Capitolo 12✅
Tu sei dentro di me
come l'alta marea che scompare e riappare portandoti via.
Sei il mistero profondo, la passione, l'idea sei l'immensa paura che tu non sia mia.
Antonello Venditti
Passò un mese ed io non me ne ero quasi accorta. Tra tutti gli esami, Luca e le nostre uscite, Hope e Carmen con i loro problemi di cuore, non avevo tempo nemmeno per pensare. Chase lo vedevo davvero di rado e la cosa mi feriva terribilmente anche se non riuscivo ad ammetterlo. Aveva deciso ormai e la scelta era stata presa. Kim era una ragazza intelligente e davvero carina ma non immaginavo che lui sarebbe mai stato con una ragazza così, ma a quanto pare mi sbagliavo anche su quello oltre a mille altre cose.
<Tra poco ci sarà la giornata delle famiglie in cui possono venire a trovare tutti i ragazzi anche quelli del dormitorio. >, disse Hope durante la cena alzandosi da tavola e sorridendo con la sua solita aria bonaria. Da poco meno di una settimana si era tinta i capelli sulle punte di un azzurro quasi verde acqua che le stava davvero di incanto e mentre si muoveva ondeggiavano anche i suoi capelli in una cascata rossa e azzurra.
<Nessuno dei vostri genitori potrà fermarsi a dormire, lo metto bene in chiaro! Ma chi vuole può fermarsi per cena>, io annuii e scrissi subito a Sandra se volesse fermarsi per cena, lei disse che le avrebbe fatto piacere.
<Sandra è dei nostri>, dissi e tutti sorrisero felici. Avevo parlato tantissimo di lei e tutti quanti erano molto curiosi di conoscerla di persona.
Il campanello suonò ed io sorrisi.
Finalmente.
Hope iniziò a saltellare per la cucina spostando una sedia a tavola che tenevamo da parte per gli ospiti mentre io aprivo a Luca.
<Ciao dolcezza>, mi diede un bacio che ricambiai felice un po' a disagio all'idea che avrebbe conosciuto i miei amici.
<Ciao a te>, mi diede un'altro bacio per poi prendermi la mano e camminare diretto in cucina.
<Ciao ragazzi>, disse Luca salutando tutti per poi sedersi a tavola.
<Questo è Luca, il mio ragazzo e questi sono i miei coinquilini: Hope.. >, lei lo salutò con felicità sorridendo come una pazza.
<Josh>, lui si alzò e diede una pacca a Luca che sorrise.
<Carmen>, lei sorrise debolmente mentre beveva un bicchiere di coca cola.
<Christian>, lui arrossì e abbassò gli occhi.
<e Chase>, lui invece si limitava a guardare in cagnesco Luca come se lo stesse sfidando in qualche modo a me del tutto oscuro.
Luca si sedette nella sedia affianco a me e sorrise a tutti quanti, compreso Chase che sbuffò sprezzante.
Ma che problemi ha?
<Grazie per avermi invitato questa sera, Cindy era spaventata dal fatto che non vi sarei piaciuto>, misi il broncio e lo spintonai.
<Non è vero!>, lui mi diede un bacio sula guancia ed io arrossii leggermente ansiosa di vedere la reazione di Chase ma mi ostinati a non alzare lo sguardo dal piatto.
Chase si irrigidì e la cosa non passò inosservata ne a me ne a Luca che mi avvicinò a se possessivo.
Tutti i miei coinquilini escluso Chase ponevano continue domande a Luca sulla nostra relazione e sulla sua vita, Luca sembrava rilassatissimo mentre rispondeva calmo a tutte le domande.
La cena era finita da un'ora ormai e stavamo sul divano a guardare un film d'azione. Luca mi stringeva a se con una dolcezza che mi dava alla testa, io gli accarezzai piano l'avambraccio facendo attenzione a non graffiarlo con le unghie lunghe appena fatte.
