Capitolo 5
Il primo mese era passato in fretta e i nuovi si erano oramai integrati perfettamente nella squadra. Era stato divertente i primi giorni vederli impanicarsi ogni volta che parlavano con noi. Era strano essere chiamata veterano, ti faceva sentire di cento anni più vecchio. In quel momento era l'ora di pranzo e Morgan, Ethan, Genesis, Emma ed io stavamo aspettando che Sirius arrivasse, seduti intorno ad alcuni tavoli che avevamo avvicinato.
<<Quanto tempo ci mette, sto morendo letteralmente di fame.>> Si lamentò la Stonewall, mentre si dondolava sulla sedia.
<<Così rischi di farti male e di non poter giocare la prossima partita.>>
<<Piantala di fare il capitano apprensivo, sono abbastanza grande per non aver bisogno della babysitter.>> Il mio migliore amico, facendo finta di tossire per capire le sue parole, disse:
<<Non ne sarei così sicuro.>>
<<Come scusa?>>
<<Niente. Comunque, non hai tutti i torti, ci sta mettendo un secolo.>>
<<Se vi girate, scoprirete che le vostre preghiere sono state esaudite.- Risposi indicando con lo sguardo il bruno, che varcava la soglia dell'aula correndo. -Hai fatto la maratona?>>
<<Lascia perdere, mentre tornavo dalle macchinette ho incontrato mia zia, o per essere formali la professoressa Samford.>>
<<E per questo hai deciso di fare tutta la strada di corsa?>> Domandò Emma stranita.
<<No, perché mi ha detto che quest'anno il torneo cambierà nome, non sarà più il Cammino Imperiale, ma diventerà la Scalata dell'Olimpo.>>
<<Oddio non ditelo ad Alex, quello già si crede un dio greco, se scopre che il nuovo nome del campionato riprende la mitologia greca è la fine.>> Scoppiammo tutti a ridere. In effetti sarebbe stato un momento estremamente divertente, però ancor di più avrei voluto ammirare l'espressione di Byron quando il ragazzo glielo avrebbe comunicato. A quanto ne sapevo il padre del biondino si era preso una vacanza dall'allenare la Kirkwood ed ora era in Corea ad aiutare la loro federazione calcistica.
<<Si conosce il motivo di questo cambiamento?>>
<<Si hanno poche informazioni in merito a questo, però non mi sorprende, ad essere sincero, tutto ciò. La funzione principale del Cammino Imperiale era la nomina del grande imperatore e, essendo passati alcuni anni da quando questa figura è stata abolita, era inutile lasciarlo. Credevo, però, che avrebbero ristabilito il vecchio Football Frontier.>>
<<Speriamo non crei problemi.>>
<<È inutile rimuginarci sopra ora. Aspettiamo di andare alla sede, probabilmente sarà l'argomento principale della giornata.>> Mi intromisi.
Come volevasi dimostrare, eravamo stati convocati nella sala conferenze del club, per parlare delle nuove direttive. Non credevo di aver mai visto la squadra così attenta durante una di queste riunioni, di norma l'unico che seguiva ogni parola era Sirius.
<<Come saprete il Cammino Imperiale da quest'anno è stato sostituito dalla Scalata dell'Olimpo. A livello pratico nella fase regionale non ci sono modifiche rispetto al solito sistema. Le partite si svolgeranno nei vari campi delle scuole e la finale nello stadio centrale. Ciò che cambia è in quella nazionale. È stato creato un nuovo centro sportivo con undici campi ognuno attinente a un diverso dio olimpico, più uno principale dedicato a Zeus dove ovviamente si disputerà l'ultimo incontro. Esattamente come prima, i giocatori non sapranno dove giocheranno fino all'inizio della partita.>> Annunciò mio padre.
<<Quindi in realtà non è molto differente rispetto a tutto ciò che abbiamo sempre fatto.>> S'intromise Melany alzando la mano, anche se come al solito non aveva atteso che qualcuno le desse la parola.
<<Esatto, o almeno così credevo anch'io, finché ieri non ho ricevuto una telefonata dal mister Trevis.>>
<<Perché improvvisamente sento puzza di guai e anche giganteschi?>> Chiesi in maniera estremamente retorica.
<<Pare che Axel abbia riferito che alla federazione stia accadendo qualcosa di strano.>> Ethan, sentendo nominare il padre, si drizzò sulla sedia. Una volta mi aveva confessato della sua paura che all'uomo accadesse qualcosa. Era si Mark che era preso come simbolo del calcio libero, ma era lui che sedeva tra le alte sfere e spesso era lui a trovarsi faccia a faccia con persone poco raccomandabili. Potevo solo immaginare come si sentisse, infondo Axel era tutto ciò che gli era rimasto della sua famiglia. La madre se n'era andata quando l'attaccante era molto piccolo e il padre era rimasto molto scottato dalla cosa. Da quel giorno aveva ricoperto, a mio parere magnificamente, il ruolo di entrambi i genitori.
