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Capitolo 9- Pigiama party

Liz' POV

La pioggia era ancora più forte, ma l'ombrellino di Eve mi copriva del tutto, lasciando una metà del suo corpo fuori.

-Tu chi aspetti?-

Chiesi io.

-Nessuno. Che tu te ne vada.-

-Dovrai restare qui per tanto...-

-Non mi dispiace.-

Silenzio di nuovo.

-Quindi domani comincia il ritiro! Non vedo l'ora...-

-Io non vengo.-

Eve si volse confusa.

-Come non vieni? Il capitano ha detto che serve per...-

-Mark non ha detto che è obbligatorio. Non ho tempo da perdere io.-

-Andiamo, Liz! Perché? Sarà divertente! È un'occasione per conoscerci meglio...-

-Appunto. Passo.-

-Non capisco, Liz... Tu non mi sembri una persona cattiva.-

-Forse ti sbagli.-

-Andiamo, dimmi perché ti comporti così!-

-No.-

-Ti prego! In qualche modo dovremo passare il tempo!-

Mi venne quasi voglia di tornare a piedi, ma sentendo il rumore delle gocce sull'ombrello, capii che non era cosa. Mi voltai per guardare la mia compagna in faccia: era piuttosto determinata. Sospirai.

-Tu non te ne andrai e non chiuderai il becco finché non te l'avrò detto, vero?-

Eve annuì energicamente.

-E va bene. Ma sei stata tu a chiederlo...-

Presi un bel respiro e cominciai a raccontare, ricordandomi anche degli eventi che descrivevo.

-Essere bassi fa schifo, ma che ne puoi sapere tu?-

Mi ricordai di quando ero piccola e, piangendo, cercavo di farmi ridare il pallone da due ragazzi più alti di me, che lo tenevano per farmi un dispetto e mi schernivano.

-Ridatemelo!-

Sentivo nella mia mente la mia voce di sette anni fa, chiara e limpida come non mai.

-Ero una ragazza estremamente sensibile...-

Fu come essere di nuovo lì: mi sentivo singhiozzare e l'altalena dove sedevo a ricreazione, e sentii anche la sua voce.

-Posso?-

-Quando è arrivato... Lui.-

Quasi stessi rivivendo a scena, mi volsi verso la mia sinistra ed al posto di Eve, rividi lui, con i suoi capelli dritti e biondi, quel singolo ciuffo che gli ricadeva sul viso ed i suoi occhi viola.

-Gli altri mi prendono in giro perché sono il più lento...-

Diceva la sua voce, nella mia testa.

-Ma tu sei diversa, vero?-

Meccanicamente, mi sfregai la guancia come se mi dovessi asciugare delle lacrime che non venivano fuori.

-Pensavo di aver finalmente trovato un vero amico, e lo è stato per molto.-

La me del passato si era presentata con così tanta ingenuità che ripensarci mi faceva star male, cosa che Eve forse doveva dedurre dal fatto che avevo distolto lo sguardo.

-Mi chiamo Liz.-

-Io Jeremy.-

-Ti piace il calcio?-

-Altroché se mi piace!-

-Ci allenavamo insieme.-

Ripensai a quando stavamo nel parco, io che mi allenavo nei colpi di testa e lui che contava, aspettando il suo turno:

-22...-

-E lui mi difendeva dai bulli.-

Certo non era il più alto della classe, ma più di me sicuramente, e quei due la smisero ben presto di importunarmi. Strinsi le ginocchia al petto.

-Ma tutte le cose belle hanno una fine...-

.

(Quattro anni prima)

-Ehi, Jer...-

Chiamai io sorridendo, pronta a chiedergli se fosse libero quel weekend, ma mi trovai davanti ad uno spettacolo alquanto insolito. Insieme a lui stava la nuova studentessa trasferita ed i due stavano conversando tranquillamente.

-Già, se queste saranno le medie...-

Appena mi vide entrare, la ragazza smise di sorridere e Jeremy mi fece cenno.