<Ti va se resto per la notte?>, sussultai alla voce mielosa di Luca nel mio orecchio. Cosa intendeva? Voleva stare a dormire da me?
<Certo, se ti va>, lui sorrise e mi baciò con foga, risposi al suo bacio per poi staccarmi e sorridere contro le sue labbra. Avevo fin troppo controllo di me stessa quando ero con lui, il mio corpo quando ero con Luca era sveglio e lucido cosa che non succedeva con Chase, la trovavo una cosa strana ed insolita e non riuscivo a spiegarmi perché ci fosse tutta questa differenza tra le mie reazioni con Chase e con Luca.
Il film finì e decisi che era ora di andare a dormire.
<Buona notte ragazzi! >, dissi io agli altri prendendo Luca per mano e guidandolo su per le scale.
<Notte notte ragazzacci>, risi alla voce di Josh mentre entravo in camera mia con il mio ragazzo.
Lui si buttò sul mio letto e spiaccicò la testa sul materasso.
<Ha il tuo profumo!>, disse Luca mentre io mi svestivo e mi mettevo una felpa semplicissima che usavo come pigiama. Gli lanciai il suo cambio che aveva lasciato da me se fosse venuto a dormire a casa mia. Si cambiò ed io mi buttai su di lui sorridendo beata.
<Cindy, ho paura che tu un giorno mi voglia lasciare>, disse Luca a mezza voce.
<Le possibilità in ogni relazione sono sempre due: o si rimane insieme fino alla morte o ci si lascia. Siamo ancora giovani e non credo di essere la persona con cui ti sposerai e con cui sarai felice per tutta la vita, ma va bene così. Ci vogliamo bene ed è questo quello che conta>, lui annuì e mi strinse più forte a se.
Mi addormentai tra le sue braccia desiderando in verità, nel profondo, che quelle braccia fossero di qualcun'altro che non avrei mai potuto avere.
Sandra sarebbe arrivata tra poche ore ed io e Luca stavamo sul divano parlando insieme a Josh e Hope del più e del meno. Io e lui avevamo instaurato un rapporto bellissimo ed ero entusiasta alla prospettiva di stare con ragazzo così gentile, attraente e simpatico. Hope e Josh si erano messi assieme da poco e tutti e due erano cotti l'uno dell'altra, erano una coppia adorabile. E Christian spariva per andare chissà dove perciò anche lui aveva qualcuno, forse. Chase scese le scale e mi guardò dritto negli occhi, sembrava volermi dire qualcosa, anche se non parlava lo sapevo. Leggevo una disperazione immensa nel suo sguardo che non riuscivo a decifrare.
<Torno subito>, dissi a Luca che mi trattenne per lasciarmi un bellissimo bacio sulle labbra che però non mi riscosse nessun tipo di emozione, mi allontanai.
Entrai in cucina dove Chase era sparito e sentii le porta chiudersi alle mie spalle, mi girai e lo vidi dietro di me appoggiato alla porta.
<Ti devo dire una cosa>, disse lui asciutto. Sembrava stressato e stanco, da quanto non dormiva?
<OK, muoviti>, Chase mi si avvicinò con discrezione ed io indietreggiai, non potevo rischiare di ricomettere l'errore del mese scorso.
<Io non amo Kim>, disse perentorio, sussultai e distolsi lo sguardo.
Perché lo viene a dire a me?
<Beh, sembravi di tutt'altro avviso quando te la stavi limonando in palestra tempo fa>, lui scosse la testa affranto.
<Ero costretto, e sono costretto tutt'ora a stare con lei>, lo guardai allucinata. Mi stava prendendo in giro. Dopo tutto quello che avevo passato mi stava ancora prendendo in giro.
<Se non vuoi starci mollala>, dissi fredda cercando di andarmene dalla cucina.
<Ma non posso... Lei... >, cercava di parlare ma io non ero disposta ad ascoltare, non più.
