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16|Guerra aperta

Madrid, 21 Febbraio

Quando Carlotta arriva come un terremoto al tavolo della caffetteria dell'Università, dove Siria sta scrivendo la sua tesi, è così concentrata che sobbalza all'istante. L'italiana getta la sua borsa sul tavolo e pianta i palmi sulla superficie, riprendendo fiato prima di sganciare la bomba.

«Marco si è fidanzato» annuncia, con un'espressione eccessivamente drammatica.

Siria alza lentamente lo sguardo dal suo pc, rimanendo con le mani bloccate sulla tastiera, ma l'espressione ferma e indecifrabile. Dentro di sé non può negare che quella notizia un po' la tocchi, le viene un tuffo al cuore, ma non può farci niente. Da un lato è felice che finalmente lui sia riuscito ad andare avanti e superare la loro rottura, anche se meno di una settimana prima, lo sguardo che le ha rivolto a casa di Pablo diceva il contrario. E nonostante per lui desideri il meglio, è sempre difficile convivere con la sensazione di essere sostituiti, anche se è egoista da parte sua, perché lei ci ha messo poco a farlo.

«Buon per lui!» esclama con disinvoltura, tornando a scrivere con le mani sul pc, ma oramai senza più concentrazione.

Carlotta la osserva con gli occhi sgranati e l'espressione stupita, come se Siria non riuscisse a centrare il punto della questione. Ed è abbastanza sicura che in realtà non abbia compreso il vero problema.

«Non hai capito con chi» afferma, sedendosi bruscamente di fronte a lei e attirando l'attenzione di qualche sguardo per la sua irrequietezza.

Cerca velocemente qualcosa sul suo cellulare, muovendo le dita sullo schermo con fare quasi disperato e quando lo rivolge verso di lei, Siria improvvisamente capisce la causa di tanto sgomento. Un post di Instagram mostra un'immagine che vede il giocatore del Real Madrid in giro per la capitale, mano nella mano, con una modella famosa che non è la prima volta che viene associata a Marco.

Già quando lui e Siria erano una coppia, alcuni giornalisti lo accusarono di averla tradita durante una trasferta, proprio con la giovane con cui è ritratto nella foto. Al tempo ci fu un breve allontanamento, l'argentina venne colta dai dubbi in seguito alle numerose prove che emersero, ma il maiorchino le giurò che non fosse successo niente e le cose si risolsero anche grazie alla mediazione di Rodrigo e Carlotta.

Da allora Siria non aveva più voluto sentire il nome della modella e rivederlo accostato a Marco, proprio in quel momento, le fa storcere il naso. Qualcosa le dice che tutto quello non sia casuale. L'attaccante del Real non ama ostentare in giro per la città relazioni di cui non è sicuro e il fatto che quelle foto siano uscite dopo ciò che è successo a casa di Pablo, le fa sospettare che non sia casuale.

Il che la irrita maggiormente, facendole prudere la punta del naso in modo fastidioso. A volte il maiorchino ragiona in modo immaturo, spinto dall'orgoglio e dalla vendetta e dopo ciò che le ha detto, è convinta che quella faccenda sia stata montata ad hoc per farla arrivare ai suoi occhi. Per questo rimane in silenzio, ricominciando a scrivere con un'espressione infastidita.

«Pensi che i giornali avessero ragione?» sussurra Carlotta, non riuscendo a decifrare il suo volto.

«Non mi importa» ribatte immediatamente Siria, sperando di chiudere lì quella storia. Non ha alcuna voglia di parlarne e non dovrebbe minimamente importarle, ma l'italiana non le crede e la squadra con un sopracciglio sollevato.

«Stai diventando rossa di rabbia» la accusa, indicando il suo viso improvvisamente colorito.

Siria si slaccia la giacca rapidamente e la butta sullo schienale della sedia, sbuffando e alzando gli occhi al cielo, per poi tornare a scrivere, mentre si sostiene la fronte con una mano. Prova a buttare giù qualche parola, ma il silenzio snervante della sua migliore amica che la fissa e i pensieri che improvvisamente le inondano il cervello, le impediscono di continuare. Chiude bruscamente lo schermo del pc e incrocia le braccia sul tavolo, prendendo un respiro profondo.

