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Capitolo 13- Minacce

Dan's POV

-Andiamo, Max, sulla fascia!-

Lui raggiunse Erik in poco tempo e si fece passare la palla, per poi darla a Liz dietro. Lei si sganciò sulla fascia opposta, dove stavo io. Provai a bloccarla, ma mi superò con un balzo.

-Frederik!-

Lui la calciò e Mark la parò per un pelo.

-Tch!-

-Grande! Ottima azione!-

-Io non capisco... Ma come fai a saltarmi ogni volta?-

-Beh, sei basso...-

Io la guardai, eloquente.

-Ok, NON QUANTO ME, MA QUESTO NON C'ENTRA NULLA!-

-Liz: sii più gentile.-

Lei bofonchiò uno scusa imbarazzato ed io replicai che non importava.

-Ed ora si riprova: Eve.-

Lei sembrò spaventata. Appena la palla le cadde sui piedi, si guardò intorno smarrita.

-Passala qui!-

Chiamò Steve, subito marcato da Nathan.

-Tua!-

Il passaggio era troppo corto, ed il numero 2 non ebbe problemi a prenderla.

-Accidenti...-

-Axel!-

-Tornado di fuoco!-

-Mano di luce!-

E la parò.

-Ancora non riesco a superarti, eh?-

Mark gli fece l'occhiolino.

-Sono preoccupata...-

-Per cosa?-

-Oggi l'allenatore non si è ancora fatto vedere.-

Myrna guardò il posto in panchina, vuoto.

-A pensarci bene, è dalla partita che non si presenta agli allenamenti.-

-Dite che ci sono andato troppo pesante con lui?-

Chiesi mentre mi asciugavo la fronte.

-Assolutamente no! Uno come lui è meglio stia lontano dalla squadra il più possibile... Avessimo continuato a seguire i suoi "ordini", avremmo pareggiato, o peggio ancora...-

Disse Erik risoluto.

-Sarà... Ma non aveva un'ottima cera.-

-Forse dovremmo chiamare di nuovo l'allenatrice e chiederle se sa che ne è di suo fratello.-

-Non sarà necessario.-

Sobbalzammo tutti, sbigottiti. La signora Knight era lì, come nuova, e chissà da quanto stava origliando.

-Signora allenatrice!-

Feci io, sorridendo.

-Scusate se vi ho fatto preoccupare... Avevo degli impegni imprevisti...-

-Menomale! Non era nulla di serio.-

Sabrina sospirò sollevata. L'allenatrice fece un sorriso dolce.

-Ci può spiegare perché ha lasciato suo fratello in carica? Lei sa che...-

-Sì, Jude. Anzi... Vorrebbe dirvi un paio di cose.-

James arrivò, camminando a testa bassa. Sembrava una persona totalmente diversa da quando l'avevamo conosciuto...

.

Jeanne's POV

Non stava guardando i ragazzi. Guardava terra, gli alberi in lontananza, i suoi piedi... L'avevo visto tornare mogio dalla partita e non capivo: avevo seguito tutto in TV ed avevamo vinto! Però, quando mi aveva spiegato cos'era successo, avevo capito.

-Salve signor Knight!-

Salutò cordialmente Evans, mentre il resto della squadra non sembrava così contento di rivederlo.

-James.-

Gli diedi una leggera gomitata sul braccio.

-Non dovevi dire qualcosa ai ragazzi?-

Lui si mise le dita tra i capelli e se li scompigliò, come faceva sempre quando era imbarazzato.

-Che... Che... Mi dispiace.-

-Di cosa?-

Lo incalzai.

-Di averli trattati...-

Lui sbuffò.

-Da idioti..-

-Visto? Non è così difficile...-

-Altro che idioti! Lei si è comportato da saputello quando quelli ad avere ragione eravamo noi!-

Si intromise Erik.

-Aspettate... C'è un motivo dietro tutto questo...-

-Un motivo dietro cosa?-

-Vedi, Shearer...-

Mi morsi le labbra.

-È anche colpa mia se James si comportava così.-

-No, non lo è.-

Disse mio fratello, ma io insistetti:

-Invece sì, James! Dovete sapere che, quando eravamo piccoli...-

.

(Quindici anni prima)

POV generale

James era a terra.

