capitolo 20" ciò che pensavo fosse vera amicizia si è trasformata in ipocrisia"
<<Qualche problema signor Preside?>> chiede con un tono da lecchino il signor Edmund
<<Sto benissimo Edmund.. insomma perché siete ancora qui fermi? Dovete allenarvi>> riprende il tono autoritario il preside
Ma che gli è preso?
Non lo so, non mi è mai capitato di vederlo sbiancare. Risponde Dylan mentre ci sediamo dentro al pulmino
Sbiancato mi sembra poco, era più pallido di noi
Si dice che il preside sia un vampiro si intromette un ragazzo nella nostra discussione mentale
Davvero?
Si ma, si dice, che abbia chiesto ad una strega di nasconderlo. In tal caso io sono Mike.
Piacere Mike
Dylan è uscito dalla conversazione.
<< che cosa hai?>> chiedo a Dylan. Il pulmino.
<<niente..>> risponde acido
Lo sapevo è stato troppo dolce e ora il suo egocentrismo deve recuperare..
State insieme? Chiede mentalmente Mike
Io annuisco. Almeno penso.
Siete carini insieme.
Grazie sorrido
Lui contraccambia il mio sorriso.
È colpa mia pensa d'un tratto Dylan. Mi volto di scatto
<< Di che cosa?>> mi faccio scappare le parole invece di pensarle
<<Se rischi la vita. Sei un idiota ad avermi seguito.>>
<<Non sopporterei mai un mondo senza di te. Sei la persona più importante della mia vita>>
<<insieme a Gabriel vero?>> commenta acidamente
<<No>> ci penso un minuto prima di rispondere ma continuo:<< mi sei sempre stato vicino nei miei momenti brutti, lui non c'era. Tu si. Tu sei la persona più importante e non oserei mai vivere in un mondo senza di te>>
<<ragazzi, siamo arrivati..>> dice il preside lasciandoci in un sentiero di montagna <<dovete andare dritto per alcuni minuti e siete arrivati. Che la fortuna sia con voi ragazzi>> e sgomma via
Dieci minuti dopo, arrivati al punto croce: la radura.
<<Voi dovete essere le nuove matricole>> ci blocca severamente un uomo alto, dritto, pallido, capelli neri e occhi rossi. <<il signore vi sta aspettando..>>
Come si chiama sto qui? Pensa ridendo Mike
È una guardia, molto più esperta di te, testa di... risponde Dylan bloccandosi prima di dire "minchia" o magari " cazzo"
Mike fa solo una smorfia ma non parla, ne pensa.
La guardia ci porta in un grosso tendone rosso con almeno 10 guardie che controllano l'esterno.
<<Sono arrivati?>> a parlare è una voce mascolina
<<si, mio signore>>
Eccolo li, davanti a me il capo dello stato democratico dei vampiri. È molto diverso da come si vede in televisione. È un uomo abbastanza alto, gli occhi rossi come il sangue e i capelli biondo ramato messi nella stessa pettinatura di Elvis. Indossa un completo nero con una camicia bianca sotto la giacca.
<<Chi abbiamo qui oggi?>>
La guardia legge i nostri da un fascicolo.
<<Benvenuti giovani uomini e giovani donne sul campo di battaglia. Possa la fortuna essere sempre dalla vostra parte>>
Hunger Games!
La guardia ci guida fuori e ci affida dei compiti: a tre ragazzi di cui non conosco il nome ha affidato il controllo della tenda e a me,Dylan e Mike ci mandano sul campo di battaglia.
<<siete pronti?>> urla il capo una volta uscito dalla tenda e gli uomini intorno a lui urlarono uno sprizzante Si!
Come si chiama? Chiedo
Non lo so risponde Mike
Si chiama Jonathan dice e poi commenta con un tono di disprezzo: idiota
Spero proprio che non sia riferito a me.
Si va già sul campo da battaglia? Dovrei avere paura, allora perché non sono per niente spaventata? Al contrario di me Dylan sembra molto teso.
Insieme ad altri quaranta uomini ci posizioniamo sulla radura dove già tutti gli altri si erano posizionati.
Per quale motivo, non ho ancora capito il motivo di questa guerra..
<<Jonathan, caro amico perché non ti sottometti al mio potere, come - in fondo- hanno intenzione di fare tutti gli altri..>> dice il capo dei Licantropi
<<Jason - mio non caro amico- perché dovrei farlo? Perché non lo fai tu?>> dice con un lieve tono scherzoso Jonathan
<<Perché i miei lupi sono molto più forti dei tuoi luridi succhia - sangue>>
D'un tratto lo sguardo del nostro leader si rivolse verso di noi come per dire: <<tocca a voi coraggio>>
Dylan mi toccò la schiena con una mano e mi sussurrò.<<Non avere paura, ci sarò io a proteggerti>>
Facemmo almeno dieci o venti passi in avanti - non li ho contati- da arrivare al centro della radura e Jason dice:<<vuoi scagliare questi bambini contro i miei uomini>> ride <<per lo più ci sono pure le donne>>
maschilista di merda!
<<Fidati di me, le donne hanno molto da dare>> risponde in modo cortese e allo stesso tempo con un piccolo tono di mistero
Spostai lo sguardo da Jason a dei ragazzi che si atteggiano da uomini che vengono verso di noi.
