Capitolo 23
-Charlotte-
Tornai a casa con Nash e il mio nuovo cagnolino, era un boxer di 30 giorni, era così bellino, aveva un pelo corto e liscio sul color sabbia con una macchiolina più o meno a forma di cuore bianco e anche il petto era tutto bianco come anche le zampe.
Entrai in casa con loro e quando chiusi la porta urlai
"MAMMAAAA" a volte sembrava ancora strano chiamarla così ma poi pensavo che loro erano diventati la mia famiglia e iniziavo veramente a tenere a loro, come se fossero la mia vera famiglia.
"Tesoro perché urli?" mia mamma sbucò dalla cucina e quando vide il cagnolino tra le mie braccia sbiancò.
"E'-E' tuo?" disse con voce tremante
"Si mamma me lo ha regalato Aaron" dissi io con un tono triste
"Devo parlarti vieni" disse mia mamma dirigendosi in salone cercai appoggio a Nash ma non lo vidi era salito di sopra e mi aveva lasciato sola nelle sfuriate di mia mamma
"Charlotte non possiamo tenerlo" disse indicando il cagnolino
"Ma perché?" dissi con voce triste, io non volevo lasciare quel cagnolino mi ero già affezionata.
"Io ho paura dei cani" disse ancora guardando il cane con paura
"Mamma ma non ti farà nulla" dissi io cercando di convincerla
"Per favore, lo accudirò io e non lo vedrai nemmeno ma lo desidero così tanto un cane da quando ero piccolina" dissi con gli occhi dolci
"Eh va bene, ma a una condizione non deve entrare in casa e mi devi assicurare che non cresca molto" disse con un sospiro
"Non preoccuparti mamma non entrerà mai in casa e non cresce più di tanto" dissi io sorridendo
"Allora ok ora vai in camera tua che domani devi svegliarti presto" disse facendo un piccolo sorriso, io corsi ad abbracciarla perché la volevo davvero un mondo di bene era la mamma migliore del mondo.
Andai in camera con il cagnolino e mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi continuando ad accarezzare la palla di pelo che dormiva sulla mia pancia.
"Già dormi?" disse Nash buttandosi come un elefante e facendo svegliare il cucciolo
"No stavo solo coccolando il cucciolo" dissi io continuando le carezze al cane
"Allora mamma c'è lo fa tenere?" disse sorridendo
"Si grazie per averi supportato e aiutato a convincerla" dissi io ironizzando
"Bhe a questo servono i fratelli" disse ridendo e io come risposta gli diedi uno schiaffo
"Allora" disse per poi mettersi a pancia in giù e mantenendosi con i gomiti
"come si chiama il bastardo?" concluse indicando il cane
"Hei bastardo sei tu e comunque non ci ho ancora pensato" dissi io pensando a un nome
"Allora ti aiuto iniziamo prima a vedere delle foto su google per capire quanto cresce perché di certo non possiamo chiamarlo pucci se diventa un bestione, sarebbe frocio" disse ridendo per poi alzarsi e andando a prendere il mio computer sulla scrivania.
"Oh cazzo" disse dopo 5 minuti buoni in cui stava navigando
"Cosa c'è?" dissi io non capendo
"Mica gli hai detto a mamma che è un cane di taglia piccola?" disse lui preoccupato
"Si almeno penso arrivi alla taglia media" dissi io iniziando a preoccuparmi
"Eh no ti sbagli non è nessuna delle due categorie é un cane di razza grande, sarà più grande del rottweiler!" disse scoppiando a ridere
"Oddio io pensavo che sarebbe stato più piccolo" dissi io scoppiando a ridere, infondo non mi avevano mai fatto paura i cani, anzi, io li amavo o meglio dire amavo più le razze grandi che quelle piccole, trovavo i cani piccoli dispettosi e cattivi.
Pensando a quanto diventava mi venne il nome perfetto per il cane
"IGOR" dissi ad alta voce
"Igor? Cosa significa Igor?" disse Nash guardandomi
"Il cane si chiamerà Igor" dissi sorridendo al cane
"Mette un po' paura il nome" disse ridendo
"Zitto scemo e ora vado a mettermi il pigiama che domani e Natale" dissi scendendo dal letto e poggiando Igor al capo del letto.
Mi lavai e mi infilai il pigiama e Igor stava nella stessa posizione in cui l'avevo messo.
"Igor in questi giorni resterai a dormire sul mio letto ma appena apriranno i negozi tu non salirai più sul letto quindi goditi questi tuoi giorni su questo comodo letto. Buonanotte" dissi dandogli un bacio sulla testa per poi addormentarmi.
Stamattina non mi sono svegliata con quella solita sveglia nelle orecchie ma ben si da Igor che mi leccava tutta la faccia, credo sia un buon risveglio almeno meglio di quella maledettissima sveglia che ti rompe i timpani.
"Igor dai lasciami riposare" dissi aprendo solo un occhio per vedere quel batuffolo, ma non ne voleva sapere nulla e continuava a leccarmi la faccia cosi decisi di alzarmi e andarmi a lavare.
Indossai un semplice maglione nero con jeans strappati e converse nere borchiate e dopo essermi truccata un po' scesi di sotto.
Raggiunsi mamma in cucina e dopo averla data il buongiorno e un bacio sulla guancia mi sedetti sull'isoletta della cucina e iniziai a fissarla mentre preparava la colazione.
"Che guardi?" disse ridendo mentre fui beccata a fissarla e da li che iniziarono i ricordi tristi che mi fecero diventare gli occhi lucidi ma non volevo che mi vedesse triste quindi scacciai quei ricordi e le sorrisi
"Nulla sto imparando a rubarti il mestiere da cuoca" dissi facendola ridere
"Bhe allora non guardare solamente e inizia a fare pratica" disse guardandomi
"Ah no si rovinano le mani" dissi scoppiando a ridere e scappando dal tavolo dove si era aggiunto papà.
