Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Pill n.398

Giorno 6

Steve si reggeva alle due sbarre accanto al letto, stringendo i denti.

Steve: Ancora uno sforzo...

Mosse la gamba lentamente, stringendo la presa con le mani, mentre l'infermiera lo osservava, pronta ad intervenire in caso in cui scivolasse o si facesse male. Aveva percorso solo venti centimetri dall'ora prima, il che era un passo in avanti dai giorni precedenti, senza dubbio, eppure ancora troppo poco.

Steve: Ngh... Un altro passo solo...

Anche se la porta si aprì, Steve la ignorò completamente e si protrasse in avanti, ma le sue gambe cedettero, al che urlò e si sostenne con le braccia per evitare di cadere.

Infermiera: Signorino Grim, tutto bene?

Commentò la donna, offrendogli aiuto, che lui accettò.

Steve: Sì. Forse l'ultimo era un po' troppo...

Notò che un'altra figura era entrata e visto di chi si trattava ed il modo in cui lo stava guardando, lo apostrofò

Steve: Erik, che ci fai qui?

Lui era come incantato e si dovette riscuotere, con in braccio una busta.

Erik: È un brutto momento? Il signor Blaze ha detto che adesso era orario di visite.

Steve: No, tranquillo. Ho finito adesso.

L'infermiera lo accompagnò verso il letto, stendendolo subito dopo. Appena uscì, salutando educatamente, Erik accennò una battuta

Erik: O pesi pochissimo o è più forte di Myrna. Ce ne è voluto per metterti sulla barella, il giorno della partita.

Steve: Ahah! La signorina Beatrix è una fisioterapista patentata da anni. Sono sicuro che è abituata a clienti più difficili.

Erik si sedette accanto al letto dell'amico, porgendogli la busta.

Steve: Cos'è?

Erik: Pensavo ti potesse far piacere vedere il trofeo.

Steve: Oh! La coppa.

Quasi attratto dall'oggetto, Steve lo afferrò e lo rimirò, fieramente.

Erik: Ci dispiace che tu non abbia potuto fare le interviste.

Steve: Pazienza. Troppe telecamere... Troppe persone... Magari è meglio così.

L'americano ridacchiò.

Steve: Mh? Che ho detto di divertente?

Erik: Nulla, è che... Anche Eve ha detto una cosa simile.

Steve arrossì.

Steve: L'ha fatto?

Erik: Quindi stai facendo un po' di fisioterapia? È un buon segno.

Il ragazzo annuì di rimando, mentre Erik si sistemava più comodamente sulla sedia, sorridendo in maniera assente.

Erik: Scusa per prima, è solo che, vedendoti...

La sua mente corse agli anni prima, tutti i suoi giorni passati in sedia a rotelle, agli sforzi e alle sudate che si era fatto per far fare alle sue dannate gambe quello che voleva, alla lontananza dai suoi amici che lo faceva sentire solo...

Erik: Sono rimasto un attimo bloccato.

Steve mise giù il trofeo, fissando il suo amico preoccupato, per poi sospirare e dire

Steve: Ti devo delle scuse, Erik.

Lui lo guardò, confuso.

Steve: Vedi, ecco, io... Quando tu e Jude siete entrati in squadra, non riuscivo a smettere di essere invidioso. Come credo lo fossi anche di Byron. È indubbio che siate tutti molto più talentosi di me e la cosa... Mi ha mandato nel panico.

Erik non interruppe il flusso di parole, anche perché voleva riuscire a rispondere per bene e smontargli questa massima.

Steve: Anche quando stavo nei Dark Emperors.

Ecco. Lì, Erik si sentì in dovere di fermarlo, ma si trattenne dal farlo.

Steve: Il risentimento che provavo per giocatori come Axel o te... Ha avuto la meglio. Però adesso che ho trovato il coraggio di affrontare a viso aperto Hershel, io... Mi rendo conto di essermi sbagliato. È vero, il talento è un fattore importante nel calcio, però anche l'impegno, la costanza e la perseveranza devono essere tali. E voi ne avete da vendere. Per questo... Mi dispiace di aver pensato certe cose di te.

Erik si appoggiò sullo schienale, prese un respiro e disse

Erik: Allora, primo, io non avevo idea che ti sentissi così, perché sinceramente sei sempre stato carino nei miei confronti. Ora, perché con Byron non fosse così, mistero, anche se ammetto che non è proprio una persona con cui è facile andare d'accordo.

Steve annuì.

Erik: Secondo... Beh, in realtà quello che volevo dire io l'hai già detto tu. Perciò sono solo contento che tu ti sia ripreso.

Steve: Sì. Mi serviva...

Ripensò al giorno prima.

Steve: Una spinta.

Erik: Dai. Ti vedo. Stai facendo progressi. Tornerai a camminare presto.

Steve: Ti ringrazio per la visita, Erik. Tieni, riportalo alla sede.

Erik annuì e riprese la coppa, rimettendola nella busta. Mentre usciva, poi, si fermò sull'uscio e disse

Erik: Oh, piccolo trucchetto che ho imparato a mio tempo... In aria i movimenti riescono meglio. Tirati su con le braccia e sgranchisci un po' le gambe prima di cominciare.

Steve: Lo terrò a mente. Ciao.

Erik fece il suo solito saluto con la mano e lo lasciò di nuovo solo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro