Capitolo 48
IMPORTANTE
Visto che ci stiamo avvicinado alla fine di questa storia, mancano tre partite del torneo compresa la finale, credo sia arrivato il momento di fare la fatidica domanda. Visto che le serie di Inazuma vanno normalmente a trilogie interne, volete un sequel di questa storia? Se sì commentate qui
Annoiata, con un passo così lento che una lumaca mi avrebbe superata, raggiunsi l'ufficio del preside. Ero già stata lì un paio di volte per parlare della squadra di calcio e tutte avrei solo voluto scappare o in alternativa chiudere gli occhi e addormentarmi. Quell'uomo era gentile quanto soporifero. Sospirai sconsolata, speravo di dover resistere per poco tempo. Bussai decisa dopo aver avuto un minimo di impulso di entusiasmo. Una voce leggermente tremolante mi invitò ad entrare. Se prima di aprire la porta ero seccata, vedendo chi c'era nella stanza diventai confusa. Per quale motivo i miei genitori e Preston Princeton erano lì? Ancora leggermente imbambolata feci un leggero inchino in segno di saluto al direttore.
<<Signorina Evans eccola finalmente, la stavamo aspettando.>>
<<È successo qualcosa di grave?>>
<<Prego si sieda, dovremmo parlarle di una cosa.>> Guardai mio padre, cercando di avere qualche informazione o almeno di leggere la sua espressione. Non stavo capendo minimamente cosa stesse succedendo.
<<Tranquilla.>> Mi sussurrò mentre mi sedevo accanto a lui.
<<Vi abbiamo convocati in seguito ad una segnalazione della Royal Academy, ma credo sarebbe più efficace se fosse il loro rappresentante ad esporvi la situazione.>> Avevo combinato qualcosa di cui non mi ero resa conto?
<<Salve, è stato il Comandante Sharp a chiedermi di venire qui di persona per affrontare l'argomento con voi, dopo che i docenti gli hanno comunicato il rapporto su ogni studente in scambio. Durante le lezioni i professori hanno riscontrato dei problemi nella lettura di Gabriella, se le veniva chiesto di leggere ad alta voce o di lavorare su una comprensione del testo, che fosse anche un problema matematico, aveva difficoltà ad eseguire il compito.>>
<<Sì, lo sappiamo. Sin da piccola ha avuto diversi problemi con essa, pensavamo dipendesse dalla sua iperattività, ovvero che non riuscisse a stare troppo tempo concentrata.>> Intervenne mia madre mentre muoveva avanti e indietro la mano sul pancione, secondo me troppo grande per essere appena entrata nell'ottavo mese.
<<Essendo scritto nel suo fascicolo la prima ipotesi è stata questa anche per noi, però abbiamo deciso di farle fare qualche test per esserne certi.>>
<<Scusate, io non mi ricordo di aver fatto nulla del genere.>>
<<Abbiamo preferito non dirtelo e fartici lavorare in un altro modo per evitare che ti preoccupassi prima di avere i risultati certi.>> Improvvisamente mi si accese una lampadina.
<<L'incontro con la tipa, la consulente o come si chiamava.>>
<<La psicologa.>>
<<Esatto, ma l'avete spacciato per uno obbligatorio per tutti gli studenti in trasferta.>> Mi avevano fregata, decisamente.
<<Ad ogni modo alla fine hanno evidenziato quello che sospettavamo.>>
<<Sarebbe?>> Domandò papà prendendo la mano della mamma, quasi fosse un gesto involontario e automatico.
<<Gabriella è dislessica oltre ad avere un disturbo dell'attenzione, mi stupisce che nessun insegnante se ne sia accorto prima.- Era una frecciatina velata alla Raimon o me l'ero sognata? -La dottoressa ha detto che sei stata molto brava a compensare da sola questa tua caratteristica in questi anni, ma sarebbe meglio a questo punto che anche la scuola ti desse il suo aiuto.>> Notai i miei tirare un sospiro di sollievo, come se la tensione fosse appena sparita dalla stanza, mentre io ero più confusa che mai. Conoscevo la definizione di dislessia, ma sapere di averla in che modo avrebbe cambiato la mia vita? Cosa avrebbe significato per me.
