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Capitolo 7

INFONDO AL CAPITOLO METTERÒ QUALCHE ANTICIPAZIONE DEL CAPITOLO SUCCESSIVO. CHI NON VUOLE LEGGERLI METTA UNA STELLINA E CHIUDA PRIMA DI ARRIVARCI!

La mattina successiva era una splendida giornata di sole, sembrava quasi volesse festeggiare anche lei il futuro arrivo di questa nuova vita. Alle sei e quarantacinque la sede del club di calcio era già un vociare di gente. Alcuni non sembravano molto in vena di allenarsi così presto. Sierra sonnecchiava appoggiata alla spalla del fratello, che non dava l'impressione di essere felice di svolgere la funzione di cuscino. Non appena mi accertai che tutti fossero pronti, dissi:

<<Ragazzi ho due notizie fresche di stampa per voi.>> Immediatamente tutti, persino i belli addormentati, concentrarono la loro attenzione su di me. Alex mi guardò incuriosito.

<<Cosa ci siamo persi?>>

<<Tra poco dovrete fare i conti con altro Evans. Ho un fratellino in arrivo!>> Ethan rimase letteralmente a bocca aperta, congelato sul posto. Gli altri invece iniziarono a congratularsi con me. Alcuni molto entusiasti come Emma e Melany, mentre altri, come l'americana, ebbero uscite poco felici.

<<Un moccioso in giro?>> James l'ammonì prontamente, anche se, ad essere sincera, a me veniva solamente da ridere. Non era una frase detta con cattiveria, bensì una che mi aspetterei da ragazzina di tredici anni che non aveva ancora alcun interesse per i bambini. Sarebbe stata proprio lei, qualche secondo più tardi, a controllare se la freccia di fiamma fosse ancora presente in questo mondo.

<<Ragazzi si è impallatto.>> Confutò Genesis guardando il ragazzo da uno dei divani.

<<Forse dovremmo chiamare qualcuno, un medico ad esempio.>> Propose Azariel, mentre giocherellava con una parte della sua coda morbida. Sirius diede uno sguardo veloce alla fascia inazuma per vedere l'ora. Sul suo viso si formò uno dei sorrisetti perennemente presenti quando entrava in modalità comandante assoluto del campo.

<<Non serve, dategli altri tre secondi precisi e si riprenderà. Fidatevi di me, poi vorrete solamente che torni in questo stato muto come un pesce.>> Ovviamente il regista aveva completamente ragione. Passato il tempo indicatoci, il biondo riiniziò a parlare, anzi ad urlare, a macchinetta.

<<ELLA SONO DAVVERO FELICE PER TE! SARAI UNA SORELLA MAGGIORE MERAVIGLIOSA, ESATTAMENTE COME LO SEI PER NOI! PERÒ NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE, ABBIAMO TANTE COSE DA ORGANIZZARE! SOPRATTUTTO UNA DI QUELLE FESTE CHE FANNO NEGLI STATI UNITI QUANDO STA PER NASCERE UN BAMBINO! COME SI CHIAMA ...>>

<<Baby shower.>> Rispose James ridacchiando.

<<QUELLO ESATTO!>> Per nostra fortuna il tempo per le chiacchiere si concluse in quel momento, con la signora Samford che ci avvisava dell'imminente allenamento al campo all'aperto.

Riunimmo tutta la squadra nuovamente dopo le lezioni. Quel pomeriggio mio padre avrebbe dovuto avere una riunione con il direttore e perciò avevamo dieci minuti in più liberi. Decidemmo di trascorrerli seduti tra il prato e le panchine. I primi attimi sarebbero stati molto divertenti, ma poi fecero la loro comparsa alcuni ragazzi della squadra di basket. I rapporti tra i nostri due club non erano mai stati buoni. Loro si comportavano da sbruffoni nei nostri confronti e a noi loro non andavano di conseguenza molto a genio. Il motivo dietro questo screzio era la loro gelosia nei nostri confronti. Tutti consideravano noi e venivano a vedere le nostre partite, mentre loro non potevano dire altrettanto. Eravamo effettivamente privilegiati anche da un punto di vista pratico, essendo coloro che portavano tutto il prestigio alla scuola avevamo quattro volte il loro budget, strutture più grandi e maggiormente equipaggiate. Riconobbi immediatamente Henry Mills tra di loro. Probabilmente era il più simpatico del loro gruppo, oppure era stata Melany, la sua ragazza, a convincerci con il lavaggio del cervello. Erano un po' come Romeo e Giulietta, dove i rispettivi club avevano preso il posto dei Montecchi e dei Capuleti, anche se, per loro fortuna, noi eravamo molto più comprensivi.

