Capitolo 7: Phi Mew, non lasciarmi solo
POV MEW
--Mild?-- Lo chiama Saint.
-Vi ricordo che Sammy viveva in questa casa e ha subìto l'abuso di quest'uomo. Mia sorella, nel suo delirio mentale più volte ha menzionato esistenza di telecamere nascoste, di come filmava tutto, anche di quante volte andavano in bagno. Mentre tu cercavi di calmare Gulf, io ho perquisito la casa e ho trovato cose interessanti tra cui la stanza segreta. In essa ho trovato le registrazioni di tutte le sue perversioni, forse è meglio che le veda tu stesso.-- conclude Mild indicandomi un lato della casa.
Ordino a Singto e Krist di sorvegliare Gulf e poi lo seguo. Quando arriviamo nella stanza di cui parlava Mild. Lui mi mostra il video e non stava affatto esagerando. Sento ribollirmi il sangue ad ogni scena che vedo, ogni abuso commesso ed ogni tentato stupro. Stringo i pugni per la rabbia che sento salire dentro, mentre le scene continuano a susseguirsi. Facendo appello a tutto il mio autocontrollo finisco di vedere tutto quanto, senza tralasciare niente. Ma con una carica di rabbia che non ho mai avuto, ed una voglia irrefrenabile di ucciderlo senza pietà! Ma questo sarebbe troppo facile per lui! Deve soffrire come hanno sofferto tutte le vittime che hanno avuto a che fare con le sue perversioni, la sua morte non sarebbe sufficiente!
-- Mettilo in prigione, voglio che sia rovinato per sempre, ma prima di consegnartelo, lascia che mi occupi per un attimo di lui!-- gli chiedo cercano di controllare la mia rabbia.
- Amico come uomo di legge io non posso toccarlo, ma nulla mi impedisce di voltarmi per un attimo. Come ti ho detto io ti copro le spalle, ma tu promettimi che darai qualche colpo anche per me.-- afferma sfiorandomi una spalla con la mano
--Ci può contare! --affermo.
-In questo caso, io e i miei uomini saremo troppo occupati a ispezionare e raccogliere prove per notare cosa sta succedendo fuori.-- conclude andando a richiamarli.
Non perdo tempo, corro in salotto ed entro proprio mentre dietro di me, Mild ordina al suo uomo di ispezionare la zona dietro.
Una volta davanti a Mr Tee lo sollevo per il colletto e lo trascino fuori. Con tutta la rabbia che ho tenuto a freno fino a questo momento, inizio a colpirlo più e più volte in viso fino a quando si trasforma in una maschera di sangue.
--Aiu.... ti prego... basta!-- urla lui spaventato dal mio assalto.
Nessuno osa intervenire nel fermarmi, ed io uso così tanta forza che mi ferisco persino le mani.
Continuo a colpirlo fino a quando l'uomo non si muove più, in quel momento decido di lasciarlo andare, con il suo corpo privo di sensi che scivola verso il basso. Poco dopo arriva Mild e ordina di prendere l'uomo in custodia.
--Ma prima di portarlo nella cella, assicuratevi che venga curato, tenuto in vita e poi trasferito in prigione.-- ordina ai suoi uomini.
- Sembra che sia stata una brutta giornata per il sig. Tee.-- afferma Singto mentre io sorrido soddisfatto e mi scuoto la mano ferita.
-- Questo è certo un brutto giorno per lui, ma credetemi in prigione vivrà l'inferno. Perché mi assicurerò personalmente che venga controllato ad ogni respiro che lui farà.-- affermo.
Torniamo all'interno della villa ed ordino al personale la borsa di emergenza, che mi viene immediatamente consegnata. Aiutato da Krist, disinfetto e pulisco le mie mani, proprio mentre una timida cameriera mi rivolge piano una domanda.
--Signore, anche noi siamo nei guai?-- mi chiede preoccupata.
Mi volto verso la ragazza e per un attimo vedo la paura dipinta nei suoi occhi ed in tutti i volti presenti, sono convinto che anche loro siano solo delle vittime.