-Oh. Ciao, Liz. Lei è Rebecca, Becca per gli amici.-

-Oh... Ciao...-

Quella biondina non mi convinceva. Mi stava guardando strano... Notai, quell'anno, che Jeremy passava sempre meno tempo con me e stava con Rebecca. La cosa mi dava sui nervi... Non perché fossi gelosa... Affatto! Ma... Fu un giorno in cui stavo passando per caso vicino alla classe che li sentii parlare...

-Andiamo, Jer! Non essere così sulla difensiva... Solo perché fai il difensore.-

Risate. Mi affacciai alla classe. Quel gruppetto di Rebecca non mi piaceva e preferii non entrare. Aspettare che Jer restasse da solo. La biondina fece una bolla con la gomma e chiese:

-Dai, ora dicci la verità: che ne pensi di quella tappa?-

-Eheh... Chi? Liz?-

Il colore del suo viso era molto vicino a quello dei miei ciuffi... Non capivo.

-Ti sta sempre appiccicata! Te ne sarai accorto anche tu, no?-

-Il fatto... È che io...-

-Non mi dirai che siete davvero amici.-

-Come? Ahah... No. No no... Lei è...-

Quando ha alzato gli occhi e mi ha visto, ormai mi sembrava una persona diversa.

-Ohoh! Guarda chi c'è!-

-Si mette male...-

-Liz... Aspetta, io...-

Mi volsi e corsi via senza dire nulla. L'ho evitato per tante di quelle settimane prima che venisse lui stesso a venire a cercarmi.

-Liz.-

-Che vuoi? Vattene.-

Dissi, asciugandomi una lacrima.

-Capisci bene che...-

-Non sapevi che fossi lì! Certamente! E la cosa peggiore è che stai con quelli là!-

-Bada a come parli!-

Lo fissai, senza sapere come replicare.

-A te piace stare con loro...-

-Tu non capisci! Finalmente sono accettato in un gruppo e se tu fossi davvero mia amica saresti contenta per me, ma sei così gelosa che non ci riesci!-

-Tu sei pazzo!-

-E tu mi hai stancato. Io mi sto staccando e trovando altri amici. Provaci anche tu.-

E se ne andò. Io a quel punto, avevo perso le speranze. Jeremy era andato. E non riuscivo a capacitarmene. Sono stata così male che ho deciso di nascondermi sotto un cappuccio per non far vedere a nessuno la mia espressione... L'ho cucito da me. Le medie sono state un inferno. Ho smesso di giocare a calcio perché avevo paura di conoscere altre persone come quello... E da allora, non voglio più amici. Non ho bisogno di amici per andare avanti.

.
(Tempo presente)

Eve mi stava guardando fisso, con un'espressione atterrita.

-Liz... Io...-

-Non hai bisogno di commentare questa storia.-

-Ma io... Mi dispiace...-

-Sta' zitta. Se l'è meritato. Ed io per essermi fidata...-

-Ma Liz... Tu non puoi lasciare che questo detti il tuo destino. Con Jeremy è andata male e...-

-Ugh... Lo sapevo. Perché ho perso tempo a raccontarti questa storia? Sapevo che si sarebbe trasformato in un discorso sulla vita.-

E mi alzai, con l'intenzione di andarmene.

-Ed allora perché me l'hai raccontata?-

Mi bloccai.

-Te lo dico io. Tu vuoi degli amici!-

-È ridicolo...-

-Se avevi abbandonato il calcio, perché l'hai ripreso?-

-Non sono affari tuoi...-

-Per me, tu sei in cerca di amici veri che ti stiano vicino e non ti facciano sentire bassa!-

Ma che fa? Legge il mio pensiero? Strinsi i pugni.

-Sta' zitta...-

-Così potrai finalmente toglierti il cappuccio e mostrare la vera te!-

-Io me ne vado... Che ne può sapere una come te?-

-Ascolta...-

Presi a camminare e lei chiese subito:

-Aspetta: dove stai andando?-

-Non è ovvio? Torno a casa.-

-Se non ti accompagno ti bagnerai e...-

La interruppi, stizzita:

-Piantala di provare a cambiarmi! Torna dalla tua famiglia perfetta e dai tuoi amici!-

Mi girai per guardarla, fermamente.

