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Capitolo 34

Nuova domenica, nuova partita. Non vedevo l'ora di scoprire in che campo avremmo giocato quel giorno. A rendermi ancora più euforica c'era inoltre il fatto che fossi riuscita ad evitare un interrogatorio troppo approfondito da papà quando ero ritornata a casa. Chissà perché per la prima volta in vita sua aveva deciso di concedermi un minimo di privacy. Quello sì che era un evento da segnare sul calendario. Afferrai l'ultimo guantone rimasto nell'armadietto, il quale mancava per completare il mio borsone. Il silenzio di quel momento era meraviglioso, come se tutto il cosmo fosse in pace. Ovviamente però eravamo alla Raimon e non fosse mai che la tranquillità durasse più di trenta secondi. Emma e Genesis fecero incursione nello spogliatoio con la grazia di una marcia di elefanti.

<<ELLA!>> Cos'era successo quella volta? Aiden aveva ucciso qualcuno? Probabile. Ethan era inseguito dal fratello di una a cui aveva spezzato il cuore? Quasi certo. Possibile che non si potesse avere un minimo di calma in quella scuola? Sospirai.

<<Cosa hanno combinato? Perché avete il cellulare di Shiny in mano?>>

<<Devi leggere assolutamente questo articolo, è letteralmente dappertutto.>> Anche simultanee? Se l'erano preparata quella, poco ma sicuro.

<<Dopo l'incontro ok? Vorrei rimanere concentrata e cosa ha fatto l'idol di turno non mi interessa, sapete che non seguo queste cose.>>

<<È essenziale che tu lo legga prima.>> Rispose l'italiana.

<<State iniziando a preoccuparmi sul serio. Date qua.>> Strappai il telefono dalle mani dell'altra, che fino a quel momento era rimasta in assoluto silenzio.

<<Lo sai usare, vero?>>

<<Zitta un po'.>> Dovetti ripetermi nella mente almeno tre volte il titolo per realizzare veramente quello che c'era scritto:

Amore tra campioni?

Gabriella Evans si è sempre mostrata restia a rispondere a qualunque domanda di tipo personale, soprattutto riguardanti le sue relazioni. Per molto tempo si è quindi ipotizzato che potesse avere una storia segreta. Bene, ora ne avviamo la certezza. La domanda da porsi a questo punto è chi sia il fortunato o la fortunata ad aver conquistato il cuore del bel Capitano leggendario. La risposta è molto più semplice di quello che possa sembrare; infatti, sono stati proprio loro a darcela forse involontariamente o chissà che non fosse un loro piano. È stata avvistata allo stadio ieri pomeriggio con il capitano della Royal Academy, Orlando D'Este, e molti hanno iniziato ad affermare che il cavaliere misterioso sia lui, però non dovete lasciarvi ingannare. Circondata dalla folla di fan un altro è intervenuto in suo soccorso, Sirius Sharp, regista della sua stessa squadra. Grazie alle ali, con un balzo l'ha raggiunta e senza il minimo imbarazzo l'ha tirata sé (Sopra la foto) e trasportata in salvo. A nessuno sono sfuggite l'intesa e la complicità tra i due. I ragazzi, grazie ai padri, gli ex calciatori Jude Sharp e Mark Evans, si conoscono sin dall'infanzia e si sono sempre definiti come migliori amici, ma il pubblico non si lascia più raggirare. A tutti oramai è chiaro che tra i due ci sia del tenero. La questione quindi aperta è solo una: quando decideranno finalmente di renderlo pubblico? Potete stare certi di una cosa, non appena accadrà ve lo faremo sapere, d'ora in poi saranno sempre sotto il nostro occhio vigile.

<<Tesoro va tutto bene? Sei tutta rossa.>>

<<Grazie al cazzo che è rossa. Tu non saresti un peperone al suo posto? Sai quanta gente lo avrà visto e gli darà credito? Quella benedetta foto è ovunque su Instagram, Facebook, Twitter e persino Tiktok.>>

<<N...non a...aiu...aiuti!>> Balbettai alzando sempre più il tono della voce. Non poteva essere vero! Vi prego, qualcuno doveva almeno dirmi che Sirius non lo aveva visto!

