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12 bis

Era la sera prima della partenza di Louis. L'aria era fresca, e sul patio di Rosa si stava bene con un golfino sopra alle spalle. Louis era seduto al tavolo, che fumava una sigaretta.  La buona volontà di smettere era durata all'incirca tre mesi; da qualche giorno aveva ripreso a cercare un piccolo sfogo. Era preoccupato di dover partire. Da un lato aveva nostalgia della sua vita, della sua famiglia, senza contare la voglia di concludere gli studi. Dall'altro lato, sarebbe rimasto lì con Harry per sempre.

Il ragazzino stava sistemando i suoi strumenti per poter suonare. Sua madre era poco distante, seduta al tavolo del sindaco. Louis aveva trovato piacevole la compagnia della donna, rimasta vedova da poco del compagno, cosa che non aveva affatto rattristato Louis, però non aveva ancora capito di che pasta fosse fatta. Insomma, secondo lui avrebbe dovuto mettere fuori a calci il compagno molesto e andare alla ricerca di Harry non appena il ragazzo era fuggito.

Accompagnato da questi pensieri, Louis accolse col solito piacere l'inizio dell'esibizione. C'era da dire che, oltre al bar, dove gli appassionati andavano a guardare le partite di calcio, non c'era molto altro da fare, oltre a sentire Harry. Per cui, la folla era discreta. Harry cantò alcune cover del suo repertorio, che era, aveva scoperto Louis, pressochè infinito. E poi, a sorpresa, esordì:

-Questa canzone l'ho composta per una persona. E' la prima volta che la suono in pubblico. Spero vi piaccia-

Louis si raddrizzò sulla sedia, riconoscendo l'introduzione.

"Love of my life, you've hurt me, you've broken my heart, and now you leave me..."

Il rif di chitarra era ipnotico, e la folla ammutolita. La canzone era meravigliosa, e Louis si commosse. Harry agganciò il suo sguardo, e non smise più di guardarlo. Il ragazzo, incurante della gente che li circondava, si sentì trasportato nel mondo del cantante, un mondo fatto di note dolci e graffianti, e lo invase la malinconia.

Più tardi, nel patio deserto, lo stava guardando riporre l'attrezzatura nelle custodie e lo abbracciò da dietro.

-Non voglio andarmene-

Harry si girò tra le sue braccia, allacciando le proprie dietro al collo di Louis.

-Nemmeno io vorrei che tu andassi via-

-Ed allora 'fanculo, domattina non parto- esclamò Louis, emozionato.

-No, devi andare. Tra tre settimane. Ricordi?-

-Sì. Ma non so come farò, senza te e le tue canzoni-

-Te le canterò per telefono. Ora, però, voglio un ricordo da tenere nel cuore...-

-Tutto quello che vuoi-

-Questo- mormorò Harry, baciandolo. Louis si sentì girare la testa. Per fortuna che le braccia di Harry lo sostenevano, perchè non era certo di riuscire a reggersi in piedi. Tutto il suo spirito, tutto sè stesso era concentrato sulle labbra di Harry, sui capelli di Harry sotto alle sue dita, sul suo corpo adeso al suo. Potrei morire ora, qui, pensò Louis. Harry si staccò, mentre riprendevano fiato, il respiro corto.

-In realtà vorrei ben più di questo, ma temo di scandalizzarti...-

Louis ridacchiò: -Non sono certo di avere la mente lucida, in questo istante-

-Lo vedo. Lo stesso effetto che provo io. Però io ho la certezza che tu sia l'amore della mia vita, mentre tu devi ancora rifletterci- lo spiazzò Harry, scostandosi lievemente. Louis, stupefatto, non seppe cosa ribattere. La lucidità sorprendente di Harry lo lasciava senza parole.

-Io... provo dei sentimenti per te. Ma, al contrario tuo, non so bene definirli. Nè mi sono mai innamorato prima di un ragazzo...- tentò, ma Harry lo zittì: -Ssst, non spiegare. Non voglio forzarti a nulla. So di esserti precipitato addosso come una valanga, con la mia canzone e tutto quanto-

-Sì, questo è vero. Mi sei capitato tra capo e collo...-

Harry gli pizzicò un fianco, ribattendo:-Tra le braccia, vorrai dire...-

Louis gli sorrise sulla bocca, baciandolo di nuovo. Era la sensazione più esaltante, sconvolgente e meravigliosa della sua vita.

-Promettimi che tornerai-

-Te lo prometto. Tra tre settimane saremo sulla diga. Ed allora parleremo del futuro-



-Spazio autrice 9/12/2019-

Buonasera a tutti! Innanzitutto, grazie di leggere la mia storia. Spero vi stia piacendo. Come sa già chi ha letto più di un mio racconto, mi piace nascondere in ognuno di essi un tributo a Mika. Può essere un riferimento esplicito, una canzone, oppure  un qualcosa che richiami, a chi lo segue, l'idea di lui. In questa storia, invece, c'è una canzone dei Queen, scritta da Freddie Mercury. E' una delle mie canzoni preferite di sempre. Siccome da quando ha visto il film "Bohemian Rapsody" mio figlio ha iniziato ad ascoltare e cantare di continuo le canzoni dei Queen, ho ritirato fuori tutti  i CD e stiamo dando fondo a tutto il repertorio, da qui l'idea di "Love of my life" come canzone di Harry per Louis.

 Come già sapete, c'è una spada di Damocle che pende sui nostri protagonisti. Spero apprezzerete come si svilupperà il racconto.

Un bacio a tutti, Lu

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