-Se vuoi continuare ad illuderti, io ho smesso anni fa.-

La sua espressione mutò in una molto più seria, al punto che mi parve fosse lei quella che aveva intenzione di raccontare qualcosa. Per evitare di starla a sentire, girai i tacchi e proseguii a piedi fino a casa, lasciandola sul posto.

.

Jude's POV

Finii di vestirmi mettendomi un nastro alla collottola. Mi faceva sembrare molto nobile... Io ed il mio maggiordomo avevamo cercato tutti i sacchi a pelo che ci restavano, semmai qualcuno non ce l'avesse. Il citofono squillò.

-Vado, signorino.-

-No, lascia, posso fare da solo.-

"Che siano Mark o Axel? Certo..."

Guardai l'ora. Erano le cinque di pomeriggio di sabato. Ci eravamo lasciati per l'ora di pranzo per prepararci e ci saremmo dovuti vedere verso le sette.

"Sono troppo in anticipo... Non è da nessuno dei due."

Risposi:

-Chi è?-

-Sono io!-

-Eh?-

Controllai lo spioncino.

-Eve?-

-Posso entrare? Sono un po' in anticipo ma...-

Aprii la porta.

-Stai bene così.-

Mi disse. Lei stava indossando un maglione bordeaux largo ed un paio di pantaloni neri. Aveva la stessa borsa di quella mattina.

-Hai tutto là dentro?-

-Già già!-

-Non mi aspettavo di vederti così presto... Non ti dispiace aspettare, vero?-

-Questa è casa tua?-

Entrò senza rispondermi.

-Che bella!-

La guardai piroettare da una stanza all'altra.

-Signorino. Lei chi è?-

-Si chiama Eve. Ti spiace portare un po' di stuzzichini mentre aspettiamo?-

-GUARDA CHE GRANDI CORRIDOI!-

-Assolutamente no.-

Dopo un po' (che Eve era scomparsa in giro per casa) la vidi tornare verso la cucina insieme a mio padre.

-Papà. Hai conosciuto Eve.-

-Ho sentito che siete compagni di squadra! È una ragazza davvero simpatica, non pensi?-

-Volete degli...-

-Oh! Buono!-

Ed Eve si riempì il piattino. Finalmente, arrivarono anche gli altri.

-Non potevo sistemarci in salone, purtroppo, quindi ho dovuto prendere una stanza più piccola.-

Ed aprii la porta della stanza degli ospiti.

-Più piccola? Questa stanza è grande quanto tre quarti di casa mia!-

Commentò Myrna guardandosi intorno.

-E quei sacchi a pelo?-

-Per chi non ne ha.-

-Chi non ha...-

-Questo l'ho preso io!-

Commentò Eve. Frederik non disse più nulla. L'allenatrice si sistemò e chiese:

-Allora... Ci siamo tutti?-

-Veramente, manca Liz.-

-Mark: io sono venuto ma non penso che la tappa...-

Max gli diede una gomitata sul fianco.

-Aho! Volevo dire Liz.-

-Lei verrà. Ne sono sicura.-

Disse Eve, diventando improvvisamente seria.

-Non lo so, Eve... Per dirti la verità, non mi sembrava davvero incline a raggiungerci...-

-O fare amici in generale...-

-Vuoi stare zitto, Max?-

Conmentò Steve rosso in volto. Chissà che aveva...

-Fidatevi! Sono certa che Liz è solo in ritardo.-

Mark annuì.

-Dobbiamo fidarci di Liz! Dopotutto, è per questo che abbiamo fatto il ritiro, no?-

Quasi tutti annuirono, con l'eccezione dei soliti due. Aspettammo per non so quanto tempo, parlando tra di noi e sistemandoci, ed infine il citofono squillò.

-Vado io.-

Aprii la porta senza chiedere chi fosse. Liz stava in piedi davanti a me, con il solito cappuccio ed una borsa più grossa di lei.

-Te lo toglierai quello per dormire?-

-Sono qui solo ed esclusivamente perché so che c'è l'allenatrice. E discuterete di strategie. Spero di entrare in campo e quindi voglio sentire tutto ciò di cui discuteremo. Mi metterò in un angolino e nessuno di voi si deve azzardare a colpirmi con un cuscino.-

-Non sono la persona a cui dovresti fare questo avvertimento.-

Silenzio.