<Devo tornare dal mio ragazzo>, lui fece un passo indietro come se lo avessi colpito in faccia con uno schiaffo, sorrisi soddisfatta, si meritava di provare quello che avevo provato io. Uscii dalla cucina delusa ed arrabbiata. Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
<Tutto ok dolcezza?>, annuii e nascosi il viso nel suo petto insipirando il suo profumo abbastanza buono, non quanto quello di Chase, ma sempre buono. Potevo accontentarmi di qualcosa di abbastanza perfetto? Non lo sapevo proprio e non volevo pensarci proprio ora.
<La tua camera è una bomba adesso! Mi piace molto, sai>, Sandra si buttò sul mio letto e mi sorrise maliziosa.
<Hai il ragazzo a quanto pare.. È davvero un gran figo!>, arrossii e mi sedetti affianco a lei ma il mio buon umore peggiorò di colpo. Sandra mi guardava confusa.
<Tutto ok piccola?>, quel nomignolo... Non ce la facevo proprio a tirarmelo fuori dalla testa.
Le parole iniziarono a sgorgare giù dalle mie labbra come l'acqua zampillante di un fiume, rimbombavano nella stanza e si scontravano addosso a Sandra immergendole fino al collo nei miei dubbi e nelle mi vicende. Le raccontai di Zayn, di Chase e di Kim, di Luca e di quello che era successo negli ultimi mesi. Lei mi guardò in silenzio per tutto il tempo ascoltando senza spiccicare una parola.
<Come ti senti quando sei insieme a Chase?>, la guardai confusa ma poi capii cosa intendeva.
<Non riesco a riflettere, a pensare, sono in balia di quello che vuole lui. Appena mi si avvicina il cuore mi manca un battito e mi si accelera il respiro... . >, sospirai affranta e lei sorrise sotto i baffi.
<Scommetto che con Luca non provi tutto ciò>, annuii imbarazzata, lo avevo ammesso finalmente ed era strano esprimerlo chiaramente.
<Ti dico solo che l'amore non è un qualcosa che riesci a controllare, quando sei innamorata non riesci a pensare e sei in uno stato di beatitudine e felicità perenne>, lei sorrise e mi accarezzò il viso.
<L'importante è seguire il proprio cuore... Vuoi dare la possibilità a Chase di spiegarsi?>, annuii.
<Allora vai a parlargli e chiarisci, ti sentirsi meglio dopo>, sorrisi e la abbracciai.
<Grazie Sandra>
<Di nulla amore>, continuammo a parlare per tutto il pomeriggio e mi accorsi di quanto mi fosse mancata la mia più grande complice in quei mesi.
Era ora di cena e Sandra iniziava a lamentarsi di essere affamata perciò scendemmo in cucina e preparai una bella cenetta.
<Che buon profumo!>, disse Hope entrando in cucina felice seguita da Josh che controllava che non inciampasse nei suoi stessi passi come una bambina piccola alle prese con i suoi primi movimenti su due piedi.
Dopo poco scesero anche gli altri e quando vidi Chase sentii il cuore mancare un battito come sempre. Gli feci cenno di avvicinarsi e lui mi venne appresso vicino al lavandino.
<Dopo ti vorrei parlare...>, lui annuì e con discrezione e si allontanò sedendosi a tavola insieme agli altri e Sandra.
La cena passò tra chiacchiere e aneddoti sulla nostra vita da collegiali. Sandra non si fermò a lungo dopo aver mangiato, ci salutammo e poi se ne andò promettendomi di salutare tutti i miei amici del liceo e Natalie da parte mia. Ero impaziente di parlare Chase ed ero curiosa di sapere cosa nascondesse.
<Eccoci qui>, dissi io chiudendo la porta della mia camera alle mie spalle.
<Volevi parlarmi di qualcosa?>, chiese lui, io sospirai e mi sdraiai sul letto seguita da lui che fece altrettando.
<In verità volevo che tu mi parlassi di qualcosa. >, sorrise e fece un gran respiro prima di iniziare a parlare.
