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MAPPA: Il mondo di Scevi

[ "Tra queste sacre mura io lo giuro: mai più ascolterò la parola delle dee. Tradita, non una, ma mille volte da tutti coloro che sapevano; nessuno ha parlato. Da qui in avanti sarò io a scegliere il mio destino."

Dopo queste parole l'imperatrice Anon si tolse l'anello del giuramento di fedeltà nuziale e lo scagliò con forza a terra, rompendo il fragile e prezioso cristallo di Sil.

"Mai più" divennero le parole con cui è ricordata, poiché accompagnarono ogni sua azione. Non mise più piede nel Tempio delle divinità e il Sil fu da allora chiamato la pietra del tradimento perpetuo... ]

Dai diari dell'accolita Linor, Sacerdotessa del Culto durante il regno della dinastia Nemah'iael.

Ogni biblioteca dei regni di Algol e Amrat contiene almeno un volume che racconta la storia di Anon Kerem poiché tutto quello che la riguarda ha segnato profondamente le vicende di questi travagliati imperi nati dall'odio e dal rancore di un'imperatrice tradita da chi aveva giurato di amarla e proteggerla dal dolore.
Molti secoli sono trascorsi e quando i bambini ascoltano la vecchia storia possono illudersi che si tratti solo di una leggenda, ma ognuno di loro arriva presto a capire che così non è.
L'imperatrice Anon Kerem, sposa dell'erede della dinastia Nemah'iael, a cui diede cinque figli, scoprì con sua somma vergogna che il marito la tradiva. Allora come oggi, in quello che era il regno di Incanto, il concubinato non era accettato, anche se per la personalità più eminente dell'impero tutti tacevano, acconsentendo implicitamente.
Anon, tanto donna quanto regina, decise che lei non avrebbe taciuto. Fu la prima a separarsi dal suo sposo e costruire un nuovo regno ad est del palazzo di Incanto che chiamò Amrat. Emanó anche un editto reale che costrinse l'imperatore stesso ad abbandonare a sua volta quelle terre e creare un altro piccolo impero ad ovest, conosciuto con il nome di Algol.
Da allora le splendide stanze del palazzo di Incanto furono abbandonate e nessuno ha più calpestato quelle pietre.
Quelle terre che Algoliani e Amriani hanno imparato a chiamare casa però non appartengono davvero a loro. Prima che qualunque regno sorgesse in quelle lande, addirittura prima che il lago che circonda Incanto avesse origine, quel terreno era abitato da un popolo di guerrieri chiamati Eshua; diverso dagli uomini in molte cose e a cui il suolo natio era stato sottratto dopo un'aspra e dura battaglia.
Era una guerra che non potevano vincere, nonostante tutto il loro coraggio e la loro forza, poiché il loro avversario era una creatura che con timore impararono a chiamare divinità.
Per questa ragione gli Eshua migrarono a sud occupando le terre inospitali delle Valli Inesplorate.

Quello che segue è il racconto di coloro che sono nati e cresciuti in un impero sorto dalle fondamenta di un tradimento che ancora avvelena gli animi e i cuori di chi indossa la corona.

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