hai potuto far ameno di eliminare il musone sul tuo viso, sono troppo simpatica.>> Si avvicinò al tavolo prendendo posto al suo fianco, non prima di avergli abbassato gli occhiali sul viso.
<<Così stai meglio, sei più affascinante.>> Continuò pimpante il discorso, alzando la mano per chiamare il cameriere, ed ordinare il caffè, con la sua solita brioche al cioccolato.
<<Sei sempre così modesta con le persone che non conosci? Potrebbero scambiarti per un'antipatica egocentrica se non fai attenzione.>> Rispose sorseggiando il suo amato tè verde. I gusti dei due, erano praticamente l'opposto.
Uno era sempre molto calmo, l'altra sprizzava energia da tutti i pori, grazie anche alla quantità di caffeina che ingeriva ogni giorno.
<<Che lo facciano pure, non mi è mai interessato cosa pensano gli altri.>> Ghignò girandosi verso il rasta. Mangiò a grossi morsi quella bomba ipercalorica, doveva recuperare tutte le energie per la lunga mattinata.
<<Finirai per strozzarti se continui in questo modo, femminilità zero in questo momento. Eppure ieri sembravi così tranquilla.>> Scoppiò a ridere prendendola in giro. Ella si leccò le labbra per pulirle dal cioccolato e questo, lo fece bloccare sul posto.
<<Credo che la mia "femminilità zero", abbia comunque effetto su di te.>> Strizzò l'occhio, poggiando una mano sulla sua gamba.
<<Faresti meglio a non provocarmi moscone, so essere pericolosa e giocare molto bene... solo per vincerti.>> Utilizzò un tono di voce molto basso. Il cavallo dei pantaloni di tuta si strinsero, e sentì il leggero bisogno di allontanarsi per andare in bagno. Tuttavia, le prese la mano, portandola direttamente sopra la sua sporgenza.
<<Ti lascio controllare da sola quanto effetto hai su di me.>> Arrossì leggermente, non si aspettava una mossa così azzardata da parte sua: sembrava così riservato.
<<Sei in imbarazzo? Non mi hai detto tu di voler giocare?>> Ribaltò la situazione a suo favore, sapeva essere davvero subdolo quando voleva.
<<Stai calmo, non fare il presuntuoso. Non me lo aspettavo, ma se a te sta bene.>> Strinse le mani sul tessuto, e percepì la bella grandezza delle sue parti intime.
Si rese conto solo dopo, di doversi dare un minimo di ritegno. Erano in una zona pubblica, non nella sua stanza da letto.
Pagarono alla cassa, e subito dopo, corsero per affittare un grosso pick-up. Posarono le borse sul retro e stranamente, la giovane, lo aveva fermato quando stava per salire al posto del guidatore.
<<Se non ti dispiace, guido io.>> Non aspettò neanche la risposta, aprì lo sportello e si accomodò all'interno.
<<Sei così autoritaria.>> Rispose sedendosi al posto del passeggero. Mise in moto, e sotto la guida del navigatore, si diressero verso la piccola cittadella: tappa fondamentale per la scoperta dalla cultura locale.
<<Ti propongo un gioco per ammazzare il tempo.>> La voce rauca di Jude echeggiò forte e chiara. Poggiò la mano fuori dal finestrino, e cominciò a spiegare l'idea che aveva in mente.
<<Cosa ne dici di fare una descrizione dell'altro? Mi spiego meglio, dimmi l'idea che ti sei fatta di me, ed io risponderò se ci sei andata vicina.>> La osservò con la coda dello sguardo, e pensò che per essere una ragazzina, sapeva portare l'auto molto meglio di tanti del sesso opposto.
<<Se accetto, varrà anche per te.>> Subito rilanciò i dadi in suo favore.
<<Ti dirò di più, parto io. E al ritorno, quando guiderò, toccherà a te.>> Spalancò la bocca verso così tanta accondiscendenza e annuì di rimando, pronta ad ascoltare quello che aveva da dire.
<<Sei sicuramente una ragazza dal carattere forte. Non dai peso a quello che ti circonda, e spesso, sei con la testa sulle nuvole. Sei venuta in vacanza stanca della realtà che ti stringe come delle grosse catene... probabilmente, senza avvisare nessuno. Sai come testare la pazienza di un uomo, ed allo stesso tempo sei maliziosa al punto giusto. Dal tuo accanimento verso l'esplorazione, deduco ti piacciano i film d'avventura, forse anche i libri. E dai musei che hai selezionato, posso capire quanto ti piaccia l'arte: probabilmente sei sotto il segno o della bilancia, o del sagittario, o del pesci.>> Concluse il lungo monologo senza nemmeno guardarla, probabilmente troppo concentrato sulle teorie da perfetto regista qual'era.
