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Trabajo.

Lavoro.


-Quindi, continui a non parlare con lui?

Louis sta semplicemente mettendo in ordine alcuni dildi sui ripiani. Lavora già da una settimana nel sex shop dov'era andato a comprare precedentemente, ed era di fatto diventato amico della venditrice che l'aveva servito.

E lei fortunatamente non ricorda nemmeno che Louis le deve un sex tape.

In più, il castano non è dell'umore migliore per riuscire a pagarglielo. Non parla con Harry da tre giorni e si era trasferito a casa di Zayn quando il riccio era uscito dall'appartamento.

-No, e lui non mi ha neanche chiamato.

-Che figlio di puttana, pensavo che tu uscissi con un altro per farlo ingelosire.

-No, in realtà continuo ad aspettare la sua chiamata.

-Oh Louis, sei un piccolino e non voglio vederti triste, okay?

Il ragazzo dagli occhi azzurri ride un poco ed annuisce, guardando ora la sua amica. Continua il suo lavoro e sussulta quando un ragazzo lo prende dalla vita.

-Hey, bellezza, cerchi un po' di compagnia?

Purtroppo la voce che sente non è quella di Harry, quindi si gira ed allontana un poco dal ragazzo che, a suo parere, è molto brutto.

-A dire il vero no.

-Oh su, sarà solo una scopata nei bagni del centro commerciale, ti va?

-No.

Trascorre un po' a discutere con il tipo e, quando parlo di discutere, mi riferisco agli insistenti inviti a fare qualcosa di sessuale da parte del giovane ed i "no" di Louis.

-Si nota che sei passivo, scopiamo e basta, cos'ha di male questo, bello? Succede qualcosa?

Louis sta per rispondere di nuovo, ma una voce che lui senza dubbio conosce perfettamente si fa presente.

-Succede che se non lasci in pace il mio ragazzo, ti spezzerò il culo.

Signore e signori, Harry Styles si trova nel sex shop, sorridendo in quel modo in cui solo lui può, volendo uccidere il ragazzo che, a suo parere, era troppo vicino al suo ragazzo.

-Harry, tu non sei il mio ragazzo.

-Questo non ti dà il diritto di flirtare con gli altri.

-Non stavo flirtando con lui, e se lo stessi facendo non ti importerebbe.

-L'hai sentito, ricciolino? Non ti importa- il ragazzo osa rispondere, anche se dentro è spaventato da quello dagli occhi verdi.

-Sì, mi importa.

-Harry, vattene e basta.

-Sono venuto a parlare con te e ti trovo ad organizzarti con qualcun altro?

-E se mi stessi organizzando con lui?

-Non puoi.

-Perché no?

-Sì, perché no, ricciolino?

E questa poté essere l'ultima volta che avrebbe lasciato il giovane intromettersi, ma si mosse abbastanza velocemente affinché il pugno di Harry lo colpisse solo sul naso, ma non lo buttasse a terra.

-Vattene da qui se non vuoi che ti picchi di nuovo.

-Chi deve andarsene sei tu Harry, sei sul mio posto di lavoro.

-Parliamo Lou, per favore.

-Credo che avremmo potuto parlare gli ultimi giorni in cui sono stato all'appartamento, ma ovviamente hai preferito ignorarmi tutto il tempo.

-E mi dispiace molto per questo, è solo che...

-Non importa più. Vattene.

Come già sapete, a casi estremi, estremi rimedi.

-E cosa succederà con il piccolo Louis?

-Eh?

-Cosa succederà con i nostri figli e nipoti? Cosa gli risponderò quando chiederanno di te?

-...

-Cosa dico alla mia suocerina? 

-...

-Torniamo a casa e facciamo un casino di sesso, e poi ti comprerò tutte le scarpe che vorrai, piccolo.

E sì, Harry sta prendendo le gambe del castano, alzandolo e mettendolo sulla spalla. Il maggiore si muove, volendo liberarsi, ma il riccio è più forte e lo sta già trasportando come se fosse un sacco.

-Hey tu, non avvicinarti più al mio ragazzo.

Il tipo si limita ad annuire mentre preme il naso, evitando che continui a sanguinare.

-E tu, il mio nanetto uscirà prima, ci sarà qualche problema?

-Oh, certo che no, lo copro io. Usate il lubrificante!- risponde l'impiegata, tra scioccata e sorridente. Amava vedere le coppie di ragazzi fare scene di gelosia tra di loro.

Louis si rassegna e sbuffa solamente mentre l'altro lo trasporta.

Be', prima o poi avrebbero dovuto parlare.





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