Pov. Sirius

Ecco perché non avevo un cellulare. La fascia inazuma mi garantiva una vita molto più tranquilla, lontano da tutto quel trambusto. Era certo ad ogni modo, che chiunque avesse scritto quell'articolo era un uomo morto. Avevo sempre odiato il gossip, ma quello era davvero a livelli estremi. Non avrei mai voluto che uscissero dei post del genere su lei e me, nemmeno se fossero veri. Se fosse la mia ragazza vorrei che potessimo viverlo senza pressioni esterne, senza paparazzi o gente del genere intorno. In più conoscendola se prima magari avevo una speranza, a quel punto si erano ridotte ad un numero decimale molto vicino allo zero. Eravamo molto simili da quel punto di vista in un certo senso. Quando qualcuno le diceva quel tipo di cose, lei incominciava ad evitare tutti quei comportamenti che avrebbero potuto essere fraintesi. Avevo appena ammesso a me stesso i miei sentimenti e doveva per forza succederne un'altra? Possibile che non potessi godermi il mio primo innamoramento senza problemi? Già io ero un introverso naturale, lei in testa aveva solo il calcio, ci mancava solo quella storia. Avevo palesemente fatto qualcosa di molto grave nella mia vita precedente, non c'erano altre spiegazioni. Dovevo fare il semplice studente delle medie, farmi i cavoli miei e passare inosservato in mezzo alla gente, perché cavolo avevo deciso di darmi al calcio. Tra tutto quello che i geni della famiglia Sharp potevano passarmi, doveva esserci proprio quello?

<<Forse non è grave come sembra.>> Tentò Ethan di calmarmi. Naturalmente l'effetto era stato l'opposto di quello sperato.

<<Mi prendi per il culo? Questa è una catastrofe! Oddio lo avrà letto anche papà, con quale faccia riuscirò a tenere il suo sguardo oggi. Sono fregato, morto. Anzi trovo un bunker e mi ci chiudo a vita. Soprattutto prima di incontrare Ella.>> Mentre camminavo freneticamente avanti indietro, il mantello aveva iniziato a svolazzare a causa dei repentini cambi di direzione e della velocità. Non mi ero però resoconto che stava colpendo oggetti e persone.

<<Amico fermo ti prego, stai facendo cadere qualunque cosa. Vorremmo avere ancora uno spogliatoio intero a fine giornata.>> Mi voltai di scatto. Borracce, maglie, pantaloni, scarpini. Quello era solo un piccolo elenco di tutto quello che avevo urtato e scagliato senza volerlo al suolo. Riflettei un secondo, per poi guardare male il mio migliore amico. Cosa poteva fregarmi in quel momento di quel macello? Avevo pensieri molto più importanti. Mi bloccai di scatto.

<<E se avesse capito in qualche modo che mi piace per colpa di quell'articoletto?>> Aiden alzò le spalle e ridacchiò.

<<Se ti preoccupi per quello è tardi tanto. Lo sa già da un po'.>> Alexander con presa salda lo colpì in testa utilizzando la spazzola che precedentemente aveva salvato dal massacro. Sul suo viso comparve un sorriso forzato, come se volesse nascondere l'azione appena compiuta. Rivolsi la mia attenzione repentinamente verso il difensore.

<<Che significa?>>

<<Glielo hanno detto le ragazze. Ho sentito Emma che ne parlava, Gen non lo avrebbe mai confessato. Lei ed Ella sono diventate così tanto amiche di recente che ci sono cose che non racconta nemmeno a me. Non sono certo se io debba essere felice che abbia finalmente una persona del genere accanto oltre a me.>>

<<E dirmelo magari? Avere un'idea altruista ogni tanto? Dimenticavo è chiedere troppo.>> Tutti i ragazzi si congelarono sul posto e un velo di terrore comparve sui loro volti. Non usavo mai quel tono, lo odiavo. Era forse la parte più simile a papà che detestavo in assoluto. La voce da comandante mi ricordava costantemente il suo lato oscuro e di recente il suo passato burrascoso. Il silenzio funebre durò diversi minuti, nessuno osava proferire un'altra parola. Persino il grigio si era morso la lingua. L'atmosfera venne rotta solamente quando le fasce ci avvisarono che dovevamo partire in direzione dello stadio. Cercammo di ricomporci il più possibile e, mentre loro si avviavano uno dopo l'altro, io feci una cosa che non avrei mai immaginato di fare. Estrassi dalla borsa gli occhialini e per la prima volta li indossai ancor prima di scendere in campo.

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