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Chapter 3

[Scena che potrebbe risultare fastidiosa ad alcuni lettori, in quanto leggermente spinta. Vi consiglio di scorrere, fino a quando non vedrete *******]


Senza aspettare alcuna risposta, gli cinsi la vita con le braccia. Avevo amato fin da subito i suoi fianchi così stretti, così femminili nonostante fosse un ragazzo. Misi la testa nell'incavo del suo collo, inspirando avidamente il suo odore: non avevo idea se fosse dovuto alla sua Unicità o ad altri fattori, ma aveva un profumo capace di mandarmi su di giri, di farmi uscire completamente di testa. Quasi in contrasto con il suo solito atteggiamento, era dolce, carezzevole, ricordava vagamente il miele o il caramello.Non avevo alcun pensiero malizioso in mente: in quel momento volevo solamente provare quelle sensazioni che solo lui poteva darmi, per allontanare i pensieri e per mettere a tacere l'enorme dolore che mi stava lacerando il petto.Appoggiai maldestramente il membro rigonfio nei pantaloni sulle sue natiche; lui, in risposta alla mia domanda implicita, si girò con lentezza, tenendomi con una mano il braccio così che non mollassi la mia presa sui suoi fianchi. Quando fummo faccia a faccia, notò con uno strano bagliore degli occhi la mia espressione, comprendendo che la mia situazione non era dovuta solo all'eccitazione. C'era ben altro. Ma in quel momento, il mio unico pensiero era di averlo tra le mie braccia e di assaporarlo, di sentirlo mio.. le domande sarebbero arrivate dopo.Con l'altra mano mi prese delicatamente il volto, facendo scorrere le dita sui miei zigomi e sulle mie labbra, mentre osservava attentamente ogni mio più piccolo movimento facciale.Tentai di avvicinare le mie labbra alle sue, ma mi fermò con l'indice, proprio mentre socchiudevo gli occhi pronto a lasciarmi andare ed assaporare il gusto della sua bocca. Si staccò dalla mia presa e andò con passo deciso, ma leggero,a spegnere la luce della sua camera da letto: i raggi rossi e arancioni del sole ormai al tramonto che filtravano dalla finestra, donavano alla stanza tutto un altro aspetto, e si riflettevano nei suoi occhi in modo meraviglioso. Mentre continuavo a guardare in silenzio quelle due pietre preziose dai riflessi oro e cremisi, lui si avvicinò baldanzoso al mio petto, guardandomi con la sua solita espressione fiera, prima di posare entrambe le mani poco sotto le mie spalle e sporgersi per ricevere il bacio interrotto.Non fu violento e passionale, come nostro solito: era dolce, delicato, risanatore; con quel semplice bacio sentii scivolarmi di dosso un'intera giornata, un'intera settimana, un intero mese di sofferenze e preoccupazioni.Se avessi avuto la possibilità di scegliere il momento esatto per far fermare il battito del mio cuore e morire, avrei sicuramente scelto un momento simile. Abbandonarsi nelle sue braccia, sentirsi al caldo, al sicuro, e negli occhi, lui, come ultima immagine, prima di lasciare definitivamente questa vita.

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[Conduttore] -Bentornati, cari telespettatori! Per la prima volta nella storia di AsahiTV e dell' ANN News, un servizio interamente dedicato al mistero protagonista principale delle nostre vite negli ultimi mesi: l'epidemia del suicidio. A questo proposito, e solo per voi, abbiamo invitato qua in studio due figure eccelse, che stanno spiccando tra noi in questo periodo: il celebre scienziato Shigeaki Hinohara e l'uomo del momento, colui che tutti chiamano "Il salvatore", Shinsuke Oshimada!-

[Hinohara] -Buonasera a tutti, è un piacere essere qui oggi. Grazie dell'invito.-

[Oshimada] -Salve a tutti gente! E salve anche a voi, Hinohara-chan e Nakai-chan! Vi vedo un po' invecchiati, cosa sono tutte quelle rughe?-

[Conduttore] -Ah ah ah, ecco perché tutti ti adorano Oshimada! Come riesci ad essere sempre così allegro? Prima o poi dovrai rivelarci il tuo segreto! Ma torniamo a noi: abbiamo molte, moltissime domande che vorremmo porvi, non soltanto io ma anche tutti i cittadini del Giappone. Colgo l'occasione per ringraziarvi profondamente per tutte le lettere che ci avete mandato qua in studio.-

[Hinohara] -Metterò le mie conoscenze e i miei anni di studio a vostra disposizione: spero di poter rispondere in modo completo e appagante.-

[Oshimada] -Oh, insomma Hinohara-chan! Cerca di essere un po' più sciolto, non siamo mica al patibolo! Non è la prima volta che finisci in TV, o sbaglio? Comunque sia, cercherò di essere anch'io all'altezza del nostro scienziatuccio qui! Fatemi tutte le domande che volete, basta non siano troppo deprimenti!-

[Conduttore] -Vedo che i nostri ospiti sono già riscaldati e pronti a soddisfare tutti noi cittadini: direi quindi di partire con le domande. La prima, e anche la più popolare, è rivolta al Dr.Hinohara: cosa ha causato l'epidemia?-

[Hinohara] -Mi dispiace partire subito con frasi poco rassicuranti, ma ancora non abbiamo alcuna fonte certa su quale sia la cagione base di tutto quello che sta succedendo. Io e i miei colleghi di tutto il mondo abbiamo tentato di estrapolare diverse teorie, dalle più probabili alle più disparate, ma ancora non abbiamo alcun dato preciso e valido da potervi fornire.-

[Oshimada] -Hinohara-chan, vuoi forse dirci che la scienza non è in grado di fare il suo lavoro? E' una catastrofe! Tutti noi ripieghiamo le nostre speranze in voi!-

[Hinohara] -Signor Oshimada, la prego di non saltare a conclusioni affrettate: anche se ancora non siamo riusciti a risalire alla radice del problema, gli scienziati di tutto il mondo stanno collaborando assiduamente per trovare una risposta. Ci serve solo del tempo.-

[Conduttore] -Per quanto riguarda questo argomento, la seconda domanda è: quanto tempo ci vuole prima che l'infetto arrivi al culmine della pazzia? Sempre per il Dr. Hanohara.-

[Hinohara] -Dipende dal paziente: abbiamo riscontrato casi in cui la malattia ha preso il sopravvento in poco meno di una settimana e altri in cui ha impiegato più di un mese. Supponiamo che sia dovuto alla fermezza mentale o dagli eventi passati della vita del soggetto.-

[Oshimada] -Supponiamo e supponiamo! Hanohara-chan, noi abbiamo bisogno di certezze, non di supposizioni!-

[Conduttore] -Il signor Oshimada non ha tutti i torti, ma comprendiamo la fatica e tenacia nelle vostre ricerche. Ecco la terza domanda: c'è un modo per evitare di essere infetti?-

[Oshimada] -Ma certo che c'è! Cari telespettatori, ascoltate bene il vostro Shinsuke: la soluzione a tutti i mali è il sorriso! Sorridete sempre, di fronte a tutto, e l'epidemia sarà talmente spaventata dai vostri denti, bianchi o gialli che siano, che scapperà in un secondo!-

[Conduttore] -Quindi, secondo lei, Signor Oshimada, basterebbe essere felici?-

[Hinohara] -Signor Oshimada, mi permetta di esprimere i miei dubbi e perplessitudini.. è impossibile che la cura per un'epidemia del genere sia questa. Per quanto lei continui a sostenere che le sue cliniche non utilizzino alcun tipo di farmaco, trovo altamente improbabile che la medicina non sia la soluzione-

[Oshimada] -Sta forse dubitando dell'efficacia dei miei centri? Venga anche lei a controllare! Chiunque entri lì dentro verrà guarito grazie ad un processo fatto solo di amore e sorrisi! E tutti riescono a guarire, nessuno escluso! Elogia tanto la grandezza della scienza, ma mi pare di notare che l'unico che riesce a fare qualcosa di concreto in questa situazione sia io. O mi sbaglio?-

[Hinohara] -Sto solamente dicendo che..-

[Oshimada] -Allora sentiamo, Hanohara-chan, cosa ci consigli per non essere colpiti?-

[Hinohara] -Io.. ecco.. attualmente non abbiamo riscontrato alcun tipo di danno all'interno del corpo dei pazienti. Né celebrale, né nelle cavità olfattive, negli organi digestivi, niente. L'epidemia quindi non si diffonde come un semplice virus o batterio. Pare sia solo una condizione psicologica, ma..-

[Oshimada] -Quindi la medicina non serve a niente! Hanohara-chan, hai appena affermato che la mia soluzione è la migliore o sbaglio? Come disse Joseph Addison, "Ciò che il sole è per i fiori, i sorrisi lo sono per gli essere umani". Sorridete, amici e connazionali, sorridete! Chi ha avuto un suo familiare nella nostra clinica può confermarlo: non smetterà mai più di sorridere! Eliminate la tristezza dalle vostre vite!




Kirishima e Bakugou erano seduti a gambe incrociate per terra, di fronte ad un basso tavolino coperto interamente da fogli, matite e libri. Nella stanza entrava con delicatezza, facendo muovere leggermente le tende, un freddo vento che annunciava l'arrivo dell'autunno. Fuori gli alberi erano ancora coperti di foglie verdi e sgargianti, ma l'erba cominciava a perdere il suo colorito brillante, diventando sempre più gialla.Nel silenzio della stanza, Kirishima prese la parola, mentre giocherellava con la penna senza prestare attenzione alle equazioni di fronte a lui.-Hey Bakugou.-L'altro ragazzo era concentrato terribilmente nello scrivere qualcosa su un quaderno: la mano si muoveva veloce, e se non per i loro respiri o il fruscio delle fronde degli alberi, il rumore della penna che correva sul foglio era l'unica interferenza che spezzava il silenzio.-Bakugou.- riprovò un'altra volta Eijiro, che aveva appoggiato la penna sul tavolo e guardava il compagno con la testa leggermente piegata sulla spalla.-Cosa diavolo vuoi. Fai le tue equazioni, imbecille, sto lavorando-Non alzò neppure lo sguardo dal foglio per rispondergli.Era un periodo nel quale, come aveva potuto constatare Kirishima, per quante volte si trovassero insieme, Bakugou non lo guardava mai negli occhi. Evitava sempre il contatto visivo, ma cercava in continuazione la sua presenza.Ogni scusa era buona per vedersi: che fosse per delle sessioni extra di studio, un allenamento in più o semplicemente un pomeriggio tra amici, il tempo che stavano cominciando a trascorrere insieme si era duplicato.Non che a Kirishima dispiacesse, anzi: la compagnia di Bakugou gli era sempre gradita, e ora aveva l'occasione per stringere ancora di più il loro legame di amicizia.-Eh dai, facciamo una pausa. Piccola piccola. Non ti devi mica laureare, Present Mic sarà contento lo stesso se gli scrivi un tema di 3 parole più corto.--A differenza tua, a me interessa mantenere la media dei voti alta. E inglese non può essere un'eccezione, per quanto mi faccia schifo.-In quel momento, il telefono di entrambi avvertì loro dell'arrivo di un nuovo messaggio, producendo il tipico suono penetrante e acuto della vibrazione sulla superficie in vetro del tavolino.Mentre Kirishima prese l'arnese tra le mani quasi con foga, Bakugou lo osservò con sguardo truce, mentre fletteva con veemenza eccessiva le pagine del quaderno che teneva ancora in mano. Non appena Kirishima accese lo schermo, avvertì l'amico che il messaggio era di Midoriya, sul gruppo di classe, ma non appena ne lesse il contenuto sbiancò improvvisamente.-Che ha detto l'insetto? Cosa?- chiese Bakugou allarmato, vedendo la faccia pallida del compagno.-E' successo qualcosa ad Uraraka. Non riesce più a trovarla. Sembra si sia dissolta nel nulla.-




Quando arrivarono a scuola, era già abbastanza tardi: l'orario dei corsi pomeridiani era finito da almeno quaranta minuti, ma un sostanzioso gruppo di insegnanti era radunato davanti all'entrata della U.A., in concomitanza delle panchine nel giardino scolastico dove Kirishima era solito consumare il suo pasto insieme a Sero, Kaminari e gli altri.Insieme ai loro docenti, anche altri loro compagni di classe erano lì presenti, con le loro espressioni preoccupate, che ascoltavano un Midoriya pallido e dall'aspetto quasi malaticcio, che parlava al centro di quella disgregata combriccola.Non appena si avvicinarono anche loro due, gli occhi del ragazzo si mossero di scatto e si fissarono in quelli del suo amico di infanzia.-Kacchan! Kacchan, grazie di essere venuto! Anche tu Kirishima!- disse, avvicinandosi ai due ragazzi e parlando con voce quasi trafelata. Bakugou storse il naso, non tanto per il fatto che Midoriya gli avesse afferrato con isteria esagerata il braccio, ma per le condizioni e lo stato d'animo in cui si trovava. Tutte le persone intorno a lui, e tutte le sue certezze, si stavano lentamente tramutando sotto i suoi occhi; ciò valeva anche per Deku, che conosceva da tempi assai lontani.-Stupido Deku, lasciami il braccio e dimmi cosa diavolo è successo. Che ha fatto Faccia Tonda? E' così stupida da essersi persa nella scuola?-L'insicurezza nel timbro di Katsuki, lasciava intendere quanto fosse realmente travagliato dagli avvenimenti.-Uraraka è scomparsa, non la troviamo più. Eravamo a pulire l'aula, visto che oggi era il nostro turno questa settimana, quando sono uscito un attimo per rimettere apposto la scopa nello stanzino; quando sono tornato in classe non c'era più. Il suo zaino e la sua giacca erano ancora lì dove li aveva lasciati, ma la stanza era vuota. Mi sono un po' preoccupato, così sono andato a chiedere a chiunque incontrassi nei corridoi se l'avessero vista.. ma sembra si sia volatilizzata.-La voce di Izuku si incrinò, mentre lui cominciava ad ansimare e ad emettere singulti.-Visto.. visto cosa sta accadendo negli ultimi tempi, ho pensato al peggio. Sono entrato nel panico. Ho chiamato tutti gli insegnanti e mandato un messaggio sul gruppo.. io.. non voglio immaginare cosa le sia successo.. però.. - si interruppe per riprendere fiato, visto che la sua voce andava sempre più affievolendosi - dobbiamo trovarla.Mentre parliamo, il sensei Aizawa è andato a fare un giro di perlustrazione della scuola, dovrebbe..-In quel preciso momento, il menzionato insegnante si avvicinò correndo al gruppo docenti. Confabulò un po' con loro e, sotto lo sguardo stupito di tutti i ragazzi, se ne andarono tutti a passo svelto, entrando dentro la scuola.-Prof Aizawa! Ci dica almeno se avete trovato qualcosa..- ma la voce di Yayoruzu andò sprecata, quando Midnight chiuse i battenti della porta di ingresso.





