Capitolo 44
Questa settimana ho deciso di sbizzarrirmi un po' sulle curiosità riguardanti i nostri membri del club di calcio della Raimon. Infondo al capitolo troverete la prima, settimana prossima ne metto un'altra!
Pov. Ethan
<<Per fortuna a livello fisico il ragazzo sta benissimo, consiglio solo un po' di riposo e vedrete che anche la memoria tornerà presto.>> Avevo passato tutta la mattinata in ospedale ed ero stato sottoposto ad ogni genere di controllo medico esistente. Non era già di per sé una situazione semplice, visto che sulle domande inerenti ai miei ricordi dei due giorni precedenti dovevo mentire spudoratamente, ma avere anche gli occhi indagatori addosso dei miei tre accompagnatori era quasi agghiacciante. Il nonno e zia Julia avevano imposto la loro presenza nonostante le mie lamentele. Non ero un uccellino da proteggere. Dovevo sbarazzarmi di tutta quella pressione nel più breve tempo possibile, altrimenti sarei molto probabilmente esploso. Grazie al cielo qualcuno parve ascoltarmi e ritirato anche l'ultimo esame venni finalmente caricato in macchina. Tenni lo sguardo fisso fuori dal finestrino durante il tragitto, non amavo le bugie e non ero bravo a raccontarne; perciò, avevo paura che incrociando gli occhi di papà sarei crollato. Mi dispiaceva, ma non potevo dirgli la verità, non potevo dirla a nessuno. Rimasi sorpreso quando davanti casa trovammo ad aspettarci una chioma rosa di mia conoscenza. Le mie labbra si incresparono in un leggero sorriso vedendola, vicino a me sembrava davvero uno scricciolo. Il dislivello era circa di una testa e spesso uno dei due era costretto ad allontanarsi leggermente per parlare al meglio. Mi domandai cosa ci facesse lì, tra l'elenco di tutte le persone che mi sarei aspettato di vedere il suo nome non era di certo fra i primi della lista, non dopo ciò che ci eravamo detti in passato. Era di spalle e guardava il cancello indecisa se suonare o meno il campanello, perciò mi avvicinai con cautela.
<<Ciao Shiny, che sorpresa vederti. Non avrei mai immaginato di assistere a questa scena ad essere sincero.>> Sobbalzò sentendo la mia voce. Forse avrei dovuto far notare la mia presenza in qualche modo prima, ma farle prendere un colpo era una tentazione troppo grande per sottrarmi all'idea.
<<Ethan! Cavolo che paura. Non pensavo di trovarti qui.>>
<<Sei a casa mia, dove altro avrei potuto essere scusa?>>
<<Nel senso di fuori dal cancello, credevo fossi dentro.>> Stavo per rispondere, però papà s'intromise nella conversazione. Con tutto l'amore del mondo, ero pronto ad abbatterlo nel caso avesse avuto l'intenzione di farla degenerare in qualcosa d'imbarazzante per me.
<<Se non sbaglio c'eri anche tu ieri con Sirius ed Ella. Scusa ma non ricordo il tuo nome.>>
<<Non si preoccupi, mi chiamo Shiny Castle e frequento il primo anno alla Raimon, sono una delle manager del club di calcio.>> Dall'espressione dell'uomo parve che gli si fosse accesa una pericolosa lampadina. Cosa diamine si era ricordato?
<<Ma certo, sei la ragazza di cui Eth parla in continuazione!>> Lo fulminai con lo sguardo e iniziai ad agitare le mani come a volerlo coprire.
<<Solo per lamentarmi sia chiaro, non per altre ragioni.- Da giovane era più sveglio, per quale assurdo motivo poteva venirgli in mente di dire una cosa del genere. Notai con la coda dell'occhio che lei aveva incominciato a stropicciare l'orlo della gonna, segno che fosse decisamente nervosa. Negli ultimi mesi avevo imparato a riconoscere quei piccoli segnali. -Perché non entriamo a parlare? Staremo decisamente più comodi.>>
<<Hai ragione.>> Rispose l'uomo prontamente, mentre la rosa mimò con le labbra un piccolo grazie ed io le rimandai in cambio un leggero sorriso.
Chiusi il shoji alle mie spalle con delicatezza e mi voltai poi verso di lei. Era in piedi al centro della stanza, la mia camera da letto, decisamente in imbarazzo. Si guardava intorno incuriosita, forse nella speranza di trovare qualcosa che potesse aiutarla ad entrare nella mia testa. Era abbastanza spoglia, a dir la verità ci passavo così poco tempo che era difficile identificarla come mia. Le uniche decorazioni al di fuori dell'arredamento tradizionale erano un poster di papà all'apice della sua carriera, una bacheca piena di foto dei miei ricordi più felici, che di norma vedevano presenti l'ex attaccante o i miei migliori amici, dei libri di testo e la vecchia maglia del primo anno incorniciata.
<<A cosa pensi?>> Parve ricordarsi solo in quel momento che c'ero anch'io e che non era da sola.
<<Nulla in particolare...>>
<<Senti non parlo il femminese, Ella non lo fa, è schietta e diretta proprio come noi maschi e perciò io non ho mai avuto necessità di impararlo. Quindi per favore chiara e concisa come quando mi urli contro in corridoio davanti a tutta la scuola.>> La sentii trattenere una risata e il successivo tono della sua voce lo lasciava trasparire alla perfezione.
