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18.Il Bronx non è un parco giochi


Teresa's Pov

-Eccoci a destinazione.- avvisai Kevin con un sorriso di sollievo, mi voltai per guardarlo e notai un' aria assente. Strano...pochi attimi prima era solare e, invece, adesso aveva uno sguardo incupito, pensieroso. Sospirai, chissà se avevo fatto la scelta giusta ma tanto valeva essere ottimista, sperando che quella piccola gita avrebbe portato a qualche esito positivo. Chinai la testa sotto lo specchietto retrovisore per accennare uno sguardo al giardino ben curato della lussuosa villa dove a breve, assieme al mio nuovo compagno d'avventura, avrei cercato delle risposte.

Era ammirevole come Thomas avesse puntato così in alto e continuasse a insistere per ottenerlo, chissà se era amore il suo o un semplice interesse per la ricchezza...beh di sicuro i genitori di Newt non gli avrebbero reso vita facile, e poi, con tutta sincerità, il magrolino non era per niente interessato al mio migliore amico. Il bello era che avevo avvisato in tutti i modi Thomas, e lui se ne era fregato altamente di tutti i miei consigli, al punto da farmi arrivare alla drastica decisione di fare lo stesso quando sarebbe venuto in lacrime da me. Si era comportato da irresponsabile, non mi aveva lasciato neanche una chiamata mandando al diavolo tutto il tempo trascorso assieme e la nostra forte amicizia. Lo stavo cercando per quieto vivere, ma tra noi nulla sarebbe tornato più come prima.

Kevin sedeva al posto del passeggero, dopo essersi "svegliato" aveva subito puntato lo sguardo alla sua destra dove era situata la casa del suo "parente", ancora non mi era chiaro che ruolo avesse nella vita di Newt. Un cugino? Un parente acquisito? Il mio nuovo amico era stato molto evasivo e ciò mi rendeva ancora più sospettosa, il nostro incontro non era stato per nulla normale e sebbene credevo al fato e a divinità che hanno il potere di fare tutto, dei dubbi consistenti li avevo.

Intanto, Kevin se ne stava in silenzio contemplando la villa con sguardo ammaliato, dopo tutto la casa di Newt avrebbe colpito anche uno sceicco, era la più bella e costosa di tutto il quartiere.

-Quanti ricordi...- Proferì con un sorriso nostalgico che non seppi bene come interpretare.

-Vai a bussare, io ti raggiungo...-Proposi e non era necessario avere una laurea per accorgersi che il viso di Kevin si stesse tramutando, da un accesso colorito sulle guance sbiancò di colpo.-Tutto okay?- chiesi retorica, era chiaro come l'acqua che qualcosa lo turbasse.

Esitò, forse stava cercando la frase giusta o forse gli avevo portato alla mente qualche ricordo spiacevole. Si toccò la gola, titubante.

-Beh...in effetti no- Ammise, girando i pollici ed evitando di incrociare il mio sguardo-Quando avvisai Newt della mia partenza non la prese bene, anzi andò su tutte le furie vietandomi di salutarlo.- Concluse amareggiato.

-Che bambino!-Sbottai incurante che Kevin potesse aggredirmi- Mi è sempre apparso un tipo che pensa solo a sé.- appurai meccanicamente mettendomi nei panni di Kevin, non doveva essere stato facile per lui non ricevere neanche uno "ciao" dal suo stretto parente-Non l'ho mai conosciuto profondamente ma ho sempre pensato che fosse un falso calcolatore senza emozioni.- continuai ignorando che quelle parole potessero ritorcersi contro di me.

-Ti sbagli, Teresa... è molto insicuro e non sa mai quello che vuole, ciò può farlo risultare antipatico ma posso assicurarti che in fondo è un bravo ragazzo, sono uno dei pochi a capirlo, è particolare e volubile...bisogna ascoltarlo quando ti parla il che è raro ma fattibile...- Avvisò, potevano anche essere parenti ma a me sembrava ben altro, Kevin ne parlava con aria sognante. Thomas due.

