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Capitolo 43

La fine dell'estate si stava avvicinando, ma il caldo non sembrava essere interessato a cedere. Essendo solamente la seconda settimana di agosto era in realtà abbastanza normale. Non mi dispiaceva più di tanto l'avvicinarsi dell'autunno ad essere sincera, l'afa di quelle giornate e gli allenamenti sotto il sole cocente erano in grado di abbattermi più di ogni altra cosa. Preferivo decisamente il freddo, soprattutto quelle rare giornate invernali che ci regalavano la neve. Il banco ancora vuoto di Ethan rendeva però persino più pesante la situazione già stressata dalle alte temperature. Secondo i meteorologi eravamo nella settimana peggiore e dalla prossima saremmo finalmente tornati a respirare. Era assurdo come persino le attività più semplici fossero iniziate a diventare difficili e sia papà che io eravamo molto preoccupati per la mamma, che imperterrita continuava a fare la casalinga con un pancione che dava l'impressione di dover scoppiare. Non avevo molta familiarità con le donne incinte, considerando che i miei migliori amici erano tutti figli unici, ma ero abbastanza sicura che la pancia non dovesse essere così grande. Insomma, mi doveva nascere un fratello o un bisonte? Tornai a concentrare lo sguardo verso la lavagna e mi domandai per quale ragione la signora Samford avesse deciso di iscriverci a quelle lezioni supplementari mattutine che ci avrebbero solo fatto perdere tempo, quando invece potevamo andare ad allenarci. Eravamo nel pieno teoricamente, visto che non rientrava nel piano del club di calcio o della federazione il termine, delle vacanze estive. Andavamo avanti così dal nostro ritorno dalla Royal, mentre la quasi totalità dei nostri compagni di classe erano da qualche parte in villeggiatura. Feci una leggera panoramica dell'aula, esclusi noi, c'erano solo altri tre studenti che si erano sottoposti a quel martirio. Daigo e Fukuba, di cui non ero sicura di conoscere neppure i nomi di battessimo, erano lì di loro spontanea volontà. A detta loro per il desiderio di apprendere, il che era da tradurre come che avrebbero fatto ogni cosa in loro potere per strappare il titolo a Sirius di primo del nostro corso. Quello che mi faceva più ridere però era che in realtà erano in competizione solo con loro stessi, l'altro sembrava non sapere nemmeno che fossero nella stessa sezione. Una volta Fukuba gli si parò davanti dicendo che alla prossima gara, un minitorneo che si faceva ogni mese da noi su materie differenti, lo avrebbe distrutto, lui in risposta gli chiese chi fosse. La storia si concluse con il primo demoralizzato e con Eth e me che ridevamo come due idioti. Sir dava l'impressione di essere un tipo geniale, ma c'erano situazioni in cui aveva i neuroni di un cocomero. Il nostro terzo compagno di sventure era invece Sugimoto, la cui presenza era stata obbligata dalla presidenza, visti i risultati al quanto deludenti dei suoi esami del primo trimestre. Prendere voti bassi era una vera umiliazione pubblica, venivano appesi in bacheca quelli di tutti, perciò chiunque poteva leggerli. I miei non erano male, certo, non si parlava dei cento in ogni materia del mio migliore amico, ma di norma erano di media sempre superiori al novanta. Soffermai lo sguardo su Genesis, che seduta al suo posto dava l'impressione di trovarsi in uno stato di dormiveglia. Probabilmente se la campanella non fosse suonata presto, avremmo udito un botto di proporzioni epiche provocato dalla mora che cadeva a peso morto con la testa sul tavolo. A dire il vero, non mi sarei sentita di darle torto, un corso sulla storia della fisica nucleare per dei ragazzini delle medie non era il massimo, soprattutto considerando che la materia non era nel nostro piano di studi. In poche ore avevo già riempito il tablet di nuove tecniche speciali per tutti i ruoli, che molto presto avrei distribuito agli altri. Nemmeno il tempo di pensarlo che la fine della lezione era arrivata veramente liberandoci.

<<Passerete a casa di Ethan dopo gli allenamenti?>> La voce di Emma mi fece sobbalzare sulla sedia.

<<Il piano era quello, sperando di non disturbare più del dovuto.>> Rispose Sirius al mio posto.

<<Sempre che lui voglia vederci, ieri non sembrava molto in sé. Come se di punto in bianco si fosse tramutato in un'altra persona. Cioè so che deve essere stata un'esperienza traumatica, però mi ha lasciato una strana sensazione addosso.>>

<<Allora non l'ho percepito solo io. Credevo di essere stato l'unico. Lui dice di stare bene, ma c'è qualcosa ...>>

<<O forse siete solo due iperprotettivi paranoici. Se quella testa calda dice di star bene sarà così. Non ha senso pensare al peggio anche quando non serve.>>

<<Giusto, occupiamoci di cose più serie. Avete letto?>> Intervenne la Stonewall prendendosi il centro della scena.

<<A che ti riferisci?>> In ologramma fece comparire dalla sua fascia un articolo della gazzetta ufficiale del campionato. Grazie al cielo erano presenti parole in grassetto che mi rendevano facile individuare le cose principali, avevo sempre avuto una grossa difficoltà con i testi, soprattutto se scritti così appiccicati. Secondo i miei insegnanti però era dovuto alla mia iperattività cronica e a dei geni poco adatti allo studio come quelli di papà e il tutto era caduto nel dimenticatoio. Il regista, che negli anni aveva sviluppato una certa attitudine all'aiutarmi in quelle circostanze, fece prontamente un riassunto a voce.

<<Hai finalmente ottenuto un soprannome come giocatrice? Complimenti, l'azione di domenica ha dato i suoi frutti.>>

<<Già, anche se avrei preferito che avvenisse in circostanze differenti questo riconoscimento.>>

<<È un primo passo verso la fama devi esserne felice. Ora siamo in sette ad avere un nome guadagnato sul campo in squadra, il Capitano leggendario, il Comandante assoluto del campo, la Freccia di fiamma, il Ciclone, la Cometa oscura, il Cacciatore bianco e ... Gen qual è il tuo?>> Mi intromisi allegra, anche perché ero riuscita a togliermi dall'impiccio della lettura.

<<La Forza della fede. Credo sia dovuta a quell'azione per cui mio padre e il mio ragazzo ancora mi sfottono.>>

<<Vedrai che presto la smetteranno, però devi ammettere che è stata davvero una scena comica.>>

<<No, questo è talento, nessuno di voi avrebbe mai potuto sperare di segnare in quel modo.>>

<<Su questo non mi sento di obbiettare, noi infatti siamo coordinati a differenza tua.>>

<<Sharp ti do tre secondi di vantaggio.>> Nemmeno fossero due bambini iniziarono a rincorrersi per i corridoi, tra le risate di noi presenti. Ringraziando il cielo la scuola era quasi deserta visto il periodo estivo e le possibilità di essere beccati dagli insegnanti erano quasi inesistenti. Per quanto potesse sembrare stupido, in quel periodo quegli attimi di normalità erano la cosa migliore che potessimo desiderare.

La testa di Fabian spuntò d'un tratto da dietro la porta, strano che non fosse in aula.

<<Avete visto Genesis? Ho la tessera aggiornata da consegnarle.>> Ecco spiegato il motivo.

<<Dovrebbe essere da qualche parte intenta a cercare di uccidere Sirius, se la riesci a prendere dille che ci servirebbe vivo almeno fino alla finale.>> Si portò una mano a massaggiarsi le tempie.

<<Questa è una gabbia di matti, l'ho sempre detto io.>>

<<Ehi! ... Niente ciò ripensato, hai perfettamente ragione.>> Lo raggiunsi fuori nella speranza d'intravedere perlomeno i due. Ovviamente non ce n'era la benché minima traccia, auspicavo solo di non ritrovare cadaveri in giro. Stavo per rientrare, ma la mia attenzione venne improvvisamente catturata da qualcos'altro. Sulle scale a poca distanza da noi Melany piangeva stretta tra le braccia di Derek che tentava di consolarla. Quel ragazzo così apatico con chiunque riusciva con lei a tirare fuori una dolcezza infinita. La situazione della rossa era un altro problema di cui mi sarei dovuta occupare risolta quella di Ethan, nelle ultime settimane dava la costante impressione che una serie di treni in corsa l'avessero colpita ripetutamente a piena velocità. Per fortuna almeno Samford era lì pronto a sostenerla e difenderla. Altro che corsi extra, la nostra squadra aveva bisogno di una seduta di gruppo da uno psicologo.

<<A proposito, quasi dimenticavo!- Mi voltai verso il moro con aria confusa. -Shiny non ci sarà agli allenamenti di questo pomeriggio.>>

<<E perché?>>

<<Ha chiesto un permesso al mister per andare da Ethan.- Misi una mano davanti alla bocca per evitare di scoppiare a ridere. -Che c'è?>>

<<Scusa, è che prima danno a noi degli incapaci in amore e poi loro sono persino peggio!>>

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