DRACO'S POV

Mi misi a sedere sulla poltrona consapevole che sarei stato attaccato di nuovo; ero parecchio nervoso.

-Pronto Signor Malfoy?-

Annuì al professore che era davanti a me. Non potevo più rimandare.

-Bene. Signorina Granger lei deve solo assistere, non intervenga per nessun motivo sono stato chiaro?-

-Si professore- la vidi iniziare a mordersi il labbro, era nervosa anche lei.

Il professore fece un incantesimo per isolarci dal resto del gruppo e iniziò.

Mi puntò la bacchetta contro.

-Legilimens-

Fui risucchiato da un vortice poi vidi le mani di madre che mi medicava una ferita. Il suo sorriso. Mia madre che mi prendeva in braccio per portarmi a letto. Le sue carezze..

La testa iniziava a farmi male, sentivo il cranio lentamente spaccarsi a metà. Strinsi le mani sui braccioli della poltrona.

-Disgustosamente tenero- era Piton che con tono annoiato mi stava parlando.

Strinsi i denti. Non mi piaceva per niente averlo in testa.

-Quelle sono cose private!-. Iniziavo ad arrabbiarmi. I miei ricordi, i miei tormenti erano un libro aperto per quell'uomo.

-Nulla è privato per il Signore Oscuro, se non impari a respingere i miei attacchi, lui potrà minacciarti in qualsiasi momento. E ora preparati-

Mi preparai come aveva detto, pronto a subire una nuova incursione.

-Legilimens-

Di nuovo il vortice. Immagini mie e di Blaise che giocavamo al Manor. Io e Blaise che chiacchieriamo nella sala comune serpeverde. Noi due a raccontarci le nostre sofferenze i nostri problemi.

-Signor Malfoy si deve impegnare di più-

-Lo farei se avessimo cinque minuti di pausa!-

Ero stremato, gli attacchi mentali risucchiavano energia e la mia testa non mi lasciava tregua; era più di un'ora che andavamo avanti così.

Piton si avvicinò pericolosamente con in viso un'espressione tutt'altro che amichevole.

-Il Signore Oscuro non da pause, lui può entrarti nella mente e giocare con le tue emozioni e i tuoi sentimenti fino a portarti alla pazzia. Può decidere che immagini farti vedere trovando quella più orribile e te la riproporrà finché non lo pregherai di morire. Perciò signor Malfoy non li abbiamo cinque minuti-

Il professore era così vicino che potevo sentire tutto l'astio emanato dal suo corpo.
Avevo stretto così tanto le dita sulla poltrona che iniziarono a farmi male. Mi riavviai i capelli e presi un bel respiro.

-Legilimens-

Di nuovo la stessa sensazione di entrare in un vortice, ma stavolta le immagini erano diverse.

Vidi la Granger davanti a me, il bacio nel cortile, la nostra litigata. La visione di lei tra le braccia di Blaise mentre tremava e piangeva. Io che le tenevo la mano. Lei che mi baciava.

Tentai in ogni modo di buttare fuori dalla mia mente il professore. Sentivo il dolore alla testa aumentare sempre di più. 

-BASTA!- Gridai.

-La prego gli dia cinque minuti soltanto professore. È la prima lezione!- Era stata la Granger a parlare; si mordeva il labbro e si stava torturando le mani, era nervosa. Mi calmai, guardarla mi infondeva sicurezza.

-No, professore la prego continui- la guardai sperando che capisse che andava tutto bene.

-Pronto?-

Presi un bel respiro. Ero pronto.

-Legilimens-

Il vortice , e poi l'ufficio di silente. La riunione. Mio padre... la sua rabbia...

Mi concentrai pensando ad un muro, un alto muro impossibile d'abbattere. Pensai a non volere nessuno nella mia testa come se questo muro potesse lasciare fuori chiunque. Una barriera talmente forte che non poteva essere distrutta. Sono i miei pensieri. Solo miei.

Ad un certo punto sentì come un elastico che veniva rilasciato, non so come, ma capì che non c'era più nessuno nella mia testa, riaprì gli occhi.

-Bene signor Malfoy per oggi può bastare. Sta iniziando a capire; però c'è ancora molto lavoro da fare.-

Poi si rivolse a tutti gli altri.

-Ora potete andare. Domani stessa ora, non fate tardi-

Così dicendo Piton se ne andò lasciandoci tutti ammutoliti e me stanco morto.

Passare due ore a fare occlumanzia mi ha distrutto; avevo un mal di testa atroce e solo Godric sa come ho fatto a non svenire. Gli attacchi erano difficili da ostacolare, era un incantesimo molto potente.

Mi sedetti cercando di far regolarizzare il battito del cuore. Queste, mi resi conto, non sarebbero state lezioni tranquille.