<<Sei un bravo osservatore, ci sei andato vicino su molte cose.>> Disse mentre parcheggiava nel primo posto disponibile.
Passeggiarono per tutte le diverse strade, visitando quasi tutti i negozi e assaggiando alcuni cibi tradizionali. Ogni tanto, si beccavano a fissarsi a vicenda: nessuno dei due riusciva a spiegarsi questo improvviso feeling. Visti da fuori, sembravano una coppia che stava insieme da anni.
Erano così presi dal loro discorso, che non si accorsero nemmeno che un cellulare stava squillando insistentemente.
<<Ti stanno chiamando, rispondi, potrebbe essere importante. Questa è già la terza.>> La incitò il castano, stanco di ascoltare quella fastidiosa suoneria.
<<Pronto? Stai calmo, come puoi vedere sono viva e vegeta.>> Storse la bocca infastidita dalla persona che probabilmente, si stava lamentando della sua solita imprudenza ed irresponsabilità.
<<Ti ho già detto che non mi convincerai ad entrare a far parte di quel collegio militare.>> Jude, si chiese a cosa realmente si stesse riferendo.
<<Attento che se continui ad urlare così, ti ritroverai con delle rughe in viso per tuoi venticinque anni.>> Grazie alla vocale usata, il suo compagno d'escursione, poté capire che si trattava di un ragazzo.
<<Oh, io lo trovo molto divertente. Ti basta sapere che sto bene, tornerò lunedì pomeriggio.>> Non lo salutò, anzi, staccò il telefono prima di un'eventuale risposta.
<<Devo dire che eri molto felice di parlare a telefono.>> La interpellò prima di scoppiare in una grossa risata, e pensò che i suoi genitori, dovessero avere molto coraggio per lasciarla fare liberamente.
<<Sono stanca di persone come lui che mi dicono cosa devo fare, ho già dovuto acconsentire a troppo, ora anche questo?>> Iniziò a camminare a grosse falcate, sembrava essere posseduta da uno spirito maligno. In realtà, era solo lunatica. Riusciva a cambiare umore nel giro di pochi minuti, tutto in base a quello che le succedeva attorno.
Dopo aver caricato il cofano con diverse buste di vestiti, decisero che era arrivato il momento di rientrare in hotel. Troppo stanchi per fare altro. Ad entrambi mancava l'allenamento nelle gambe, perciò si sentivano i piedi doloranti.
<<Ora tocca a me dirti quello che penso. Preparati perché ti ho fatto il mio solito scanner test.>> Lo avvertì girandosi verso il posto da guidatore. Prese un elastico, si legò i capelli in una coda di cavallo e cominciò a parlare.
<<Ti definirei misterioso, ma questo già te l'ho detto. Sembri essere molto cinico, attento e ordinato: per quest'ultimo, basta vedere con quanta premura hai riordinato le borse dietro.
Ami conoscere le cose ed avere tutto sotto controllo, per questo quando ti ho proposto il gioco degli sconosciuti hai acconsentito; nessuno aveva mai suscitato in maniera così palese il tuo interesse. Sembri essere quell'uomo in grado di capire il punto debole dell'altro, per utilizzarlo a suo favore. Probabilmente lavori in polizia, ma a giudicare dai grossi polpacci, credo di avere davanti uno sportivo. Devo ancora capire se per hobby, o per mestiere. Sei intelligente, ingegnoso e molto serio. Poi se vuoi che ti riveli il tuo segno, credo sia o Leone, o Vergine.>> Gli disse tutto quello che pensava, ed il diretto interessato, si sorprese nel constatare che aveva indovinato praticamente quasi tutto.
Non era il solo ad osservare, davanti ai suoi occhi c'era una bellissima donna, che aveva con le sue stesse abilità manipolatrici.
<<Ci sei andata vicino.>> Fu l'unica frase che riuscì a dire, prima di arrivare a destinazione.
/Spazio Autrice/
Buonasera a tutte, vi presento il secondo giorno di questa storia. Sono davvero felice che vi sia piaciuta, sto provando a migliorarmi ogni giorno perché la mia, è ufficialmente diventata una vera passione. Volevo anche avvisare, che la storia su Caleb, verrà aggiornata tra domani e domenica. Non è stata una bella giornata, e per chi mi conosce, sa che mi trovo in un momento molto difficile. Ho usato la scrittura per allontanarmi dalla cruda realtà.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo secondo capitolo, a presto.
-S.
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