-Anche oggi abbiamo perso per colpa tua!-

-Non è vero! Siete voi che non mi passate mai la palla!-

-Se lo facessimo, prenderemmo ancora più goal!-

Uno di loro, di stazza piuttosto grossa, gli diede un altro pugno sulla guancia. James se la massaggiò prima di rialzarsi, con le lacrime agli occhi.

-Ti metti pure a piangere? Sei solo un incapace!-

-Fratellone!-

Jeanne vide James ferito e si precipitò da lui. Un altro ragazzo la prese per un braccio.

-Ma che fai? Ti fai difendere dalle ragazze?-

James gli mollò un calcio sulla pancia.

-LEI NON C'ENTRA NIENTE! PRENDITELA CON ME PIUTTOSTO!-

Jeanne piangeva, confusa.

-Duncan!-

Fece uno di loro.

-Senti: ammetti di fare schifo e basta! Lo pensano tutti!-

Il biondo cercò di dire qualcosa, ma gli venne un groppo in gola, così a parlare fu Jeanne:

-Smettetela! Il mio fratellone è il giocatore più bravo del mondo!-

-Ma chiudi i becco! E tu che ne sai?-

-Ho sentito gli adulti che lo dicevano!-

I quattro smisero di ridere e si fecero più seri.

-L'hanno detto?-

Jeanne annuì energicamente.

-E se non volete passargli la palla, tanto peggio per voi. Mamma e papà vogliono mandarlo a giocare a calcio con i professionisti.-

Ora i quattro compagni di James erano più che sorpresi quasi invidiosi. James guardò la sorellina.

-L'hanno detto davvero?-

-Certo che l'hanno detto! Tu sei il migliore!-

-Tutte frottole!-

James sorrise.

-Io sono il migliore! Se lo ha detto anche il mister....-

E fu così che James cercò di convincere se stesso di quella bugia, che non sapeva fosse una bugia, ovviamente. I suoi genitori lo segnarono davvero ad una scuola di calcio, ma lui continuava ad essere totalmente negato. Sua sorella, però, non volendo più vedere suo fratello triste, lo supportava. Cominciò lei stessa a studiare gli schemi calcistici del fratello e gli correggeva i compiti di nascosto. Così facendo, i voti di James rimanevano alti e lui era convinto di riuscirci solo grazie al "talento innato" di cui si vantava tanto. Presto, la gente cominciò ad odiarlo, ma i suoi voti non permettevano a nessuno di proporre la sua espulsione dalla squadra. Per quanto riguarda le sue prestazioni calcistiche, era un attaccante, ma non segnava quasi mai, e se lo faceva era grazie agli assist degli altri. Si limitava a dare ordini a destra e a manca. Jeanne sapeva di tutto ciò, ma per paura che suo fratello se la prendesse con lei oppure tornasse triste, non disse nulla e gli dava consigli durante le partite per aiutarlo. Anche in qualità di vice allenatrice alla Oaks, era lei ad organizzare gli schemi, e Jacob, Myrna e Sabrina se n'erano accorti da subito, come anche il resto della squadra.

.

(Presente)

Dan's POV

-Quindi, vedete: è stata anche colpa mia se James si è montato la testa così tanto... Avrei dovuto subito essere sincera con lui. Per noi, il giudizio degli adulti era tutto ciò che contava, quindi pensavo che nominando il mister, i bulli si sarebbero messi paura, non pensavo certo sarebbe sfociato in...-

-Non importa, Jeanne...-

Guardammo il fratello dell'allenatrice: sì, ecco spiegato il perché si era montato tanto la testa, ma non per questo mi sarebbe stato simpatico... Lui prese un lungo respiro, continuando a guardare tutto tranne noi.

-In fondo, sapevo benissimo di non essere il talento che nasce ogni dieci anni...-

-Quello è lui infatti.-

Fece Bobby puntando Erik, strappando una risatina ai membri della Raimon.

-Ma nonostante ciò, pensavo che il solo convincersi della cosa sarebbe bastato. Immagino che non basta solo crederci dopotutto... Bisogna anche lavorare sodo. Io mi ostinavo a credere che sarebbe bastato che io fossi in campo per vincere, ma contribuivo davvero poco alle nostre vittorie. Volevo tanto essere una persona di cui tu potessi essere fiera, sorellina... Non volevo di nuovo che la gente se la prendesse anche con te per via della mia incompetenza. Ma immagino che uno il talento... O lo si ha oppure no.-

Steve sembrò improvvisamente interessato al discorso. Una cosa che trovai piuttosto strana...