Gabriel!
Perfetto commenta Dylan
Dove sono? Dove mi trovo?
Sbattei le palpebre almeno 3 volte prima di rendermi conto di essere viva ma distesa su un pavimento grigio e freddo.
Sono in carcere? In una cella?
<<non sei in carcere.. ci hanno presi Isabelle>> dice Dylan con un tono dispiaciuto e strozzato
Presi?
<<Dove sei?>> sussurro
<<sono nella cella di fianco a te>>
Mi appoggiai alla parete dove sentivo il suo respiro mozzato.
<<Dylan..>>
<<dimmi Isabelle>>
<<ti amo >> sussurrai dopo un paio di minuti
<<Lo dici solo perché pensi che moriremo>> dice con un tono avaro
<<No! Lo dico perché è vero!>>
<<Pfft>>
Come? Non ci crede! È la verità! Morti o meno, io lo amo!
Dio! Mi odio per quello che ho appena detto!
<<siamo solo io e te?>> dico dopo aver fatto passare mezz'ora dal nostro litigio - o almeno penso che lo era..
<<Si>>
E Mike?
<<si miei cari bambini. Siete soli! I vostri amici sono stati annientati. Pensavo .. meglio tenere qualcuno per ricatti ed eccovi qua. Ho appena scoperto da un ragazzo che è arrivato ieri dalla vostra scuola che state insieme, ma che bella notizia. >> disse un uomo comparso dalla porta principale. Aspettò cinque secondi di silenzio e poi riprese:<< il bello è che morirete insieme. Che cosa romantica>>
<<Il bello sarebbe vederti morto>> ringhia Dylan
<<vacci piano sporco succhia - sangue. Porta rispetto a chi ha la vita della tua ragazza nella mano>> ride <<vi lascio con mio figlio. Spero che vi tenga compagnia insieme alle sue guardie>> e se ne va.
Alzo lo sguardo in attesa che il figlio di quel cane- opss. Ho detto cane? Ma chi sto diventando?- si faccia vivo.
<<i miei migliori amici sono qui>> udii una voce da sopra di me. La voce mi sembra molto familiare.
Si sente un rumore forte di una persona che corre velocemente sulle scale per arrivare nelle segrete in cui siamo.
Gabriel!
Entra con il capo chino rivolto a due foglio che teneva in mano. Alzò lo sguardo e il suo sguardo si bloccò su di me. Dopo qualche minutò fece un sorriso da stronzo compiaciuto.
Che cazzo ti ridi!
<<Bene, bene, bene>> disse Gabriel seguito da guardie con un tono da Mister Burns dei Simpson. <<Guarda chi abbiamo qui>> sia avvicinò alle sbarre della mia piccola cella
Ora me la pagherai per quello che mi hai fatto! Pensò Gabriel
<<Dimmi.. che cosa ti avrei fatto>> dissi con un tono viscido e malvagio- o mamma!-
Lui mi sorride.
<<Divideteli>> disse alle guardie quando si alzò dalla posizione in cui era.
Le guardie mi presero di peso e mi portarono in un'altra stanza. Lontana da Dylan.
Mi sbatterono su una sedie dove mi legarono con fibbie di cuoio molto resistenti.
Da li a qualche secondo iniziarono a schiaffeggiarmi e a picchiarmi e questo succedeva tutti i giorni.
<<Tu lurida succhia- sangue ammettilo che ti piace uccidere le persone>> mi minacciava un uomo dopo 3 sberle forti alla volta
<<Non.. ho... mai.. ucciso... un.. uomo>> non riuscivo nemmeno a parlare.
Lui così mi si avvicinava e mi sussurrava:<<tu menti>> e ricominciava la serie di sberle
Sono passati esattamente venti giorni da quando mi hanno sbattuto li. Venti giorni senza Dylan. Come faccio a sapere che sono venti giorni? Per non andare fuori di testa ogni giorno con un piccolo gessetto facevo una linea sul muro. Il mio corpo non si regge in piedi. La mia gola è in fiamme. I miei occhi non vogliono stare aperti. Le mie orecchie e la mia mente non vogliono sentire Dylan. So che è ancora vivo. Lo sento. Ho bisogno di lui.
La porta della mia cella di isolamento, in quel momento si apri. È Gabriel, insieme a tre guardie.
Le tre guardie mi tennero ferma mentre Gabriel iniziò a parlare.
<<Tutto questo lo sto facendo per il mio bene. Per te. Hai sbagliato e questo lo sai bene!>> urla lanciandomi uno schiaffo talmente forte che mi fece uscire sangue dalla bocca.
<<è per il mio bene farmi del male?>> sussurrai con quel poco di voce che mi rimaneva. La gola mi faceva molto male.
<<ti sei fatta male facendo quella scelta>>
<<Sai.. mi sembra.. che la scelta.. che mi abbia fatto più male.. sia stata essere.. tu amica>> a quelle parole lui sganciò un gancio destro direttamente nel mio stomaco facendomi sputare, così, altro sangue.
Mentre cadevo a terra, lui mi cingeva le spalle e quando fui arrivata a toccare terra con le ginocchia lui mi sussurrò nell'orecchio in modo avido: << sai tua madre era proprio brava>>
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