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Appena scendiamo a terra, Francesca e Matteo vengono letteralmente investiti dai loro genitori. Pare che non abbiano apprezzato il fatto che si siano fatti offrire il giro da me.

Ok, se voglio davvero che succeda qualcosa tra noi, devo andarci piano, molto piano.

È anche vero che più piano di così finisce che ce ne torniamo in Italia senza aver concluso proprio niente.

Ma cosa potrei fare?

La prima cosa che mi viene in mente è una fanfiction che ho letto stanotte, cercando di dormire: in quel caso avrei rapito la mia amata. Il problema è che la polizia ci trova e mi arresta nonostante lei insista a dirsi d'accordo con me.

Ecco, questa direi che è una strada impraticabile.

Vabbè, forse la cosa migliore è scusarsi per quello che ho causato.

La raggiungo alla sua sdraio. Ha il libro aperto davanti, ma non mi dà l'idea di essere molto concentrata: sta masticando nervosamente l'evidenziatore senza mai usarlo ed è da troppo tempo su quella pagina.

- Senti, scusa... Non sapevo che avrei scatenato quella reazione...

Lei alza gli occhi e chiude il libro.

- No, scusa tu! Hai fatto un gesto carino, ci siamo divertiti un sacco e loro... Guarda, lasciamo stare che è meglio!

Nel dire così appoggia il libro sul tavolinetto intorno all'ombrellone, ma, così facendo, fa cadere la sua agendina.

Una marea di fogliettini si sparpaglia sulla sabbia.

Mi affretto a raccoglierli.

Mi colpiscono alcune immagini che spiccano in mezzo al bianco della carta.

Raccolgo un'immaginetta dalla Madonna e una foto del Papa. Ok, è molto religiosa, buono a sapersi.

Ma quello che mi stupisce di più, sono una serie di figurine dell'album dei calciatori. Genoa. Genoa. Genoa. Poi spuntano tre maglie bianconere: Chiellini, Bonucci e Barzagli. Non capisco perché le abbia e perché ancora tenga Bonucci, ora che è al Milan. E l'allenatore dell'Atalanta?

Invece di passargli il tutto perché lo metta al suo posto, le mostro quelle figurine.

- Ma queste?

- Sono i doppioni di mio fratello. Purtroppo quelli migliori non li ha mai doppi...

Le faccio passare tutte una a una.

- In realtà sembra che avesse doppio solo il Genoa...

- Forse perché è quella la squadra che gli ho chiesto?

- No! Sei Genoana!

Sorride inarcando la sopracciglia con fare ironico. Ecco spiegate tante cose!

- Eh, temo proprio di sì! Ma mi mancano comunque i migliori... Simeone, Veloso, Burdisso, Salcedo, Pellegri... Per fortuna che ho Perin!

- Ma scusa, perché ti interessano anche quelli che sono stati venduti?

- Che c'entra? Hanno fatti grandi cose da noi! La figurina di Pavoletti è uscita che lui era già al Napoli, ma l'ho voluta lo stesso, anzi, se trovassi in giro una sua maglia di quando era al Genoa, forse la comprerei...

- Non ci credo!

- E invece è così. Guarda Gasperini: non tifo certo Atalanta, ma lui è il miglior allenatore che abbiamo mai avuto e io tifo per lui, indipendentemente dalla squadra. Solo uno mi sarei disperata se avesse cambiato squadra, ma ha fatto la cosa giusta.

- E chi sarebbe?

- Il più grande.

Le lancio un sorrisetto di sfida.

- Io?

Mi guarda con una faccia che va dall'incredulo all'inorridito.

- Totti. - La risposta è glaciale.

- Guarda che stavo scherzando! E in effetti è ammirabile...

- È semplicemente un mito, una leggenda, una bandiera, l'ultima bandiera! Non solo mi ha fatto diventare di simpatie romaniste, ma l'anno scorso ho sperato che il Genoa perdesse perché potesse concludere la sua carriera con una vittoria.

- Wow! Ma la Juve?

- La Juve cosa?

- Non siete una famiglia Juventina?