-Però, non devo ringraziare solo te, Jeanne, ma anche te.-

Puntò il dito verso di me.

-Ma chi? Io?-

-Già. Il tuo discorso mi ha aperto gli occhi. Non avrei dovuto sottovutarvi solo perché siete più piccoli di me... Mi dispiace tanto. D'ora in poi, vi lascerò con la vostra vera allenatrice e spero mi possiate perdonare.-

La squadra si scambiò occhiate eloquenti. Dai: in fondo non era una persona così antipatica...

-Ti lascio ai tuoi ragazzi, allora. Vado: sono in ritardo.-

-Buona fortuna a lavoro, Jamie.-

Fece la sorella, abbracciandolo. Lui ricambiò e poi se ne andò, salutandoci ancora imbarazzato.

-In fondo... L'allenatore è una brava persona.-

Disse Ezra.

-Mi preoccupo per lui... Ultimamente, dorme poco per via del suo lavoro.-

-Insomma: ha visto la nostra partita?-

Chiese Jude.

-Sì, Sharp. Il vostro cambio di schema è stato interessante, ma temo che contro i nostri prossimi avversari sarà meglio tornare alla vecchia formazione e seguirli a specchio.-

-Si sa già chi saranno?-

Chiese Bobby.

-La Manticore.-

Myrna mosse un sopracciglio.

-Non sono quelli che hanno vinto l'anno scorso?-

-Ahia! Sono i campioni?-

-Ci hanno rubato il titolo. L'altr'anno abbiamo perso contro la Hunter e loro hanno perso contro la Manticore. Però non erano così forti due anni fa...-

L'allenatrice annuì.

.

Erik's POV

-Se dobbiamo difendere a specchio, la difesa sarà molto più alta del solito.-

-Esatto, Sharp. Per questo vorrei che Evans pensi ad un modo per sfruttare tutte le vostre migliori abilità in attacco. Vorrei bloccare tutte le loro azioni prima che superino il centrocampo.-

-Quindi anche i difensori dovranno portare palla...-

Commentai sovrappensiero. Eve deglutì, improvvisamente pallida.

-Mi fido di te per l'allenamento, Evans.-

-Certo. Ho già un'idea.-

-Siamo tutt'orecchi.-

Fece Frederik, senza vela d'ironia. L'idea di una partita contro i campioni doveva averlo gasato.

-Voglio che Axel si occupi dei centrocampisti. E ti darò una mano.-

-Ah sì?-

-Il goal di Max mi ha dato la carica: voglio che tutti i centrocampisti siano in grado di segnare! Quindi, io starò tra i pali e vi voglio vedere costruire azioni.-

Axel annuì.

-E noi attaccanti, quindi, staremo con voi?-

-Certo. Ma ho pensato anche ai difensori... Voglio qualcuno che li aiuti a migliorarsi nel dribbling e nei passaggi. E credo che la persona più adatta sia tu, Erik!-

Disse, dandomi una pacca.

-Io?-

-Chi meglio del mago del pallone per fare una magia?-

Jude scosse la testa, sorridendo, e Bobby annuì.

-D...D'accordo. Se proprio insisti...-

"Io non so come insegnare... Andrebbe bene Jude come professore... Già che allenava Logan... Aspetta, ora che ci penso."

Mi volsi per guardare Steve: aveva un'espressione delusa e quasi frustrata.

-Bene squadra: a lavoro!-

-Ok!-

Io andai a prendere i palloni, pensando ad un modo per allenare persone come Eve o Ezra, quando mi sentii toccare la spalla.

-Mh? Steve. Beato te... Io sto cercando di sviluppare una tecnica combinata usando il Colpo di Pegaso con Axel, ma immagino dovrò metterla in pau...-

Lui mi porse un'agenda.