«Non lo trovi divertente che questa notizia sia uscita proprio dopo aver sfiorato la terza guerra mondiale a casa di Pablo?» esordisce ironicamente, buttando fuori i suoi pensieri.

«Pensi che lo stia facendo per farti ingelosire?» le chiede Carlotta, corrugando la fronte con fare pensieroso.

Siria non è una che fa congetture casuali, quindi probabilmente se dice così è perché i suoi pensieri sono fondati e lei vuole capirci di più su quella storia. Non glielo ha mai detto, ma la relazione tra lei e Marco non l'ha mai convinta, per l'italiana erano troppo mal assortiti. Pablo sembra dare un fuoco tutto nuovo alla sua migliore amica, qualcosa che la rende più viva, più energica.

«Mi ha chiamata quella sera» esordisce l'argentina, buttando fuori quella confessione seguita da uno sbuffo, come se si fosse liberata di un peso.

Avrebbe preferito tenerselo per sé, perché sa già come la penserebbe Carlotta, ma non ce la faceva più, doveva confessarlo a qualcuno per non sembrare matta. La sua migliore amica la guarda sorpresa, un po' infastidita per non averlo saputo prima, ma subito le rivolge uno sguardo interrogativo, chiedendole implicitamente di andare avanti.

«Non me lo avevi detto!» si lamenta, con tono accusatorio, facendo roteare lo sguardo di Siria, che sbuffa sonoramente, fino a far sollevare il ciuffo che le ricade sul viso.

«É ancora innamorato» le spiega, gettandosi la testa tra le mani.

Se la ricorda bene la conversazione che hanno avuto la sera stessa in cui Rodrigo ha scoperto tutto. Siria era ancora a casa di Pablo, stesa di fianco a lui, dopo aver passato il pomeriggio tra le sue braccia, con la febbre ancora in circolo, ma un peso in meno sul petto. Il sivigliano si è addormentato piuttosto presto e casualmente subito dopo il cellulare dell'argentina ha cominciato a squillare.

Quando ha letto sullo schermo il nome di Marco le è venuto un tuffo al cuore pensando a come lo avesse trattato la mattina. La sua testa ha cominciato a viaggiare con le sue solite congetture, pensando persino che potesse essere successo qualcosa a Rodrigo, ma il suo istinto come sempre ha avuto la meglio. Si è alzata, coprendosi con la prima cosa che ha trovato e si è allontanata in bagno per rispondere alla chiamata.

La loro conversazione è stata piuttosto breve, anche a causa del rumore intorno al maiorchino, ma le parole che si sono scambiati hanno lasciato il segno. Lei lo ha ringraziato per quello che ha fatto e lui l'ha subito interrotta, dicendole che non riesce a smettere di pensare a lei, a loro, a quello che hanno condiviso e che per quanto provi ad andare avanti, Siria è ancora stampata nella sua mente e l'idea di vederla tra le braccia di un altro, che secondo lui non la merita, lo fa impazzire.

L'argentina è rimasta con il telefono attaccato al viso, ammutolita da quella confessione inaspettata e per un momento si è anche sentita in colpa per aver provato un breve tremolio al cuore, ma è stato lui stesso a chiudere la chiamata, chiedendole di dimenticare quelle parole e lasciandola sola in quel bagno, con i pensieri ad opprimerle il cervello, mentre il ragazzino che le ha fatto perdere la testa riposava nella stanza a fianco.

È così strana e ingestibile quella situazione che le sembra di impazzire. Da una parte c'è il suo primo amore, l'unico uomo che avesse mai amato, quello con cui pensava di stare per tutta la vita, perché nonostante le loro divergenze, nessuno l'ha mai fatta sentire così amata, curata e desiderata. Dall'altra parte è arrivato quel ragazzino che le ha sconvolto ogni piano, che ha messo in discussione quell'idea che lei aveva dell'amore e che le ha fatto provare sensazioni mai provate prima.

Si è chiesta spesso se la decisione di lasciare Marco fosse davvero quella giusta, a volte ha anche dubitato di sé stessa, consapevole che per lui proverà sempre qualcosa, una piccola parte di lei sarà sempre sua, ma Pablo le fa dimenticare tutto. Quando è con lui, tutto e tutti passano in secondo piano, anche le priorità che non aveva mai messo da parte per nessuno.

«Stai scherzando?» le chiede Carlotta, con gli occhi sgranati e le mani che le cadono sul tavolo.

