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L'incubo.

-Charlotte-

Entro in casa stanca morta e dopo aver salutato tutti mi avvio in camera mia, mi lavo e metto il pigiama per poi infilarmi a letto, prendo il telefono e noto 4 messaggi: Nash, Holly, Ash e Aaron.
Apro quello di Nash:

"Divertiti ma domani ne parliamo, io sto con Holly farò tardi non mi aspettare, notte"

Dopo aver risposto apro quello di Holly:

"Spero che vada tutto bene e che sia scappato qualche bacio, io sto con Nash e dopo mi riaccompagna alla casa famiglia  ci sentiamo domani, notte migliore amica"

Rispondo anche a lei e apro il messaggio di Ash

"Hei piccola, mi manchi, ci vogliamo vedere domani?"

Io non so cosa rispondere, non so cosa fare quindi decido di rifiutare e per vedere il nuovo comportamento di Aaron verso i miei confronti davanti a tutti lunedì a scuola.

"Scusa ma domani non posso ho promesso a mia mamma di andare con lei a fare shopping"

Scrivo con la speranza che non mi inviti per un'altro giorno ma la risposta non si fa attendere molto.

"Non ti preoccupare, la mamma è sempre la mamma, buonanotte allora"

E dopo aver ricambiato il buonanotte apro il messaggio di Aaron:

"Magnifica serata in compagnia di una persona magnifica, spero non sia l'ultima. Notte piccola"

Quando leggo quel messaggio il sorriso è stampato sulle mie labbra come non mai, poi decido di andare a dormire nella speranza di sognare quel sorriso che mi fa battere il cuore ogni volta che lo vedo.
La domenica passa velocemente perché la mattina vado veramente a fare shopping con mamma mentre Nash dorme ancora, quando torno dopo aver mangiato qualcosa fuori me ne vado in camera e dopo 10 minuti qualcuno bussa alla porta.
-"Avanti"- dico mentre mi trovo sul letto con la testa a penzoloni e vedo tutto sottosopra, sono posizioni comode per me.
-"Ma che cazzo?" - dice Nash mentre entra in camera e quando vede la posizione ride.
-"Hei sto meditando"- dico scherzosamente giustificando la posizione.
-"Ecco perché sei cosi scema hai il sangue in testa"- dice continuando a ridere e si siede sul letto e io gli do un colpo sulla spalla poi decido di mettermi normale ma ancora sdraiata a guardare il soffitto, devo metterci qualcosa di bello perché cosi ho qualcosa da guardare invece di uno sfondo bianco.
-"Come mai sono cosi fortunata di una tua visita?"- dico per poi guardarlo.
Lui sospira e poi si stende al fianco e inizia a parlare tranquillamente -"Voglio parlarti un po'"-.
Ok, mi sto agitando cosa ha da dirmi? Una cosa bella o brutta? Lo percepisco dal suo corpo che è qualcosa di grande.
-"Su parliamo allora"- dico incitandolo a continuare e lui mi guarda con un sguardo pieno di ansia ma non capisco perché. So che riguarda Aaron perché ho questa sensazione di nausea come se quello che mi dirà non mi piacerà per niente e non so come reagirò.
-"Cosa è successo con Aaron ieri?"- dice un po' infastidito.
-"Nulla che ti importi"- dico un po' seccata, sono stanca di dover dare spiegazioni voglio vivere questa situazione così com'è.
-"Ho bisogno di saperlo Charlotte per favore"-dice in tono supplichevole e cosi decido di dirgli tutto anche i baci, tutto non lasciando nulla in particolare almeno non domanda nulla più se sono sincera e lui si fa un'idea di questa situazione.
-"Ah, e invece con Ash?"- dice lui ancora con un tono supplichevole, so che nasconde qualcosa ma mi sto innervosendo perché voglio che anche lui sia sincero nei miei confronti.
-"Non lo so mi attira, mi tratta in modo dolcissimo davanti a tutti senza vergogna e non ho avuto tempo di conoscerlo molto ma un idea mi sta passando per la testa"- dico cercando di vedere la sua reazione dopo tutto quello che ho detto, sono felice perché mi sono tolta un peso e mi sento bene.
-"Charlotte lasciali stare entrambi, lo dico per il tuo bene"- dice lui guardandomi serio, il suo tono di voce è cambiato insieme al suo corpo si era irrigidito.
-"E perché? Mi spieghi cosa è successo?"- dico io innervosendomi del fatto che io cerco di essere sincera mentre lui non lo è.
-"E va bene lo hai voluto tu"- dice lui sedendosi con le mani nei capelli prende un grosso respiro e mi guarda negli occhi poi inizia a parlare quasi in un sussurro.
-"Allora, Aaron non ha avuto un passato facile poi lui se vuole andrà nei dettagli basta sapere comunque che non è stato facile per lui crescere, poi c'è stato un periodo in cui io, Aaron e Ash abbiamo preso una brutta strada"- dice fermandosi per controllare la mia reazione ma io sto ancora elaborando tutto quindi sono ferma e lo guardo incitandolo a continuare, voglio sapere cosa è successo tra di loro perché è evidente che c'è odio.
-"Continua"- dico sperando che continua a parlare per capire meglio tutto questo casino.
-"Bhe, abbiamo preso la strada della droga, e la spacciavamo, ci eravamo uniti anche in una gang, io ne uscii subito, ma Aaron e Ash dopo tempo, tanto tempo, a volte vengono ancora chiamati per fare qualcosa ma non come prima, è una stronzata ad entrarci ma è difficile, anzi quasi impossibile uscirne, io per fortuna rifiutai la proposta per la gang perché era troppo per me ma loro accettarono. Ora io non voglio che tu soffra oppure che qualcuno ti faccia del male per vendicarsi a uno di loro perciò voglio che ci stai alla larga, non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa"- dice infine con una lacrima solitaria che scende dal sul suo viso, mi affretto ad asciugarla e lo abbraccio. Capisco perfettamente il suo nervosismo non sono stati dei santi ma infondo chi lo è? Chi più chi di meno sbagliamo tutti quindi non li giudico per quello.
-"Non mi succederà nulla, anche io ci sono passata e so cosa significa e non dirò nulla finchè loro non me lo diranno"- dico mentre accarezzo la sua schiena.
-"Ti voglio bene"- dice ricambiando il mio abbraccio.
-"Anche io" - dico sinceramente.
-"Poi quando ti sentirai pronta voglio sapere tutto di te e io farò la stessa cosa"-dice lui staccandosi dall'abbraccio e guardandomi.
-"Si lo farò, ora sei mio fratello, non di sangue ma per scelta"- dico io rifilando una di quelle frasi classiche e lui sorride divertito.
-"Si ma ora basta fare gli sdolcinati non mi si addice la ragazza dolce"- dico facendolo ridere.
Passiamo il pomeriggio in chiacchiere e a raccontarci cosa è successo in questi giorni e cose cosi la sua presenza mi fa tanto bene al cuore, ceniamo tranquillamente e sono talmente stanza che subito vado a letto, devo pensare a ciò che mi ha confessato Nash, non ci posso credere ma non posso farglielo capire se no non mi avrebbe detto più niente e io volevo sapere. Sono preoccupata del fatto che Aaron viene ancora chiamato per fare qualcosa, ho paura che gli può succedere qualcosa e non voglio. Tra tutti questi pensieri mi addormento.