-Cos'è?-

-Sono... Esercizi. Che avevo pensato... Per Ezra. Come parte del mio lavoro, aiutare Ezra ad avanzare con la palla... Era essenziale. Solo se hai bisogno di spunti. So che non ti servono, probabilmente.-

Io osservai tutti gli esercizi segnati: ognuno di loro era accompagnato da uno schema disegnato e delle istruzioni passo passo.

-Woah. Steve: sei stato tu a scrivere tutto questo?-

-Lo so. Non è molto...-

Prima che riuscissi ad aggiungere altro, se n'era già andato.

-Ehi, Steve, dove...-

-Allora, signor capitano!-

Chiese Bobby scherzosamente, mettendomi il braccio intorno al collo.

-Con cosa cominciamo?-

-Ti credi spiritoso?-

-Io sono molto spiritoso.-

-Confermo.-

Fece Dan.

-Forza, tutti a riscaldarsi!-

Ordinò Nathan, radunando tutti i difensori.

-Che hai?-

-Io non sono il tipo, Bobby. Non sono mai stato un capitano. Serve più di semplice talento per farti ascoltare dagli altri... Potrebbe essere un ruolo adatto a Jude, Nathan... o Steve.-

-Scusa, hai detto Steve?-

-No, nulla. Ero soprappensiero...-

Bobby scrollò le spalle e raggiunse gli altri, mentre io guardavo di nuovo gli appunti.

"Se lo sarà davvero preparato per Ezra? E allora perché... Anche se cancellato... C'è scritto "allenamenti per Eve"?"

.

Ezra's POV

Mancavano due giorni alla partita. Noi difensori avevamo cominciato con semplici esercizi di controllo, poi eravamo passati ai conetti, fino ad arrivare addirittura agli uno contro uno a porta vuota. Tutto ciò in poco più di una settimana. Eve non sapeva proprio che pesci pigliare... Ma Erik aveva fatto un ottimo lavoro a confortarla.

-Il problema sta nella mira, Eve.-

Le aveva detto dopo che sbagliava l'ennesimo tiro in porta. Lei l'aveva guardato, quasi sbigottita.

-Sono un disastro e basta! Non c'entra la mira!-

-E invece sì. I tuoi tiri sono forti. Devi solo... Centrare lo specchio della porta. Prova a fare tiri con meno enfasi... Ma con più precisione.-

Io avevo alzato la palla e palleggiato tre volte prima di chiedere:

-Tipo così?-

E l'avevo colpita in volo, centrando in pieno la porta e gonfiando la rete. Tutti gli altri avevano fissato il tiro, le mascelle spalancate.

-Esatto. Così.-

Io avevo sorriso e Eve aveva fatto un mezzo sorriso stanco, promettendo che si sarebbe concentrata su quello, cosa che poi aveva fatto. A volte Erik aveva dato una sbirciata ad un taccuino, ma non mi ero fatto troppe domande.

-Ragazzi: oggi è sabato. E la partita è tra due giorni.-

Stettimo tutti ad ascoltare il capitano.

-So che a voi sembrerà una pretesa stupida ma domani... Niente allenamento!-

Ci squadrammo tutti.

.

Sabrina's POV

-Chi sei tu e che ne hai fatto di Mark Evans?-

Chiese Axel, strappando una risatina a Jude.

-Ci siamo allenati duramente negli ultimi tempi e quindi per domani pensavo che potremmo stare in riposo! Così arriveremo belli riposati alla partita.-

-È un'ottima idea, capitano.-

Commentò Max, seguito da altre voci concitate.

-Dovreste ringraziare l'allenatrice che ci dà il permesso!-

La signora Knight sorrise, un po' rossa sulle gote.

-Vi meritate un po' di riposo. La prossima partita è la finale regionale e vi voglio carichi.-

-Certo!-

Rispose in coro la stanza, o così mi sembrava. Una sola voce si staccò dal coro e chiese:

-Potete lasciarmi le chiavi, così domani torno ad allenarmi?-

Ci voltammo tutti verso chi aveva parlato: Steve, seduto sulla sedia col petto appoggiato allo schienale, stava fissando Mark con uno sguardo al metà tra l'assente ed il convinto.

-Come dici? Vuoi allenarti anche domani? Sei sicuro?-

-Sì.-

Fu la risposta secca del ragazzo. L'atmosfera sembrò appesantirsi, per qualche motivo.

