Pill n.393
(Le prossime 7 pill sono tutte speciali: episodi bonus tipo Outer Code che si concentreranno sulla prima settimana di convalescenza di Steve e la visita dei suoi amici. Spero che quest'idea vi piaccia)
Mark entrò nella stanza con un sorrisone.
Mark: Si può?
Steve, sdraiato su un cuscino, rispose flebilmente
Steve: Sicuro! Ciao, Mark.
Il portiere portava con sé una piccola busta che posò sul comodino del suo amico.
Steve: Che cos'è? Sento un rumore, ma non posso sporgermi.
Mark: Sono dolcetti! Quando mi sono rotto la gamba e mi hanno tenuto qui, mi ricordo che il cibo era veramente pessimo... Perciò pensavo che ti avrebbero fatto piacere un po' di dolciumi!
Steve: Buona idea! Finora ho mangiato solo riso bianco... Non che mi dispiaccia, però sai com'è.
Mark ridacchiò, per poi squadrare il suo amico, un po' avvilito. Lui notò il suo cambio di umore e cercò di rassicurarlo
Steve: Ah. Mi riprenderò presto, tranquillo. Devo solo... Aspettare un po' che la schiena si muova.
Passò una piccola pausa.
Steve: Succederà, vedrai.
Mark: Mi fa piacere sentirti così motivato. Senza il tuo aiuto, non saremmo riusciti a vincere.
Steve sospirò.
Steve: Bazzecole. Sono certo che quei tre avrebbero segnato ugualmente, anche senza il mio aiuto.
Mark: Forse è così. Però tu hai dimostrato tutt'altro alla squadra.
Anche senza potersi muovere, il numero 6 lamciò un'occhiata perplessa al suo capitano.
Mark: Hai affrontato le tue paure a viso aperto! Questo è il segno di un grande campione. Forte non è chi riesce in tutto senza sforzi, ma chi si impegna al massimo per superare se stesso.
Gli occhi di Steve si inumidirono.
Steve: Dici sul serio?
Mark: Avrei preferito... Che non ti facessi male alla fine, ma...
Strinse i denti e si sforzò di sorridere.
Mark: Impegnati anche adesso! Sono sicuro che la tua perseveranza verrà premiata.
Steve sorrise e annuì.
Steve: Certo. AHIO!
Il portiere scattò a quell'urlo per aiutarlo.
Steve: Sto bene, sto bene... Mi sono mosso troppo, accidenti.
Tanto per fare qualcosa, Mark gli sistemò il cuscino dietro alla schiena.
Steve: Ti ringrazio, Mark. Non sai quanto significhi per me.
Mark: È solo un cuscino.
Steve: No, Mark. Tu... Tu non ti sei mai arreso con me. Con tutti noi. Io, Kevin, i ragazzi del primo anno... Avevamo perso ogni speranza, ma tu...
Un sorriso lieve si increspò sul suo volto, spazzando quell'espressione di dolore inizialmente dovuto al suo movimento di prima.
Steve: Sei riuscito a farci diventare chi siamo oggi.
Mark si commosse e strinse i pugni, sorridente.
Mark: Ti aspettiamo in campo, Steve.
Steve: Ci sarò. Te lo prometto...
Detto questo, fece un saluto veloce per poi uscire e lasciarlo da solo coi suoi dolcetti, anche se ancora non poteva sporgersi per prenderli.
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