Capitolo 25
Fatemi sapere qui nei commenti o in privata se volete il disegno di qualche giocatore della Royal o di qualche scena in particolare.
L'allenamento mattutino era stato davvero distruttivo, esattamente come se avessimo passato ore chiusi nella Inabikari Special. Rientrati nello spogliatoio, avevamo trovato le borse da palestra e la tuta negli armadietti che ci erano stati assegnati, cosa estremamente più comoda rispetto al ricevere tutto insieme. Preston per gran parte del training non aveva fatto altro che tenere gli occhi puntati su Sirius, dava quasi l'impressione di volerlo studiare a fondo, nemmeno fosse una cavia da laboratorio. Anche per molti altri giocatori il sapere che il figlio del Comandante era tra noi, aveva suscitato un grande interesse e curiosità. Per loro zio Jude era quasi un essere sovrannaturale e il fatto che quel ragazzo fosse suo parente gli puntava un riflettore addosso. Stavo sistemando le ultime cose, quando D'Este comparve alle mie spalle.
<<In che classe sei capitata?>>
<<Bella domanda.- Scorsi fino alla funzione per le note della fascia inazuma, dove mi ero segnata le informazioni più importanti che ci erano state date. -2 ͣA, credo.>>
<<È la mia sezione, se vuoi posso accompagnartici.>>
<<Non sarebbe male effettivamente, ma vorrei aspettare gli altri. Noi del secondo anno siamo finiti tutti insieme e sarebbe meglio muoverci in gruppo almeno oggi. Questa scuola è un vero labirinto.>> Fece una leggera smorfia, però poi continuò:
<<Possono venire anche loro, tanto andiamo tutti nello stesso posto o sbaglio?>>
<<Be' allora grazie, sei molto gentile.>> Il primo dei tre moschettieri, il regista, ci raggiunse proprio in quel momento e parve sistemarsi di proposito tra noi due.
<<Ho interrotto qualcosa?>>
<<No, tranquillo.>> Nuovamente mi accorsi di una strana espressione da parte del primo interlocutore, ma prima che qualcuno potesse aggiungere altro, arrivarono gli assenti. Mi informarono inoltre che Derek ed Aiden erano partiti alla ricerca della loro aula. Dal canto mio gli misi invece al corrente della proposta di Orlando. Ci avviammo poco dopo in un altro dedalo, nel quale avrei giurato che ci saremmo persi se non fosse stato per il capitano della Royal. Giunti finalmente davanti alla porta ci salutammo, poiché noi avremmo dovuto aspettare il professore per essere presentati. Lo attendemmo per vari minuti, infatti eravamo in anticipo rispetto al suono della campanella. L'uomo che ci comparve davanti era abbastanza anziano, probabilmente più vicino alla settantina che alla sessantina, in giacca e cravatta con i capelli bianchi perfettamente sistemati. Per un'istante mi domandai se dovesse arrivare la televisione, in quanto da noi era l'unico motivo per agghindarsi così tanto, anche se, a pensarci bene, conoscevo qualcuno che sarebbe comunque stato capace di venire vestito in modo sportivo. Quando entrò nella stanza lo seguimmo a ruota senza dire una parola. L'ambiente non era molto diverso dal nostro, sempre se non consideravamo la oramai assodata mancanza di finestre e la LIM gigantesca al posto della solita lavagna. Mentre noi eravamo disposti in fila con gli occhi di tutti addosso, il signor Decker, questo era il suo nome, si sistemò gli occhiali sul naso e iniziò ad armeggiare un po' con il suo tablet fino a trovare quello che stava cercando. Scrivendoli contemporaneamente, disse:
<<Vi presento i nuovi studenti Ethan Blaze, Gabriella Evans, Sirius Sharp e Genesis Stonewall.- Per la cinque millesima volta da quando eravamo lì cominciò un vociare non appena venne letto il cognome del centrocampista. C'era solo un caso in cui quello si poteva evitare, ovvero che la somiglianza venisse notata immediatamente. Il prof invece mostrò totalmente un'altra reazione. -Non sarà parente di Caleb signorina.>>
<<Sì, è mio padre, perché?>>
<<Spero che lei sia più tranquilla di lui e meno indisciplinata, altrimenti noi avremo un bel problema.>>
<<Immagino sia stato suo studente.>>
<<Sfortunatamente mi trovo ad assentire. Brooklyn indichi ai ragazzi i loro posti.>>
<<Certo.>> Il capoclasse si alzò in piedi dalla terza fila e ci indicò alcuni banchi vuoti. Fortunatamente mi ritrovai alla sinistra del nostro numero quattordici, persona che era sempre bene avere vicino quando si parlava di lezioni. Per mia grande fortuna la materia che avremmo affrontato era storia, almeno in quella ero abbastanza sicura di cavarmela. L'argomento che trattammo era l'epoca Sengoku e in particolare ci occupammo della figura di Nobunaga Oda. C'era però una grande differenza tra il metodo d'insegnamento al quale eravamo abituati e il loro; da noi affrontavamo prima il tema durante le lezioni e poi lo studiavamo a casa, mentre lì sembrava il contrario.