-Sogno di Charlotte-

Mi ritrovo con Holly e Alexia, una mia amica della casa famiglia, abbiamo preso la strada della droga a 13 anni, la spacciavamo tra le strade affollate dove nessuno poteva capire che stessimo vendendo droga. Chi controlla delle bambine? Nessun poliziotto pensa che delle ragazzine di quell'età possano spacciare.
Siamo entrate a 14 anni nella gang più temuta di tutta New York i Black Dragons, ci pagavano molto bene perciò noi ne approfittavamo perché volevamo conservare quei soldi per comprarci una casa quando avremmo compiuto 18 anni. Eravamo bambine con dei sogni nel cassetto a cui la vita ha giocato brutti scherzi e che si sono dovute rimboccare le maniche per sopravvivere, perché questo non è vivere.

Stiamo entrando in un edificio abbandonato, abbiamo la droga e la dobbiamo vendere a un buon prezzo se no il capo c'è l'avrebbe fatta pagare, siamo abbastanza brave a vendere perché abbiamo un'ottima parlantina e tra una cosa tira l'altra la riusciamo sempre a vendere al prezzo che vogliamo noi e molte volte ci teniamo quello che avanzava cosi i soldi aumentavano. So che Alexia e Holly sono qui per farmi da spalla e che a loro non piace questa vita ma lo fanno per stare al mio fianco come sempre, siamo noi contro il mondo. Giuro che appena ci facciamo più grandi le farò uscire da questo brutto giro loro non sono fatte per questo ambiente.

