Il nuovo ordine della fenice
BLAISE'S POV
Avevano tutti accettato, grazie al loro stramaledetto coraggio grifondoro; non sapevo cosa dire. Certo non sarei mai voluto essere un mangiamorte; non mi è mai importato dei mezzosangue per me sono persone e basta.
-Signor Zabini?-
Alzai la testa, ero l'unico a non aver risposto, certo che lo avrei fatto ma qual era il piano?.
-Signor preside, non voglio essere un mangiamorte, ma nemmeno farmi ammazzare senza avere un piano d'azione-
Il preside parve compiaciuto e di fatti mi sorrise.
-Stavo giusto per arrivarci, ed è per questo che siete qui-
-Ma perché?- era stata la Granger a parlare.
-Signorina Granger, siete sei ragazzi così diversi, eppure così uguali. Voi sarete la chiave per poter sconfiggere Voldemort; insieme potete essere forti. Insieme potete raggiungere l'unico grande obbiettivo, cioè accendere la luce nell'oscurità.-
-Con tutto il rispetto Signor preside, non so gli altri, ma ancora non capisco-
-Si Signorina Weasley ha ragione; cercherò di essere più chiaro. Vi ho convocati e con voi Severus per dirvi che sarete una squadra dei buoni. Il nuovo Ordine della fenice se così lo vogliamo chiamare. Dovrete aiutarvi a vicenda, sostenervi e combattere il male, io vi aiuterò finchè potrò. Voglio che sappiate ragazzi miei che ho piena fiducia in voi.-
-Si ma perché noi?- questa volta a parlare fu Luna, che con un'espressione preoccupata poneva a Silente la stessa domanda che volevo fare io.
-La spiegazione è semplice Signorina Loovegod, lei è stata scelta perché con la sua innocenza può guidare tutti sul giusto cammino.-
A queste parole la bionda arrossì violentemente; quella sfumatura la rendeva più graziosa del solito... BLAISE... BLAISE... CI RISIAMO!
'Ok basta; non so cosa mi succeda, ma la devo smettere!'
-Il Signor Potter perché è la chiave di tutto e con il suo animo potrà aiutarci a sconfiggere Voldemort-
Il bambino sopravvissuto abbassò immediatamente lo sguardo quando venne pronunciato il suo nome, serrando la mascella, era nervoso.
-La Signorina Weasley per il suo intuito e la sua impulsività che in certe occasioni sarà fondamentale-
Ginny Weasley alzò lo sguardo fiera senza nascondere il leggero rossore che stava imperlando le sue guance, era una perfetta grifondoro.
-Il Signor Zabini per la sua lealtà e la sua astuzia; la prima sarà un monito da seguire per tutti gli altri, la seconda sarà molto utile per sfuggire a pericoli imminnenti-
Mi sorpresi di quello che aveva detto il preside, nessuna cattiveria, nessun pregiudizio esprimevano le sue parole. Le aveva pronunciate come se fossero una constatazione, una verità assoluta.
-La Signorina Granger per la sua intelligenza e la prontezza che vi aiuterà ad avere tutto l'occorrente anche in situazioni difficili; e infine...-
-Il Signor Malfoy- Draco alzò lentamente la testa, lessi rassegnazione sul suo viso, credeva che Silente non lo avrebbe considerato più di tanto. Lo vedevo nei suoi occhi, credeva che volesse tenerlo sotto controllo.
-Per il suo immenso coraggio.-
Vidi Il biondo sgranare completamente gli occhi ed un'espressione di assoluto stupore farsi largo sul suo viso. Tutto si sarebbe aspettato meno che Silente dicesse che lui era coraggioso.
Io sapevo che Draco non si riteneva un grifondoro, anzi credeva fermamente di essere un vigliacco e di essere una serpe in tutto; ma io sapevo che non era così. Sapevo già che lui era coraggioso, da sempre e lo ha dimostrato quando per primo, davanti a tutti, ha acconsentito a combattere il Signore Oscuro.