<Tutto è iniziato poco tempo prima della partita. Ero al corso di biochimica quando mi si avvicina questa bella ragazza che conosce già il mio nome e mi inizia a parlare come se mi conoscesse da una vita. Io le dico di andarsene e lasciarmi solo ed è lì che mi dice una cosa: Una certa signorina Smith era stata tua psicologa per una seduta quando eri ancora piccola e aveva lasciato il suo lavoro poco dopo ma quella signorina aveva fatto una copia del tuo fascicolo prima di andarsene. Quella signorina Smith in seguito si è trasferita a Los Angeles, si è sposata e ha avuto una figlia che noi conosciamo come Kim. Kim Lopez è la figlia di Catherine Smith>, trattenni il fiato, ero senza parole, non sembrava vero. Quante probabilità c'erano che mi capitasse proprio quella signorina Smith e che sua figlia andasse poprio a scuola con me e si innamora se proprio di Chase? Davvero poche immagino.
<Allora mi ha ricattato dicendo che se non fossi stato alle sue regole lei avrebbe pubblicato la tua cartella clinica e avrebbe detto a tutti del tuo disturbo. Mi ha imposto di essere il suo ragazzo e di starti lontano il più possibile. Ho cercato di rispettare il patto per non farti passare dei guai ma non ce la faccio più ormai. Voglio essere libero di stare con chi voglio, Kim non è la ragazza che mi interessa.. >, una sua mano si intrecciò alla mia.
<... Credo tu sappia con chi io voglia davvero stare>, sorrisi debolmente ancora scossa dalle informazioni di prima.
Chase mi si avvicinò e poggió la testa sul mio petto, sorrisi ed iniziai ad accarezzare i suoi capelli con dolcezza. Tra le mie mani sembrava così fragile e debole anche se sapevo quanto in verità potesse essere forte, la cosa mi lusingava in un certo senso.
<Dobbiamo escogitare un piano per prendere le copie del computer della signora Smith... Ma ora voglio solo staccare la spina>, Chase annuì e avvicinò le sue labbra alle mie impaziente.
<No, aspetta... Non staccare la spina in quel senso... Non voglio tradire Luca, non se lo merita>, di controvoglia Chase si allontanò di nuovo e mi strinse a se inspirando il mio profumo.
<Sai, hai un profumo buonissimo>, ridacchiai accarezzandogli il fianco.
<Davvero?>
<Sai di frutta e vaniglia sai... profumi di torta >, mi allontanai da lui per vederlo in faccia, ero stupita.
<Una torta?>, lui annuì con gli occhi che brillavano, ma poi la sua espressione diventó maliziosa e trattenni il respiro sapendo cosa sarebbe seguito a quel sorrisino che conoscevo bene. Si avvicinò a me e mi salì sopra, prese i miei polsi e li mise sopra la testa e fece un sorriso ancora più malizioso di prima, gli occhi li brillavano di furbizia irriverente che mi faceva arrossire e compiaciuta.
<Hai anche un buongusto>, si chinò sul mio collo parlandomi ad un centimetro dalla pelle per poi posare un bacio sul mio collo, rabbrividii e strinsi la maglietta di Chase tra le dita. Volevo altri baci, ne volevo tanti altri, ero come un tossicodipendente in cerca della sua dose di cocaina ma
non volevo tradire Luca... Ma... Ma... Mi avvicinai a Chase e posai le mie labbra sulle sue, lui grugnì e mi strinse a se con trasporto. Era bello poterlo riavere tra le mie braccia, mi era mancato terribilmente nell'ultimo mese. Sospirai sulla sua bocca e lui sulla mia. Non mi sarei mai immaginata di poter provare tutte quelle emozioni in una sola volta. Liberai le mie mani dalla sua presa e le infilai tra i suoi morbidi capelli mentre le sue mi accarezzavano I fianchi. Allacciai le mie gambe al suo bacino e feci pressione perché mi venisse più vicino mentre la sua bocca divorava la mia con ardore.
<Cindy... Dovremmo fermarci prima di andare troppo oltre>, arrossii e Liberai i suoi capelli dalla mia presa ferrea. Chase scivolò al mio fianco e mi Trascinò per metà sdraiata sopra di lui. Mi accarezzava la schiena pacatamente mentre io gli accarezzavo il petto lasciandovi piccolo baci. Ero stanca ma il mio corpo non lo era più dopo i baci di Chase.
<Che vuoi fare?>, chiese stringendomi a se.
<Credo sarebbe un bene organizzare il piano per il mio fascicolo ma non ho voglia di pensarci ora>, lui annuì.
<Ti porto in un posto allora>, sorrisi e corsi all'armadio prendendo una felpa pesante ed un paio di leggings ed infilandomi tutto velocemente.
<Te l'ho mai detto che adoro quando ti vesti davanti a me?>, chiese lui vicinissimo a me, sussultai e arrossii al suo commento.
<No, ma d'ora in poi lo terrò presente>, lui sorrise e mi diede un bacio veloce.
<Andiamo>, scendemmo le scale facendo in modo che nessuno ci sentisse.
Usciti di casa prendemmo la moto e la trascinammo lontano dalla casa per poi saltarci sopra e partire nella notte.
Non sapevo dove stessimo andando, quanto veloce, da quanto tempo; sapevo solo che il tempo sembrava essersi fermato, io abbracciata a Chase e l'aria che mi veniva sparata in faccia. Mugolai quando la moto si fermò, mi ero mezza addormentata nel tragitto e non volevo scendere dalla moto.
<Dai, dormigliona>, mi prese in braccio e mi sorrise, li guardai attentamente. Chase era così bello. Mi portò in braccio per un poco di strada e notai che eravamo in una specie di punto morto, sembrava un parcheggio immenso ma non vi erano posti in cui dopo aver parcheggiato si potesse andare oltre ad enorme palazzo in disuso ma esclusi subito l'idea che stessimo andando lì.
Ma presto mi accorsi che Chase voleva andare proprio lì, sussultai e scesi dalle sue braccia.
<Vuoi andare in quel posto?!>, chiesi allucinata.
<Ci vengo da mesi e sono ancora vivo, dai, ti voglio mostrare una cosa...>, ero titubante. Era pericoloso e non credevo fosse nemmeno legale ma al col tempo ero curiosa di vedere la cosa che intendeva Chase.
Entrammo da una porta anti panico per gli incendi e restai così sorpresa da quello che vidi che quasi mi si bloccò il respiro: tutti i piani del palazzo erano pieni di graffiti enormi che ricoprivano le pareti e che divoravano la pietra con i loro colori sgargianti.
<La polizia è al corrente di questo posto, infatti ha fatto dei controlli per assicurarsi non cadesse ma per il resto è un luogo di tutti, nessuno può possederlo>, espirai ed inspirai estereffata.
<Quanti piani ci sono?>
<Ce ne sono sette>, sgranai gli occhi.
<E sono tutti così?>, Chase rise.
<Beh, dovrai scoprirlo>, entusiasta lo presi per mano ed entrai nelle scale di servizio.
Scoprii che ogni piano aveva una specie di '' tema'' e tutta la sala era disegnata con graffiti su quel tema. Eravamo al sesto piano ormai, era sul tema della pace, non potevamo più prendere delle scale per salire dato che si erano interrotte lì ma notai che c'era una corda che pendeva da un buco nel soffitto.
<E questa?>, lui sorrise eccitato.
<Questa porta all'ultimo piano>, si appese alla corda e la risalí senza sforzo, sospirai sconfitta e mi attaccai alla corda ma rischia di cadere ma lui mi acchiappò appena in tempo prima di rompermi qualcosa.
<Grazie>, Chase si avventò sulle mie labbra e per poco non ricademmo nel buco, risi iniziando a guardarmi intorno: era ancora più bello degli altri piani, c'erano graffiti di baci, mani, cuori...