Restai in silenzio e quando ricordai Thomas, i suoi pomeriggi sprecati pensando Newt e alle  migliaia romanticherie fu inevitabile non dire che sì, poteva esserci qualcun altro che avrebbe fatto di tutto per quel ragazzo dai capelli color miele e così mi scappò senza pensarci -Può sempre esistere qualcuno che lo capisca quanto te...- feci un sorriso sornione girando la chiave per spegnere il motore-o chissà...forse anche di più.- il mio interlocutore mi guardò con viso indecifrabile, mi reputava una fan di Newt? Oh, di sicuro gli avrei fatto cambiare idea...piuttosto rincorrevo Thomas che a sua volta era ai comandi di Newt, volevo salvare il mio migliore amico, che male c'era? Se Thomas fosse tornato in sé, avrebbe capito che inseguendo Newt stava inseguendo la sua stessa condanna a morte. Ma solitamente di questo ce ne accorgiamo quando ormai è troppo tardi.

In silenzio Kevin ed io scendemmo dall'auto e, assieme varcammo il vialetto: il giardino era ben curato ma la casa sembrava spoglia come se fosse disabitata. Non c'erano auto parcheggiate, vestiti stesi ad asciugare, neanche la moto che Newt sfoggiava a scuola quando era bel tempo. Lanciai un'occhiata d'intesa a Kevin che nervoso più di me, mordeva il labbro con veemenza, si toccava ripetitivamente i capelli e sbuffava ansia. Era stato Newt a privarlo del saluto, a comportarsi male, perché allora aveva tutta quella tensione?

-Aspetta...- Poggiò la sua mano sulla mia impedendomi di suonare il campanello.- Io ti ho detto quello che sono per Newt...tu perché lo stai cercando?- incurvò un sopracciglio guardandomi attentamente, stava studiando ogni mia espressione, movimento, che fosse un etologo? Deglutii, era una gran bella domanda ma potevo concedermi il lusso di essere anch'io evasiva.

-Un amico nulla più.-dissi guardando prima l'erba del prato per poi portare lo sguardo su Kevin. Mi dovevo mostrare calma, non avevo mica ucciso qualcuno!

-Da come lo hai descritto non sembra ti sia simpatico né che sia tuo amico.- Sottolineò, stavolta il sospettoso era lui.

-In effetti no ma nulla che non si possa risolvere...ovviamente deve accennare a un pizzico di maturità, della quale momentaneamente è sprovvisto.- abbozzai un sorriso a trentadue denti, indicando il dito verso il campanello ma anche stavolta non riuscii a suonare.

-Teresa.- qualcuno alle mie spalle mi chiamò, la voce non proveniva da molto distante e sapevo benissimo di chi era. Ciò mi sorprese molto.

Mi voltai a rallentatore manifestando un'aria seccata, Gally stava attraversando la strada e stava venendo proprio nella mia direzione.

-Gally.- dissi con un accenno all'acidità che sembrò stessi sputando veleno.

-Come mai sei qui?-mi domandò ali di gabbiano rivolgendo un 'occhiata scrutatrice a Kevin. Sembrava uno di quei cani che marca il territorio con la pipì.

-Posso farti la stessa domanda.- misi le braccia conserte assumendo così non solo un'aria seccata ma a un passo dal "sto per ucciderti."

-A dire la verità è la seconda volta che passo...-rispose semplicemente portando le mani nelle tasche dei suoi soliti pantaloni larghi che quasi sembravano finire sul pavimento, come se non li indossasse.

- Cosa? Ispezioni questa casa?-accennai una risata deridente, schernendolo. Gally era scemo ma mai avrei pensato che passasse più di una volta come un idiota attorno a una casa, e la cosa peggiore, era che non mi sarei facilmente liberata di quell'ammasso di imbecillità.

-Probabile...da quando si è saputo della mia famiglia, sono spariti tutti...Newt poi nel vero senso della parola.- 

-Noi abbiamo da fare a tuo contrario, non possiamo perdere tempo, ragazzino.- intervenne Kevin, la calma di poco prima non esisteva e potevo giurare che fosse un'altra persona. Capivo che Gally risultava antipatico a tutti ma reputavo la reazione del mio nuovo conoscente un tantino esagerata.