<<Qualcosa di che tipo?>>
<<Molti membri sono già sotto il controllo di una nuova organizzazione chiamata Titans e pare stia cercando di fare lo stesso con gli altri.>>
<<E questo cosa significa per noi?>>
<<Credo sia meglio che ve lo spieghi qualcun altro.>> Le porte scorrevoli alla fine della sala si spalancarono di colpo. Entrarono due ragazzi di appena trent'anni belli da togliere il fiato. Entrambi indossavano un completo, ma se uno lo portava in maniera impeccabile, l'altro aveva le maniche della giacca risvoltate e al di sotto di essa era possibile intravedere una normale t-shirt bianca. Non ci volle molto per riconoscerli, chiunque amasse il calcio, o per lo meno avesse frequentato la Raimon, lo avrebbe fatto. Il primo era Riccardo Di Rigo in tutta la sua eleganza, mentre l'altro era Gabriel Garcia dalla bellezza soave. Nonostante i tratti fossero gli stessi, erano cambiati molto nel look. Il famoso regista e concertista si era lasciato crescere i capelli fino alla metà della schiena, però all'altezza delle spalle erano tenuti insieme da un nastro rosso, rendendoli perciò raccolti come in una coda morbida. Al contrario il difensore li aveva tagliati e, dove un tempo troneggiavano i suoi codini, ora c'erano solamente una manciata di ciocche sciolte.
<<Allenatore Evans è un piacere rivederla.>> Disse cordialmente l'ex capitano.
<<In più eravamo anche curiosi di conoscere questa incredibile squadra di cui avevamo tanto sentito parlare.- Si rivolse poi a me. -Mio Dio, ma tu sei la piccola Ella! L'ultima volta che ti ho visto eri appena nata, mentre ora sei conosciuta come il Capitano Leggendario. Cavolo ora si che mi sento vecchio.>>
<<Se ci fosse Aitor direbbe che tu sei effettivamente vecchio.>> Guardandolo sottecchi, rispose:
<<Grazie è.>>
<<Ti pare. Ad ogni modo non siamo qui per fare qualche scenetta comica. Abbiamo tutte le informazioni di cui siamo in possesso fino a questo momento.>>
<<Bene, vi cedo volentieri il posto come oratori.>> Aggiunse mio padre andandosi a sedere vicino a Celia.
<<Dai dati e dai documenti che abbiamo ricevuto, possiamo affermare con certezza che il loro obiettivo è prima di controllare il calcio a livello nazionale e poi a quello mondiale.>>
<<Scusate la domanda un po' sciocca, ma perché vogliono fare tutto ciò? Insomma, sì giocare a pallone determina il prestigio delle scuole e di molte persone, però secondo me non ha molto senso, ci sono cose molto più importanti.>> Chiese incuriosito Azariel. Effettivamente non aveva tutti i torti, doveva esserci altro marcio ancora più in profondità.
<<Senza rendertene conto ti sei dato da solo la risposta. Il nostro è lo sport più popolare al mondo, che ha milioni di appassionati in ogni continente e spesso ne determina le azioni e i pensieri, perciò controllandolo a rigor di logica governeresti anche su queste persone.>>
<<Ok, ora ha ogni cosa ha molto più senso.>>
<<Ovviamente se la squadra campione nazionale fosse loro diretta emanazione, notate bene che la cosa avrebbe un certo peso.>> A quel punto era stato invece Gabi ad intromettersi nel discorso, facendo apparire uno schema sulla LIM.
<<Qui, come potete notare, abbiamo appuntato i nomi di tutte quelle che sono già sotto il loro controllo.- Il sangue mi si gelò nelle vene. Erano davvero molti e tra di loro spiccavano persino quelli di alcune formazioni molto conosciute. L'Accademia Militare Mare Lunare, il Collegio Monte Olimpo e persino l'Alpine. -Oltre a queste, anche il resto delle scuole stanno cadendo una ad una sotto il loro controllo ed esiste una nuova squadra, introdotta solamente quest'anno, che pare sia stata allenata da loro in persona, l'Accademia della leggenda.>>
<<Non vorrei sembrare melodrammatica o qualcosa del genere, ma non ho ancora ben capito cosa ci state chiedendo di fare.>> Dissi confusa e alzandomi in piedi di scatto.
<<Nulla al di fuori di quello che già fate normalmente, ovvero vincere. Fatelo per il calcio libero, per lo spirito della Raimon e perché la rivoluzione che abbiamo portato noi avanti tanti anni fa non sia stata vana.>> Tra di noi passarono diversi guardi, alcuni erano colmi di rabbia, altri di perplessità e altri ancora di preoccupazione. Mi resi conto solo alla fine che in realtà tutti erano rivolti a me. Ogni giocatore in quella stanza voleva che fossi io a prendere la decisione finale, loro mi avrebbero seguito in ogni caso. Le opzioni erano due, o abbassare la testa e piegarsi al nuovo ordine, oppure ribellarsi con forza. Non ebbi il minimo dubbio, infondo io amavo il calcio.
<<Noi ci stiamo, non permetteremo mai a nessuno di infangare ciò che amiamo di più al mondo.>>
Qualche minuto più tardi, finiti i saluti, la mia giornata scolastica si concluse in maniera ancora più strana.
<<Tesoro, stasera puoi tornare a casa un po' prima del solito? Tua madre ed io avremmo bisogno di parlarti di una cosa.>>
<<Va bene, papà.>>
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro