Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

23. La rabbia che non ho mostrato mai

Vi ricordo che se volete entrare nel gruppo Whatsapp dedicato alla storia, potete mandare il vostro numero in privato. Siamo già in cinque 😍

***

Dopo essersi cambiata d'abito con l'aiuto di Evelyn, indossandone uno che molti anni addietro era appartenuto a lady Kate, Lily venne accompagnata da Sarah nell'androne centrale del castello.
Cercò di non dare troppo nell'occhio mentre si guardava intorno in cerca di Jack, che non vedeva da più di un'ora, e, dimenticandosi che la donna che la precedeva era molto più bassa di lei, le finì addosso rischiando di farla cadere.

-Sono desolata, signorina!-
-È stata colpa mia, Sarah- la fermò subito lei, appoggiandole le mani sulle spalle esili.

-E voi sareste?-
Proruppe all'improvviso una voce cristallina, venata da una traccia di curiosità.

Lily distolse lo sguardo da Sarah per rivolgerlo alla nuova arrivata e, subito, impietrì.
Dal fiero portamento elegante, una donna molto alta si ergeva di fronte a loro, con una parrucca talmente immensa sulla sommità del capo che lei spalancò la bocca. Quel tipo di acconciatura non era più in voga da almeno cinquant'anni o, quantomeno, si usava sfoggiarla solo per le uscite a teatro o...

-Avete perduto la lingua, milady?- insistette la donna, squadrandola con occhi altezzosi. Erano scuri, come quelli di Jack, ma più cupi e, all'apparenza, tristi.

-Lei è lady Lily Ferguson, signora contessa- la presentò Sarah cordialmente. -È giunta appena questa sera con vostro figlio, e sarà sua ospite fino a tempo indeterminato.-
-E chi lo ha deciso?- fece la donna, arcigna.
Lily aggrottò la fronte, poi si ricordò che la sua bocca era ancora spalancata e si affrettò a richiuderla.

-Il signor conte, signora.-
Sarah chinò il capo in una riverenza che la fece quasi abbassare fino al pavimento in pietra.

La matrona sollevò ancora di più il mento, fissando Lily con espressione scrupolosa.

-Staremo a vedere. Potete parlare, lady Lily Ferguson. Non mangio, non ancora.-

Lily si schiarì la gola, abbozzando un sorriso.

-È un piacere fare la vostra conoscenza, milady.-
-Potete chiamarmi Madylin- controbatté la donna con aria indecifrabile. -Naturalmente per voi sarò lady Madylin, come si conviene a quelli della nostra classe. Siete nobile anche voi, suppongo.-
-Mio padre è un conte, sì. Appartengo a una famiglia aristocratica- rispose Lily, scoprendosi a reggere il confronto con la donna meglio di quanto si fosse aspettata.
-Condiviamo perfino la classe sociale, lady Lily. Credo che diventeremo ottime amiche.-

Negli occhi di Madylin Sanders colse una vaga traccia di ironia, ma non la attribuì ad alcun tipo di strano comportamento. Era usanza comune trovare donne di ceto elevato atteggiarsi a manie di superiorità e onnipotenza che le rendevano solo estremamente ridicole. Lady Madylin sembrava intelligente, però. In quel suo aspetto, Lily riconobbe i tratti del figlio.

-E dove si trova vostro padre, in questo momento?-
-All'inferno, spero per lui- replicò Lily senza riuscire a trattenersi.
Sarah, al suo fianco, sussultò.

Gli occhi scuri di lady Madylin si strinsero fino a diventare due fessure, mentre esaminava la fanciulla con serietà.

-Suppongo non vi leghi un rapporto pacifico- commentò sardonicamente.
-No, affatto- ribatté lei, alzando il mento.
-Mio padre è un uomo subdolo e meschino. Preferirei non venisse più nominato, se possibile.
-Siete stata voi la prima a parlare di lui, lady Lily- le fece notare la donna, sogghignando.

Lily serrò le labbra, cercando di mantenere il controllo.
-Avete ragione. Preferirei che non se ne parlasse in futuro- puntualizzò.

Madylin Sanders non le piaceva. Avrebbe di gran lunga preferito trascorrere il resto della serata con Sarah o in compagnia di Jack, eppure si ritrovava a dover tenere testa a una arrogante, altezzosa dama dai modi sgarbati.

-Vi siete sistemata nella vostra stanza?- domandò Madylin con un sorriso cinico.
-Sì, milady. È molto accogliente.-
-Non potrebbe essere da meno, dato il lusso di questa casa.-

Lily annuì, sfoggiando un sorriso largo.

-Sarah, porta la signorina Ferguson a visitare la sala da pranzo, mentre scambio due parole con mio figlio- ordinò la donna con un gesto noncurante della mano inanellata.

-Il signor conte è con la signorina Violet, milady- disse Sarah con aria di sottomissione.

Madylin le rivolse un'occhiata torva.

-Allora vai a chiamarlo- comandò in tono categorico.

Lily avrebbe voluto prenderla a schiaffi quando, sul volto della piccola donna accanto a lei, comparve un'espressione terrorizzata.

-Subito, milady- si affrettò a obbedire e Lily la vide dirigersi lungo il corridoio e sparire dietro un angolo.

-Voglio sperare, lady Lily- riprese Madylin adocchiando la scollatura del suo abito. -Che non siate una donna di facili costumi come quella bastarda di una guaritrice. E che mio figlio vi stia il più alla larga possibile. Lui e Violet si sposeranno presto, e non tollererò alcun tipo di intralcio da parte vostra né di nessun altro.-

-Non sono una prostituta, milady- scattò Lily con rabbia.
-Non azzardatevi ad utilizzare un simile linguaggio in mia presenza, lady Lily- ringhiò la donna, tenendosi a debita distanza. -Comunque, dicevo, non intromettetevi in affari che non vi riguardano.-

Lily strinse le labbra.

