1. GODFALL - Batman
KRYPTON
Nel cielo del pianeta Krypton stavano cadendo diversi meteoriti e uno distrusse una statua. Un'impaurita ragazza bionda, Kara Zor-El, stava cercando di fuggire. Mentre correva, si nascose dietro a delle rocce, accortasi che degli strani e minacciosi esseri meccanici stavano setacciando l'area. Quando uno di questi stava per vederla, dei soldati kryptoniani si fecero avanti e uno di loro sparò all'essere. Iniziò una battaglia e Kara ne approfittò per scappare via, ma inciampò e, quando fece per rialzarsi, volse lo sguardo in alto e vide, fra le nuvole, una grande nave aliena, simile ad un teschio con dei tentacoli. Quelle creature meccaniche videro la ragazza e la rincorsero; per fortuna, ella riuscì ad entrare in un cunicolo, attraversando il quale raggiunse quello che, a prima vista, poteva essere un luogo sicuro. Un edificio molto grande e futuristico. Da lì, Kara fu in grado di vedere la città da cui era uscita venire fatta a pezzi e risucchiata da un vortice generato proprio da quella nave aliena. Di quel luogo non ne rimase più nulla, se non fuoco e macerie. La cosa sconvolse la giovane, che non poté far altro che strabuzzare gli occhi. Da dietro, uno di quegli esseri, affiancato da altri come lui, stava per attaccarla ma una donna, sulla soglia dell'entrata dell'edificio, con un fucile, intervenne e sparò ai nemici, aprendo la strada a Kara.
Kara: Mamma!
Donna: Kara! Vieni, presto!
Una volta che anche Kara fu entrata nel palazzo, la porta si chiuse, dando un po' di vantaggio alle due.
Donna: Resta con me, Kara.
Kara: Mamma, la nave è... Argo City è distrutta! Milioni di persone...
Donna: Questo è solo l'inizio. Brainiac ha destabilizzato il nucleo del pianeta. Krypton non resisterà a lungo.
Kara: Ma le tue ricerche... non puoi fare nulla?
La donna, con un codice, aprì una porta, entrando in una stanza iper-tecnologica, al cui centro vi era un'astronave.
Donna: Ecco perché siamo qui.
Kara: Un'astronave? Stavi lavorando a questo?
Donna: Tuo zio Jor-El ha scoperto un pianeta abitabile dai kryptoniani, lontano da Brainiac. Ha costruito un'astronave identica per tuo cugino Kal.
Kara: Ma Kal... è solo un bambino...!
Donna: Per questo dovrai proteggerlo. E tramandargli il nostro sapere.
Kara: Devo farlo io? E tu...? No. No. No! Non voglio lasciarti! Ti prego, ti prego non costringermi!
Donna: Non posso venire con te, ma non sarai sola. Appartieni al casato di El, Kara. Un baluardo di speranza. Non dimenticarlo. Non perdere mai la speranza.
Disse la donna, abbracciando calorosamente la sua dolce figlia. Poi, quando si accorse che i mostri meccanici erano ormai prossimi ad entrare nella stanza, allontanò Kara.
Donna: Ora vai!
Kara entrò nell'astronave, che era in procinto di partire, mentre la madre venne uccisa da quei robot. Il mezzo su cui la ragazza si trovava volò via dal pianeta a tutta velocità e Kara si disperò e poi, vide vicino a lei un'altra astronave, sulla quale dormiva un Superman in fasce, piccolo, innocente e indifeso. Poi, Krypton esplose e l'onda d'urto causata da tale scoppio scaraventò altrove nello spazio la navicella di Kara.
Kara: Coraggio, Kara. Coraggio...
Poi, i detriti del pianeta colpirono l'astronave della ragazza, facendola allontanare da quella di suo cugino.
Kara: Kal! No... no! Ti prego! Kal!
Nel presente, Batman vestì i panni del proprio alter ego politico, Bruce Wayne. Davanti a una corte, egli parlò.
Bruce (insurrezione): La mia lunga lotta contro il crimine mi ha insegnato una verità... ogni criminale si considera un eroe. Valeva anche per Superman. Il Joker l'aveva drogato. L'aveva indotto a uccidere la moglie incinta, Lois. E a innescare la bomba che ha distrutto Metropolis. Quando Superman ha ucciso il Joker, ho compreso le sue motivazioni. Come tutti. Ma superata quella linea, non si torna più indietro. A quel punto ha fissato un nuovo obiettivo per sé e la Justice League. Impedire i crimini prima che accadessero, a qualunque costo. Senza rendersi conto che le sue nobili intenzioni avrebbero condotto a una spietata tirannia. Per questo, da eroe si è trasformato nella peggiore delle minacce.
