Pill n.399
Giorno 7
Steve finì di scrivere un messaggio nel momento stesso in cui entrarono due persone.
Steve: Mh?
Aspettò a parlare, per trovare le parole giuste.
Steve: Beh questa sì che è una sorpresa.
Byron: Lo so che la nostra era la visita che attendevi con più ansia!
Logan gli tirò un'occhiataccia e il biondino sbuffò, perdendo la sua aria beffarda.
Byron: È stato Logan a trascinarmi qui.
Steve: Non avevo dubbi.
Logan: Va tutto bene? Ti abbiamo disturbato?
Steve: Ma no, figurati, stavo parlando con Kevin. Voleva tutti i dettagli della partita. Ci ho messo un po' a riprendere in mano il telefono, perciò...
Logan: Dragonfly, giusto?
Byron: È un attaccante dalle ottime qualità. Un po' una testa calda...
Logan: Forse è per questo che sono amici.
Steve sospirò, con un sorriso esasperato.
Byron: Carine le sbarre. Riesci a camminare?
Steve: Titubante. Sto facendo progressi.
Byron: È un peccato che tu non fossi alla premiazione.
Afferrò la mano di Logan, che anche se lo redarguì con gli occhi, non si poté impedire di arrossire un po'.
Byron: Ti sei perso una confessione strappalacrime.
Logan: Strappata, piuttosto. Da te.
Byron: Via, il modo eloquente in cui ti sei espresso era abbastanza.
Steve sorrise.
Steve: Che shock. Voi due? Non credo che me lo sarei mai aspettato...
Logan: Hai un tono molto tranquillo mentre lo dici. Mi aspettavo una reazione più plateale.
Steve: Perché?
Lui tentennò.
Logan: Beh ecco, io...
Byron: Ma tu invece? Ancora non hai trovato un'anima gemella?
Steve arrossì e borbottò sottovoce
Steve: Vedete, il fatto è che... Insomma, veramente...
Logan si scambiò un'occhiata col suo ragazzo.
Byron: Ce lo vuoi tenere segreto? Ti capisco.
Logan: Almeno ti stai riprendendo?
Steve: Sì.
Logan: E potrai tornare su un campo da calcio?
La domanda lo spiazzò.
Steve: Di che parli? Certo. Eventualmente.
Pausa.
Steve: No?
Logan: Con una botta del genere, sei fortunato ad avere ancora le vertebre tutte integre. Se ancora non riesci a camminare bene, quanto ti ci vorrà per tornare a correre?
Steve si fissò la punta dei piedi, improvvisamente sconsolato.
Steve: Non ci avevo ancora pensato...
Byron spostò gli occhi tra i due e poi diede una pacca a Logan.
Byron: Via, smettila di essere così pessimista! Questo qui non lo abbatte nessuno. Credimi.
Sorrise.
Byron: Ci ho provato.
Steve lo squadrò, sempre confuso dai suoi commenti e indeciso se prenderlo o meno come un complimento.
Logan: Hai ragione. Mi dispiace. Immagino di essere solo un po' preoccupato.
Steve: Ti ringrazio, Logan. Salutate anche gli altri da parte mia.
Mentre il castano stava uscendo, il suo ragazzo gli mollò un bacio sulla guancia ed una pacca sulle spalle.
Byron: Ti raggiungo.
Logan annuì ed uscì, lasciando i due soli. L'espressione inizialmente tranquilla di Steve mutò ad una un po' più inquieta e stizzita.
Byron: Sei stato coraggioso durante la partita. Ingenuo, ma coraggioso.
Steve: Come no, ti ringrazio...
Byron: E dai, l'ho imparata la mia lezione. Sei stato un elemento di sorpresa piuttosto interessante.
Steve: Di nuovo... Grazie?
Byron: Sì, era un complimento.
Passò un secondo di tregua.
Steve: Non ti ho ancora ringraziato per aver convinto la signora Knight a lasciarmi in campo. L'ultima persona che mi aspettavo di sentire difendermi, eri tu.
Byron: Adesso sono io che non so se prenderlo come un complimento.
Steve: E grazie anche per esserti fidato di me e Max.
Il sorriso pacato di Byron lasciò posto ad un'espressione più ponderante. Sospirò.
Byron: Dopo il Nettare degli dei, la Catena insormontabile e la nazionale coreana, pensavo di aver davvero visto tutto... Ma sembra che ci sia qualcosa di nuovo da imparare ogni giorno.
Incrociò le braccia.
Byron: Io ti ringrazio per non aver fatto nessuna scenata per me e Logan.
Steve: Ma di che parlate? Perché dovrei fare delle scenate?
Byron: Alcuni ragazzi a scuola se la stanno prendendo con noi. Lui in particolare.
Steve tacque, di modo che si potesse sentire la sua suoneria. Afferrò il telefono e lesse il messaggio.
Steve: Kevin si sta sentendo con un certo Lorenzo. Ha detto che vuole farmelo conoscere.
In un attimo, i dubbi di Byron svanirono appena sentita questa frase.
Byron: Ho capito.
Steve: Quindi... Siamo a posto?
E porse la mano. Byron la strinse.
Byron: Siamo a posto.
Sorrise di nuovo.
Byron: Ora vado. Al mio ragazzo non piace aspettare.
Steve: Ci vediamo in campo. Vedi di non superarmi mentre non ci sono.
Salutò con la mano mentre usciva.
Byron: Non ti posso promettere niente!
La porta si chiuse. Steve rispose al messaggio, per poi tornare a sdraiarsi.
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