Nella sua mente.
Capitolo incentrato su Lucifero.
La mia vita aveva iniziato a prendere nuovamente un senso quando quel piccione di mio fratello pronunciò queste parole: -È per colpa tua se Lucia è andata dal Paradiso !-
Stavamo facendo un'accesa discussione fatta di rinfacciamenti e parole mai dette,quando poi lui sbottò accennando anche a qualche lacrima.
Tutto si fermò ed io iniziai ad azionare la mia vasta mente,scavando tra ricordi ormai soppressi e tra sorrisi che si celavano sono in essi.
Tutto ebbe un senso,di nuovo. Il senso lo avevo perduto insieme a lei. Avevo perso la ragione,tutto.
Iniziai a collegare quello che lessi giorni prima ed allora capii: Lucia era la prescelta.
In cosa ancora non me lo so spiegare,infondo Lui ama giocare con noi piccole pedine, soprattutto quando si tratta di me.
Iniziai a cercarla quando fu proprio lei a farsi trovare,aumentando la sua aura a dismisura.
Iniziai a seguirla, a farmi vedere anche solo di sfuggita, sentivo anche i discorsi stupidi con quella che aveva il nome brutto, che poi i miei consiglieri a mia insaputa avevano fatto salire in quella topaia piena di luce e bontà.
Causavo continui fattori scatenanti,che poi si rivelarono portare a buoni risultati,certo,non fin quando capii che lei aveva anche il sangue del mio acerrimo nemico e di fatto i suoi poteri.
La cecità mi aveva colpito,la cecità del sapere, io che ho sempre saputo tutto e immediatamente,ma dall'arrivo di quella ragazza così simile a me tutto era più sfocato, certo, perché i miei occhi cercavano i suoi e le mie orecchie la sua voce,mentre la mente viaggiava solo su di lei.
Portarla agli Inferi fu necessario e immediato e dovetti comportarmi in modo freddo e distaccato: non mi fidavo più di lei.
Ho sempre compreso che non mi ha mai tradito per volere,ma per dovere, ma comunque mi aveva tradito, comunque doveva scegliere me per primo.
Ovviamente però mi scordai di Debora nella sua camera da letto e mi ci precipitai immediatamente, conoscendo Il caratterino di Lucia l'avrebbe uccisa sicuramente e senza pensarci troppo. Fortunatamente fu buona e andò via,sì certo,fortunatamente,scomparve per quattro mesi e smuovemmo sia il cielo che la terra per trovarla,quando poi venne sputata da una nube proprio quando pronunciai le parole: -Mi manca.- davanti ai miei consiglieri.
Più irascibile,più potente e anche più saputella. Sempre brava con le parole, quella dannata ragazza.
La mia mania nell'essere Lucifero mi ha tappato nuovamente gli occhi, ma quello che nessuno capisce è che io sto bene nelle mie sofferenze,nei miei incubi e nelle mie paure di me stesso.
Però,quando vidi la completa parte demoniaca in Lucia mi dovetti ricredere: avevo anche paura di perderla, avevo paura che lei diventasse come me e ne ho ancora.
Iniziai a tremare,iniziai ad agitarmi ma non lo diedi a vedere. Dissi che per me non c'erano problemi che lei entrasse negli Inferi anche sotto forma d'angelo,basta che non la vedevo in quello stato.
Ecco che lo feci di nuovo,accantonai il mio orgoglio per lei,ebbi di nuovo paura per lei.
Gli feci costruire una stanza solo per lei,piena di lusso e luminosa,come solo lei meritava essere trattata.
Non la prese bene ed allora si vendicò con quel nobile senza cervello di Elphas ed avrei tanto voluto cantargliene quattro,se non fosse stato che quel manico di scopa di una Debora si sedette sul suo trono.
Dopo che gliene diede di santa ragione,ci fu un'attimo in cui ci guardammo e non mi sentii più male come allora.
Quegli occhi,così puri e uguali a quelli di mio fratello erano fissi nei miei,mi guardavano con nostalgia e dolore,mi guardavano con rimorso, con tormento e con un pizzico di delusione. Le uniche parole che mi ronzavano per la mente erano: "Cosa ti ho fatto".
Sentii i miei occhi inumidirsi ed è allora che capii che dovevo andarmene da quella visione così perfetta in ogni sua forma,sia angelica che demoniaca.
Corsi a passo svelto verso la biblioteca,luogo di tanti pensieri e il mio angolo privato, e consumai quelle gocce d'acqua in silenzio e con una bottiglia di vino rosso.
Quando sono in solitudine,non sfodero il mio orgoglio,capisco da solo che non ne ho bisogno.
Comunque,dopo essermi "sfogato" nel modo più inutile esistente,andai a vedere come stava la specie di albero essiccato e quando la vidi quasi non sussultai. I suoi occhi,che non mi hanno mai e dico mai trasmesso niente,erano più orribili di quanto già non fossero.
Chiamai Lucia,ma come al solito fece di tutto per controbattere alle mie parole,fino a quando non mi diede del "bambino mestruato" e scappò via.
Ed allora non ce la feci più,sbottai e la inseguii nella sua stanza,con l'intento di ucciderla una volta per tutte,ma quando sentii il suo profumo e quando vidi quegli occhi che da spaventati mi facevano impazzire,la morsi.
Bere da lei è una sensazione senza alcun paragone,bere dal collo di quella donna è come avere le carezze di migliaia di rose rosse,con tanto di spine.
La stupida mi staccò solo quando stavo per baciarla: doveva farlo prima !
Quel sangue ha dato il via libera alla bestia che ho dentro,facendola uscire,ma per fortuna Lucia riuscì a fermalo all'istante e i miei consiglieri mi hanno incatenato sotto la luce di quel pallone gonfiato di mio Padre e così riuscì a liberarmi di quello.
Appena uscì da quella stanza benedetta ecco che pesco un demone,oltretutto nobile, provarci con Lucia !
Poco dopo facemmo una litigata degna di trofeo,distruggendo anche tutta la sala del trono che in una notte hanno ricostruito.
Me ne andai nuovamente,nuovamente andai a versare acqua dagli occhi,per lei.
Ma quella stupida,dato che si fa sempre prendere dalla mano e non riesco mai a capire cosa gli gira per quella testa malata,ha voluto organizzare una festa in mio onore !
Adesso sono qui,seduto sul mio trono ad aspettare che varchi quella porta,vedendo se si è fatta accompagnare da qualcuno.
Ecco quel qualcuno: Eligor.
Dannato demone ! Ma la mia ira si blocca appena vedo lei,nel suo abito nero con un grande e bel mantello nero,con i capelli raccolti di lato e con le labbra tinte di un rosso scuro,dando l'idea dell'eleganza in persona e della sensualità.
Butto un'occhiata veloce a Debora e faccio una smorfia di disgusto,ritornando a posare i miei occhi sul corpo di Lucia.
Dopo un convincente,tanto noioso,discorso si siede,ed ecco che ritorno a fare la mia parte.
Forse non ha capito che è lei che come minimo deve scrivermi un cartellone con su scritto "SCUSA" a lettere cubitali.
Debora inizia a blaterare cose a caso e io non posso fare a meno di innervosirmi,guardando i miei sudditi più importanti e fedeli a me.
Lucia si alza dopo poco e si dirige verso una demone di alto livello del quale al momento non ricordo il nome.
Non so il perché,ma ho una brutta sensazione.
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