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Capitolo cinque.


Tre anni dopo.

La sveglia suona presto,ma ormai ci ho fatto l'abitudine. Mi lavo e mi vesto per poi uscire dal mio graziosissimo appartamento.

Tiro le chiavi fuori della mia borsa e apro da lontano la mia Audi A1 bianca.

Metto in moto e combatto contro il tremendo traffico di New York,imprecando ripetutamente contro le numerose macchine che mi tagliano la strada e sembra che quando li hanno promossi all'esame di guida si erano fatti di cocaina insieme a Polly.

Arrivo al Lolita e vado subito verso il bancone.

-Daphne,sei in ritardo di nuovo !- Sbraita Roman,porgendomi il grembiule.

-Il traffico.- Rispondo fredda,prendendo il piccolo grembiule e avvolgendomelo attorno alla vita.

Roman è un'uomo basso,grasso e quasi senza capelli. Ha i baffi folti che accentuano ancora di più il suo perenne broncio incazzato.

Prendo il taccuino e mi appresto ad andare a prendere le ordinazioni dei clienti,non curante che Roman mi sta ancora urlando dietro.

-Un'altro ritardo ?- Ridacchia Donna,mentre fa un caffè per il tavolo dodici.

-Non mi licenzia solo perché porto clienti,ma intanto è patetico.- Sorrido.

Donna è afroamericana. Con i capelli riccissimi  e un carattere che io amo da morire.

-Lascialo stare,tanto lo sai. Appena vede una ragazzina si chiude in un angolo e immagina chissà quali porcherie su di lei.- Dice mentre lo guarda malissimo.

-Spegni quel coso.- La ammonisco,prima che faccia trasformare il caffè in acqua.
-Comunque è solo un povero porco.- sputo veleno su di lui,mentre verso lo sciroppo d'acero sui pancake.

-Girano voci che ha un'ingiunzione restrittiva su una ragazzina di dieci anni. Non gli ha torto un capello,ma la pedinava sempre,anche fino a scuola.- Fa una smorfia di puro schifo.

-Donna non dire queste cose a me,lo sai, potrei dare di matto anche adesso.- Gli lancio un'occhiata di intesa e porto l'ordinazione al tavolo otto.

La giornata trascorre come al solito,piena di gente e piena di urla da parte di Roman.

Fosse stato per me,lo avrei ucciso da non so quanto tempo a quel bastardo che somiglia a Babbo Natale versione pedofilo.

Vado verso la mia macchina ma mi sento chiamare.

La figura di Gary corre verso di me,invitandomi a non andare via.

Gary è un ragazzo dolce e molto simpatico, molto presente quando ne hai bisogno. Ha una corporatura molto fine ma ben bilanciata,con gli occhi grigi e i capelli sul biondo scuro.

-Daphne aspetta !- Sorride, correndo verso di me. -Hai scordato questo dietro il bancone.- mi porge il mio cellulare.

-Ah grazie.- Sorrido.

-Allora ? Accetti la mia proposta ?- Continua a sfoggiare il suo sorriso mozzafiato,ma quando ami Lucifero,può passarti davanti anche Jonny Depp,e ti sembrerà un cestino dell'immondizia ambulante.

-Gary te l'ho già detto. Non voglio avere alcun tipo di impegno.- Lo guardo seria e lui quasi trasalisce.

-Ma è solo un cocktail !- Dice con fare innocente.

-Gary...- Lo guardo come per rimprovero.

-Lo so,lo so. Quando dici no è no.- Fa un leggero broncio,ma si riprende subito. -Allora un caffè !-

-Arrenditi,io con te non ci esco, e come per te la storia vale con ogni singolo essere umano sulla Terra.- Sorrido beffarda,salendo sulla mia macchina.

-Questo però è un rifiuto alla procreazione !- Urla,vedendomi allontanare con la macchina.
-Prima o poi dovrai uscire con qualcuno !- È l'ultima cosa che dice,prima di vedermi dare gas.

Procreazione ?! Uscire con qualcuno ?! Qui sono tutti matti.

Stranamente,in una mia indole remota,penso che uscendo con qualcun altro,tradirei Lucifero.

Tornata a casa tiro quasi un sospiro di sollievo e smetto di nascondere la parte da demone che è in me. Avvolte devo farlo perché poi questa dopo un tot di tempo ha bisogno di uscire,sennò potrei perdere il controllo da un momento all'altro.

Corro verso la televisione,dato che tra poco inizia il mio telefilm preferito. Sembrerà strano, ma da quando sono tra gli umani sono una telefilm dipendente !

Per poi non parlare dei libri ! Hanno una fantasia senza limiti !

Prendo la coperta e i popcorn e spengo la luce: Il mio tempio è appena stato creato.

Solo un minuto dopo la fine del programma, suonano al campanello.

Oramai sanno gli orari,perché se mai dovessero bussare durante Supernatural,io potrei seriamente uccidere.

Si,sono un demone che guarda Supernatural. Ah...eufemismo...

Apro la porta e mio padre fa la sua comparsa con un pacco regalo in mano.

-Padre ! Ancora ?- Sbotto contenta.

-Tutto per la mia piccola Sierra.- Mi pizzica leggermente la guancia,entrando nell'appartamento.

Ultimamente,grazie a mio padre, so che Lucifero si è calmato,e che adesso è quasi come era prima di conoscermi,poco male.

Scarto il regalo con impazienza,Apollion me ne fa sempre, e con grande piacere trovo una borsa.

-Grazie papi.- Gli bacio la guancia.

-Oggi Lucifero ha parlato di te dopo due anni.- Confessa,sedendosi sul sofà di colore turchese,come del resto quasi tutto il mio appartamento.

Tonfo al cuore.