Erano ormai passati 20 minuti da quando il suo studente, Midoriya Izuku, aveva dato l'allarme dell'improvvisa scomparsa di un'altra studentessa.Nonostante il carattere freddo, calcolatore e distaccato, Shota voleva bene ai suoi studenti. Dopo mesi passati in quella classe e nei campi di addestramento, vedeva ogni giorno i loro cambiamenti; sentiva la loro ammirazione nei suoi confronti, e anche lui provava una sorta di orgoglio nel vedere quei piccoli incompetenti pendere dalle sue labbra ed impegnarsi. Per queste motivazioni, forse, sentiva costantemente di essere il solo a doversi prendere la piena responsabilità per la sicurezza di quei ragazzi.L'immagine di Uraraka Ochako, in quel momento, era impressa vividamente nella sua mente: una ragazza solare, allegra, gentile e volenterosa; non aveva riscontrato problemi con nessuno dei suoi compagni di classe, grazie appunto al suo carattere aperto ed espansivo e alla sua capacità di farsi amare incondizionatamente dal prossimo. Non aveva alcun motivo per sparire completamente.Entrò nell'aula dove i due ragazzi stavano finendo di sistemare e pulire il pavimento: in uno dei banchi vicino alla finestra, vi erano una giacca a vento rosa e la borsa standard fornita dall'istituto. Nient'altro: l'unica cosa insolita era la finestra lasciata completamente spalancata, un gesto senza senso, visto il vento freddo e facinoroso che soffiava in quei giorni.Ad Aizawa venne un'improvvisa sensazione, insieme ad un senso di impotenza e di nausea allo stomaco: corse alla finestra, sporgendosi pericolosamente al parapetto, per osservare di sotto.Tirò un sospiro di sollievo.Il prato era verde, nessun segno di collisione, sangue o altro. Nessun corpo.Ma quando fece per tirarsi indietro, mentre si spostava i capelli che gli erano caduti sul viso, scosse in alto la testa, e fu allora che lo vide.Un lembo di stoffa rosso, uguale a quello della cravatta dell'uniforme studentesca, che pendeva da un angolo della finestra.Si accorse solo dopo pochi minuti che stava fissando intensamente quel piccolo triangolino di stoffa, e che si teneva una mano stretta sul petto. Il suo cuore batteva lento, ed ogni palpitazione era come un colpo di tamburo che gli rimbombava furiosamente nella la gabbia toracica.Si avvicinò e si sporse di nuovo, guardando in alto stavolta.Ciò che vide gli fece perdere quegli ultimi pochi battiti che il suo cuore aveva faticosamente pompato sotto choc.Il corpo di Uraraka era riverso in giù, il che le faceva impigliare i soffici capelli castani sulle scanalature del muro in mattoni della scuola, in modo scomposto; al suo collo era legata una corda, ben stretta, la quale a sua volta era fermamente saldata alla lamiera della grondaia.Non vi era sangue, se non qualche graffio arrossato sulle cosce nude ed esposte della ragazza, segno che dovevano essere andate a sbattere contro la tettoia quando aveva fatto lievitare in aria il suo corpo.Grazie al suo quirk, Uraraka aveva scelto un modo insolito per porre fine alla sua vita: una semplice impiccagione non l'avrebbe accontentata, visti i suoi gusti stravaganti. Dopo aver legato la corda, si era lasciata lievitare in aria: il vento aveva probabilmente peggiorato la situazione, impedendo all'ossigeno di arrivare ai polmoni e quindi di ossigenare il sangue. Quando aveva perso conoscenza, il corpo aveva sbattuto violentemente contro il tetto, lasciandola in una posizione macabra, frazionato in una posa innaturale. Probabilmente, il fatto che la gonna e la camicetta fossero rimaste avvilupate, aveva permesso alla corda di serrarle anche gli ultimi respiri. La schiena ricurva, per via dell'impatto, era riversa, lasciando la parte anteriore del corpo impigliata nelle tegole e lamiere del tetto, mentre il volto, su cui aleggiava un timido sorriso, guardava con sollievo il prato sottostante.



[Piccolo messaggio dell'autrice]

Ciao popolo! Sono Cekka, l'autrice della ff; colgo questa mini occasione per ringraziare tutto coloro che hanno messo la storia nei preferito o seguiti o che hanno recensito: cercherò sempre di migliorare!
Per prima cosa, vorrei chiedere umilmente perdono per la parte dialogata: odio mettere i nomi ad inizio frase come in un copione, è poco professionale, ma, essendo una scena appunto puramente fatta di dialoghi non volevo spezzare il dibattito con discorsi indiretti.
Secondo punto, invece, i nomi che trovate nella ff e che non appartengono al mondo di BNHA sono tutti personaggi realmente esistiti nella storia giapponese. Così, piccola curiosità lol. Altri nomi invece sono presi dalle opere del mio amore Shintaro Kago (ma che sono comunque delle storpiature di nomi di personaggi famosi lol).
Questo è un capitolo un po' di passaggio.. e mi sono mantenuta soft su tutti i fronti if you know what I mean .
Nel prossimo cercherò di essere più spietata!



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