MOLTI ANNI PRIMA...
Batman e suo figlio Damian Wayne, nei panni di Robin, stavano sorvolando Gotham a bordo del Batwing. Stavano dirigendosi al Manicomio di Arkham.
Robin: Che accadrà se Superman libererà i prigionieri di Arkham? Sono la peggior feccia.
Batman (insurrezione): Li ucciderà, Damian.
Robin: Lo trovo giusto.
Batman (insurrezione): Uccidere non è mai giusto. Superman non lo capisce. È tormentato. Gli serve tempo per superare il lutto.
Robin: E se fosse successo a Gotham? Se il Joker avesse ucciso me? Tuo figlio?
Anziché rispondere al figlio, l'Uomo Pipistrello si limitò a rivolgergli uno sguardo.
Robin: Temevo questa risposta.
Proprio quando erano in prossimità di Arkham, i motori del Batwing impazzirono.
Robin: Non risponde. Ci sta portando alla Batcaverna!
Batman (insurrezione): Preparati all'espulsione!
I due vennero catapultati fuori dal velivolo e, usufruendo dei loro mantelli, planarono sui cieli oscuri della città. Mentre erano sopra all'Empire Theatre, un cinema, Cyborg uscì da un portale e quando vide i due, sparò un colpo col suo braccio cannone, facendo cadere Robin su un edificio. Batman atterrò davanti all ex compagno di squadra e lo guardò.
Batman (insurrezione): Un colpo d'avvertimento, Cyborg?
Cyborg (regime): Ti farò del male solo se costretto.
Batman (insurrezione): Allora sarai costretto.
Cyborg (regime): I miei amici erano a Metropolis, Batman! Starfire, Beast Boy... tutti morti. Vogliamo assicurarci che non si ripeta.
Batman (insurrezione): La collera è un tuo diritto. Ma non è un assegno in bianco. E la Justice League non è una banda di assassini.
I due si affrontarono e, sebbene Cyborg avesse molte armi tecnologicamente avanzate con cui lottare, Batman era un esperto del combattimento corpo a corpo e i suoi riflessi erano allenati. Riuscì, infatti, a battere l'avversario.
Batman (insurrezione): Ancora non lo capisci, ma Superman si sbaglia.
Sopraggiunse subito dopo Robin, indolenzito dal colpo ricevuto. Invece di preoccuparsi almeno un po' per suo figlio, Batman lo rimproverò.
Batman (insurrezione): Devi migliorare la planata.
Robin: Comunque sto bene, se ti interessa.
Batman (insurrezione): Andiamo.
I due afferrarono i loro rampini, spararono verso il tetto del cinema e si allontanarono dal posto. Raggiunto il Manicomio di Arkham, Batman e Robin neutralizzarono tutte le guardie con un attacco silenzioso combinato. All'ultimo uomo armato ci pensò il Cavaliere Oscuro, il quale lo tramortì con vari pugni.
Robin: Quindi non uccidi, ma i traumi cranici non ti disturbano.
Batman (insurrezione): Proteggi la zona di carico.
Robin obbedì all'ordine e Batman si accinse a varcare il cancello del manicomio, ma poi la porta che si trovava poco più avanti fu spalancata da una seria Wonder Woman, i cui occhi color dell'oceano si riempirono di rabbia quando vide l'eroe. Questi indietreggiò, allontanandosi dal cancello.
Wonder Woman (regime): Sei qui per aiutare, Bruce?
Disse l'amazzone sfondando furiosamente il cancello con un calcio.
Batman (insurrezione): Sì, aiutare te e Clark a non commettere un tragico errore.
Wonder Woman (regime): Avremmo preferito evitarlo. Ma il Joker ci ha costretti. Dopo Metropolis il mondo è cambiato. E noi ci stiamo adeguando.
Controbatté la donna, estraendo la sua affilatissima spada e impugnandola con decisione. L'eroe rispose poi a Wonder Woman, deciso a farle capire che lei era nel torto.
Batman (insurrezione): Nel modo sbagliato.
Wonder Woman (regime): Pensavo che almeno tu avresti capito.