"Come stai Charlotte?" disse mio padre, era una persona molto dolce quanto seria.
"Bene papà e tu?" dissi io sorridendogli
"Bene anche se il lavoro stanca molto" disse sorridendo accentuando un po' di rughe
"Ci credo" dissi io
"Buongiornoo" urlò Nash entrando
"ma che urli?" dissi io
"Buongiorno" disse papà
"Sempre dolce tu eh sorellina" disse dandomi un pizzicotto sul braccio
"Ahiaaa" dissi io massaggiandomi il punto dolente
"Sembrate bambini" disse nostro padre vedendo la scena
"La colpa è solo sua" dissi io contemporaneamente a Nash
"Non copiare" disse Nash e di risposta gli feci la linguaccia.
Nel frattempo mamma arrivò con tante cose buonissime pancake, biscotti, cornetti, muffin e altra roba sembrava aveva cucinato per un esercito.
"E' tutto buonissimo" dissi appena finii la colazione
"Grazie tesoro sono contenta che ti piaccia anche perché la domestica ha preso le ferie festive" disse sorridendo
Mentre stavamo a tavola mi vibrò il cellulare così lo presi e lessi il messaggio da Holly:
"Auguri migliore amica, buon natale a te e alla tua famiglia ti voglio bene."
Quanto avrei voluto dirgli auguri anche alla tua di famiglia ma non potevo, mi rattristai subito e mamma se ne accorse
"Charlotte c'è qualcosa che non va?" disse guardandomi
"E' che la mia migliore amica passerà il Natale da sola" dissi tristemente
"Bhe allora invitala qua" disse mia mamma con un sorriso e appena capii cosa voleva dire corsi ad abbracciarla
"Grazie, grazie e grazie. Ora vado a prenderla" dissi io sorridendo
"Nash vuoi venire con me?" dissi io guardando mio fratello
"Nono gli darò il regalo quando saremo solo io e lei" disse facendomi l'occhiolino
"Bleah..non voglio sapere più niente ci vediamo dopo" dissi andando verso la porta.
Arrivai davanti a quell'edificio che mi faceva sempre un certo effetto averlo davanti ai miei occhi, faceva rinascere tutti i ricordi che ho chiuso nel mio cuore.
Bussai alla porta e Cristina mi aprì.
Appena mi vide mi abbracciò fortissimo
"Piccola mia mi sei mancata tanto" disse continuando il suo abbraccio materno
"Anche tu Cris" dissi staccandomi da lei e sorridendola
"Charlotte" urlarono le bambine
"Piccoleeee mie, quanto mi siete mancate" dissi io abbracciandole una ad una.
Dopo i saluti notai Emily che giocava da sola, quanto mi faceva stare male vederla così, sembrava me quand'ero piccola solo che io ero più grande. Mi avvicinai e lei mi sorrise
"Ciao Emily" dissi con tono dolce
"Ciao, vuoi giocare con me con le bambole?" disse con un sorriso dolce
"Si, le altre bambine non vogliono giocare con te?" dissi prendendo una bambola
"No, dicono che io sono piccola e non posso giocare con loro" disse con un tono triste e mi si formò un nodo alla gola, non volevo che soffrisse così, già stare lì era una sofferenza venire pure esclusi era il massimo.
"Vieni con me, porta le bambole" dissi indicando le due bambole e dopo che la presi in braccio andai al terzo piano dove stava la mia vecchia stanza, bussai alla porta e sentì un 'avanti' da Holly.
Aprì la porta e la vidi buttata sul letto con il telefono, appena mi vide mi venne incontro
"Amica miaa" urlò abbracciandomi ma non facendo male a Emliy
"Mi sei mancata" dissi
"Come mai lei è qui?" disse indicando Emily
"L'hanno esclusa e io l'ho portata con me" dissi poggiando Emily a terra e mettendomi vicino a lei per giocare mentre parlavo con Holly.
Poi mi ricordai del regalo, presi la busta e gliela misi davanti
"Ecco questo è per te, buon natale" dissi sorridendo
Lei prese la busta e iniziò a leggere il biglietto
"Ho condiviso con te tutti i miei traguardi, sono uscita da momenti difficili con te al mio fianco, e bisogno che sia così fino alla fine. Non andartene come hanno fatto tutti, resta come non ha fatto nessuno. Per fortuna ho sempre avuto te che sei stata il mio angelo in mezzo a mille demoni. Grazie e Buon Natale MIGLIORE AMICA."
Lo aprì e vide il vestito e la collana mrentre nei suoi occhi già scendevano lacrime di felicità.
Dopo avermi abbracciata e ringraziata mi diede il suo regalo con uno striscione, aprì la busta ed c'era un vestito bellissimo rosa carne con una striscia di brillantini sotto al seno ed era lungo, era bellissimo.
Poi presi una maglietta semplice ma dietro stava scritto 'migliore' e l'altra maglietta che aveva Holly stava scritto 'amiche'.
Dopo averla ringraziata e abbracciata come si deve continuammo a parlare e io a giocare con Emily.
Passai ben due ore così ma poi il mio telefono iniziò a squillare e così lo presi e risposi
"Pronto?" dissi tranquillamente
"Charlotte, vieni che dobbiamo prepararci, alle 6 vengono tutti" disse mia mamma
"Si mamma ora vengo" dissi.
Salutai Emily e Holly, scesi per salutare anche il resto della casa e me ne andai.
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Spazio autrice
Spero vi sia piaciuto, lasciate un mi piace e un commento. Grazie
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