<<D'accordo, ci avevate leggermente spaventati all'inizio con tutta quella premessa. Quindi qual è il programma d'ora in poi? La scuola in che modo interverrà?>>
<<Verrà elaborato un piano didattico personalizzato, nel quale ogni docente si esprimerà nella sua materia, confrontandosi naturalmente con le annotazioni lasciate dai professori della Royal Academy, e predisporrà le necessarie misure compensative e dispensative.>> Intervenne prontamente il preside. Forse notando il mio sguardo un po' perso il sostituto viceallenatore mi chiese gentilmente:
<<Ella ti è tutto chiaro o vuoi che ti spieghiamo meglio la cosa?>>
<<No, credo di esserci grazie.>>
Una volta congedati mi accostai ad una delle pareti del corridoio leggermente frastornata. Era perfettamente chiaro quello che mi era stato comunicato e finalmente rispondeva a tanti dubbi e domande, però era dal mio punto di vista una notizia che avevo bisogno di un attimo di tempo per digerire. Con lo sguardo basso, perso nel vuoto della trama del pavimento, notai appena che papà si era avvicinato a me.
<<Ehi, va tutto bene?>> Mi risvegliai con quelle parole dai miei pensieri, quasi qualcuno avesse appena rotto la campana di vetro che mi ero creata intorno.
<<Come? Ah, sì. Ho solo bisogno di razionalizzare.>>
<<Tesoro lo sai vero che non è nulla di cui tu debba vergognarti o un problema? È semplicemente un'altra di quelle caratteristiche che ti rendono perfetta e unica. L'importante era saperlo e poterti aiutare nel nostro piccolo e lascia che te lo dica da sola hai già fatto un lavoro incredibile.>>
<<Mark ha ragione e ricordati sempre che se ti servirà una mano potrai sempre contare su di noi. In più da oggi anche la scuola ti aiuterà se avrai bisogno, siamo tutti qui per te davvero.>>
<<Non sono preoccupata in quel senso, ci convivo da tutta la vita. Solo che sentirlo dire ad alta voce e dargli un nome mi ha leggermente scombussolata, però è anche un grande sollievo sapere di cosa si tratti.- Entrambi mi abbracciarono e proprio in quel momento, quasi volesse dire anche lui la sua, Iridio decise di dare due calci uno dietro l'altro da dentro il pancione, facendosi però sentire anche da noi. Scoppiammo a ridere. -Questo mi ha ricordato che Sirius ed Ethan sono avanti a tutti come al solito, loro sono anni che si inventano soluzioni per aiutarmi con la lettura, per evitare di farmi leggere ad alta voce o fare comprensioni del testo.>>
<<Sono degli ottimi amici questo è certo. Vuoi venire a casa con me o preferisci tornare in classe?>> Mi domandò la mamma sorridendomi.
<<Vorrei raggiungere gli altri, poi ho anche lasciato tutte le mie cose lì e ora abbiamo economia domestica, se abbandonassi Sirius da solo mi ucciderebbe. Detto tra noi non sa rompere nemmeno un uovo e senza di me la sua media del cento anche in quella materia crollerebbe a picco. È fortunato che sia di coppia.>>
<<D'accordo, vai a salvare il nostro regista.>> Li abbracciai velocemente un'ultima volta prima di avviarmi verso l'aula.