-Se proprio insisti...-

-Ehi, amico: sai che potremmo non avere più una giornata libera per tipo... Tre mesi, vero?-

-Lo so bene, Max, ma voglio allenarmi comunque. Per arrivare alla partita pronto...-

-Come ti pare...-

Io tirai fuori le chiavi dalle mie tasche e gliele consegnai. I suoi occhi sembravano così assenti...

-Non strafare.-

Steve mi fissò come se avesse notato la mia presenza solo in quel momento. Le parole mi erano uscite dalla bocca così, senza nemmeno pensarci.

-Grazie per la preoccupazione, Sabrina. Sto bene. Davvero.-

-Bene. Torniamo a casa e dormiamo! Domani, ognuno si potrà organizzare per fatti propri!-

Uscimmo dallo spogliatoio, parlottando, e Steve fu quello a chiudere la porta.

.

Nathan's POV

La fila per lo spezzatino era lunga.

-Potete tenermi il posto qua in coda mentre io e Julia andiamo un attimo lì?-

Ci aveva chiesto Axel dieci minuti prima, mentre la sua sorellina lo stava tirando per la manica verso un negozio di gioiellini.

-Affatto. Figurati.-

Celia si dondolava sui piedi, mentre raccontava a me e a Jude della nuova squadra della Raimon. Parlava di Tod, del rivale di Austin, Benjamin. Fu piacevole starla a sentire, soprattutto perché ci dava la certezza che stavano tutti bene. Non avevamo avuto modo di vedere nessuna delle loro partite, perché coincidevano tutte con le nostre, oppure erano in orari impossibili per noi liceali.

-Siamo fortunati che la partita di domani non coincide con nessuno dei nostri impegni! Verremo senz'altro a vedervi: Tod ha già preso i biglietti per tutta la squadra. Saremo sugli spalti e vi vedremo, fratellone. Oh e anche tu, Nathan, ovviamente...-

Le feci cenno di non preoccuparsi.

-Il prossimo.-

Avanzammo leggermente in fila.

-E di Wally che mi dici?-

Celia sembrò sorpresa.

-Perché me lo chiedi? Lui è un tipetto molto vivace! Sta sempre a correre, ed è anche molto bravo. Rispetta Tod nonostante questa cosa lo imbarazzi molto...-

-Nathan: chi è Wally?-

-Il fratellino di Logan. Io e Mark l'abbiamo conosciuto un po' di tempo fa...-

-Il prossimo.-

-Axel e Julia ci stanno mettendo un bel po'...-

-Tanto non toccherà a noi per almeno altri dieci minuti.-

Commentai, mentre due ragazzini guardavano il menù del carrettino per decidere sulla porzione.

-Ma quello... Non è Jude Sharp?-

-Ed è in compagnia di Nathan Swift!-

Nel sentire i nostri nomi, io e Jude alzammo la testa e ci girammo. Due ragazzi con la porzione in mano ci stavano avvicinando. Uno di loro era basso, ed i capelli erano sistemati quasi a forma di corona, castano chiaro. Il secondo era anche castano chiaro, ma era più slanciato, con i capelli raccolti in due ciocche che ricadevano sulle spalle, in faccia una cicatrice che doveva essere vecchia, ma non sembrava del tutto guarita...

-Salve. Voi siete...?-

-Oh. Io mi chiamo Fernando e lui è Micah. Siamo grandissimi fan della Raimon!-

-Davvero?-

-Certo! So che siete entrati nel TOM... In quale squadra giocate?-

Chiese Micah, mentre Fernando mangiava lo spezzatino ancora fumante.

-Siamo della Oaks.-

Fernando si strozzò con un pezzo di spezzatino.

-Attento! Scotta.-

-E voi siete in una squadra?-

-Eheh. Ho sentito che ve la vedrete con la Manticore.-

Io annuii, mentre Jude si fece improvvisamente più serio.

-Buona fortuna.-

-Grazie mille. E piacere di avervi incontrati!-

Mentre si allontanavano, mi tornò in mente Axel.

-Aspettate: c'è anche Axel Blaze, volete...-

Jude mi poggiò una mano sulla spalla ed io seppi che era segno che dovevo stare zitto. Anche Celia se n'era accorta.