Il bullo non se ne curò proprio e con un gesto colmo di suspance alzò lentamente lo sguardo-Cosa c'è, adesso i morti parlano?- domandò con un sorriso sulle labbra che avrebbe provocato irritazione anche a una persona piena di pazienza; inaspettatamente Gally portò le mani al petto di Kevin-ma che novità, il tuo cuore batte...non l'avrei mai detto, con la faccia da cadavere che ti ritrovi, mi sarei aspettato che con un rito diabolico fossi sfuggito dal cimitero... se fossi in te starei attento, puoi sempre farvi ritorno.- strizzò l'occhio in segno di occhiolino, il suo era un avvertimento? Un ricatto? Per quanto Gally volesse fare il duro, Kevin era molto più alto e robusto, Gally era un nano da giardino in confronto.

-La morte è ciò che accomuna tutti gli esseri umani, non parlerei così in fretta...- Kevin accennò un sorriso di sfida e di vera e propria istigazione, Gally se lo meritava eppure avevo paura per lui, forse perché Kevin era stato algido a dire quella frase, poteva rivelarsi davvero un tipo pericoloso.

-Sì xombie, sono pienamente d'accordo.- ali di gabbiano accennò un ghigno di circostanza e mi trascinò a pochi passi lontano da Kevin chiedendogli liberamente di lasciarci parlare un attimo da soli.

-Cosa vuoi?- domandai brusca divincolandomi dalla sua presa.

-Capire, Teresa...-rispose semplicemente fissandomi dritto negli occhi.- Capire perché una ragazza intelligente come te sta parlando con uno...-

-Come te? Me lo domando anch'io.- sbottai senza permettergli di concludere la frase.

Sbuffò spazientito liberando tutta l'aria che aveva nei polmoni in un grosso e sonoro respiro-Da quanto lo conosci?- domandò poi, sarebbe stata la prima domanda di un lungo interrogatorio? No grazie.

-Da oggi.- risposi secca. Era già troppo che gli avevo risposto.

-Ma sei pazza? Ti fidi di uno che conosci da ore, e perché siete venuti qui...insieme?-chiese balbettando, stringeva i pugni fortemente.

-Non so cosa ti urti di più: se il fatto che io sia qui o che sia in compagnia di Kevin.-incrociai le braccia al petto, portando i capelli all'indietro che per via del vento mi ostacolavano la vista.

Lui non mi rispose, deviò la frase-Come vi siete conosciuti?- continuò poi, seccandomi completamente.

- È venuto a casa mia e cerca Newt almeno quanto lo cerchiamo noi!- alzai la voce e non mi accorsi che alle mie spalle c'era Kevin che visibilmente non aveva rispettato la parola di lasciarmi da sola a parlare con l'idiota.

-E non ti sembra tutto fottutamente organizzato? Stabilito?- sì, avevo dei dubbi e volevo anche rivelarglieli ma non feci in tempo.

-Qualche problema?- domandò il parente di Newt alle mie spalle facendomi leggermente sobbalzare.

-Ti fidi di un tipo come questo? Certo che i tuoi A+ non fanno di te una ragazza intelligente.-

Risi, una risata da vera malvagia. Mi stavo scaldando e a breve avrei spennato il gabbiano con qualche pugno e con un calcio là dove non batte il sole.

-E sentiamo, dovrei fidarmi di te? Un bulletto che tutti gli anni ci ha reso la vita un inferno...me, Minho, Thomas...ci avete sempre deriso tu e gli idioti dei tuoi compari!- ero pronta a dire tante altre cose, nel corso degli anni avevo un listone di cose da dire ma Gally mi interruppe, con le giuste parole mi fece zittire.

-È proprio per Thomas che sono qui. Non sono preoccupato per quello stupido ma credo che abbia fatto qualcosa di insensato!- sbottò e la sua espressione leggermente rilassata faceva intendere che si fosse tolto un peso dallo stomaco.

-Thomas? Si chiama così?- disse Kevin a bassa voce ma non tanto che non si potesse sentire. Io e Gally lo guardammo straniti, una reazione del tutto inaspettata e inspiegabile.Potevo giurarci che sulle nostre teste volteggiasse un grande punto interrogativo.

Cercò di mascherare il suo cambiamento, ingoiò.

-Parlavo tra me e me...-disse poi cercando di mettere a freno la tensione e sorridere e annuire. Ignorai il fatto anche se non mi convinceva molto, non sembrava dello stesso parere Gally che continuava a rivolgere al ragazzo dai capelli quasi platino occhiate in cagnesco.