Siria scuote la testa con lo sguardo perso nel vuoto e si butta all'indietro, contro lo schienale della sedia, con un'espressione stanca e confusa. Le scoppia la testa, non è mai stata così pensierosa in vita sua.

«No» afferma, anche lei stranita. «Me lo ha detto chiaramente, era un po' brillo credo, ma come dici sempre tu, in vino veritas

Carlotta rimane in silenzio, con l'espressione sbigottita, non sapendo cosa dire o aggiungere, le sembra strano tutto quello e capisce improvvisamente la perplessità di Siria nel vedere quelle foto. È chiaro che l'unico intento di Marco fosse farle arrivare a lei e forse scatenare una reazione.

Deve essere davvero disperato se pensa che lei possa mandare tutto all'aria per tornare tra le sue braccia. Siria Rivero difficilmente torna sulle sue decisioni, anche quando sbaglia e di certo non lascerà così facilmente Pablo per tornare in un amore in cui si sentiva troppo insicura nell'ultimo periodo.

«A proposito» esordisce improvvisamente Carlotta, come se le si fosse accesa una lampadina nel cervello. «Rodrigo? Come l'ha presa?» le chiede, tentando di cambiare discorso.

Non hanno avuto modo di parlare troppo, entrambe impegnate con i loro tirocini e gli ultimi colloqui per la tesi. Siria le ha raccontato solo i dettagli salienti della faccenda e Carlotta avrebbe voluto essere in quella casa quando stava per scoppiare un conflitto di portata nucleare.

«Come un bimbo di due anni» risponde l'argentina, roteando gli occhi e sbuffando amareggiata.

Preferirebbe dimenticare come stanno andando i rapporti con suo fratello, sono completamente in guerra fredda e quell'atteggiamento infantile immotivato comincia a stufarla davvero. Capisce la rabbia e lo sgomento iniziale, ma da quando si sono rivisti non le rivolge la parola. Non una richiesta di spiegazioni, né una crisi, né accuse isteriche. Silenzio punitivo, la cosa peggiore che Rodrigo possa fare quando è infuriato e lui lo sa bene.

«Non mi parla, mi evita e risponde a monosillabi» butta fuori tutto d'un fiato, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Quella situazione è così snervante che anche solo ripercorrerla con la mente la stanca. «Mangiamo in stanze separate.»

Carlotta non riesce a trattenere una risata ed è costretta a coprirsi la bocca con una mano, mentre Siria la guarda confusa, non riuscendo a capire il motivo di tanta ilarità.

«Perché stai ridendo?» le chiede, squadrandola con aria interrogativa.

«È che mi immagino tuo fratello che si sente male più perché Marco non ti ha superata che per l'effettiva difficoltà della situazione» confessa l'italiana, finendo inevitabilmente per far ridere anche lei.

Siria ama Rodrigo con tutto il suo cuore. È la sua famiglia, l'unica persona che vorrebbe sempre accanto, ma non è mai riuscita a sopportare quel lato troppo empatico ed emotivo di lui. Non riesce a comprendere come possa provare sentimenti così forti per situazioni che non lo riguardano e dalle quale dovrebbe stare fuori.

In più davvero fatica a capire perché quella furia così grande nei suoi confronti. Sapeva che non sarebbe stato facile per lui accettare la relazione con Pablo, per diversi motivi, perché è un giocatore della squadra avversaria, perché ha un carattere problematico e più di tutto probabilmente perché è ancora minorenne, ma sperava gli passasse in fretta, come tutti i suoi momenti di rabbia. Invece continua a tenerle il muso in maniera del tutto immotivata, senza accennare a voler chiarire con lei quella situazione.

«Mio fratello è un bambino viziato con problemi di gestione emotiva» afferma scocciata, avvicinando una sedia per poggiare la gamba. «Dovrebbe farsi qualche scopata, sarebbe più rilassato!»

A lei non crea alcun problema il pensiero di Rodrigo con una donna, anzi è convinta che dovrebbe ributtarsi in una relazione per trovare un po' di calma. Lui è una di quelle persone che hanno bisogno del sostegno emotivo degli altri e se riuscisse a trovare qualcuno che lo amasse per ciò che è – e non per la sua fama – probabilmente le starebbe meno addosso.