-Almeno io e te abbiamo una quieta tregua.-

-Mi stai dicendo che non mi odi?-

-Fammi entrare.-

Mi tolsi di mezzo e lei si incamminò verso la stanza. Quella Liz aveva un potenziale incredibile in quanto libero. Da come si muoveva in campo e prevedeva le mosse dell'avversario, riuscivo a capire quanto importante sarebbe stato che si legasse con gli altri. Mark aveva ragione: questo ritiro era un'ottima idea.

.

Dan's POV

-Tortoise, posso?-

-Uh? Ma certo, signora Knight.-

-Grazie. Non mi va di far sentire i maschi a disagio.-

-Infatti noi donne siamo tutte qui.-

Commentò Myrna. Io mi avvicinai.

-Schneider. Salve.-

-Allenatrice, posso parlarle un momento?-

-Non ora, Schneider, me lo dirai in un altro momento. Ora devo parlare alla squadra del nostro avversario di lunedì...-

-Ma signora: pensavo stessimo aspettando Liz...-

Disse Eve, indignata.

-Abbiamo aspettato troppo, Eve.-

-Myrna.-

-Cosa? È vero.-

-Volevo solo chiederle che...-

La porta si aprì e la figura incappucciata di Liz entrò seguita da Jude.

-Liz! Eccoti, finalmente!-

Il capitano le andò incontro, insieme ad Eve.

-Sapevo che non saresti manc...-

-Tu. Zitta.-

.

Axel's POV

Eve ci rimase piuttosto male. Io fissai Liz, un po' risentito. Non aveva motivo di essere così arrogante...

-Ehi, Liz... Modera le...-

-No, Nathan. Me lo sono meritata.-

Liz si fermò. Si volse leggermente. Io e Jude ci scambiammo un'occhiata.

-Ora che ci siamo tutti, possiamo parlare dei nostri avversari!-

Eve guardava il terreno, senza commentare, e la ragazza incappucciata raggiunse l'angolo ragazze. Ci sistemammo tutti in cerchio per ascoltare l'allenatrice.

-Come vi ho già detto in questi giorni, il nome dei nostri avversari è Hunter High. È una scuola che ha sempre avuto un'ottima reputazione per quanto riguarda il calcio.-

-È la squadra contro la quale abbiamo perso l'anno scorso.-

Commentò Sabrina.

-Quali sono i loro punti di forza?-

-Rallegratevi: il loro capitano non è più quello che li condusse alla vittoria.-

-Hanno cambiato il capitano?-

Chiese Steve. Myrna annuì.

-Lui e Jacob erano in buoni rapporti.-

-Certo che non fai altro che parlare di...-

Io e Bobby tappammo la bocca a Max appena in tempo e Sabrina e Nathan tennero ferma la ragazza.

-Ragazzi! Per favore! Niente violenza.-

-Non posso promettere nulla...-

-Frederik!-

Strillò Erik.

-Ci scusi, allenatrice.-

Fece Dan. Le acque si calmarono.

-Come stavo dicendo, hanno una grande forza d'attacco. Il loro capitano è il numero 10.-

-Anche lui?-

-Evviva! Ci sarà tanto da fare per me!-

Fece Mark con un sorriso.

-E per i difensori!-

Esclamò Ezra, dando un pugnetto sulla spalla di Logan.

-Oh! Scusa, ti ho fatto male? Non volevo, ero solo entusiasta...-

-Sto bene.-

-Oh! Logan! Come l'ha presa tuo fratello di sapere che passerai il weekend qui?-

Chiese Nathan.

-Oh... Ehm... Bene.-

E guardò ovunque tranne i suoi occhi.

-Comunicherò subito il nostro schema: Evans, Carter...-

Liz sembrò muoversi appena sotto il cappuccio.

-Owlreed, Swift, Shearer, Trevors, Eagle, Carson, Sharp, Blaze e Bullet.-

Logan sembrò essere sorpreso. Steve, invece, era leggermente deluso.

