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Capitolo 4

《Allora? Chi va per primo?》la voce di Katy ruppe il silenzio tombale che si era creato. I grandi occhi marroni di Allison erano ancora intenti a guardare ogni singola persona cercando di percepire anche il minimo assenso da parte di qualcuno.
Posò lo sguardo su ciò che c'era dietro le porte spalancate. Un enorme spazio, probabilmente grande quanto un campo da calcio o magari anche di più, terminava con il secondo ascensore nel quale sarebbero dovuti entrare. Il pavimento era del tutto piastrellato con delle mattonelle di un bianco smagliante, quadrate e grandi, le cui fughe erano nere, stesso colore delle pareti del piano. Sylvia spostò Brad e Nick, che erano bloccati davanti alle porte dell'ascensore.《Fatemi passare, vado io.  Dobbiamo solo arrivare dall'altra parte, non capisco quale sia il problema》disse semplicemente. Nick sembrò perplesso:《A dire la verità, non credo che sia così semplice, voglio dire, credo che non ci avrebbero sequestrato per vedere il nostro comportamento solo per...》《Beh se hai paura, allora non credo sia qualcosa che mi riguardi》ribatté prontamente Sylvia. Prima ancora che il povero ragazzo potesse proferir parola dalle labbra appena schiuse, quella cominciò a camminare con passo deciso verso la fine della stanza, sotto gli occhi di tutti. Improvvisamente, cadde giù urlando, scomparendo nel nulla.《Che cazzo è successo?》strillò Katy, strabuzzando gli occhi 《Sylvia, come stai? Dove sei finita? Cos'è successo?》l'ansia andava crescendo ad ogni sillaba che pronunciava.

《Vado a controllare》disse Nick, scrutando rapidamente gli altri per un vano consenso. 《Stai attento》 disse Allison con un filo di voce, tremando. Il ragazzo cominciò a camminare lentamente, misurando bene ciascun passo e osservando ogni mattonella sulla quale si spostava. Prima poggiava il piede poi, assicurandosi che fosse tutto regolare, muoveva la gamba posteriore e avanzava l'altro piede. Circa a metà campo, però si bloccò. 《Che succede?》urlò Dylan per farsi sentire. La sua voce echeggiò per una frazione di secondo prima di cessare. Tutto d'un tratto, si inginocchiò e abbassò la testa verso il pavimento. La sua testa scomparì per qualche istante, poi riemerse trapassando il pavimento.

Si alzò, e corse velocemente fino al punto di partenza fregandosene di esaminare ogni mattonella e andando così di fretta che per poco non inciampava. 《Ragazzi! Ascoltatemi bene: il pavimento è un ologramma!》esclamò.
《Non dire cazzate, per l'amor di...》lo interruppe Dylan .
《No! Dico davvero! il pavimento reale finisce a metà stanza! per il resto è un ologramma! Porca troia, per poco non cadevo!》
《Non tutto è ciò che sembra...》mormorò Allison tra sé e sé.
《Come scusa?》 chiese candidamente Brad, girandosi di scatto.
《Non tutto è ciò chel sembra. È ciò che ha detto la voce nell'altoparlante...》. Aveva ragione, e d'un tratto tutti capirono.
《E che fine ha fatto Sylvie?》domandò Katy a Nick. Il ragazzo trattenne a stento i conati di vomito.《È morta. È praticamente sfracellata sul fondo. Sembra molto profondo》rispose.Ma adesso si ponevano tutti inevitabilmente una domanda: come arrivare dall'altra parte? Katy, elaborando le parole appena udite da Nick, diede di matto e, girandosi verso la pulsantiera, iniziò a premere alla rinfusa tutti i pulsanti, ma ad ogni tocco il timer a cristalli liquidi diventava tutto nero e al posto dei numeri compariva la scritta "error". Allison uscì, un po' incerta, fuori dall'ascensore. 《Un modo dovrà pur esserci》disse con voce così decisa e speranzosa che Katy smise di smanettare la pulsantiera e prese a fissarla.《La domanda è: quale?》 continuò. 《Oh, gesù...》sospirò alzando gli occhi al cielo, o meglio, al soffitto. Rimase con lo sguardo immobile lassù. Chiamò a raccolta tutti i ragazzi e li esortò a venire. Una volta arrivati, guardarono il punto dove ella stava indicando. Non c'erano più dubbi.

Nessuno disse una sola parola, avevano capito finalmente come poter superare la prova. Appena sotto il soffitto era posta una scala orizzontale, proprio come quella nelle palestre, ma di metallo. Dylan saltò portando le braccia in alto e si aggrappò ad un piolo della scala. Iniziò a percorrere la distanza rapidamente, e dopo relativamente poco tempo era arrivato a fine piano. Scese giù con un salto e aspettò gli altri. Lo stesso accadde con Brad, poi Nick e poi Katy, facendosi forza a vicenda. Fu il turno di Allison. Le sembrò molto più difficile di quel che sembrava, e arrivata a poco più di metà sentiva i muscoli delle braccia lacerarsi dal dolore e un insolito brivido seguito da un formicolio scorrerle nelle gambe. Sapeva che non doveva per nessuna ragione lasciare la presa, o avrebbe fatto la stessa fine di...
《Non guardare in basso, Allison!》gridò con tutta la forza che aveva in corpo Nick, dall'altra sponda. Troppo tardi.

La ragazza, scorgendo per un attimo il corpo di Sylvia sul fondo, in una posizione totalmente innaturale e scomposta, allentò la presa. Subito, sentendosi un pò più vicina al pavimento ologrammato sopra il cadavere della ragazza, si spaventò da morire e strinse le mani più forte attorno ai pioli. Continuò ad andare avanti senza guardare in basso.
《Dai Allison, così, brava...》la incoraggiò Brad. Acquisita una determinatezza unica, le sembrò di percorrere la distanza rimanente per raggiungere gli altri in pochissimo tempo. Si aggrappò all'ultimo piolo e saltò giù.
Tirò un sospiro di sollievo.
Dylan chiamò l'ascensore.

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