Per Batman non fu facile sconfiggere una guerriera letale come Wonder Woman, ma alla fine uscì vincitore dallo scontro. Mentre l'amazzone era a terra, indebolita, l'Uomo Pipistrello prese il suo Lazo della Verità e legò l'avversaria con esso.
Batman (insurrezione): Dimmi la verità. Lui dov'è?
Wonder Woman (regime): Blocco C.
L'amazzone si dimenò, cercando disperatamente di liberarsi, ma non ci riuscì.
Wonder Woman (regime): Non puoi voltargli le spalle. Ha bisogno di te!
Batman (insurrezione): Infatti sono qui.
Concluse il Cavaliere Oscuro entrando nel Manicomio di Arkham. All'interno, nel frattempo, tutti i criminali reclusi là camminavano in fila indiana, sorvegliati da alcune guardie. Un prigioniero piuttosto agitato, però, si rivolse a un dottore che stava scrivendo qualcosa su una cartella, probabilmente i nomi dei criminali.
Prigioniero: Dottore, cosa vogliono farci? Che fine faremo?
Il dottore non seppe cosa rispondere e il criminale lo prese in ostaggio, in preda all'ansia.
Prigioniero: Non mi muovo finché non mi spiegate che succede!
Voce: Torna in fila.
Una voce maschile e imponente, in lontananza, echeggiò in un corridoio del manicomio. Era stato Superman a parlare, il quale avanzò fluttuando verso quel criminale.
Superman (regime): Subito.
Dal lucernario del manicomio entrò Batman, sfondando i vetri. Egli atterrò proprio dinanzi all'Uomo d'Acciaio. Questi si rivolse a tutti i presenti, eccetto il vigilante mascherato.
Superman (regime): Due minuti.
Tutti quanti lasciarono soli Batman e Superman, che si guardarono senza mai volgere altrove lo sguardo.
Batman (insurrezione): Tu non sei così, Clark.
Superman (regime): Questi detenuti sono irrecuperabili. Sono ladri. Stupratori. Assassini. Come il Joker. È il problema di chi lotta per la verità e la giustizia. È una battaglia senza fine.
Batman (insurrezione): E vuoi concluderla giustiziandoli? Prima il Joker, ora loro... quando finirà?
Superman (regime): Quando non esisteranno più crimini. E la gente sarà libera dalla paura. Vogliamo la stessa cosa, Bruce...
Batman (insurrezione): Un tempo volevo uccidere l'assassino dei miei genitori. Avrei potuto. Ma so che loro sarebbero stati contrari. Come sarebbe contraria Lois.
Superman (regime): Non tirarla in ballo...
Disse Superman, mentre i suoi occhi brillavano di rosso e in lui ribolliva collera. Batman, allora, prese una granata a base di sole rosso, le cui radiazioni inibivano temporaneamente i poteri dei kryptoniani.
Superman (regime): Una granata solare rossa?
Batman (insurrezione): Per indebolire i tuoi poteri. Devi fermarti. Elabora il lutto. Prima che sia troppo tardi.
Superman (regime): Davvero faresti...
Batman lasciò cadere la granata, che esplose, allontanando l'Uomo Pipistrello e Superman.
Robin: No...
Ormai Superman era davvero sul piede di guerra, sempre più infuriato con il Cavaliere Oscuro per come stava agendo.
Superman (regime): Pensavo fossimo amici...
Batman (insurrezione): Per questo devo fermarti.
Con un po' di fortuna e grazie agli effetti della granata, Batman ebbe la meglio su Superman.
Batman (insurrezione): Mi spiace, Clark.
Batman, tutt'altro che contento di aver appena fatto del male a quello che un tempo era il suo fidato compagno e migliore amico, si avvicinò a Superman stringendo fra le mani una corda di kryptonite.
Superman (regime): Stammi alla larga...
In quel momento Robin si fece avanti, mostrando l'ostaggio che aveva appena preso, ovvero uno dei criminali reclusi là ad Arkham.
Robin: Guarda chi c'è...
Prima di continuare a parlare, Robin prese un batarang e lo accostò alla gola dell'uomo che teneva prigioniero.
Robin: Victor Zsasz. Uno psicopatico. Quante donne hai ucciso?
Victor Zsasz: Cento-centoventuno?
Robin: Centoventuno. Ah! Sembra incorreggibile.
Batman (insurrezione): Robin, lascialo!