-Vengo con te.- disse Gally facendo un passo verso di me-e non è una domanda.- specificò lasciandomi senza repliche.-So dove può essere Newt.-

-Thomas mi aveva detto che Newt non si era allontanato da casa sua, è un'informazione che gli hai dato tu nel giardino della scuola prima che sparisse!- sbottai presa dall'ira, voleva prendermi in giro? Aveva sbagliato bersaglio.

Stette in silenzio facendo una faccia mortificata, perché non parlava? Aveva ingoiato la lingua?

-No...Newt non è tornato qui e Thomas lo sa bene. Ti ha mentito, Teresa.- disse e fu insicuro sul pronunciare quelle parole forse anche uno stronzo come lui voleva evitare di uccidere i miei sentimenti.

Mi sentii avvolgere da un vortice di emozioni, tutte negative.

Rabbia. Delusione. Tristezza. Odio. E ancora delusione. Il mio cuore era caduto rapidamente al suolo fracassandosi, era così importante per Thomas la nostra amicizia? Non solo mi aveva mentito ma non mi aveva accennato di questa sua sparizione del tutto voluta, non era mica stato rapito...era corso dal suo amore, dal suo Newt.

Feci un passo indietro, angosciata.

-Se così stanno le cose...- proferii tenendo la testa bassa e il respiro irregolare per la rabbia e perché a breve sarei scoppiata a piangere-non ho più alcun motivo per continuare a cercarlo.-

In quel momento Ali di gabbiano si avvicinò con passo sicuro e parlando con voce decisa mi guardò dritto negli occhi.

-Teresa...svegliati per favore! Per una volta Thomas l'idiota ha fatto la cosa giusta, non poteva dirti di seguirlo nelle vie disagiate del Bronx...insomma...era da piscia sotto! E avrebbe messo in pericolo la tua vita.- profetizzò Gally, mi sentii un pesce che abboccando l'amo viene strattonato fuori dall'acqua non riuscendo a respirare. Se era come diceva il mio "nemico", dovevo soltanto apprezzare Thomas.

-Il Bronx?- ripetei lentamente terrorizzata mordendomi il labbro inferiore.

-Sì...proprio Bronx, e a titolo informativo: non è un parco giochi. Avrai bisogno di me più di quanto immagini.- mi fece l'occhiolino, irritandomi.

-Quindi...questo Thomas ha seguito Newt...si può sapere perché?-domandò Kevin muovendo le mani l'una contro l'altra, con un'acidità che né io né Gally comprendemmo, sbagliando.

-Bella domanda...me lo chiedo anch'io. Non sono mai stati amici.- affermò gabbiano e mentre io sapevo tutta la storia, decisi di restare in silenzio, ci incamminammo verso il mio furgoncino in attesa di una dannata risposta.





Thomas's Pov

Newt ed io eravamo ancora a letto, dopo aver fatto diversi round, stavamo sdraiati beatamente l'uno accanto all'altro. Nudi, coperti soltanto da qualche coperta; il letto era ormai sfatto, risultato dei nostri movimenti felini per niente controllati. Cosa sarebbe accaduto quando ci fossimo spinti più in là? Intanto, i suoi capelli color miele ricadevano sul cuscino bianco, sempre più disordinati e incantevoli. Teneva il viso inclinato leggermente verso di me, averlo tra le mie braccia mi faceva capire che non vi era sensazione al mondo che mi rendesse più felice. Il letto era grande ma eravamo vicini come se non c'entrassimo. Parlavamo di cose stupide ridendo anche senza alcun motivo.

-E se provassi...- portai il dito sotto il mento assumendo un'espressione ancora più pensierosa-sotto i piedi?-

-Mi dispiace deluderti, Holmes...ma non lo soffro neanche lì. - rispose riferendosi al solletico.

-Ci deve essere qualche parte che...- Dai Thomas...pensa.

Scosse la testa a destra e sinistra mostrando un chiaro e netto no ma conoscevo Newt, non mostrava facilmente le sue debolezze.

-Sulla pancia? Collo? Interno coscia?- elencai tutto d'un fiato.