«Tu invece mi sa che, nonostante la febbre, ti sei data parecchio da fare, perché ti vedo tranquillissima» la schernisce Carlotta, ammiccando con lo sguardo.

Siria non può fare a meno di emettere una risata un po' imbarazzata, un'amissione di colpa involontaria, di cui però non si pente per niente. Si è goduta quelle ventiquattro ore insieme al sivigliano in tutti i sensi, riuscendo persino a chiarire il motivo della sua rabbia. Non le è passata del tutto e gli ha promesso che lo terrà d'occhio, ma lui le ha fatto capire, in più modi, di essere davvero dispiaciuto e nonostante lei non perdoni spesso, non poteva non farlo.

«Diciamo che se Pablo avrà la febbre sapremo il perché» risponde soddisfatta, con l'aria trionfante di chi è l'unica a sapere tutti i dettagli.

Carlotta scuote la testa divertita e le rifila una leggera spinta amichevole, con un verso di approvazione che fa alzare gli occhi di Siria al cielo.

«E pensare che all'inizio non volevi neanche saperne!» esclama l'italiana ironica, ripensando a settembre e al loro primo incontro. Allora nessuno sapeva dove sarebbero arrivati, ma lei un po' ci sperava che Siria cedesse e si lasciasse trasportare.

«Non è che non volevo saperne» protesta l'argentina contrariata. «E che ero consapevole che sarebbe stato tutto così difficile.»

Si butta di nuovo le mani tra i capelli e arriccia le labbra, sospirando esausta di tutto. Odia dover combattere con i pregiudizi della società, non le sembra giusto che per lei innamorarsi debba sempre essere così problematico. È già difficile accettare l'idea dell'amore, farlo con il fiato sul collo e la pressione mediatica diventa insopportabile.

«Guarda il lato positivo: almeno ora Pablo può venire a casa tua senza che esca dalla finestra» scherza Carlotta, gettandosi con la schiena sulla sedia, mentre scarta un lecca-lecca e le strizza un occhio con ironia.

«Se si presenta a casa mia probabilmente esce senza braccia» ribatte Siria, facendo scoppiare a ridere la sua migliore amica, per poi riprendere a scrivere sul pc, mentre la sua testa è una trincea di pensieri contrastanti.


Napoli, 24 Febbraio

Quella mattina, prima del match di Europa League, in cui Barcellona e Napoli si giocheranno la qualificazione al prossimo turno, Pedri e Pablo passeggiano sul campo della squadra partenopea, chiacchierando di ciò che è successo nelle ultime settimane. Non hanno avuto modo di parlarne molto, erano troppo concentrati sugli impegni stagionali e quello sembra un buon momento per discuterne.

Il resto del gruppo è al centro dello stadio, con alcuni che scherzano e giocano, ispezionando il terreno. Il canario si avvicina al sivigliano, tirandolo leggermente in disparte, per evitare che la loro conversazione arrivi ad orecchie indiscrete.

«Quindi ora suo fratello sa tutto?» esordisce con una certa curiosità. Pablo gli ha solo accennato del disastro sfiorato, promettendogli di raccontargli tutti i dettagli in seguito, ma dopo una settimana e mezza ancora non sa come sono andate realmente le cose.

«Sì», afferma il sivigliano, con le mani gettate nelle tasche e lo sguardo perso nel vuoto. «E vuole ammazzarmi.»

Quella faccenda con Rodrigo lo scoccia parecchio. Sa quanto sia importante lui per Siria e non capisce su che base non gli stia per niente simpatico. Non hanno mai avuto modo di conoscersi se non sul campo di gioco e vorrebbe avere l'opportunità di fargli capire che sua sorella è davvero importante per lui, non è solo un capriccio giovanile.

Pedri non riesce a trattenere una risata e gli rifila una pacca confortante sulla spalla. Sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato e forse è stato anche meno disastroso di quanto si aspettasse, pensava che una volta che Rodrigo Rivero avesse scoperto della relazione tra Pablo e Siria, non avrebbero più sentito parlare del giovane sivigliano.

«Non preoccuparti il Clásico è tra un mese, magari stai attento in campo» lo schernisce, ricevendo un'occhiataccia da parte dell'amico.

«Si, si, fai lo spiritoso» ribatte Pablo, con una punta di ironia nella voce. «Poi sei il primo che mi viene a recuperare in campo.»

Pedri non può replicare a quell'accusa velata. Da quando si sono conosciuti ha subito sentito una forte connessione con lui, nonché il bisogno di tirarlo fuori dai guai in cui facilmente si caccia, un po' per il suo carattere irrequieto, un po' per la giovane età. Non che si passino molti anni, ma a volte pare che il canario sia più un fratello maggiore che un compagno di squadra.

E ogni volta che Pablo si immischia in qualche discussione di troppo sul campo da gioco, Pedri non può fare a meno di correre in suo aiuto ed evitare che si rovini la carriera con dei rossi inutili.

«Dovresti ringraziarmi» lo rimprovera amichevolmente, tirandogli un pugno scherzoso sul bicipite.

Pablo emette una leggera risata divertita. Non può negare che con il senno di poi gli faccia piacere aver trovato un amico, oltre ad un compagno di squadra, che è sempre al suo fianco, ma non gliela darà mai vinta.

«Grazie, mamma, se non ci fossi tu mi avrebbero già ammazzato» lo schernisce, facendogli il verso.

Subito dopo ritorna a guardare dritto di fronte a sé, con lo sguardo perso nel vuoto e l'aria pensierosa. Tutta quella situazione lo stressa più del dovuto, a volte è difficile da sostenere, ma per Siria farebbe di tutto, anche affrontare la furia di Rodrigo. Non lo spaventa niente quando si tratta di lei.

«C'è altro che ti preoccupa, vero?» gli domanda Pedri, notando la sua espressione buia e incupita. Quando Pablo pensa a qualcosa che lo preoccupa gli si formano delle rughe marcate sulla fronte e il canario capisce immediatamente che c'è altro che non va e che non gli sta dicendo, a parte il rapporto complicato con Rodrigo.

«Marco Asensio» confessa il sivigliano, senza trattenersi. Sa che con lui può parlare di tutto, ha ascoltato i suoi discorsi su Siria per giorni interi prima che riuscisse a conquistarla e di certo riuscirà a sopportare anche quella paranoia che gli frulla in testa da quella giornata a casa sua, in cui la verità è venuta a galla.

«Che ha fatto?» gli domanda Pedri con un'espressione confusa, non riesce a capire cosa c'entri l'ex dell'argentina in quella storia.

Pablo sbuffa sonoramente, arricciando le labbra in un'espressione infastidita e scuote la testa con disappunto, non riuscendo a pensare a ciò che lo disturba. Vederli così vicini, vedere come lui la guarda e come lei in qualche modo sia ancora attratta, pensare all'influenza che il maiorchino riesce ad avere su di lei, a come riesca a calmarla in ogni situazione, lo irrita da matti.

«Siria non capisce che lui è ancora innamorato» gli spiega, come se Pedri potesse afferrare tutto il filo del discorso in quel modo.

«E a te cosa importa, scusa?» gli domanda infatti, non riuscendo a cogliere il problema. Non vede per quale motivo dovrebbe essere una minaccia se Siria continua a scegliere Pablo. «Mi pare che lei sia rimasta con te.»

«Non penso se ne starà al posto suo» insiste il sivigliano, cominciando a tirare calci nel vuoto, con un leggero fastidio che gli si arrampica in gola.

Dopo le parole di Siria ha capito che Marco in qualche modo sarà sempre importante per lei ed è come se lui lo sapesse, lo dimostra quel suo fare sicuro quando le parla e prova a farla ragionare, la sua costante presenza nella sua vita e come se non bastasse lui ha Rodrigo dalla sua parte, il che non è da sottovalutare.

A quanto pare per l'argentina il giudizio di suo fratello è l'unico che conta davvero e forse il fatto che lui preferisca il maiorchino a Pablo potrebbe rappresentare davvero un problema.

Pablo sa che lei non farebbe mai scegliere a qualcun altro al posto suo, ma non può ignorare il fatto che l'opinione di Rodrigo la influenzi molto, basta pensare a quanto ci sia rimasta male per come ha preso la notizia della loro relazione. Lo sente dalla sua voce ogni volta che la chiama che non sta bene da quando suo fratello ha deciso di punirla con un silenzio insensato e vorrebbe poter fare qualcosa, ma come lei stessa ha ammesso, serve solo dargli tempo.

«Credi voglia riconquistarla?» gli chiede Pedri, riportandolo al discorso che stanno cercando di affrontare.

Il canario capisce immediatamente che non si tratta di una semplice paranoia, che quella volta le sue preoccupazioni hanno un che di fondato, ma ha bisogno di capirci di più per poterlo aiutare e consigliare nel modo giusto.

«Non hai idea di come la guarda» constata Pablo ad alta voce, non riuscendo a togliersi dalla testa l'immagine di loro due così vicini, Siria che cerca sicurezza nello sguardo di Marco, le mani di lui sulle sue braccia, che la stringono in punti dove probabilmente prima la stringeva con più forza e più presa.

Qualsiasi cosa stia passando per la sua mente, Pedri capisce che quando pensa a quella faccenda non c'è lucidità e conoscendolo sa che potrebbe fare qualcosa di avventato.

In quel momento il cervello di Pablo è tabula rasa, un ammasso di rabbia e pensieri avventati, che lo porterebbero solo a commettere cose di cui potrebbe pentirsi. Non è mai stato così geloso di qualcuno, si sente davvero minacciato dal passato di Siria. Forse è un po' stupido, ma se per lei è stato così importante, forse potrebbe ritornare e lui non lo accetterebbe, non riuscirebbe a rimanere da parte dopo tutta la fatica che ha fatto per conquistarla.

È sicuro che lei abbia bisogno solo di voltare pagina e anche se tutto il mondo è convinto che Marco possa essere il meglio, che lui sia quello che merita, che lui possa darle quella relazione matura che cerca, Pablo sa di poterle dare di più.

È convinto che nessuno possa amarla come lui, che nessuno le darebbe l'importanza che le da lui. È forse presto per dirlo, ma in così poco tempo Siria è diventata il centro del suo mondo e lui ha intenzione di metterla al primo posto e di renderla felice, di darle l'importanza che merita.

«Pablo, non fare cose stupide» lo ammonisce Pedri, rivolgendogli un'occhiata di rimprovero. «So che per te è difficile, ma Siria non te la perdona un'altra cazzata.»

Il sivigliano gli rivolge uno sguardo serio e convinto e muove i primi passi per tornare nel tunnel, pronto per la partita di quella sera. Non ha intenzione di aggiungere nulla per il momento, deve solo pensare a come agire.

Mentre sono sul pullman che li riporta in hotel, prima della partita, scrollando sulla sua home di Instagram, per cercare di distrarsi un po', gli capita sotto gli occhi una notizia, che ha come protagonista proprio Marco Asensio. Pare che il maiorchino si sia fidanzato con una modella, ma ciò che lo attira è la descrizione del post, che specifica che la ragazza in questione era già stata ritratta con lui, mentre stava insieme a Siria.

Non gli ci vuole molto per capire che è tutto montato ad hoc per attirare l'attenzione dell'argentina. È esattamente lo stesso che avrebbe fatto lui, soprattutto perché il maiorchino non può essere andato avanti dopo gli sguardi che ancora lancia a Siria. Con quella faccenda Pablo ha la conferma ai suoi dubbi.

E quello lo prende come un chiaro segnale di guerra, ma è pronto a tutto pur di tenersi stretto ciò che ha conquistato a fatica e non gli permetterà di trionfare, dovesse smuovere la Spagna intera.

Hola a todos!
Alla fine ho deciso di aggiornare oggi, perché onestamente non so come starò la settimana prossima.

Oggi è il mio ultimo giorno a Madrid. Dopo 5 mesi lasciare questa città è devastante, ma non ho ancora versato una lacrima né mi sento così male come credevo, perché probabilmente non sto ancora realizzando.

Per questo vi lascio questo capitolo (un po' più corto del solito e sopratutto di passaggio), perché sapete che la scrittura è il mio rifugio da qualsiasi cosa.

Non mi dilungherò oltre, non preoccupatevi, volevo solo ringraziarvi per ogni singolo messaggio, ogni singola parola che spendete per me. Ogni minuto del vostro tempo è super prezioso e mi rendete davvero felice, sappiatelo.

Stiamo crescendo sempre di più, giorno dopo giorno e sono così felice che la storia vi stia appassionando così tanto.

Non ho le parole giuste per ringraziarvi, ma sappiate che sono davvero grata.

Ci vediamo presto, promesso.
-Mar

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