- Mio fratello è Juventino. Mio padre detesta anche solo sentir parlare di calcio, mia madre non sopporta mio fratello con la sua fissa per le partite e mia sorella sbava soltanto dietro a Marchisio.

Arrossisce, forse pensa di aver sbagliato a fare questa rivelazione, come se fosse una mia priorità riferirla a Claudio e come se a lui fregasse qualcosa. Decido di cambiare discorso per levarla d'impiccio e le mostro i tre Juventini della sua collezione.

- E questi?

- Ah, quello è orgoglio italiano, visto che sono la difesa della nazionale. E poi li ammiro.

- Perché?

- Be', Chiellini mi è stato simpatico dalla storia del morso. E poi è un ottimo giocatore, capace di fare ottimi goal, pur essendo un difensore. Oltre ad aver dimostrato che non tutti i calciatori sono stupidi e preparandosi seriamente a un piano B per quando tutto questo finirà. Checché ne pensi Donnarumma, l'istruzione serve anche a voi. È intelligente.

Accuso il colpo.

- E gli altri?

- Bonucci è anche lui un ottimo giocatore, anche lui pronto all'attacco, anche se da quando è al Milan non sembra più lui. E poi mi è piaciuto come ha gestito la malattia del figlio, senza darla in pasto ai giornali. E francamente avrei ucciso con le mie mani tutti gli Juventini che gli auguravano la morte solo perché il padre aveva cambiato squadra. Mentre Barzagli... Be', Barzagli è un gran figo!

Arrossisce di nuovo e capisco che mentre parla si dimentica di chi sono io e si lascia andare, salvo poi ricordarsene e pentirsi di quello che ha detto. Questa volta però non posso fare a meno di scoppiare a ridere.

- Non è un po' vecchio per te?

- E allora? Mica voglio farci niente. È un calciatore. Solo ho gli occhi. E indubbiamente ha una bella presenza.

È un calciatore e quindi non lo desidera?

- Cioè, fammi capire: non hai mai desiderato di metterti con un calciatore?

Quasi inorridisce.

- No!

Poi si corregge.

- Cioè, senza offesa... È che...mi dimentico che sto parlando con...

Fa un gesto della mano nella mia direzione, come se non avesse parole per definire tutta la mia condizione. E questo mi infastidisce terribilmente.

- E perché no?

- Perché ho sogni diversi.

- E sarebbero? Con chi ti piacerebbe metterti?

- Mah, non lo so... Un biologo?

Eh?!

- Un biologo? Cioè?

- Cioè una persona laureata in biologia.

- Nel senso che ti piace un ragazzo che fa biologia?

- Nel senso che vorrei sposare una persona laureata in biologia. Non mi sto riferendo a nessuno in particolare.

Non la seguo decisamente più.

- E perché, scusa?

- Mah così... Perché sarebbe diverso da me, da quello che ho studiato io e potrebbe spiegarmi cose che non so.

- E scusa un calciatore no?

- Un calciatore sarebbe troppo diverso da me. Io non riuscirei a entrare nel suo mondo e lui nel mio. E francamente, con tutto il rispetto, non ambisco a diventare famosa per la durata della storia. Preferisco restare anonima, ma con il classico "finché morte non ci separi". Anche Achille alla fine si è accorto di quale fosse la scelta giusta.

Il fastidio per quello che ha detto, seppur indirettamente, di pensare di me, viene sopraffatto dalla totale non-comprensione dell'ultima frase.

- E chi è Achille?

Mi guarda come se mi volesse sbranare. E credo stia lottando con se stessa per non alzare gli occhi al cielo. Devo aver fatto una domanda davvero stupida...

- È un eroe della letteratura greca. Gli viene data la possibilità di decidere il suo destino: una vita lunga, ma ingloriosa o una gloriosa, ma breve. Lui sceglie la seconda, salvo poi pentirsene. E io non ho nessuna intenzione di compiere il suo stesso errore.

- Ok, ma stiamo parlando per linee ipotetiche, il grande sogno, non una cosa da poter realizzare domani.

- Non mi piace fare sogni impossibili da realizzare. Illudono e poi deludono.

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