Capitolo 19
Dei colpi in lontananza mi fecero indietreggiare spaventata.
Dylan mi sfiló la benda e mi strinse da dietro.
In giardino ,delle luci colorate illuminavano una scritta
" Ti amo Kayla "
Mi girai emozionatissima e presi il suo viso tra le mie mani per poi baciare le sue labbra meravigliosamente morbide e ringraziarlo di tutto questo.
<< Ti amo ... Ti amo ... Ti amo>> dissi baciandolo.
Mi alzó da terra facendomi fare una giravolta senza staccare le sue labbra dalle mie.
Si era superato in tutto. Non era più il Dylan acido e insopportabile , ma era diventato il Dylan dolce e maturo.
Il mio pensiero andò alla rivelazione che dovevo fare. Era tutto così perfetto che non potevo rovinare il momento, anche perché non sapevo come avrebbe reagito.
Lui era il classico ragazzo che alla prima difficoltà scappava perché era quello che sapeva fare meglio, ma adesso? Cosa avrebbe fatto? Mi avrebbe abbandonata? Di nuovo?
Entrammo richiudendo la porta alle nostre spalle e cambiammo stanza .
Le candele sparse , illuminavano un tavolo rotondo con una tovaglia rossa ed al centro una candela. Dei petali rossi erano sparsi per tutta il pavimento.
<< Prego signorina>> disse allontanandomi la sedia.
<< Grazie>> dissi imbarazzata.
<< Spero ti piaccia>> disse toccandosi i capelli nervoso.
<< È tutto ... Meraviglioso>> dissi toccando la sua mano appoggiata sul tavolo.
Un uomo entrò dalla porta per poi appoggiare due piatti davanti a noi.
Incominciamo a mangiare e pensai che questo nuovo Dylan mi piaceva troppo.
La serata trascorse stupendamente. Non credevo ai miei occhi per tutto quello che era successo e, senza farmi vedere, mi diedi un pizzicotto per capire se tutto quello era un sogno oppure no.
Avevo una paura tremenda che potesse finire tutto, che il mio Dylan mi abbandonasse. Iniziai a tremare e a sentire delle piccole palpitazioni. Sarei probabilmente svenuta.
<<Vado... vado un attivo in bagno>>
Mi alzai e raggiunsi il bagno tenendomi dal muro. Aprì la porta e cercai di bagnarmi i polsi ed il collo. Mi appoggiai alla tavoletta del water e feci dei respiri profondi.
Posso farcela. Devo farcela.
Non posso nascondere per altro tempo tutto questo. A costo di farlo scappare di nuovo da me.
Feci due respiri profondi e raggiunsi Dylan che mi aspettava con quel sorriso che mi faceva palpitare il cuore come una tredicenne che incontra il suo primo amore.
<<Tutto ok?>>
<<Oh... beh... si>>
Mi raggiunse ed io cercai di guardare un punto qualsiasi della stanza per non farmi influenzare dalla sua bellezza e trovare le parole giuste.
<<Dylan io... devo dirti una cosa importante>>
<<Certo... ti ascolto>>
Mi prese la mano e con l'altra mi alzò il viso.
<<Ti prego>> dissi allontanandomi <<Devo trovare le parole giuste e ... se stiamo troppo vicini, non troverò il coraggio>>
Il suo viso si scurì non sapendo cosa lo avrebbe aspettato.
DYLAN POV
Guardavo quel corpicino perfetto senza vedere il suo volto che sembrava impegnato ad esaminare un angioletto posato sul mobile vicino a lei.
Avevo una paura tremenda. Forse mi avrebbe detto che amava quel March? No , non l'avrei potuto accettare .
Stavo per avere il mio secondo attacco di panico. Non avevo mai avuto una cosa del genere in questi anni ed adesso , per Kayla , stavo entrando nel panico più totale.
<<Senti Dylan, sai che sono venuta a Milano...>>
<<Si...>>
<<Beh... ricordi quando ti ho detto che...non meritavi di sapere il motivo per il quale io ero venuta..?>>
Avevo una paura tremenda. Cosa mi avrebbe dovuto dire? Mi iniziai a sedere sul letto e feci un suono con la bocca di affermazione perché non avevo la forza di rispondere. Ero pronto al peggio, anzi non lo ero per niente.
<<Io... volevo dirti adesso il motivo ... ma vorrei che ... affrontassimo tutto... INSIEME>>
Mi alzai di colpo prendendo il suo viso tra le mie mani. Se Ethan mi aveva mentito e lei stava male, l'avrei ucciso.
<<Dimmi che stai bene ti prego, dimmi che non hai qualcosa di grave che ci potrebbe allontanare per sempre. Dimmelo>>
I miei occhi si riempirono di lacrime .