-Signor preside io non credo di... di essere...-
-Signor Malfoy non crede di essere all'altezza di ciò che ho detto? Confidi in se stesso. Il coraggio si nasconde in ognuno di noi e verrà allo scoperto quando meno se lo aspetterà.-
Detto questo Malfoy tacque con un'espressione immobile in viso non osava parlare o far trasparire emozioni. Brutto segno, prevedo bomba platinata pronta ad esplodere entro sera.
DRACO'S POV
'Il mio coraggio?! ma quale coraggio? Sono un vigliacco, una serpe. Ho accettato l'amicizia di Potter ma questo non vuol dire che io sia coraggioso. Io non ho mai aiutato nessuno, nemmeno me stesso; evitavo il pericolo e se arrivava mi giravo dall'altra parte cercando di schivarlo. Io sarei coraggioso? Non posso illudermi rimango e rimarrò sempre un vigliacco'
Mi stava iniziando a girare la testa, troppe cose tutte insieme, noi sei che dovremmo essere una specie di squadra: io, Potter, Blaise, la Granger, la Weasley e la Loovegod e non dimentichiamoci di lenticchia e la sanguisuga Parkinson.
'Di bene in meglio! Non ci azzecchiamo nulla insieme!'
-Ragazzi miei voi dovete imparare a fidarvi l'uno dell'altro ed è per questo che ho deciso che dopo le lezioni vi vedrete nella stanza delle necessità per esercitarvi. Severus Piton sarà il vostro tutore insegnandovi lo stadio più avanzato di difesa contro le arti oscure e l'occlumanzia.-
'L'occlumanzia?'
-Ma signore perché ci serve l'occlumanzia?-
-Semplice signor Zabini per difendervi dagli attacchi di lettura della mente applicati dal Signore Oscuro; come quello subito dal signor Malfoy pochi giorni fa-
Vidi Blaise spalancare gli occhi dalla sorpresa. Allora lui non sapeva.
Quando mi guardò nella sua espressione notai paura, paura per me e rabbia, a disagio distolsi lo sguardo.
Mi sa che più tardi mi toccherà affrontare uno dei suoi interrogatori e per di più con un Blaise incazzato nero!
Il preside continuò.
-Il signor Potter è già a conoscenza delle tecniche di difesa essendo stato già attaccato l'anno precedente. Lei invece signor Malfoy sarà quello che dovrà impararla al più presto apprendendola appieno.-
'Io? Ma perché?'
-Ma preside perché proprio io?- non nascosi la sorpresa; perché fosse così importante che l'imparassi subito. Davvero non lo sapevo.
-Perché signor Malfoy il Signore Oscuro non si fermerà all'attacco dell'altro giorno; non con lei-
Sbarrai gli occhi, avevo come la netta sensazione che centrassi qualcosa in tutta questa storia.
-Cosa vuol dire... Non con me?-
-Voglio dire signor Malfoy che lei è un membro importante di questa guerra- calcò leggermente la fine della frase, continuavo a non capire.
Mi fu chiaro però che queste erano le ultime parole di Silente sull'argomento, se gli avessi chiesto altro non mi avrebbe risposto, mi rassegnai e sospirando puntai i miei occhi verso il basso. Una pressione come un macigno si stava formando all'altezza del mio petto e non riuscivo più a respirare bene.
Mi alzai. Dovevo assolutamente uscire da quella stanza.
Quasi in iper ventilazione sbiascicai delle scuse e corsi fuori dall'ufficio di Silente. Sempre più lontano da quel posto opprimente, arrivai al lago nero senza più fiato e mi buttai a terra vicino all'albero dove i primi giorni di scuola incontrai la Granger.
Con le mani strette nei capelli detti sfogo a tutto il mio nervosismo. Urlai per poter buttare fuori tutto.
L'attacco di Nagini. Il dolore. L'attacco del Signore Oscuro. Le visioni delle persone a cui volevo bene, morte. Silente e le sue stranezze. Il nuovo ordine della fenice!
Era troppo.
Presi un sasso e lo lanciai con tutta la forza che avevo, lo vidi impattare l'acqua e rompere in mille onde quello specchio d'acqua così come sentivo che si stesse per spezzare la mia anima.
Sentì solo in quel momento dei passi dietro di me, mi girai e quando riconobbi chi mi aveva seguito rimasi completamente spiazzato.
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