<<Se è quello che vuoi. Mi domandavo solamente quante altre ragazze saranno già state qui e dalle voci di corridoio direi non per chiacchierare come noi.>> Un leggero ghigno mi formò sul volto.
<<Non sarai mica gelosa e meno male che mi odiavi.>>
<<Ma fammi il piacere, ero solo preoccupata per quelle poverette sedotte e abbandonate da un idiota come te.>>
<<Se ti può consolare allora l'unica donna entrata qui nell'ultimo decennio, se escludiamo la governante e mia zia, è Gabriella e ti posso assicurare che le ragioni della sua permanenza erano altre.>>
<<Mi pare ovvio e poi è decisamente troppo sveglia, soprattutto per uno come te. Sharp-senpai è una figura molto più adatta a starle accanto.>>
<<Su quest'ultima frase mi trovi decisamente d'accordo.- Sospirai, mi stavo beccando qualcuno dei suoi soliti insulti, però per lo meno avevo spostato la conversazione su temi più adatti da trattare con lei. -Comunque, a cosa devo l'onore di questa visita? Ti consiglio di ponderare bene le tue parole o potrebbe venirti un infarto per essere stata gentile con me.>> Constatai ironicamente, mentre le facevo segno di sederci a terra sul tatami.
<<Nulla di smielato, volevo solamente assicurarmi che fossi in forze per la prossima partita, o magari la Freccia di fiamma vuole mettere un freno al suo record di presenze fisse.>>
<<Ah già la partita.>> Me n'ero completamente dimenticato, impegnato com'ero a mentire a chiunque. La vera domanda era però se me la sentissi. Dopo gli eventi delle ultime giornate, quello che avevo fatto, le mie azioni durante la mia scomparsa e le bugie ero veramente ancora degno di indossare la maglia della Raimon? Della fiducia dei miei compagni, ma soprattutto della mia famiglia e dei miei migliori amici?
<<In più essendo venerdì a causa della festività dell'Obon potremmo anche goderci la sua giornata conclusiva con tranquillità e spensieratezza, dedicando una preghiera a chi non c'è più. Non vedo l'ora di liberare le lanterne e ballare... Terra chiama Blaze! Guarda che scherzavo prima, sono venuta soprattutto per sapere se stessi bene. Oggi andavi a fare i controlli in ospedale e volevo accertarmi che non avessi riscontrato danni o cose del genere.>> Rialzai finalmente la testa nella sua direzione, sorpreso come non mai per le sue parole. Tra le mie prese in giro e le sue sfuriate che sapevano colpire ogni mio nervo scoperto, infondo, anche se nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, tenevamo l'uno all'altra.
<<Scusa mi ero distratto. Ad ogni modo, puoi stare tranquilla, secondo i medici sono sano come un pesce, sempre se non contiamo l'amnesia. Potresti farmi il favore di scriverlo agli altri, sono stanco e vorrei riposare. Ah, e puoi tranquillizzarli anche per l'incontro, sarò al mio posto come sempre.>>
<<D'accordo, come preferisci. Non ricordi ancora nulla del tuo rapimento?>>
<<No, vorrei essere utile alle indagini, però non so niente.>> Bugie, ancora bugie. Di recente era come se sapessi dire solo quelle. Erano come fantasmi che venivano di notte a tormentarmi persino nei sogni, quasi mi volessero imprimere indelebilmente nella mente il fatto stesso che le avessi pronunciate. Tutti avevamo mentito ad un certo punto, Ella dicendo che stava bene e Sirius sul non essere innamorato, ma le loro erano a fin di bene e non dedite a inganni e ferite aperte. Sarei mai riuscito a perdonarmi? Ne dubitavo.
L'altro giorno d'un tratto mi sono chiesta ma i ragazzi quanto sono alti e come si vedono quando parlano tra loro. L'unica indicazione che ho dato in merito per il momento è che Sirius è più basso di Ethan. Immaginatevi di essere Ella e parlare con Derek, devi guardare in alto o magari siamo circa alti uguali? Bene, qui troverete la risposta.
P.s. Se volete mettere a confronto le altezze per vederli vicini, vi consiglio questo sito giapponese (potete mettere inglese come lingua) che ho trovato da poco: https://hikaku-sitatter.com/en/
Nota Bene: La prima è l'altezza attuale, mentre la seconda è quella di quando saranno adulti. Mi sono basata sia sulla mia idea personale che sull'età e sui genitori (unione dei geni materni e paterni)
Gabriella Evans 1,65 m → 1,72 m
Morgan Swift 1,66 m → 1,75 m
Aiden Froste 1,68 m → 1,80 m
Sierra Ashley Eagle 1,55 m → 1,60 m
Azariel Kane 1,69 m → 1,84 m
Genesis Stonewall 1,63 m → 1,68 m
Emma Bianchi 1,60 m → 1,65 m
Alexander Love 1,70 m → 1,83 m
James Eagle 1,63 m → 1,77 m
Sirius Sharp 1,70 m → 1,85 m
Ethan Blaze 1,73 m → 1,90 m
Melany Schiller 1,65 m → 1,71 m
Derek Samford 1,77 m → 1,95 m
Naomi Beacons 1,58 m → 1,67 m
Shiny Castle 1,50 m → 1,55 m
Lea King 1,60 m → 1,66 m
Fabian Grim 1,71 m → 1,80 m
Vi presento inoltre la nuova copertina della storia che ho disegnato
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