<<Dylan, si io sto bene , ma ... beh>> si distruggeva le mani.
Vedevo il suo volto agitato e stavo avendo paura, paura di non riuscire a sopportare quello che mi avrebbe detto.
<<Ero venuta per dirti che , quando sono arrivata nel mio alloggio, Ethan mi ha dato la tua lettera e sono svenuta. Il giorno dopo , sono andata con Aly dal medico perché non facevo altro che rimettere>>
Mi iniziai a sedere , vomito, svenimenti.
<<Non mi dire che... >>
<<Si... ho scoperto di essere... Incinta>>
Il mio respiro iniziò ad essere più pesante, le gambe tremavano e iniziai a sudare freddo. Eccolo, l'attacco di panico, di nuovo.
<<Dylan>>
<<Ti... ti prego... devo .. Io... devo andare>>
Aprì la porta facendo le scale a due a due per poi scappare da quella casa, da lei, non riuscivo a sopportare tutto questo. Ora che le cose andavano così bene. No ora no.
Arrivai in mezzo alla strada e presi un respiro profondo. L'agitazione non finiva. Dovevo fare qualcosa, sentivo che dovevo fare qualcosa, ma cosa?
Non ero pronto a tutto questo, mi sognavo una vita lunga con lei si , ma con i giusti tempi, la convivenza, tornare a casa e trovarla ad aspettarmi con la cena, un matrimonio e solo dopo un figlio, magari tra qualche anno.
Adesso come avrei fatto? Avevo una casa ed un lavoro ben pagato, ma lei come avrebbe fatto?
Non riuscivo a respirare, mi allentai la cravatta e sbottonai la camicia.
Dovevo chiamare Ethan, l'unico amico che avrebbe aiutato un povero stupido che ''come sempre'' scappa lasciando una bellissima ragazza in abito elegante in una casa non nostra.
<<Dylan?Amico..tutto ok?>>
<<Tu lo sapevi non è vero? Sapevi tutto...>>
<<Si... ma doveva essere lei a dirtelo. Doveva essere una sua decisione>>
<<E adesso che faccio?>>
<<Come che fai? Hai fatto tutto questo perché la ami e non sai che fare? >>
<<Sono scappato Ethan, ho avuto un attacco di panico. Non sarò un buon padre lo so. Non sono buono a badare a me stesso, figuriamoci se riuscirò a mandare avanti una relazione ed un bambino in arrivo>>
<<Amico, nessuno è nato pronto per nessuna situazione. Nella vita si impara di giorno in giorno, come hai imparato a camminare, a scrivere, a leggere, impererai anche a badare ad una piccola creatura, frutto del vostro amore. Kayla ti aiuterà perché ti ama. Devi solo modificare il tuo carattere e non scappare ogni volta che trovi un'ostacolo davanti alla tua strada>>
Non sapevo cosa dire, aveva ragione. Forse dovevo modificare il mio carattere e non fuggire sempre. Ma lo stesso non mi sentivo pronto a tutto questo.
Ringraziai Ethan e chiusi la telefonata camminando lungo le strade vicino la casa in cui avrei trovato Kayla.
Entro?Scappo? Chiedo a Kayla di abortire e vivere la nostra storia secondo i miei precedenti piani? Ritorno alla mia vita a Milano senza di lei? Avrei vissuto senza di lei?
Coscienza quando servi dove sei?
Avevo mille domande senza risposte e se sarei tornato senza una decisione ferma , i suoi occhi mi avrebbero convinto magari ad acconsentire a qualsiasi cosa.
Vagavo con le mani nelle tasche e calciando qualche sassolino qui e li.
KAYLA POV
Erano minuti, o forse ore che piangevo su quel letto. Mi aveva abbandonata, di nuovo. Non avevo più forza di piangere e mi alzai in piedi.
Dovevo tenere impegnato il cervello sennò sarei stata male, male per una persona che non sa cosa vuole dalla vita.
Tra qualche giorno dovevo fare la prima ecografia e se lui mi avrebbe rifiutato o rifiutava lui, arei affrontato tutto sola, anche la prima ecografia. Non avrei dato più modo di pensarci, aveva avuto troppe opportunità.
Iniziai a sistemare tutto quanto nell'attesa che lui rientrasse da quella porta e mi dicesse che era pronto a vivere una storia con me e con il nostro bambino.
'' Non credo sarà così''
Grazie coscienza di questa bella frase che potevi pure risparmiarti.
Tra una cosa e l'altra guardavo fuori dalla finestra ma non c'erano speranze. Lui non c'era.
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