-Cos'hai, fratellone?-

-Una conversazione interessante... Specialmente quando ha evitato con destrezza la mia domanda.-

Io ci riflettei: in effetti...

-Pensi che possano essere giocatori della Manticore? Che uno di loro sia il loro capitano?-

-Questo non lo so. Ma è strano, non pensi?-

Io annuii. Julia stava giochicchiando con la sua nuova collanina di perline colorate.

-Che mi sono perso?-

Chiese Axel, mentre la teneva per mano.

-Niente. Tranquillo.-

-Il prossimo.-

Finalmente toccava a noi.

.

Bobby's POV

-Erik, non ti si vede...-

Io cercai di sistemare meglio il computer.

-Così?-

-Vedo un ciuffo dei tuoi capelli.-

-Sentiti onorata...-

Silvia fece la linguaccia.

-Antipatico!-

-Dai, eccomi.-

Fece Erik, sdraiandosi sul mio letto.

-Come vanno le cose in America?-

-Tutto a posto, dai... Gli studi proseguono. Sto cercando di vincere una borsa di studio per Washington, ma non mi hanno confermato nulla per il momento...-

-Una studentessa brillante come te non può restare in una scuola del Kentucky per sempre...-

Commentai io con un accento del Sud molto marcato.

-Smettila, Bobby, così mi farai arrossire...-

Erik ridacchiò.

-Sentite: Mark e gli altri, invece? Sembra che domani avete la finale.-

-Già.-

-Come vorrei essere lì per vedervi... Ed invece mi toccherà sentirla in radio. Che barba...-

-Dai, non importa. Anche solo quello ci darà forza.-

Fece Erik, in modo solenne.

-Adesso però voglio che mi raccontiate tutto in dettaglio...-

Io ed Erik ci scambiammo un'occhiata e sistemammo lo schermo di Skype prima di cominciare dalla cerimonia d'apertura...

.

Ezra's POV

-Sh...Shin... Nekomai... Tensai? Ma che roba ti leggi?-

-È un manga mecha. A te non piace questo genere?-

-Io non sono un gran fan di manga...-

Commentai mentre Sabrina guardava delle kokeshi, interessata. Max stava frugando per il quinto volume, che sembrava l'unico a mancare. Dal nulla, uno dei ragazzi che stava nel negozio gli porse l'elusivo volume che cercava, chiedendo educatamente:

-Cercavi questo?-

Appena guardai questo ragazzo in faccia, mi sentii di dire che era carismatico. Aveva gli occhi scuri ed i capelli argentati legati in una coda che gli ricadeva sulla spalla. Inoltre, portava degli orecchini ed aveva un piccolo tatuaggio di stella sotto l'occhio sinistro. Myrna, appena lo vide, arrossì di botto, dicendo:

-Jacob?-

.

Myrna's POV

-Chi?-

Chiese Ezra, mentre Sabrina guardava il nostro ex capitano, stupita.

-Ah! Grazie. Non riuscivo a trovarlo...-

Fece Max, prendendolo. Jacob ridacchiò e si mise ad armeggiare con lo scaffale accanto a lui. Stava rimettendo in ordine i volumi.

-È così fastidioso quando la gente non rimette a posto... Non credete?-

Io volevo attirare la sua attenzione, dirgli qualcosa... Ma non riuscivo a trovare le parole.

-Quindi saresti tu il famoso Jacob che era a capo della Oaks l'anno scorso?-

Lui sorrise.

-In persona. E tu sei il nuovo capitano, il leggendario Mark Evans.-

Mark arrossì.

-Ora leggendario mi sembra esagerato... Però sì: sono io!-

Rispose, stringendogli la mano.

-E loro sono i miei compagni Max ed Ezra.-

Il primo fece un cenno mentre Ezra imitò Mark e gli strinse la mano.

-Vedo che con voi stanno anche Sabrina e Myrna.-

Io distolsi gli occhi dai suoi e mi appiattii il ciuffo sulla fronte.

-Solo ora ti fai vedere, eh?-

Dissi. Eccola: sono scema. Frase sbagliata con cui partire.

-Anche a me fa tanto piacere rivederti. Hai tenuto il cerchietto...-

Io me lo toccai d'istinto e mi volsi per dargli le spalle. Lo sentii ridacchiare. Forse sarebbe stato meglio non incontrarlo...