-Hai detto tutto e a tutto è un bel no.- sorrise a trentadue denti e, veloce come un fulmine s' alzò infilandosi i boxer e i pantaloni.- Dobbiamo mangiare, non abbiamo cenato ieri e con la strada che abbiamo preso non credo sia saggio saltare la colazione e il pranzo anche oggi. - si sedette nuovamente sul letto e ne approfittai per afferrargli il polso, il gesto inaspettato gli fece perdere l'equilibrio cadendo goffamente sul letto. Bingo.

Mi avvicinai lestamente prima che potesse scapparmi e lo fissai dritto negli occhi, lui accennava occhiate maliziose.

Quel biondino mi faceva andare fuori di testa.

-Ho conosciuto un cibo capace non solo di saziarti ma anche dissetarti come niente al mondo.- enunciai soave leccandogli le labbra. Lo sentivo rilassarsi sotto di me e mi eccitava molto la sensazione di averlo in trappola, solo per me.

-Sai essere un vero porco, Tommy. Il cibo a quale ti riferisci si trova nelle mie mutande, vero? - domandò con sorriso perverso, io mi limitai a guardarlo in modo istigante. -Vuoi persuadermi?- domandò con voce lucida senza alcun filo di emozione.- Credi davvero di essere irresistibile?- continuò cattivo, opprimendo la voglia di ridere.

-Ai...- toccai il petto al punto del cuore con viso dolorante, sofferente.-Questa mi ha fatto male...- avvisai facendo riferimento alla seconda domanda di Newt monello.

Ridemmo entrambi dopotutto era quello che riuscivamo a fare meglio... o forse no...

-Hai bisogno di mangiare, Tommy...il tuo cervello lavora sempre di meno.-ripeté con tono fermo da "mamma preoccupata"; fece un sorrisetto malizioso e appena mi distrassi per quella meraviglia, mi sfuggì con la tecnica paragonabile a un ladro di professione.

-Sei incredibile!- sbuffai e il mio più che un complimento suonava come un rimprovero.

Di tutta risposta dalla cucina Newt mi rispose con un-Lo so.- continuando a pavoneggiarsi.

Mi vestii controvoglia radunando i pantaloni che avevo sul pavimento, era ovvio che fossero lì, nel momento della passione mica ti viene da essere ordinato e quant'altro, io poi non lo ero mai stato figuriamoci in un'occasione divina e imperdibile come quella. Raggiunsi Newt in cucina beando la mia vista di lui attento a preparare un piatto speciale.
Mi guardò diverse volte trattenendosi, poi finalmente, scoppiò a ridere rivelandomi la causa.

-Che c'è? - domandai con un sopracciglio alzato con aria seccata.

-Mh...niente, hai soltanto i pantaloni alla rovescia e i capelli...non mi avevi detto di essere parente di Goku.- beffeggiò continuando a ridere a crepapelle, abbassai automaticamente lo sguardo e sì...aveva ragione, non immaginavo in che stato fossero i miei capelli.

-I capelli sono la chiara dimostrazione di una giornata movimentata...sono elettrizzati come me.- risposi tenendogli testa. Era impossibile ma ogni discorso che iniziavo, andavo sempre a parare sul sesso o su cose riguardanti esso.

-Tu almeno sai quello che sei, che vuoi, che fai, Tommy. Io ho appena scoperto che impazzisco quando sto nel letto con te...- si zittì guardando un punto fisso invisibile davanti a sé-sono gay e non l'ho mai saputo.- Disse inaspettato e quello era un argomento da affrontare con la massima serietà e a piedi di piombo.

-Puoi sempre essere bisessuale.- risposi da vero demente, potei sentire uno schiaffo invisibile arrivarmi in pieno viso. Era Din e il suo gioco delle sensazioni.

"STUPIDO". aveva urlato nella mia testa munito di megafono.

-Credi che non sia mai stato con una ragazza?- mi domandò e potei giurare che stavolta non solo avevo sentito lo schiaffo ma anche qualcuno da dietro stringermi la gola con l'intento di farmi morire soffocato. Divenni pallido, continuavo a fissare Newt con un'espressione sicuramente da ebete.

-Avevi detto che eri vergine.- biascicai con un filo di voce demenziale e deludente.