<Amore...?>, Chase annuì
C'era uno spacco gigantesco nella parete e dall'oscurità emergevano le mille stelle e delle lontane luci di Los Angeles che da lontano brillavano rischiarando l'orizzonte lontanissimo e inafferrabile. Mi sedetti sull'orlo del precipizio, le gambe a penzoloni.
<Sai, non avrei mai pensato di poter essere felice nella mia vita. Magari perché tutti mi hanno sempre ripetuto che una come me avrebbe fatto fatica a trovare l'amore e mantenerlo con tutti i miei problemi. Ma quando sono con te mi sembra di non riuscire a non pensare in positivo, tu mi strappi il fiato, mi sconvolgi, mi lasci senza nulla per poi donarmi tutto solo con la tua presenza.... Tu... Io non so come definire quello che sento, io sono molto felice di averti con me... Ecco tutto>, Chase mi strinse a se e mi fece girare il viso verso il suo. Non disse nulla, non ce n'era bisogno: i suoi occhi parlavano più di mille voci. Le sue dita si impigliarono ai miei capelli e strinsero la mia nuca con una delicatezza assoluta, come se da un momento all'altro fossi potuta rompermi in migliaia di pezzi e in verità mi ero sempre sentita in quel modo e lo avevo odiato con tutta me stessa, ma lui non voleva proteggermi dalla vita, dalle persone o da me stessa, voleva proteggermi e basta, voleva trattenermi con cura e accarezzarmi senza pretese.
Noi creature della notte siamo complicate, non puoi averci, puoi solo aspettare e sperare che restiamo abbastanza da scorgere quello che cerchiamo nel tuo cuore.
Mi sentivo in pace.
Poggió la fronte alla mia e mi guardò negli occhi. Oro e ghiaccio. Pelle contro pelle. Repsiro contro respiro. Io contro lui e lui con me.
Cercai di distogliere lo sguardo e feci forza con le mie mani per allontanarlo da me, non volevo restare ferita, non adesso che mi sentivo debole e indifesa come non mai... Non potevo lasciarlo entrare.
Lui mi bloccò le mani e poggió il mio palmo sul suo petto, il suo battito accellarato si scontrò contro la mia pelle.
<puoi sentirlo? Sai cosa ti voglio dire, non serve che te lo dica ad alta voce.>
Ti amo, urlava quel battito cadenzato e frenetico ed il mio cuore rispondeva la richiamo accompagnando il suo in una musica che solo loro conoscevano e che mi stupiva ad ogni battito e contrazione.
Lo sapeva benissimo che non sarei mai stata normale o come le altre ragazze, che sarei stata piena di complessi e sempre spaventata da me stessa, ma non gli importava o almeno non sembrava farci caso. Lui voleva me per la persona insicura, ferita, fragile, caparbia, arrogante e introversa che ero. Amava la mi voce non perché aveva un bel timbro o perché intonavo le note ma perché era lo specchio della mia anima e lui lo sapeva.
Lasciami adorarti, lasciami stringerti, lasciami spezzati e provare piacere a riassemblare i tuoi pezzi con le mie mani, lasciami vedere quella parte fragile e infantile che mi fa sentire a casa, lasciami prendere il tuo cuore e scambiarlo con il mio, così avrai sempre qualcosa di me ad accompagnarti nel tuo viaggio.
<Si, so cosa tu voglia dire>, riappoggiai la fronte sulla sua e sorrisi con lo sguardo basso.
<Ora posso baciarti?>, sorrisi divertita.
<Secondo te?>, le sue labbra morbide si posarono sulle mie.
Ah.
Cos'è questa sensazione?
Mi sembra di fluttuare nello spazio eppure sento le terra ed il corpo di Chase attorno al mio.
Ah.
Magari è così che ci si sente.
Magari è così quando si ama qualcuno.
....................
Ciau ragazzi,
Spero vi sia piaciuto il capitolo.
Vi voglio bene ❤️
Amneris
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