-E cosa ha detto ?- Cerco di sembrare disinteressata,mentre piego la coperta in cui poco prima ero avvolta.

-Ha detto che ti vuole cercare.- Mi guarda dritto negli occhi,con la sua solita aria tramortita.

-Ma lui sa che io sono in Paradiso !- Sbotto guardandolo incredula.

-Michael durante un litigio avvenuto con lui oggi pomeriggio gli è scappato.- Conclude, facendo un gesto vago con la mano.

-Maledetto pettegolo !- Batto un piede a terra.

-Dovrai essere prudente. Lucifero non perdona e di certo non ha cambiato idea,si capisce anche dal fatto che stava lucidando la sua arma benedetta quando me lo ha detto.- Dice preoccupato.

-Oh santo Dio !- Affondo le mani nei miei capelli,abbandonandomi sulla poltrona.

-Sierra...- Mi rimprovera lui facendo una smorfia.

-Sono fottuta.- Alzo le spalle guardandolo con espressione truce.

-Se saprai essere prudente te la caverai.- Dice poco convinto.

-Tanto lo sai che lui non si ferma fino quando non mi trova vero ?- Dico ovvia.

-Lo so !- Si passa una mano fra i capelli. -Ma non posso fare niente.- mi guarda sconsolato.

-Mi piace quando ti preoccupi per me.- Sorrido,andando ad abbracciarlo.

-Spero solo che non ti faccia del male.- Mi accarezza i capelli,proprio come faceva con la mamma.

-Vedrai che me la saprò cavare.- Sorrido.

Dopo aver trascorso qualche ora con mio padre lui se ne va e io inizio a cambiarmi per andare in un locale con Donna e Marlene,anche lei un'altra ragazza che lavora con noi.

Sono vestita semplice,anche perché ormai ho capito di avere una certa bellezza,derivata dal fatto di essere una demone ma sopratutto anche perché ho una piccola parte di Angelo in me.
Anche se tutti gli umani di sesso maschile e a volte non,provano una certa attrazione per me,sopratutto perché sono un demone e comunque la tentazione.

Poco dopo sento il campanello suonare e apro la porta.

Una Donna dall'aria raggiante entra nel suo abito a tubino nero con degli schizzi dorati,seguita da Marlene che ha un vestito con la gonna a campana rosa.

-Andiamo a divertirci ?- Urla Donna,agitando la mano verso l'alto come se fosse una danzatrice del ventre.

-Facciamo strage !- Risponde Marlene, agitando i suoi boccoli rossi.

Faccio una leggera risata. -Andiamo.- sorrido.

***

Siamo in questo locale che da come dice Donna è di estremo lusso.
Infatti è così. Tutto illuminato al neon con un arredamento molto moderno,mentre il bancone delle bevute è posizionato proprio al centro.

-Cosa ? Vorresti dirmi che il tuo ex ragazzo si farà vivo ?! Meraviglioso !- Sbotta Donna.

-Non cantare vittoria. Lui è un tipo molto particolare e se mi troverà vorrà portarmi sicuramente in qualche posto tranquillo per parlare alcuni giorni. Quindi non vi allarmate se non mi vedete per qualche tempo,lui è fatto così.- Spiego,per via di un'imminente scontro fra me e lui.

-Se tu mi dici che non mi devo preoccupare, io non mi preoccupo.- Gesticola Donna,nel modo che tanto amo.

-Ma siamo sicure che non è un tipo violento ?- Chiede Marlene preoccupata,prendendo posto al tavolo.

Ma certo che no. È solo il diavolo ed è proprio lui ad aver inventato la violenza,il male e tutte le cose più schifose che ci sono a questo mondo pur di vedervi soffrire tutti nel suo Inferno.

-Lui ? Ma no ! È un tipo dolce quando vuole.- Sorrido impacciata,facendo un gesto vago con la mano.

-Descrivicelo,non lo hai mai fatto. A parte per raccontarci la vostra convivenza andata male.- Donna sorride maliziosa,sapendo perfettamente di avermi messa all'angolo.

Si. Non mi giudicate. Ho detto che abbiamo convissuto ma che per via della mia famiglia sono dovuta andare via di casa senza dirgli niente.

-Allora,lui è un'uomo bellissimo...- Sospiro, ricordando le mie mani che toccavano il suo petto nudo,mentre lui mi lasciava dei baci umidi sul collo.

-Ovvio,quando sei innamorata tutti sono belli.- Dice Marlene.

Sospiro. -Comunque lui è anche molto riservato e pieno di fantasmi che gli girano intorno,dato che ha litigato con la famiglia ma soprattuto con suo fratello. Comunque sia, è un'uomo dalle mille sorprese ogni giorno, soprattutto se tu gli sei di gradimento. È anche molto possessivo e avvolte egocentrico, e mette spesso lui prima di qualsiasi altra cosa. È superbo,avaro,lussurioso e molto e dico molto sexy.- Sorrido immaginando il suo sorriso rivolto a me.

-Ti si che sei innamorata bella mia. Senti, fattelo dire da una che ha otto anni più di te. Segui il tuo amore e fai di tutto per riaverlo al tuo fianco,perché se veramente ne sei innamorata come dici di essere. Allora devi lottare ! Anche se questo comporta numerosi rischi.- Sorride fiera di se Donna.

Si...otto anni più di me...

-Dagli retta,non sai quante volte ho ascoltato i suoi consiglieri e aveva pienamente ragione !- Sorride Marlene,indicando Donna.

Cambiamo discorso e dopo aver respinto numeri notevoli di uomini ritorniamo ognuno a casa sua,solo che io vado in terrazzo,per l'immensa voglia che ho nel dormire sotto le stelle pensando inconsciamente a Lucifero.

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