Arrivai giusto in tempo per la lezione successiva, ciò costrinse i miei migliori amici a rimandare l'assalto nei miei confronti. Sotto indicazione del docente ci spostammo nella classe adibita alle sue lezioni, ovvero quella che al posto dei tavoli aveva le postazioni da cucina. Indossai il mio grembiule e osservai Sirius fare lo stesso dopo essersi tolto la giacca, arrotolato le maniche della camicia e legato i capelli. Non appena tutti furono pronti l'insegnante ci spiegò che quel giorno avremmo preparato dei biscotti chiamati ciambelline al vino. Elencati gli ingredienti necessari e dataci una veloce dimostrazione, ricevemmo l'invito a cominciare a lavorarci. Mi lavai le mani, dopodiché iniziai a fare un cumulo di farina, che successivamente avrei allargato con un buco al centro dove mettere gli ingredienti. Proprio allora, mentre fingeva di star sistemando il vino, il Comandante assoluto del campo mi chiese:
<<Cosa volevano in dirigenza?>>
<<Nulla di che, pare che alla Royal si siano accorti che sono dislessica e dunque la difficoltà nella lettura che mi porto dietro da tutta la vita era legata a quella. D'ora in poi i prof ne terranno conto e vedranno di stilarmi un piano didattico personalizzato. Zio Jude ha mandato addirittura il signor Princeton a comunicarlo.>> Notando che non diceva nulla mi girai nella sua direzione. Trattenni una risata non appena mi accorsi che mi fissava con la bocca spalancata.
<<Questo lo chiami nulla di che? È semplicemente la risposta alle domande di anni.>>
<<Lo so, però non è un affare di stato o qualcosa di così importante. Non dovete darci troppo peso, alla fine non è niente che vi riguardi direttamente.>> Di scatto mi afferrò la mano sporca di farina e con tono serio confutò:
<<Qualunque cosa ti riguardi è rilevante per noi, per Ethan, il resto della squadra e soprattutto per me.>> Sorrisi involontariamente a quelle parole, mordendomi alla fine il labbro inferiore. Con la sinistra ancora libera dalla sua presa, gli passai un dito sulla punta del naso lasciandogli un segno sopra.
<<Su a lavoro aiuto cuoco, abbiamo una ricetta da portare a termine!>> Vennero effettivamente molto buone e di una forma perfetta, unico apporto del ragazzo alla preparazione, il che ci garantì il massimo della valutazione. Decisamente peggio andò invece a Genesis ed Ethan, coppia improponibile ai fornelli, che ricoperti da strati di polvere bianca a causa di una lite per il comando dell'operazione, riuscirono ad ottenere solo un discreto settanta. A mio parere anche a causa del fatto che erano troppo cotte, perché la Freccia di fiamma aveva messo il forno ad una temperatura troppo alta.
Pov. Mark
Mi lasciai cadere sulla sedia della mia scrivania. Davanti ad Ella ero riuscito a fare la figura di quello tranquillo, ma in realtà attualmente mi sentivo un'idiota per non essermene accorto prima. Ero suo padre, avrei dovuto riuscirci, non avrei dovuto farmi bastare la scusa dei docenti secondo la quale dipendesse dall'iperattività che aveva ereditato da me. Sospirai, sarei stato più attento da quel momento in poi e soprattutto dovevo essere pronto ad aiutarla se avesse avuto bisogno. Attivai uno schermo ologramma e digitai un numero che conoscevo molto bene.
<<Ciao Mark, immaginavo mi avresti chiamato dopo il colloquio di stamattina.>>
<<Grazie per aver fatto venire Princeton a parlarci, Jude, ma anche per aver indagato sulla cosa. Se non fosse stato per voi non avremmo probabilmente saputo la verità per chissà quanto tempo.>>
<<Per quanto il nostro corpo docenti possa essere severo, siamo altrettanto attenti ai nostri allievi. In più sai quanto tenga ad Ella, mandare Preston a comunicarvelo era il minimo.>>
<<Burberi d'aspetto, però in realtà con un cuore d'oro. Mi ricordano qualcuno.>> Ridacchiai divertito.
<<Evans guarda che metto giù.>>
<<Permaloso.>>
<<È stato un piacere.>>
<<Non ci credo ha chiuso la videochiamata sul serio, è proprio un bambino quando fa così.>>
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