-No, ma sarete chiamati a testimoniare contro il vostro ex datore di lavoro e mi aspetto che tutti voi collaboriate. Altrimenti sarete considerati complici, ma sono sicuro che voi tutti siete delle brave persone, non è vero?-- chiedo .
- Oh sì signore, nessuno di noi era felice di lavorare per quel mostro, ma siamo poveri e abbiamo bisogno di lavorare ecco perchè non abbiamo mai contestato il signore. Ecco, dobbiamo considerarci tutti disoccupati adesso?-- conclude un'altra.
- Mi assicurerò che abbiate tutti un nuovo lavoro onesto e da persone per bene, ma ricordate che dovrete dare la vostra testimonianza al Tenente Mild.-- concludo mettendo delle bende alla mano ferita.
- Sì, signore, grazie.-- rispondono.
-Krist dai a ciascuno di loro il nostro biglietto da visita, in modo che potranno contattarci dopo la loro testimonianza. --affermo.
Sistemato anche questo aspetto mi dirigo verso Gulf, delicatamente lo sollevo facendo attenzione a non svegliarlo.
Istintivamente sembra riconoscere il mio abbraccio, perchè si aggrappa a me borbottando nel sonno.
- Phi, non lasciarmi solo.-- mi sussurra stringendo con forza la mano sulla mia camicia.
-Sh.. dormi Gulf, Phi è qui con te, manterrò la mia promessa.-- gli sussurro a mia volta sfiorando con le labbra la sua testa.
Gulf sospira e una grande lacrima scivola giù per le guance.
Entro in auto trattenendo Gulf tra le braccia, tenendolo stretto a me, mentre Singto si siede con Khris davanti, lasciandoci in intimità dietro.
Mild dopo aver mandato Mr. Tee in ospedale con una volante, insieme al resto dei suoi uomini rimangono alla villa a raccogliere prove e a sistemare tutto affinchè tutti i presenti siano pronti a testimoniare, prendendo quindi anche le loro generalità.
--Krist portaci al Sant Jonas, Gulf deve essere visitato.. --chiedo mentre guardo da vicino Gulf.
Devo ammettere che Mr. Tee aveva ragione a chiamare Gulf un'opera d'arte, non posso negare che ha una bellezza davvero unica, nonostante la sua magrezza. Quello che ho notato e che è alto almeno quanto me, forse qualche centimetro più alto, ma nonostante questo è pelle e ossa, abbastanza fragile da sembrare più piccolo. E' leggero come una piuma, molto probabilmente a causa della malnutrizione che dura da anni, ma tutta via il suo volto è angelico. Ciglia lunghe, viso con un ovale perfetto quasi femminile, se non fosse per quell'espressione accigliata e accentuata dalle sopracciglia corrugate. Continuo a studiare il suo viso. Ha un naso dritto piccolo e ben costruito e le sue labbra sono piene, morbide, invitanti. Nonostante le sue attuali condizioni è così dannatamente bello, non oso immaginare come sarà quando sarà in piena salute! L'attrazione che sento per lui è reale come lo è l'amore che sento per lui. Amore che negli anni in cui non riuscivo a trovarlo mi ha fatto quasi impazzire. Ma ora è qui, fra le mie braccia, al sicuro.
Lo sento tremare nel sonno, di conseguenza lo abbraccio ancora di più. Aumentando sempre di più il mio istinto di protezione .
-- Ti prometto che ti proteggerò finché Dio mi lascerà su questa terra, e ti amerò come meriti di essere amato. Se quello che sento è amore, allora il mio cuore è tutto tuo e non intendo lasciarti andare. -- gli sussurro nell'orecchio.
Con il cuore più leggero per averlo finalmente trovato ,chiudo gli occhi sento la stanchezza assalirmi e mentre scivolo nel sonno penso a come sia successo di sentire queste forti emozioni per lui. In verità, appena i miei occhi si sono posati su di lui il mio cuore era già suo.
Quando arriviamo all'ospedale, Singto mi sveglia dolcemente. All'inizio mi infastidisce la cosa ma poi sento Gulf muoversi leggermente e ricordo tutto quello che era appena accaduto .