Robin: Combatti gli amici, ma ignori il vero problema.
Batman (insurrezione): Ti ho avvertito, figliolo.
Robin: Figliolo?
Domandò Robin, poco prima di sferrare un calcio alla gamba di Zsasz, affinché questi cadesse in ginocchio.
Robin: Non mi hai cresciuto tu, ma la Lega degli Assassini.
Detto questo, il ragazzo utilizzò il batarang per lacerare la gola di Zsasz. Poi, lasciò cadere a terra il cadavere come se fosse un rifiuto.
Robin: Problema risolto. A chi tocca?
Batman (insurrezione): Dannazione, Damian! Non varchiamo questa linea!
Batman, furente, cercò di avvicinarsi a suo figlio, ma questi lo scaraventò a terra con un calcio, per poi afferrare la propria spada.
Robin: Allora non farlo, Batman. La varcherò con Superman.
Diventato ormai solo un altro ex-eroe assetato di sangue e con brame di potere, Robin iniziò un duello con suo padre, ma Batman, sfruttando al massimo le proprie capacità, fu in grado di batterlo.
Batman (insurrezione): Damian, io... non volevo...
Damian si rialzò a fatica, per poi attaccare il genitore.
Robin: Codardo! Queste bestie ci hanno dichiarato guerra! Pensi di essere migliore di lui? Hai permesso al Joker di uccidere. Non sei riuscito a salvare Lois, Jason, nessuno!
Batman era, probabilmente, sul punto di colpire suo figlio, visto il colpo basso appena ricevuto da quest'ultimo. Superman mise una mano sulla spalla di Robin, come se fosse lui suo padre.
Superman (regime): Ora basta. Andiamo.
Robin: Ma i detenuti...
Superman (regime): Non oggi.
Superman si portò via Robin in volo, lasciando uno sconfitto Batman in quel posto desolante. L'Uomo Pipistrello, deluso e masticante amaro, osservò lo psicopatico Victor Zsasz, che quel giorno aveva trovato la morte. Tornando al presente, nella Wayne Tower, Bruce e il suo assistente Lucius Fox, erano nella sala riunioni in silenzio, e l'unico suono presente nella stanza era la TV, che trasmetteva il discorso di Bruce fatto precedentemente a quella corte.
[in TV] Bruce (insurrezione): Sono trascorsi anni dal crollo del regime. Superman è dietro le sbarre. Damian, mio figlio, è con lui. Ma non dobbiamo dimenticare perché li teniamo prigionieri. Dobbiamo restare vigili.
In quel momento Lucius Fox mise in pausa la TV e si rivolse a Bruce.
Lucius Fox: Pensavo volesse rassicurare le persone, signor Wayne. Non è solo nella ricostruzione di Gotham e Metropolis. Ma se non otteniamo presto maggior sostegno...
Bruce (insurrezione): Non è per questo che paghi un'agenzia pubblicitaria, Lucius?
Lucius Fox: È difficile convincere le persone a ripopolare una città, se temono che qualcuno possa distruggerla di nuovo.
Bruce (insurrezione): Superman non uscirà mai. L'ho detto chiaramente.
Lucius Fox: Ma Wonder Woman, Black Adam, Aquaman... sono ancora là fuori, da qualche parte, liberi di agire indisturbati. So che ha costruito Brother Eye per vegliare su minacce simili. Ma l'opinione pubblica lo ignora.
Bruce (insurrezione): Brother Eye deve restare segreto. I nostri nemici non possono combattere ciò che non conoscono.
Lucius Fox: Be', almeno segua i consigli elargiti a peso d'oro dall'agenzia pubblicitaria.
Bruce (insurrezione): E sarebbero?
Lucius Fox: Vivere meno da Batman e più da playboy miliardario. Uscire in pubblico di giorno. E sorridere. I sondaggi indicano che il suo sorriso è rassicurante.
Bruce (insurrezione): Uhm...
Lucius Fox: E un'altra cosa... Bruce, cerchi di stringere nuove alleanze. Nessuno può vincere da solo. Neppure lei.
Nel frattempo, in una tromba delle scale, gli eroi, nonché marito e moglie, Freccia Verde e Black Canary se ne stavano tranquilli ad aspettare.
Freccia Verde (nuovo-insurrezione): Come ingresso per gli ospiti non è granché.