<<Sharp mi parli della morte del condottiero.>>
<<Assolutamente ...>>
<<La fermo subito, quando si ha la parola bisogna stare in piedi.>>
<<Ah, scusi.- Eseguì immediatamente il comando. Ero sempre più convinta che in quel posto avessero tutti bisogno di una camomilla. -Il corpo dell'uomo in realtà non venne mai ritrovato; perciò, non si hanno dati certi riguardanti la sua dipartita. La teoria più attendibile in ogni caso risulta quella secondo la quale è dovuta all'incendio del tempio dove si era rifugiato per scampare all'attentato architettato da Akechi Mitsuhide. La tecnica utilizzata aveva l'obiettivo di stanarlo, ma alla fine nessuno vi uscì mai.>> Notai l'anziano appuntarsi qualcosa, per poi rivolgere la sua attenzione pericolosamente nella mia direzione. Oh no, cosa voleva chiedermi? Non poteva concentrarsi su Ethan?
<<Miss, lei sa dirmi invece un evento importante accaduto nel 1554?>> Ero leggermente confusa, era una domanda più facile o più difficile di quella ricevuta dal ragazzo? Ci avrei riflettuto dopo in ogni caso, perché questa volta avevo davvero avuto un colpo di fortuna. Mi mossi disinvolta e con un leggero sorrisetto dissi:
<<La battaglia del kemari tra il clan Oda e quello Imagawa, con la successiva vittoria del primo.>> Quella era piuttosto semplice, avevo sentito una marea di storie sulle avventure nello spazio-tempo della Raimon Go e quelle in quel periodo erano tra le preferite di Arion. Il resto dell'ora passò relativamente in fretta, tra altri interrogativi e alcune spiegazioni. Scoprimmo con grande dispiacere della maggior parte del gruppo che ad aspettarci a quel punto c'era matematica. Genesis, la quale era riuscita a scampare al precedente docente grazie al suono della campanella, dovette occuparsi di un problema di geometria decisamente più complesso di quelli a cui eravamo abituati. Ma avevano dato un'occhiata ai voti della ragazza con il corrispettivo della professoressa Lockart e volevano metterla appositamente in difficoltà? Lei e i numeri erano dalla notte dei tempi due rette parallele che si sarebbero incontrate solamente all'infinito. Ovviamente era letteralmente nel panico dall'istante stesso in cui venne chiamata alla lavagna, dovevo capire come salvarla. Scrissi sul tablet alla velocità della luce al mio migliore amico di passarmi l'esercizio. Il fatto che la donna fosse di spalle permise al moro di leggere il mio messaggio e a me di copiare dal suo schermo i calcoli, tutto questo mentre la centrocampista tentava di inventarsi cose. Raggiunsi la chat privata tra noi due sulla fascia e le mandai il procedimento. Ringraziai il cielo per il fatto che lei fosse mancina e perciò avesse il polso sott'occhio e fuori dalla visuale dell'insegnante, che nel frattempo aveva incominciato a spazientirsi.
<<Fatto.>> Concluse posando la penna sul tavolo e camminando a passo spedito verso il suo posto prima che potesse solo pensare di richiamarla. Quando incrociò il mio sguardo però mimò con la bocca un grazie. Al biondo del gruppo infine toccò superare un improvvisato quiz di letteratura giapponese, che riuscì a superare probabilmente per merito di qualche miracolo e della sua spiccata simpatia, che a quanto pare era persino in grado di corrompere lo spietato corpo docenti della Royal Academy. Mi faceva sempre ridere il fatto che su questo pianeta eravamo all'incirca in due a resistergli.
Pov. Jude
Ero nel mio ufficio a guardare sugli schermi-ologramma la situazione all'interno della scuola. In quasi tutto l'edificio erano state posizionate telecamere che consentivano al Comandante di essere informato su ogni cosa che accadeva e su ciò che veniva detto. Quel sistema era attivo già quando ero io uno studente, ma solo dal momento in cui avevo preso il posto di Dark ne avevo capito l'importanza. A volte era sfortunatamente necessario avere il controllo su ogni cosa. Seguii con curiosità le lezioni della 2 ͣA, volevo vedere come se la cavasse Sirius con un approccio totalmente diverso da quello a cui era abituato. Ricordavo quando ero stato io a trasferirmi alla Raimon e quanto fosse stato strano osservare il nuovo atteggiamento. Notando la sua piccola gaffe con Decker, mentre provò a rispondere da seduto, riflettei sul fatto che effettivamente forse avrei dovuto dargli qualche indicazione in più il giorno precedente. Trattenni una risata invece quando mi accorsi del viaggio d'informazioni tra i tre ragazzi, la cui notifica del messaggio era arrivata persino a me. Forse era necessario che gli facessi dire che avevo accesso a tutte le chat inviate con quel sistema, persino a quelle private, cosa che a quanto pareva Mark aveva evitato. Ciò che mi stupii maggiormente, però, nel corso delle ore, era stato il vedere mio figlio cercare di allontanare in ogni modo possibile Orlando da Ella, che sembrava essere davvero interessato a mia nipote. Speravo con tutto il cuore che non sarebbe nato un triangolo da quella situazione, soprattutto per Sir, in quanto una persona più diretta a volte poteva facilmente avere la meglio su chi aveva problemi a dire quello che provava. Stavo per cambiare video, ma proprio in quel momento Preston decise di fare la sua comparsa.
<<Che succede?>>
<<Aveva detto di venirla a chiamare per stabilire il piano di allenamento per il resto della settimana, ma se è impegnato torno più tardi.>>
<<No, arrivo.>> Spensi perciò il computer e seguii il mio ex allievo fuori dalla sala. Non potevo immaginare che proprio in quel momento una delle persone a cui tenevo maggiormente in questo mondo stava trovando una fotografia che avrebbe cambiato per sempre il nostro rapporto.
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