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Capitolo trentasei.


Sono passati tre giorni ormai e la tensione agli inferi è sempre più palpabile mentre Lucifero sempre più nervoso ed agitato, ha ucciso persino due guardie.
Da quel giorno di Emachiele non vi è stata più nessuna traccia, io mi svegliai in camera di Lucifero poche ore dopo, tempestandomi di domande su quello che mi avesse fatto, nessuno si fida degli ibridi.

Però, bella domanda. Cosa ha fatto ?

Ho come la sensazione che lui abbia detto molto più del dovuto, che lui invece di darmi una mano me ne avesse date due.

Sarà quella nota squilibrata data dalla parte demoniaca, oppure quella voce così angelica, ma ero letteralmente terrorizzata.

Ha fatto accenno a tante, troppe cose, non ho detto tutto del discorso a Lucifero, anche perché sembra avere per la mente qualcosa che lo fa agitare già troppo, gli ho detto solo che mi aveva spiegato il significato simbolico del diamante infuocato, e basta.

Poi c'è una cosa, che non fa' altro che rimbombarmi nelle orecchie.

Infiltrata nel male, nel suo cuore, nei suoi ricordi. Sei stata, sei, sarai.

Che senso ha questo ? Nessuno a parer mio.

-Tutto bene ?- Apollion entra nella mia stanza.

-Ucciderò Lucifero un giorno di questi, e quando lo farò non avrò pietà.- Faccio a denti stretti.

Mi ha letteralmente barricato in camera ieri, dicendomi che non dovevo uscire e ha messo a disposizione le guardie più forti degli Inferi in caso volessi ribellarmi.

-Piccola guerriera.- Ridacchia mia madre entrando dopo papà, che la guarda con un sorriso ampio sul volto. -Dovresti ringraziarci, ci stiamo spaccando tutti la schiena per te.- dice stiracchiandosi e sedendosi sul letto dove sono io con la schiena sul muro e le braccia incrociate.

-Cosa intendi ?- La guardo con diffidenza, ho i nervi a mille.

-Nulla di che.- Sorride lei.

Ma questa positività sulle labbra di tutti da dove esce ? Tra poco, a detta di Emachiele, ci sarà un casino colossale, come possono essere tutti felici senza un motivo apparente ?!

-Sento. Il. Bisogno. Di. Uccidere.- Ringhio parola per parola, facendo scoppiare a ridere i miei genitori.

Faccio un urlo isterico e prendo un cuscino portandomelo al viso per prolungare il mio urletto.

-Se stai cercando di recuperare l'adolescenza persa con noi, ci stai riuscendo.- Ridacchia Apollion e io lo fulmino con lo sguardo.

-Avanti culo rotto, abbiamo una sorpresa per te.- Sorride mia madre. -Fatela entrare !- sbotta poi urlando.

Vedo due guardie trascinare una figura minuta e bionda, inoltre bendata, appena la stoffa cade dai suoi occhi verdi non posso credere ai miei occhi.

-Sam ?!- La guardo stupita.

-Non sapete trattare una signora con il suo riguardo, ingrati. Se fossi ancora un demone vi riempirei di tante di quelle parolacce che l'Altissimo vi darebbe il perdono senza nemmeno che voi glielo chiediate. Bifolchi.- Sbraita sistemandosi e affrontandoli a muso. Poi rivolge uno sguardo verso di me. -Lucia !- sorride in modo talmente ampio che mi si addolcisce il cuore, correndomi in contro abbracciandomi. -Come va ?- sorride.

-Bene...ma tu che ci fai qui ?- Domando incredula.

-Lucifero mi ha chiesto se potevo farti compagnia.- Alza le spalle, vedendo i miei genitori che sbiancano e fanno degli strani versi con gli occhi. -Oh...ehm...scherzetto !- ride facendo un sorriso finto, la guardo confusa. -Tu mi avevi chiamata...qualche giorno fa...ma ero con uno dei miei umani e...non potevo lasciarlo. Quindi...ho chiesto a Lucifero se potevo vederti ma mi ha detto che non puoi uscire da questa stanza, e dopo un po' gli ho promesso di azzerare i miei sensi e farmi bendare per farmi portare qui !- lei sorride ma i suoi occhi no, che sembrano cercare i miei genitori che approvano, e lei si rilassa.

La faccenda non mi torna, per niente.

-Madre.- Faccio io rivolta alla donna che mi guarda con un sorriso innocente.

-C'è per caso un motivo per il quale Lucifero mi vuole il più lontana possibile dagli Inferi e perché si comporta in modo strano, oppure ha iniziato a farsi di sangue insieme a papà ?- Assottiglio i miei occhi tentando di metterla in difficoltà, ma non si lascia scalfire, gonfia il petto con il suo seno prosperoso e risponde al mio sguardo.

-L'arte del saper attendere è una cosa da pochi, ma un privilegio innato. Tu figlia mia, non ce l'hai.- E detto questo, fa' segno a mio padre di seguirla e se ne vanno, facendomi sbuffare.

-Anche Michael stessa cosa.- Sbuffa Sam, guardandomi con quei suoi occhi i verdi.

-Cosa intendi ?- La guardo confusa.

-Mi evita e si comporta in modo strano. Come tutto il Paradiso. Persino Raziel non mi rivolge quasi più la parola, eppure è la mia guida ! Colui che dovrebbe stare accanto a tutti i Cherubini. Uff...- Sbuffa sconsolata.

-Duchessa, vostro fratello chiede di vedervi.- Arriva una guardia.