-Myrna ci ha molto parlato di te!-

-Davvero?-

Io lanciai un'occhiataccia a Mark, che si spaventò e d'istinto fece tre passi indietro.

-Ci tenevo a ringraziarti personalmente, Evans. Grazie alla tua leadership, la squadra della Oaks sta tornando tra le favorite del torneo.-

-E ti sei dato la pena di cercarci in questo negozio solo per dirci questo?-

Chiese Max.

-Ovviamente no. Vi ho incontrato per caso. Io vengo qui per riordinare gli scaffali in disordine quando non ho nulla da fare.-

Ezra si lasciò scappare una risatina che cessò appena poggiai gli occhi su di lui.

-Il fatto che abbia finito il liceo mi fa pensare a tutti i bei momenti che ho passato con la squadra... Purtroppo, alcuni dei miei compagni hanno smesso di giocare oppure hanno cambiato scuola. Mi sono sentito triste nel sentire questa notizia.-

Io annuii e finalmente parlai:

-Infatti adesso riprendo il numero di tutti e li chiamo! Come si permettono di piantarci in asso?-

-Calma, Myrna.-

.

Mark's POV

-Non è nostro dovere costringerli a giocare. Se loro non se la sentono più oppure non vogliono e basta... Noi non possiamo far nulla se non augurar loro di essere felici anche senza il calcio. Ed un giorno, chissà... Se ne pentiranno e torneranno. Ed è lì che li riaccoglieremo a braccia aperte!-

Quelle parole mi mostrarono Jacob per chi era sul serio e capii perché Myrna lo rispettasse tanto: era una persona che metteva gli altri a proprio agio, saggia per la sua età, ed aveva certo l'aria di qualcuno che riusciva a farsi ascoltare in campo. Mi sentivo onorato di essere il suo successore.

-Ma questo non è l'unico motivo per il quale sono venuto a parlarvi... Ho sentito che la vostra prossima partita sarà contro la Manticore.-

-Già.-

Disse Ezra.

-Qualche consiglio?-

La sua espressione si fece più seria.

-Fate molta, molta attenzione al loro capitano.-

-Al loro capitano, dici?-

-Si chiama Hershel Clyde. È una persona... Diciamo molto vivace. Un attaccante formidabile. Ha la tendenza a legarsi le cose al dito e credo proprio che ce l'abbia con me.-

-Con te?-

-Hai detto che si chiama Clyde? Lo troverò, non ti preoccupare...-

Disse Myrna, caricando i pugni.

-No, no! Non è necessario! Però tu sei un portiere, Evans: i suoi tiri sono molto veloci.-

-Veloci, dici?-

-Capitano: sei riuscito ad ultimare quella tecnica?-

Io scossi la testa.

-No. Non ancora. È frustrante... Ma non riesco ancora ad incanalare l'energia nei pugni...-

-Secondo me, in partita dovresti provarci. Farò il tifo per voi da casa! Siete in buone mani, ora che so che le nostre manager sono rimaste, e sembra proprio che anche loro lo siano.-

Detto questo ci salutammo ed uscì dal negozio.

-Che bello rivedere Jacob! Non è così, Myrna?-

Lei bofonchiò qualcosa di incomprensibile.

-Non ho sentito bene...-

-ZITTO, MAX!-

Lui ridacchiò.

-Pago questo e poi andiamo in un negozio in cui volete andare voi, d'accordo?-

-Finalmente!-

Fece Ezra, fingendosi esasperato.

.

Steve's POV

Giro, dribblo, conduco con colpo, colpo, esterno, tiro... La palla uscì.

-Ugh. Niente goal.-

La andai a riprendere e riprovai. Giro, conduco con colpo, colpo, interno?

-WOAH!-

Caddi sul fianco. No. L'interno era una pessima idea. Però...

-Questa volta ho sentito qualcosa... Come una specie di spinta... E se ci provassi di nuovo di esterno?-

Ansimai. Il mio corpo non voleva saperne di alzarsi.

-Forse è davvero meglio riposarsi...-

Quello che aveva detto James mi stava rimbombando in testa.

