Il pomeriggio quasi estivo era caldo e soleggiato e i due ragazzi si allenavano nel combattimento con la spada nel cortile della grande casa del Generale.
Fu l'ultimo clangore di spade a decretare il vincitore, ma il ragazzo battuto, nonostante tutto, sorrise: era abituato al fatto di riuscire a vincere poche volte, durante quegli allenamenti, ma a lui andava bene così.
Il rumore dei passi sulla ghiaia fecero girare i ragazzi verso l'alta figura del Generale.
"Continui a migliorare" si complimentò lui con chi aveva vinto, ignorando il ragazzo battuto. Forse per questo, non ottenne risposta se non un cenno del capo. Si avvicinò a loro ma parlò solo con il nuovo comandante della guardia reale. "Ho sentito che la festa per l'incoronazione è stata grandiosa, l'altra sera".
Chi aveva vinto scosse le spalle e la chioma bionda: non andava volentieri alle feste mondane di corte, ci partecipava solo perché la Regina insisteva. E, a volte, soltanto perché sapeva che avrebbe potuto incontrare l'affascinante nobile.
"Avete qualcosa di importante da dirmi, padre?"
"Volevo complimentarmi per il ruolo che hai ottenuto. Sono contento che la Regina abbia appoggiato la tua candidatura. Ora sei comandante."
"Il comandante ha ottenuto il posto perché se lo merita, generale" intervenne il ragazzo battuto in sua difesa. Il generale non gli diede risposta e lo ignorò, come faceva spesso, visto che era un membro della servitù. L'unica attenzione che gli concesse fu un'occhiata gelida.
"Piace pensarla così anche a me, padre" confermò il comandante, asciugandosi il sudore con una salvietta.
"Certamente." Il generale lanciò un'altra occhiata a tutti e due i ragazzi e se ne andò senza dire altro.
"Perché ti sei intromesso?" chiese con tono sostenuto il comandante, attaccando l'altro.
Il ragazzo battuto non rispose, ma i suoi occhi si riempirono di rassegnazione e sospirò, iniziando a raccogliere le spade e gli attrezzi per l'allenamento, scuotendo la testa.

Stranamente, la gioia che aveva provato il comandante nel vincere il duello svanì, lasciandole un sapore amaro in bocca.