1°:non posso rifiutare...
A valige caricate il signore si sedette al volante, girò la chiave e con poche manovre eravamo già per strada diretti verso... aspe, dove stiamo andando?
Dal finestrino vedo l'aeroporto allontanarsi sempre di più. Più le distanze aumentano e più sento una sensazione di nostalgia che mi attanaglia lo stomaco. Non so con quale forza di volontà abbia trattenuto le lacrime che minacciavano di uscire ma con sguardo "normale" mi volgo verso mia zia.
Appena la vedo mi preoccupo subito. Il suo sguardo è un misto tra. . . tristezza? preoccupazione?paura? Non so...ma stranamente nel suo sguardo cupo noto un...sorriso? Strano...non è uno dei suoi sorrisi solari ed incoraggianti...
non riesco proprio decifrare il suo volto.
Si volta verso di me (probabilmente sentendosi osservata) e il suo sguardo torna con un dolce sorriso... non mi sembra forzato...
Zia: Victoria... so che è tutto molto difficile per entrambe ma soprattutto... per te...
Dice indicandomi la "zona bassa" del corpo... beh è vero. Nel ultimo periodo ho corso più del solito e devo ammettere che in confronto a prima ho il fisico più formato
Zia: per questo ti ho parlato solo del nostro trasferimento in giappone e non ti ho detto altri dettagli...
Vero. Anche se non parlo la tartassavo molto spesso (soprattutto il periodo prima della partenza) per avere più dettagli riguardo alla nostra permanenza in giappone.
senza volerlo guardo la struttura dell'aeroporto ormai lontana e i ricordi mi tornano in mente. senza accorgermene sorrido nostalgica...
Sospiro abbassando leggermente il capo lei mi prende delicatamente il volto con una mano e mi accarezza la guancia col pollice e mi guarda sorridente
Zia:sai prima...quando siamo uscite dall aeroporto e mi hai indicato l'autista... ti avevo detto "non rimarrai sola"...
Annuisco incitandola ad andare avanti
Zia: vedi...una famiglia benestante mi ha offerto un lavoro con uno stipendio molto buono. Faro parte del gruppo di "domestiche" e...sta volta non dovrai aspettarmi a casa fino tardi... hanno detto che ti daranno una camera tutta per te a casa loro.
Lei mi guarda negli occhi e sorride.
Io non so come reagire... da una parte sonno felicissima. Finalmente potremo passare più tempo insieme! Ma dall'altra... sono leggermente spaventata e arrabbiata...
Io non sono il tipo di persona a cui piace vivere nel troppo lusso e sono abbastanza diffidente riguardo a quel tipo di persone è vero. Sbaglio a giudicare delle persone che neanche conosco ma non si può nemmeno negare che da gente come loro si può aspettare DI TUTTO.
Non posso permettere di rovinare tutto per un mio capriccio. La guardo in volto e le sorrido abbracciandola e lei ricambia accarezzandomi la schiena
Zia: Ma...
Oh no...ecco io lo sapevo.
Mi stacco e la guardo in faccia
Zia: ecco.. loro hanno un figlio. È sempre da solo e i suoi genitori li vede solo una volta dopo 3, a volte 4
mesi... e a fargli compagnia ci sono solo i suoi gatti... pur troppo non mi hanno parlato molto del suo carattere... Ma mi hanno giurato che è un ragazzo per bene!
Quindi... DOVRÒ FARE DA DAMA DA COMPAGNIA AD UN RAGAZZO PERFETTAMENTE SCONOSCIUTO PER COLPA DEI GENITORI MENEFREGHISTI!?
Faccio dei respiri profondi.
Okay, datemi l'indirizzo della loro casa.
Ho bisogno di correre.
Appena smetto con i miei scleri mentali rivolgo il mio sguardo a mia zia. La vedo preoccupata con sguardo rivolto alla gamba. Guardo pure io e la blocco subito con tanto i mani. Da quando ho smesso di parlare lei ha imparato a "leggere" le reazioni del corpo e le mie espressioni...anche se a volte sembro neutrale lei mi becca in pieno.
Lei sospira
Zia: lo sapevo. Non dovevo accettare questo lavo-
Io la zittisco abbracciandola.
Lei ricambia dopo abbastanza tempo e lentamente. Io mi stacco e la guardo negli occhi sorridendole. Appena lei ricambia il mio sorriso le do un bacio sulla guancia
Zia: okay... ma se quel ragazzo ti fa qualcosa o quella famiglia fa proposte assurde mi licenzio all'istante
Mi scappa una risatina ma che blocco all'istante...ecco. mi parte un'emicrania per una semplicissima risatina scappata
Zia: oh dio tesoro!
Lei subito mi abbraccia e mi accarezza la testa nel tentativo di diminuire il dolore... che passa molto lentamente. Per me è una vera e propria tortura... neanche a mugolare che subito mi parte un emicrania e...tutte le volte... vedo come delle immagini sfocate passarmi davanti...
Ne ho già parlato a mia zia e lei mi ha risposto che sono "effetti collaterali" del mal di testa. Quindi che non hanno significato... Onestamente non mi ha mai convinto ma non ho più provato a richiederglielo...
Passan un quarto d'ora abbondante quando sento il mal di testa affievolirsi mi alzo lentamente con fatica e torno al mio posto.
quando Mi giro e mi stupisco da sola. Non mi sono nemmeno accorta che mi ero slacciata la cintura. Sospiro per la mia sbadataggine e torno al mio posto STA VOLTA con la cintura. Appoggio la testa al finestrino e inizio a guardare il "paesaggio" se così si può chiamare la citta... mi manca molto la casa in campagna del paesino in italia ma mia zia ha fatto TUTTO per me. Grazie a lei sono diventata quella che sono ora e ha accettato la mia richiesta di non mandarmi da un logopedista o psichiatra per farmi tornare a parlare... questo è il minimo che possa fare per lei.
Ad un certo punto, anche se immersa nei miei pensieri e preoccupazioni, sento le palpebre pesanti a causa del viaggio e mi addormento...
Angolo autrice nell'altro libro)
Blueprint🔷
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