-È tutto per oggi.-

Il maggiordomo entrò.

-Signorine e signorini. E signora. È pronto da mangiare per la cena.-

Myrna si stiracchiò.

-Beh... C'è sempre domani!-

-Tutti a mangiare, squadra!-

.

Nathan's POV

ssssssSssssSSSSSSSAAAH!

-AH!-

Aprii gli occhi di botto, mentre una risata e delle urla continuavano a rimbombarmi nelle orecchie ed un velo nero e viola mi copriva gli occhi. Ansimavo. Ero sudato. Dov'è il mio coniglietto di pezza? Lo tengo sempre vicino al letto in caso in cui...

-Aspetta...-

Sussurrai. Finalmente, mi scostai i capelli da davanti agli occhi e i riflessi della luna dalla porta finestra della stanza mi fecero ricordare che ero a casa di Jude.

-Il... Pigiama party... Ma che ore sono?-

Avevo paura che ad accendere il telefono avrei svegliato Mark o Ezra che dormivano ai miei fianchi. Mi alzai delicatamente e raggiunsi la porta finestra.

-Sono le tre di notte... Un altro incubo. Come al solito.-

Regolarizzai il mio respiro e guardai la luna per rilassarmi. Succedeva sempre più spesso... Sempre la stessa risata, poi. Non volevo fosse un presagio o...

-Chi è?-

Mi volsi. Vidi Jude alzarsi dal suo posto vicino ad Axel e Bobby ed avvicinarsi a me.

-Pensavo di essere l'unico sveglio.-

-Jude! Perché ti sei svegliato?-

-Ho sentito che ti muovevi. Prima pensavo fosse solo la mia immaginazione, ma...-

Stettimo in silenzio per un po'.

-Tu perché sei sveglio?-

-Oh. Ho... Fatto un incubo.-

-Mh.-

Apprezzai il fatto che non approfondì oltre.

-La partita è dietro l'angolo.-

-Già.-

-E non aspetto altro.-

-Uh?-

-Voglio vedere Logan giocare. Voglio farmi un'idea... Di come gioca in partita. Una partita seria.-

-Sei ancora convinto che stia mentendo?-

-Jonas ha confermato i miei dubbi. Stava alla Zeus.-

-Vedremo.-

Passò altro silenzio e poi dei gemiti e singhiozzi.

-Wow, Nathan... Non sapevo questo incubo ti desse così tanto fastidio. Ne vuoi...-

Io non ero più concentrato a guardare la luna, ma dietro di me. Risposi, senza girarmi:

-Non sono stato io.-

Anche Jude si girò e vedemmo ciò che non mi sarei mai aspettato. Eve stava stringendo le coperte con un'espressione quasi dolorante, mentre mugugnava nel sonno:

-Ngh... No...-

Lì per lì, mi sentii quasi paralizzato.

-Che facciamo?-

-Non lo so...-

-La svegliamo?-

-Non mi pare il caso.-

Concluse il mio amico, mentre entrambi tenevamo gli occhi fissi sulla ragazza. All'improvviso, si mise seduta e gridò, miracolosamente senza svegliare gli altri:

-LASCIAMI IN PACE!-

Notai solo in quel momento che stava piangendo ed ansimava: doveva essere un incubo pesante per ridurla così... Piano piano, posò gli occhi su noi due, notandoci.

-Eve...-

.

Jude's POV

Ci continuò a fissare quasi non ci avesse sentito. Io provai a dire qualcosa e lei si mise a ridere.

-Oh... Che sciocchina... Era solo un sogno!-

Io e Nathan ci scambiammo un'occhiata confusa.

-Scusate se vi ho spaventati, era solo...-

E si asciugò le lacrime con il dorso della mano.

-Sicura di stare bene? Perché...-

-Sì! Sto bene! Buonanotte, ragazzi!-

E prima che potessimo replicare, si ributtò giù, dandoci le spalle.

-Mi chiedo cos'abbia sognato...-

-Meglio non approfondire.-

-Nathan, ma...-

-È tardi, Jude. Torniamo a dormire.-

Lui si alzò e tornò verso il suo sacco a pelo. Io lo seguii.