"O il talento lo si ha... Oppure nulla. Ha ragione. Io non ho il talento di Axel... O la determinazione del capitano... Sono solo un semplice giocatore. Un tipo del tutto normale. Non sarò mai bravo come loro, non importa quanto mi alleni. Anche Max, che è bravo in tutti gli sport, migliora sempre più in fretta di me. È inutile continuare a provarci... Sono destinato alla panchina e le persone come Erik..."

-Ehi! Scusa! Sì, dico a te!-

Alzai gli occhi e mi misi seduto. A bordo campo stava un ragazzo con i capelli neri legati in uno chignon. Aveva gli occhi verdi e indossava una sciarpa nera ed una maglietta grigia scura. Sull'occhio sinistro stava una strana cicatrice.

-C'è per caso il capitano? Sei tu?-

-Al momento no. Sono l'unico che si sta allenando.-

Questi sorrise, grattandosi la nuca.

-Ah! Non fa niente. Volevo parlare direttamente con il capitano, un suo compagno non mi interessa!-

Il tono con cui disse "compagno" mi innervosì non poco, perciò abbandonai la mia aria educata.

-Grazie ancora e...-

-Ehi: dillo a me. Sarò io stesso a riferirlo.-

Lo interruppi, fulminandolo con gli occhi. Il ragazzo sembrò un po' sorpreso, ma poi tornò a sorridere.

-Ok! Tanto è un messaggio breve.-

Fece un mezzo inchino, pensai inizialmente per correttezza, ma poi la frase che pronunciò dopo e la sua espressione più furba e stranamente beffarda mi fece ricredere:

-Dite al vostro capitano che fareste meglio a ritirarvi, finché siete in tempo.-

I suoi occhi sembrarono attraversarmi, quasi non esistessi, e sentii un brivido corrermi lungo la schiena, cosa che doveva aver notato a giudicare dal suo sorriso malizioso. Avevo sentito bene? Ci stava consigliando di ritirarci? E sembrava a tutti gli effetti una minaccia...

-È tutto qui! Ci vediamo.-

Rimasi un attimo sbigottito, ma poi mi ripresi:

-Fermo! Aspetta!-

Gli corsi dietro.

-Ma tu chi diavolo sei? E perché ci stai minacciando?-

-Minacciando? Oh... No, tranquillo, la mia non era una minaccia!-

Fece, sorridendo.

-Il mio era solo un avvertimento...-

Quel tono... Lo stesso che aveva usato prima... Mi fece correre un brivido lungo la schiena. Detto questo, si volse e se ne andò, e non fui abbastanza rapido da bloccarlo.

-Ma chi era quello lì? Di sicuro, uno della Manticore. È venuto qui solo per spaventarci... Menomale che ero l'unico presente.-

Deglutii. Quell'incontro mi aveva lasciato stranamente provato, come se il solo parlargli mi avesse prosciugato tutte le forze.

-Anche se dicessi a Mark una cosa del genere, non mi ascolterebbe. Però... Se fossero una squadra che gioca come la Zeus o la Gemini Storm... Non posso assolutamente lasciare che ferisca a pallonate i miei compagni!-

Dissi, stringendo i pugni.

-Saremo noi a segnare il primo goal!-

Corsi a riprendere la palla e ripresi ad allenarmi.

.

Micah's POV

Io e Fernando stavamo facendo stretching quando arrivò il capitano.

-Hershel. Dov'eri?-

-Dalla concorrenza...-

-Sei di nuovo andato a spaventare il capitano della prossima squadra che affronteremo?-

-Purtroppo no, ho trovato solo un suo mediocre compagno di squadra. Il capitano della Oaks è Evans, non è così?-

Fernando andò tra i pali e gli altri presero a tirare.

-E questo che c'entra?-

-Ho scoperto che con lui giocano anche altri membri dell'Inazuma Japan. Ed anche due dell'Unicorno...-

Io lo fissai.

-Come fai ad avere ulteriori informazioni?-

-Lo so e basta.-

Fece, sistemandosi il ciuffo.

-E quindi finalmente ci scontreremo con loro.-

-Esatto, Micah. E faremo provare loro ciò che abbiamo provato noi. Totale frustrazione!-










Nel prossimo episodio

La squadra della Manticore sguaina i denti e tira fuori il peggio del calcio giovanile sotto ordine di Hershel, che non si fa scrupoli ad andare oltre le regole.

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