<<Ecco qui i super popolari e talentuosissimi calciatori.- Disse ironico Soyer Grece, capitano del loro team. Sirius gli rivolse immediatamente uno sguardo in cagnesco, terminò quando il rompiscatole numero uno non si rivolse direttamente a me. -Il capitano Gabriella resta in silenzio? Oh, ma guardatela, si atteggia da matura.>>

<<A differenza tua io sono veramente matura. Sai l'intelligenza tace di fronte alla stupidità umana.>>

<<Mi fai impazzire ancora di più così sai.>> Mi squadrò da capo a piedi come se volesse farmi una radiografia. Se si fosse soffermato ancora di più sul mio seno, messo in evidenza dalla canottiera della tuta, gli avrei tirato direttamente un calcio anche a costo di saltare la prossima partita.

<<Ti ricordo che la mia faccia è qui, non più in basso.>> Con quell'idiota era sempre la stessa storia. Quando avevo la divisa scolastica guardava l'orlo della minigonna, mentre ora il resto. Era davvero l'essere più viscido della Terra.

<<E dai principessa fammi un sorriso ti prego, dopo tutto so che anche tu mi desideri. Fai solo la finta scontrosa.>>

<<Quando sparirai dalla mia vita allora sorriderò. Prima di allora accontentati di questo muso.>>

<<Dai bambolina, non dirmi che non mi hai mai pensato in quel modo.- Si avvicinò pericolosamente a me, ma cercai di mostrarmi impassibile. Mi sussurrò le ultime parole quasi all'orecchio. -Ti voglio a letto con me Ella.>> Non ebbi il tempo di rimetterlo al suo posto. Il pugno di Sirius lo aveva già colpito in pieno volto facendolo cadere a terra.

<<TU NON LA TOCCHI NEMMENO CON UN DITO CHIARO!>> Mi avvicinai immediatamente al nostro regista, prima che decidesse di commettere un delitto.

<<SIRIUS! Non c'era bisogno, non dovevi farlo! Però bel colpo.>> Soyer si alzò di scatto dopo essersi ripreso dal colpo che l'aveva messo fuori gioco per alcuni minuti. Provò a rispondere allo stesso modo al mio migliore amico, ma io bloccai il suo gancio con una sola mano. Non ci riprovò. Sapeva che avevo molti più muscoli di lui sulle braccia grazie ai miei allenamenti. Una volta che l'altra squadra se ne andò Emma domandò cosa avremmo fatto a questo punto.

<<Dobbiamo sperare che tutto questo non arrivi al preside.>> Disse Ethan incrociando le dita.

<<Io volendo ho un jolly da giocare, anche se odio farlo, in caso accadesse.>> Risposi alzando le spalle.

<<Sarebbe?>>

<<Il nonno.>>

<<Il nonno?>>

<<Ti sei dimenticato che mio nonno in pratica possiede la scuola? Ha le quote di maggioranza. Questo posto è della famiglia di mia madre.>> Il giovane Sharp mi rivolse un piccolo sorriso, ma poi mi appoggiò una mano su una spalla.

<<Niente scorciatoie, sai che non mi piaccio e so che anche tu non le sopporti. Ti ringrazio per il pensiero, però se ci saranno conseguenze le pagherò tutte.>>

<<Be' posso comunque mettermi a litigare con il preside, quello è nel mio ruolo di capitano.- Il resto della squadra si dimostrò pronta a seguirmi. -L'importante è che mio padre non venga mai a sapere perché è scoppiata questa semi rissa altrimenti passerebbe in modalità iperprotettiva.>> L'italiana scoppiò a ridere.

<<Oddio ti ricordi quando il figlio di Partinus ci ha provato tutta la sera con te a quella festa?>>

<<Certo e chi se lo dimentica. Ha flirtato con me in tutti i modi possibili e papà cercava di nascondermi. Ad ogni modo dobbiamo andare gli allenamenti stanno per iniziare.- Mi avvicinai a Sirius e gli diedi un bacio sulla guancia. -Non c'era bisogno che facessi quello che hai fatto, ma grazie lo stesso. Sei stato un vero cavaliere.>> Il suo viso si tinse di rosso quasi a prendere il colore dei suoi occhi.

POV. ESTERNO

<<Lo abbiamo capito tutti tranne Ella, vero?>> Domandò Melany ridacchiando.

<<Assolutamente sì.>> Rispose Aiden divertito.

<<Di cosa parlate?>> Chiese Sierra guardandoli incuriosita.

<<Del fatto che Sirius è innamorato del nostro capitano.>>

SPOILER PROSSIMO CAPITOLO

•Mark versione iperprotettivo

•Molto spazio al trio originale (Mark, Axel e Jude)

•Ricordi dal passato

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