Ad aspettarci è un certo Mark, lui è un cliente abituale, alto robusto con tatuaggi e un'aria davvero minacciosa, fa paura ma noi come sempre siamo coraggiose e gli andiamo incontro, quando l'affare si conclude e stiamo per andarcene però arrivano delle macchine e delle presone di un'altra gang che iniziano a sparare in direzione di  Mark e a gli altri della sua banda, poi partì un altro sparo che colpì Alexia, la vedo crollare a terra e io e Holly la raggiungiamo con la speranza di salvarla ma per lei non c'è nulla da fare il suo sangue era ovunque, quei bastardi l'hanno uccisa ma lei che colpa ne aveva non c'entra niente con tutto ciò.
-"ALEXIAAAAA NOOOOO, NON CI ABBANDONARE, RESTA"- urlo con tutta l'aria che ho in copro ma lei non risponde, non può essere cosi, mi devo vendicare per quei bastardi.
Alexia non voleva nemmeno entrare nella gang ma io e Holly l'abbiamo coinvolta, è colpa mia se ora non poteva fare più niente, è colpa mia se a 15 anni la sua vita non l'ha potuta più continuare.
-"E' COLPA MIA, SOLO MIA, PERDONAMI ALEXIA" - dico ormai piangendo.

-Fine sogno-

-"Hei Charlotte calmati, ci sono io qua"- dice Nash accarezzandomi, è solo un incubo, ma è stato così reale come quel giorno, sono tutta sudata, piango e tremo non riesco a smettere e Nash mi aiuta a calmarmi
-"Sto bene, grazie"- dico una volta tranquillizzata.
-"Posso farti una domanda? Però se non te la senti non rispondere"- dice lui con un tono incerto.
-"SI"- dico non capendo perché ha questo tono.
-"Nel sonno hai detto, Alexia no, non ci abbandonare, resta e poi è colpa mia, solo mia, perdonami Alexia, chi è questa Alexia?"- dice lui in modo molto cauto lo vedo che ha paura in un altro attacco di panico ma non succederà perché so controllare questa sutura non è la prima volta che mi succede.
-"Alexia..."- dico poi in un sospiro, non ho ancora il coraggio per dirglielo, non ancora e non in quel momento -"E' una mia amica che non vedo da anni"- dico in fretta, so che sto sbagliando a mentire ma come faccio a dirgli una cosa del genere?. Come posso dirgli che ho ucciso la mia amica?.
-"Ho capito, non ne vuoi parlare però io ci sono per qualsiasi cosa tu conta pure su di me"-
dice per poi alzarsi e andare in camera sua.

Quando mi alzo vedo l'ora sono solo le 6.30 merda, ma ora non ho più sonno cosi decido di farmi una bella doccia, ci resto tipo una mezz'oretta, levandomi quei pensieri dalla testa e cerco di non pensare all'incubo.
Mi vado a vestire e scelgo una cosa semplice, felpa balenciaga e jeans con le balenciaga come scarpe, poi mi vado ad asciugare i capelli per poi finire a truccarmi, scendo per andare a fare colazione e con mia sorpresa Nash è pronto anche lui, mentre mangiamo si aggiungono mamma e papà per fare colazione con noi.
-"Buongiorno amori miei"- dice mamma con quel suo tono dolcissimo e tranquillo.
-"Buongiorno"- rispondiamo in coro io e Nash.
-"Buongiorno ragazzi"- dice mio padre e noi ricambiamo anche a lui il saluto.
Dopo aver finito la colazione io prendo la mia cartella, il mio telefono e le chiavi della macchina, arrivo alla macchina e Nash già sta dentro.
-"Che ci fai qui?"- dico a Nash incrociando le braccia per fare la dura.
-"Mi accompagni a scuola semplice, la mattina ho troppo sonno per guidare" - dice lui tranquillamente.
-"Ok, ma non prenderci l'abitudine"- dico in tono scherzoso e salendo in macchina come potevo dire di no.
Durante il viaggio, anche se è durato 5 minuti Nash mette le canzoni ad un volume altissimo, avrebbe svegliato anche i morti, e meno male che ha sonno la mattina perché se no cosa combinava non oso immaginare?
Arriviamo a scuola e mentre ci dirigiamo verso i nostri amici vedo Aaron che si "bacia" per modo di dire sembra più che stesse facendo sesso con Marnie.
-"Nash saluta gli altri da parte mia io devo studiare ho un compito"- dico in fretta e piena di rabbia mentre mi dirigo in classe, ma chi crede di essere? Non può giocare cosi con me, ok è questo quello che vuole bene allora dovrà dimenticarsi di me. Davvero crede che sono il suo giocattolo? Eh no si sbaglia.
Non voglio darci nessuna possibilità lui non sa tenersi una donna, fa tanto l'uomo con le palle e poi? Io lo odio e non lo perdonerò, anzi, mi vendicherò e non avrò pietà.
E' l'ora di cacciare la Charlotte cattiva, quella che ho chiuso nel profondo nel mio cuore, ma forse sarà meglio liberarla non mi va di soffrire.
Quando suona la campanella io mi dirigo in classe e inizio a scrivere cose senza senso sul quaderno perché non mi interessa ascoltare la lezione, la mia mente in questo momento è altrove e penso a come sono stata stupida fidandomi di quel coglione.

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