-Fatelo entrare.- Faccio io. -In quanto a te, calma gli ormoni da Angelo.- guardo con un sorrisetto la mia amica.

Appena Wlad fa' la sua entrata, sento il respiro della mia amica mozzarsi, mentre lui guarda Sam confuso e disgustato.

-Mi spieghi cosa ci fa un Angelo nella tua stanza ?- Domanda confuso il ragazzo.

-Lucifero ha iniziato a farsi di sangue insieme a papà. Tu cosa ci fai qui ?- Domando veramente confusa anche io, non è solito di Wladimir fare visite.

-Proprio per Lucifero, sta per uccidere l'ennesima guardia, vallo a fermare prima che gli Inferi siano a corto di forze di difesa.- Fa' inespressivo.

Alzo gli occhi al cielo. Quando si deciderà qualcuno a regalare degli assorbenti a quel demone, non ne posso più.

-Rimani con lei e...bada, è la compagna di Michael.- Faccio un gesto come per dire 'ti tengo d'occhio'.

-Può essere anche Angelina Jolie. Non tocco chi non conosco.- Alza le spalle, sedendosi su di una sedia posta davanti al mio scrittoio.

Sam borbotta qualcosa di poco carino, ma io accorro subito fuori, non notando nessuna guardia che cerca di fermarmi, così aumento il passo e in un batter d'occhio sono nella Sala Del Trono, e vedo Lucifero con con solo la forza della sua potente aura far fluttuare un Demone in divisa. Lo guarda con gli occhi neri e lo sguardo non incazzato, di più, persino a me scorre un brivido sulla schiena.
Mi guardo attorno e noto i consiglieri che hanno indietreggiato e parlano su come possano calmarlo, quando poi Belzebú mi vede e si illumina, facendomi segno di raggiungerli.

-Ma che ha ?- Domando una volta vicino a loro.

-La guardia gli ha detto che non ci sono abbastanza plotoni addestrati appositamente per un attacco maggiore a quello degli Angeli.- Sussurra Belial.

-E a cosa servirebbero dei plotoni addestrati per un attacco superiore agli Angeli se poi sono solo loro che possono attaccare ?- Domando confusa, ma poi mi illumino. -Si tratta di quel tipo vero ? L'innominabile.- faccio seccata e loro annuiscono. -Prima o poi capirò chi è.- Ringhio tra i denti.

-Purtroppo per ordine di Lucifero non possiamo dirti niente.- Dice mio padre tristemente.

-Lo so.- Sbuffo, andando verso Lucifero che ha iniziato ad insultare il demone in modi che mi fanno venire quasi il voltastomaco, mentre questo inizia a perdere sangue dalla orecchie e dal naso. -Lu...- sussurro dietro al suo orecchio, accarezzando delicatamente le sue spalle da dietro, facendolo irrigidire più di quanto già non sia.

-Tu dovresti essere nella tua stanza.- Sbotta in un sussurro, vedendo che ha persino i canini spiegati dalla rabbia.

-Lo sai vero che lui non c'entra in questa storia vero ? Non puoi sfogare la tua rabbia con lui, la colpa è tua che non hai ordinato un addestramento avanzato per più plotoni, capisci ?- Sussurro impercettibilmente e dolcemente, in modo tale che gli entri bene in testa ciò che gli sto dicendo. -Lascialo stare, servono più uomini possibili per quel tizio.- continuo a massaggiare i suoi muscoli tesi, che sembrano quasi alleggerirsi mano mano, vedo anche il demone scendere e dopo un po' tocca il suolo.

-Odio quando mi si danno delle colpe, ma un buon sovrano accetta sempre i propri errori, anche se non ho più la pazienza di una volta. Tu, tienilo bene a mente.- Mi guarda dritto negli occhi e gonfia il petto. -Voi !- Indica due guardie che fanno capolino al centro della sala. -Voglio dieci plotoni di demoni in addestramento accelerato e chiamate Cloferos e ditegli che da oggi non è più esiliato e che potrà tornare agli Inferi come Comandante delle Truppe Infernali. Contattate anche tutte le guardie congedate con disonore solo avendo problemi di minore importanza che non sia l'alto tradimento. Voglio più uomini possibile e non voglio che nessuno ceda. Ci siamo intesi ?!- Ordina questo con risolutezza, facendomi brillare gli occhi davanti a tutta quella sicurezza.

Dopo aver mormorato un 'sì' ecco che le guardie si congedano frettolosamente.

-Ah, ti adoro quando fai così !- Lo stringo in un forte abbraccio, stritolandolo addirittura.

-Femmina, mi soffochi.- Mi rimprovera spostandomi da lui. Io di tutta risposta ripeto la frase e imito la sua voce rendendola ridicola e lui sbuffa sonoramente, massaggiandosi le tempie e cadendo a peso morto sul suo trono. -Se solo sapessi cosa sto facendo per te mi baceresti i piedi.-

-Tsk, manco morta.- Faccio io ridacchiando.

-Ora in camera tua, veloce. Domani ti voglio allo spiazzale alle nove in punto del mattino. La picciona dormirà con te, verrete insieme.- Fa' a mo' di comando, cosa che odio, ma decido di starmene zitta. Dopo avergli dato la buonanotte e un bacio sulle labbra, mi ritiro nella mia stanza bianca.

Trovo mio fratello e Sam che chiacchierano e mi intrometto anche io, rimanendo svegli fino a tardi a ridere tutti e tre.

Stranamente, una meravigliosa sensazione mi investe pensando a domani. Sono elettrizzata e non capisco nemmeno il perché.

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