-Lo sono, Tommy.- abbozzò un piccolo sorriso di compiacimento-ma una volta ad una festa con Ashley ...in un bagno lei mi ha fatto...- lasciò in sospeso la frase, io distolsi lo sguardo ferito-è una bella ragazza ma non ho reagito, non ho avuto alcuna emozione eppure l'alcol avrebbe dovuto eccitare tutto ulteriormente...con te invece...farei cose di tutti i generi, non lo reputo affatto un gioco...le emozioni che mi dai mi rendono felice e vivo.- si fermò non accennando a concludere il discorso. Temevo il peggio.

-E?- dissi spaventato. Era un brutto discorso o meglio dire bello ma con un brutto finale. Sentivo già i sogni cadere come cristalli al suolo, infrangendosi e ferendomi con il loro vetro pungente.

-Quello che voglio dirti...- si avvicinò prendendo come consuetudine il mio viso tra le sue mani grandi e rosee-forse non sono mai stato etero né bisessuale...Kevin aveva ragione, lo aveva visto.-

Kevin? Quel merdoso che aveva tentato di baciarlo...

"No tentato, Thomas...si sono baciati" rettificò Din.

-Kevin? Perché anche con lui hai fatto quello che?- le parole mi morirono in gola, faceva  troppo male pensarle e male peggiore sarebbe stato dirle, sentendole. Ero in preda alla rabbia nonostante ciò però per amore cercavo di contenermi.

-Assolutamente no, mi riferivo a lui perché ha capito prima di me la mia natura. Provando a baciarmi voleva constatare che a me piacevano i ragazzi...mi piaceranno anche ma non lui.- disse rapido non staccandosi da me. Eravamo vicini ma temevo che tutto d'un tratto una folata di vento chiamata Kevin o chiunque altro ci avrebbe spazzato via, allontanandoci per sempre.

-Lui ti voleva.- quelle tre parole scapparono dalla mia bocca, erano una realtà sofferente.  Temevo Kevin senza sapere il suo aspetto,  carattere, atteggiamento ma forse il mio problema riguardava un po' tutti i ragazzi. Era stato così difficile conquistare Newt che sentivo che perderlo fosse stato come bere un bicchiere d'acqua.

-Ma io no, Thomas. Caspio, mi duole dirlo: ma tu mi fai uscire fuori di testa, con te non ho paura di essere chi sono, potrei affrontare il mondo con te al mio fianco e non è la prima volta che te lo dico. Tu mi rendi felice e vivo ed entrambe cose sono nuove nella mia vita.- disse continuando ad accarezzarmi il viso.

Sorrisi, felice che pensasse tutto quello, in fondo anche io mi sentivo invincibile con lui al mio fianco e per Newt avrei fatto le migliori baggianate. Non era sesso, né preliminari, Newt era passione, amore vero, felicità,  forza, il senso.

Ricambiai il sorriso e senza preoccuparmi della sua reazione, gli rivelai il piccolo dubbio doloroso che mi attanagliava il cuore.

- E se dovesse rientrare nella tua vita?-una frase che mi scappò in un soffio, parole fredde in un vento caldo.

Scosse la testa e con occhi sinceri mi sorrise-Non può...non c'è mai entrato, Tommy.-





Spazio Autrice: **LEGGIMI**Eh si babies, è sabato e giovedì non ho aggiornato ma che posso farci se appena mi passa un malore me ne viene un altro? Comunque tralasciando me...questi capitoli sono di transizione, ci saranno momenti Newtmas spinti quindi prego di leggere lo spazio autrice in alto nei prossimi capitoli (non tutti leggono facilmente rosso slash) anche io all'inizio quindi posso capire, d'altra parte i rating rosso non mi sono mai appartenuti ma come si dice: c'è sempre una prima volta. Il mio piccolo scopo è farvi amare Gally e ci riuscirò(a differenza di Teresa, lui non è stupido e ha capito che di Kevin c'è poco da fidarsi) Cosa credete accadrà nel prossimo capitolo? Kevin dicendo "ah si chiama Thomas" cosa vi ha fatto pensare?
Newt è sincero con Thomas per quanto riguarda Kevin? Tra qualche capitolo rivedremo anche Chuck avete altre supposizioni? Perdonate gli orrori, vedrò di aggiornare mercoledi/giovedi. Ora mi dileguo, so che è sabato ma sicuramente qualcuno come me starà a casa...eh eh! I libri, serie tv, cioccolata calda...come possiamo lasciare tutto questo per un'uscita mondana ?

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