Con l'aiuto di Singto esco dalla macchina con Gulf facendo attenzione, mentre lo lascio alle cure di alcune infermiere, che vedendoci arrivare ci sono venuti incontro con una barella dove depongo delicatamente Gulf.
Quest'ultimo non appena non sente più il mio calore confortante e l'odore il mio profumo, si sveglia. Apre gli occhi e spaventato da tutti quegli estranei che ha intorno ,comincia a dimenarsi e combattere come se la sua vita fosse in pericolo. E così spaventato che riesce a fuggire dalla barella e dalle infermiere, schiantandosi contro il mio petto.
-- Calma , Phi Mew è qui, stai tranquillo..-- gli sussurro tenendolo stretto fra le mie braccia.
Ma Gulf non risponde, mi guarda supplicante con i suoi occhi vicini alle lacrime -- mi dispiace, immagino la tua paura, ma dobbiamo sapere se tu stai bene, Gulf.-- gli dico tornando a stringerlo a me .
-- Ho paura Phi.. non lasciarmi da solo quell'uomo potrebbe portarmi via-- dice Gulf .
--Nessuno ti farà più del male te lo prometto, ma ora devo sapere le tue condizioni!-- dico con voce ferma e lui annuisce.
Nel frattempo lo staff medico ci raggiunge e quando Gulf li vede si aggrappa a me ancora di più.
Un'infermiera cerca di afferrargli il braccio , ma io la blocco afferrandole il braccio.
Poi torno a guardare Gulf .
-- Ti fidi dime?.-- gli chiedo subito dopo.
Gulf si morde il labbro e dopo qualche istante fa si con la testa ed io gli sorrido.
-- Per favore mi lasci un secondo con lui -- chiedo all'infermiera che annuisce, e mi concentro quindi su Gulf-- Siamo in ospedale, sai cos'è?-- chiedo. Non so se Fhai ha mai mandato Gulf a scuola quindi sono preoccupato che non sappia dov'è e cosa sia un ospedale, ma lui annuisce.
--Bene, ora ascolta, se sai cos'è un ospedale, tu devi anche sapere che le persone qui vengono curate. Gulf ti ho portato qui perché dobbiamo capire come è la tua salute adesso e se sei stato ferito.
Esamineranno il tuo corpo e probabilmente potrebbero fare esami che a te infastidiranno, ma fidati di me è per il tuo bene. Quello che ti chiedo è, puoi farlo per me?-- gli chiedo.
- Tu ... tu verrai con me?-- mi chiede spaventato.
Gli sorrido e per calmarlo gli dó un leggero bacio sulla fronte.
-Se vengo con te, smetterai di avere paura e ti lascerai visitare? - chiedo guardandolo negli occhi.
- uhm!-- afferma speranzoso.
- Va bene.. resterò al tuo fianco e se i medici ritengono che sia tutto ok, prometto di riportarti a casa Gulf.-- concludo .
Lui mi sorride imbarazzato, ha guance e orecchie rosse proprio come quando era bambino.
- Va bene, allora andiamo.-- Gli dico ricambiando il suo sorriso.
Ma la stessa infermiera che aveva cercato di prendere Gulf poco prima mi ferma.
-Mi dispiace signore, temo che non sia possibile che lei rimanga insieme paziente durante la visita.-- Dice con voce ferma.
Gulf inizia ad agitarsi e si aggrappa al mio braccio, cosa che mina a tenere calma la mia pazienza. Sospirando tiro fuori il mio telefono, compongo un numero e dall'altra parte mi rispondono immediatamente.
-- Porta il culo fuori dal tuo ufficio e vieni al pronto soccorso immediatamente. Hai 5 minuti, se arrivi in ritardo ti prendo a calci!-- urlo e senza aspettare che mi risponda, riattacco.
-- Signore, la prego lasci che ci prendiamo cura noi di lui.-- mi chiede l'infermiera, che ancora una volta cerca di afferrare Gulf.
--Lo tocchi di nuovo con un dito e posso assicurarle che domani dovrà trovare un nuovo impiego!-- le dico in una velata minaccia.
- Signore, mi stai minacciando? In questo caso chiamo la sicurezza!.-- afferma spaventata.