-Hai ragione. Domani ci aspetta un allenamento intensivo.-

.

Jeanne's POV

-Abbiamo passato la settimana ad allenarci sulla velocità, quindi oggi volevo provare il nuovo schema.-

Trevors alzò la mano.

-Sì?-

-È sicura di volermi lasciar giocare?-

Io lo squadrai, senza capire. Evans sembrava voler dire qualcosa, ma Sharp lo fermò.

-Certo, Trevors. Sarai anche senza esperienza, ma nel dribbling te la cavi molto bene. Avremo bisogno di questo per arrivare nella metà campo avversaria.-

Trevors abbassò la mano e guardò per terra, senza aggiungere altro. Grim era piuttosto mogio e sapevo il perché. Ma se volevamo vincere... In quella partita non avrebbe potuto partecipare.

"Io voglio far giocare tutti almeno una volta..."

Pensai tra me e me.

-Allora gli undici chiamati ieri in campo, gli altri si riscaldino ai lati. Tutto chiaro?-

-Sì, signora!-

E seguirono gli ordini. Io mi sedetti accanto a Tortoise e controllai lo schema che mi ero trascritta.

-Sempre uno schema base... Ma forse nella prossima partita potremo passare ad uno schema diverso...-

-Allenatrice.-

Alzai gli occhi.

-Sì?-

Schneider mi stava davanti.

-Ah. Quella cosa di cui mi dovevi parlare. Sarebbe?-

Tentai di sembrare più dura di quanto io sia.

-So la verità. Che ne è di suo fratello?-

Io non seppi come rispondere. Ross batté le mani.

-Beh! Io me ne vado. Vieni, Sabrina.-

-Subito!-

E andarono a dare una mano a Grim e Hooligans.

-Ripeti un po'.-

-Suo fratello James. Perché è lei la nostra allenatrice e non lui?-

Io lo guardai bene in faccia, incerta. Poi sospirai.

-Evans. Ti spiace continuare l'allenamento senza di me per un attimo?-

-Non c'è problema, allenatrice!-

Io feci cenno a Schneider e mi seguì. Ci allontanammo un pochettino dal campo.

-È stato Donovan a dirtelo?-

Dan annuì.

-È vero. Doveva essere James a farvi da allenatore, ma siccome aveva rifiutato, mi sono offerta io, fingendo che fosse stato lui a ripensarci.-

-Per quale motivo ha mentito? Suo fratello...-

-Non lo sa. Ed è meglio che non lo sappia. Lui... Non è esattamente bravo.-

-Lo so. Me l'hanno detto Myrna e Sabrina. Ma se lei è più brava di lui, perché non si è proposta lei?-

-Io... Non sono... Adatta. A fare l'allenatrice.-

-Ma di che cosa sta parlando? Se non fosse stato per i suoi consigli, non avremmo vinto l'ultima partita!-

-Io non so impormi, Schneider. Non sono abbastanza seria. Avrai notato che cerco sempre di fare il vocione, ma... Sono una persona indecisa e... Per fare da allenatrice...-

-Non dica assurdità!-

Io mi volsi verso Dan. Mi stava fissando, imperterrito.

-Lei è la nostra allenatrice! Chi ha detto che bisogna essere dei duri per fare da allenatori? L'importante è farlo bene! E lei è la migliore che io abbia mai incontrato!-

-Schneider...-

Io sorrisi. Quelle parole mi fecero tornare la voglia persa anni prima.

-Grazie, Schneider. Te ne sono grata.-

Lui sorrise, imbarazzato.

-Oh. E a proposito... Perché l'anno scorso non è stata presente alle partite?-

Saltai un battito. Dovevo essere rimasta zitta per molto perché Dan mi stava fissando perplesso.

-Ero... Impegnata. Altrove. Torniamo ad allenarci, ora, sennò si chiederanno dove siamo finiti.-

E lo precedetti, andando a sedermi in panchina.




Nel prossimo episodio

Seconda partita di campionato, la squadra di cacciatori con un'imprevedibile formazione versata sull'attacco. Il capitano fa parte delle nostre conoscenze...

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