Sopraggiunse, in quell'istante, Bruce, il quale aspettava con ansia i due, poiché era stato proprio lui a convocarli.
Bruce (insurrezione): Dinah, Oliver, grazie per essere venuti.
Black Canary (insurrezione): Per fortuna abbiamo la babysitter.
Bruce premette un pulsante nascosto nella parete alle sue spalle, aprendo le porte di un ascensore segreto, in cui i tre entrarono. Tale ascensore li condusse nella metropolitana di Gotham. I due eroi seguirono Bruce, che avanzava sicuro.
Bruce (insurrezione): Fu il mio bisnonno a costruire la prima metropolitana di Gotham. E ora... è la Batcaverna.
L'uomo, poi, condusse i suoi alleati a un enorme computer.
Bruce (insurrezione): E questo è Brother Eye.
Freccia Verde (nuovo-insurrezione): Sembra l'occhio di Sauron. È una rete di sorveglianza?
Bruce (insurrezione): Molto di più. È un sistema di comunicazioni che collega ogni satellite e server del pianeta. Segnala potenziali pericoli e ci guida verso il luogo in cui accadono.
Black Canary (insurrezione): Servirà un genio per farlo funzionare...
Harley Quinn (insurrezione): Non sarò certo un "genio", ma ho un dottorato.
Disse allegra Harley, accomodata sulla sedia davanti a un computer adiacente a Brother Eye. La ragazza, dopo aver fatto una bolla con il chewing-gum che aveva in bocca, si alzò e abbracciò Black Canary.
Harley Quinn (insurrezione): Dinah! E il suo maritino! Venite da parecchio lontano...
Freccia Verde (nuovo-insurrezione): Da un altro mondo. Ma è bello cambiare aria.
Con le mani sui fianchi, Black Canary si rivolse a Bruce.
Black Canary (insurrezione): Mi ha stupito la tua chiamata, Bruce. Sembra tutto sotto controllo. Qual è il problema?
Bruce (insurrezione): La caduta del regime ha creato delle falle nella sicurezza globale. Stiamo cercando di colmarle, ma la situazione è instabile. Siamo vulnerabili. Harleen. Mostragli cos'hai trovato.
Harley Quinn (insurrezione): Subito, Bats.
Digitando qualcosa sul computer, Harley mostrò ai "nuovi arrivati" le scoperte fatte recentemente.
Harley Quinn (insurrezione): Gorilla Grodd. La nostra adorata scimmia parlante... si è trovato una cricca di imbecilli, li chiama la "Società".
Bruce (insurrezione): Secondo la mia talpa a Gorilla City, Grodd progetta un grosso colpo. Ma ignoriamo come, dove e quando.
Harley Quinn (insurrezione): Un dettaglio lo conosciamo. Lo Spaventapasseri invierà a Grodd un carico di Gas della paura dalla Palude del Massacro. Un covo di zanzare.
Concluse Harley con una faccia alquanto schifata.
Freccia Verde (nuovo-insurrezione): Per fortuna ho preso il repellente.
Alla battuta del marito, Canary fece un sorrisino.
Bruce (insurrezione): Voi tre dovrete fermare il gas prima che arrivi a Grodd.
Black Canary (insurrezione): Tu non vieni con noi?
Bruce (insurrezione): Non posso lasciare Gotham senza mettere in allarme la cittadinanza.
Harley si avvicinò a Black Canary e le due se ne andarono insieme, abbracciate.
Harley Quinn (insurrezione ): Tranquillo, Bats. Con questa squadra in campo, cosa può andare storto?
Freccia Verde, abbastanza disorientato, si rivolse a Bruce.
Freccia Verde (nuovo-insurrezione): So che sono l'ultimo arrivato, ma... Harley è affidabile?
Bruce (insurrezione): La morte del Joker l'ha cambiata completamente. O quasi.
Quel "o quasi" non fu proprio rassicurante per Freccia Verde, che però decise comunque di fidarsi dell'ex fidanzata del defunto Clown Principe del Crimine.
CON UNA STORIA BELLA COME QUELLA DI INJUSTICE, MI SEMBRAVA DOVEROSO TRASPORRE ANCHE IL SEGUITO. SPERO CHE ABBIATE APPREZZATO IL PRIMO CAPITOLO E, MI RACCOMANDO, COMMENTATE, METTETE LA STELLINA E CORRETE A VEDERE COME VA AVANTI LA FACCENDA. A PRESTO ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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