--Non c'è ne bisogno.-- tuona una voce severa alle nostre spalle.
La donna che riconosce la voce si gira e saluta il nuovo arrivato con un wai.
--Direttore, quest'uomo si rifiuta di lasciare il paziente nelle mie mani, a anche cercato di minacciarmi.-- afferma .
-Quell'uomo, signorina, non è altro che il Sig. Mew Suppasit, mio caro amico e.anche proprietario di questo ospedale , sei sicura di volerlo irritare?-- le risponde Tul ,il mio migliore amico.
- Io, io .. mi dispiace signore non lo sapevo, stavo solo facendo il mio lavoro.-- mi dice spaventata mentre si piega a scusarsi.
--Va bene ma ora ci lasci passare.--Tuono con irritazione, che per togliermela di torno, ho dovuto ricorrere a questa soluzione.
-- Cosa sta succedendo Mew, chi è questo ragazzo che tieni così stretto? Puoi allentare la presa adesso -- blatera sarcastico.
-- Attenzione Tul, non essere sarcastico se non vuoi perdere il potere che hai in questo ospedale-- minaccio scherzosamente.
--Oh ! Amico, adesso mi comandi anche? Comunque, visitereró il ragazzo io stesso, ma mi serve una spiegazione plausibile e mi devi una cena!-- conclude, mentre a me scappa un sorriso.
- Krist vai a casa e prendi il resto della famiglia. -- chiedo ai miei amici mentre prendo Gulf per mano, che è rimasto in silenzio tutto il tempo, e seguo Tul.
Approfitto del fatto che stiamo andando nello studio di quest'ultimo per chiamare il padre di Gulf e avvertirlo della novità.
-- Phoo, Gulf è con me!-- gli comunico non appena risponde.
-- Oh mio Dio, non stai scherzando, vero?-- esplode commosso.
-- Phoo, Non scherzerei mai con una cosa del genere, ascolta ora mantieni la calma, siamo in ospedale da Tul,Singto e Krist stanno venendo a prenderti.--lo informo.
-- Ospedale? Mio figlio sta bene, vero Mew?-- mi chiede preoccupato.
- Tul lo visiterà, è un po denutrito ma sta bene, sembra che ne abbia passate tante. Ha paura di tutto e di tutti, fortunatamente non più di me. Quindi dovrete essere preparati ad un probabile rifiuto iniziale, ma ti prometto che farò di tutto per farlo stare bene! ora devo andare.-- concludo la chiamata mentre Gulf mi osserva confuso.
Quando arriviamo all'ufficio di Tul, è ancora aggrappato a me e sembra pronto a dare del filo da torcere a Tul se lo osa toccare.
Sorrido a questa scena e quando Gulf alza lo sguardo verso di me, gli arruffo i capelli.
- Ascolta , sono d'accordo con te che il mio amico Tul ha una faccia brutta, ma ti assicuro che è una brava persona e il miglior medico sulla terra. Ricordi? mi hai promesso che ti saresti fatto visitare! Io resterò qui, con te, ma ora devi lasciar andare la mia mano e lasciare che quel brutto viso ti visiti, Puoi farlo per me? --Gli chiedo con tutto la tranquillità che posseggo, affinchè gli arrivi anche a lui.
Passiamo due ore in completo trambusto fra visite, esami, radiografie e checkup completo fino a che non ci spostano in una camera in attesa del responso.
-- Gulf? Va tutto bene?-- gli chiedo .
Non ha proferito neppure una parola da due ore, inizio a preoccuparmi.
--Si ..sono solo stanco.-- risponde con gli occhi chiusi.
-- Cerca di riposare un pò, allora.-- gli consiglio.
-- Non posso. Vedo il suo volto e sento le sue mani su di me. Non voglio più sentirmi così!-- afferma con voce inclinata.
-- Gulf , ci vorrà del tempo ma una cosa te la prometto! D'ora in poi non permetterò più a nessuno di toccarti con un dito!-- gli dico mentre lui apre gli occhi. Lui mi afferra la mano ed io gliela sfioro con un bacio, mentre ci perdiamo l'uno nello sguardo dell'altro.
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