-Il signor Sanders mi già informata che non ha intenzione di prendere lady Violet in sposa- replicò con decisione.

-Oh- controbatté Madylin con un sorriso largo, che lasciava aperte tante domande. -Vi assicuro che la sposerà. Me ne occuperò personalmente, statene certa.-

***

-Perché sei ancora qui, Violet?- sibilò Jack, versandosi del brandy nel bicchiere di cristallo per la seconda volta.
-Pensavi che me ne sarei andata dopo che sei partito? Ti avevo detto che ti avrei aspettato, qualunque fosse stata l'attesa. Dobbiamo sposarci, Jack, ricordi?-
-Noi non dobbiamo fare niente, Violet!- sbottò lui, girandosi e rivolgendole un'occhiata torva.
-Ti avevo avvisata che tra noi era già tutto finito da tempo. Perché dovrei sposare una donna che non amo?-
-Perché è quello che hai l'obbligo di fare- replicò Violet con un sorriso lascivo. -È il tipo di obbligo cui sei vincolato da ben vent'anni, e io, come tua madre, non permetterò che te ne tiri fuori.-

Jack cercò di contenere la rabbia, scovando le parole che esprimessero il suo risentimento pur rimanendo nei limiti della buona creanza.

-Io non ti amo più, Violet- rispose, duro come l'acciaio. Non le importò di ferirla. Violet Milton non aveva sentimenti umani che potessero essere intaccati.

-E non ti sposerò. Mai, Violet, mai. Né in questo né nell'altro mondo.-
Il sorriso di Violet si fece ancora più largo.

-Lo farai, invece- controbatté con perfidia. -Non ricordi qual è stata la punizione di quella puttana di una guaritrice quando vi ho scoperti a letto insieme? Potrei fare la stessa cosa, o qualcosa di peggiore, alla nuova puttana che ti sei portato a casa, Jack.

Lui urlò, prima di afferrarla per le spalle e sbatterla violentemente contro il muro.

L'impatto tolse il fiato a Violet. Ciononostante, i suoi occhi continuarono a fiammeggiare e ad ardere di malvagità.

-Non azzardarti, Violet, o giuro che ti ammazzo. Mi hai sentito?- ringhiò, aumentando la stretta sulle sue spalle.
-Cristo santo, Jack, ne sei innamorato?- ansimò lei al colmo dell'isteria.

-Pensavo che Lena... -
-Non sono affari tuoi- sibilò Jack, incenerendola con uno sguardo truce. -Stai lontano da Lily, Violet, perché non risponderò di me se scoprirò che le è successo qualcosa per colpa tua. O di mia madre.-

Violet si lasciò sfuggire una smorfia.
-Allora sarà meglio che ne parli con tua madre prima che la incontri. È determinata a farci convolare a nozze, Jack, molto più di me.-
Un sorriso malizioso le incurvò le labbra.

-Io ti amo ancora, lo sai. E se riuscissi ad accendere quella fiamma che ti vedevo negli occhi ogni volta che ci baciavamo, Jack, sono sicura che anche tu scopriresti di amarmi come un tempo.-

-Ero uno stupido ragazzino ignorante, Violet- sussurrò con rabbia. -Non era quello, l'amore, era solo un'infatuazione.-
-Come quella che hai adesso per quella ragazzina- ribatté seccamente Violet. -Tuttavia, sai quanto me che è una donna che sappia soddisfarti, quella che cerchi.-

Prima che Jack potesse respingerla, Violet lo attirò verso le sue labbra e, trovato l'accesso alla sua bocca, ci insinuò la lingua. Lui gliela morse nel giro di un secondo, staccandosi da lei e mollandola bruscamente. -Non provarci mai più- sibilò, e in quel momento si udì un bussare timido di nocche contro la porta in vetro.

-Avanti.-

-Signor conte, vostra madre desidera parlarvi in privato- disse Sarah, chinando il capo. -La signorina Ferguson è... -

Non appena sentì quel nome, Jack oltrepassò la donna e si precipitò fuori, dimenticandosi di Violet e del ribrezzo che il suo bacio gli aveva provocato.

-Madre- disse freddamente, scambiando un'occhiata ansiosa in direzione di Lily. Le lesse una profonda amarezza nello sguardo, e si sentì stringere il cuore.

-Stavo giustappunto mettendo al corrente la tua ospite che presto celebreremo il tuo matrimonio con Violet, figliolo.-
La voce di Madylin Sanders era laconica.
Un ampio sorriso le si allargò sul volto.

-Sono proprio rammaricata che sia stata io a darle la notizia.-

-Non ci sarà alcun matrimonio- replicò Jack con determinazione, avvicinandosi a Lily.
Sarah li raggiunse a piccoli passi, ansimando.

-Lady Ferguson, seguitemi nella vostra stanza. Desidero parlarvi- disse Jack, rivolto a Lily che non aveva ancora fiatato.

-Lo farai dopo cena, Jack- lo interruppe sua madre con fare autoritario.

-Lo farò quando dico io- ringhiò Jack, afferrando la mano di Lily e trascinandola lungo la scalinata che conduceva ai piani superiori.

Non vide il sorriso sprezzante di Madylin Sanders o lo sguardo atterrito di Sarah, mentre Violet le raggiungeva e scambiava un'occhiata torva con la matrona.

-Non temere, Madylin- disse la donna, osservando i due sparire dietro l'angolo. -Ci penso io a rimetterlo in riga. L'ho già sedotto una volta, non vedo l'ora di farlo di nuovo. E con estremo piacere.-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro