21. Kirkthon Castle
Tre giorni dopo
-Continueremo i nostri allenamenti al castello, Lily.-
Jack si girò verso di lei, mentre aspettava che Gareth gli portasse la sella di Mo, il suo cavallo.
-Avremo anche un equipaggiamento migliore e dei veri bersagli su cui allenarci.-
-Al castello? Siamo in partenza?- fece Lily, perplessa.
Jack annuì, scrutando poi l'orizzonte. Mancava poco a mezzogiorno e, calcolando a mente la distanza che li separava da Kirkthon Castle, dedusse che ci sarebbe voluto tutto il pomeriggio per raggiungerlo.
-Ma la vostra gamba...-
-La mia gamba sta bene- la interruppe lui gentilmente. —Non preoccupatevi per la mia salute. Dobbiamo preparci a partire.—
Lilly lo osservò sotto le folte ciglia, ascoltando il battito del proprio cuore e desiderando sentire anche il suo. Ogni volta che Jack parlava, percepiva un piacere sconosciuto in ogni parte del suo corpo; avrebbe potuto ascoltarlo per ore e non se ne sarebbe mai stancata. Jack abbassò lo sguardo su di lei, rivolgendole un sorriso.
—Se volete, per questa volta potete stare sul carro. Ho notato che la cavalcata scorsa non vi ha reso il viaggio piacevolissimo.—
Lei scosse la testa, i suoi occhi si illuminarono.
—In realtà avrei un'idea migliore.-
-Vi ascolto.-
-Cavalcherò insieme a voi, se la cosa non vi disturba.-
Perfino lei si stupì della rapidità e la semplicità con cui quelle parole lasciarono la sua bocca.
C'era un che di vagamente malizioso nell'espressione della giovane, e Jack ne fu immediatamente compiaciuto, per qualche strana ragione. Che tanto strana, poi, non era.
Ormai perfino le pietre dovevano essersi accorte del desiderio che provava verso Lilly Ferguson, e non capiva come lei non avesse ancora notato niente...
Fu in quel momento che, guardandola negli occhi, l'immagine di una donna ben più adulta e sicura di sé gli comparì davanti. Allora si passò stancamente una mano sul mento e sospirò.
-Che cosa vi prende?- chiese Lily, allarmata. -Non vi sentite bene? La gamba...
-No- la interruppe lui cortesemente. -È solo che mi sono ricordato di un dettaglio di non poco conto che avevo dimenticato.-
Lilly lo fissò. Non se la sentì di chiedergli ulteriori spiegazioni; in fondo, loro non erano altro che due estranei... Due estranei che, per assurdo, si conoscevano già più di quanto sarebbe stato dovuto.
Jack si voltò per non dover sopportare la vista della povera ragazza che stava diventando fin troppo importante per lui.
Il pensiero di Violet Milton divenne vivido e terribilmente reale nella sua testa.
Sapeva che, non appena fossero giunti al castello, avrebbe trovato Violet ad attenderlo con quel suo sorriso smielato che una volta aveva tanto amato. Ma che adesso, al confronto di quello di Lilly, sembrava solo una mera ombra.
Violet, maledizione. Possibile che se ne fosse dimenticato? Gli era completamente passato di mente.
Tuttavia, non avrebbe dovuto preoccuparsi più di tanto: Violet era stata la sua fidanzata solo in passato, ma lui aveva messo ben in chiaro le cose prima di partire per intraprendere la carriera del soldato. Sperava solo che quella che ormai doveva essere diventata una donna si fosse messa l'anima in pace e avesse capito che lui non le apparteneva più.
Probabilmente, pensò, sua madre poteva averla mandata via dopo che Jack era partito, e forse non l'avrebbe nemmeno incontrata, al suo ritorno.
-Jack?-
Eccolo di nuovo, quel benedetto fremito tra le gambe che lo colpiva ogni volta che Lily pronunciava il suo nome.
Riscuotendosi dai suoi pensieri, Jack si voltò. In quel momento Gareth li raggiunse, sistemando la sella sulla groppa di Mo, mentre le donne prendevano posto sul carro e il resto dei soldati saltava in sella ai loro stalloni.
-Grazie, Gareth. È ora di andare- aggiunse, rivolto a Lily.
Il ragazzo si affrettò a raggiungere il carro e a salirvi sopra. Avrebbe fatto compagnia alle altre donne.
Prima che lei se ne rendesse conto, Jack cinse la vita di Lily e la sollevò senza sforzo, a dispetto della gamba appena guarita, adagiandola delicatamente sulla groppa dell'animale. Lei si lasciò sfuggire un gridolino incredulo, che subito si affrettò a coprire con una mano.
Jack trattenne un sorriso, e, infilando un piede nella staffa, saltò dietro di lei. L'immediato contatto con il corpo della ragazza gli suscitò una dolorosa fitta di desiderio. Sentì concretamente il membro indurirsi e si costrinse a mordersi la lingua quando lei accostò ancora di più la schiena contro il suo corpo.
-Fatemi prendere le redini- ringhiò in modo decisamente brusco, circondandole la vita con le braccia.
La sentì trasalire, e involontariamente le sfiorò il collo con il respiro. Se avesse potuto fondersi con lei in quel momento, lo avrebbe fatto senza pensarci due volte.
-Sarà una lunga cavalcata- annunciò, mentre impartiva l'ordine di muoversi.
E dolorosa, aggiunse tra sé. Molto dolorosa.
***
Con immenso sollievo di tutti, Kirkhton Castle apparve in lontananza dopo che il sole era ormai tramontato da tempo. Il castello si ergeva alto, solido e robusto entro le cinta delle sue immense mura.
Lily notò il fiume che ne fiancheggiava un'ala, un piccolo villaggio che si estendeva al di là di esso.
Avvicinandosi al borgo, numerose persone uscirono dalle loro abitazioni per salutare il signore di Kirkthon Castle e rivolgergli parole di caloroso benvenuto.
-Conte?- ripeté Lily, stordita. La lunga cavalcata le era costata una fitta dolorosa al fondoschiena che sarebbe perdurata per giorni. E adesso scopriva che Jack Sanders era in realtà un nobile. Conte di Kirkthon Castle, lo definì un uomo anziano, allungando un braccio per toccargli un ginocchio.
-Siete un... nobile?-
Jack smontò e ordinò al resto del gruppo di proseguire, mentre lui si fermava a salutare i paesani.
-Sì- confermò con un sospiro.
-Mi dispiace non avervelo detto prima.-
L'anziano uomo chinò il capo, baciandogli la mano con estrema riverenza.
-Siete tornato!- esclamò con evidente felicità.
-Sì, Tom- disse Jack, sorridendogli stancamente. -Sono a casa.-
Quando Tom tornò a casa, Jack afferrò le redini di Mo e lo condusse, con Lily in groppa, verso la roccaforte.
Lily non poté fare a meno di ammirarlo. Alto e imponente, era dotato di una presenza autoritaria e possedeva il portamento di un re guerriero. Lei aveva intravisto per un attimo l'aspetto mite e gentile della sua personalità proprio in quel momento, quando aveva stretto la mano del vecchio con tanta dolcezza, ma, mentre lo guardava condurre il cavallo lungo la stradina rocciosa, la prima impressione che aveva avuto di lui si intensificò. Era un padrone, un guerriero. Nessuno avrebbe potuto ritenerlo un debole.
Oltrepassarono vari edifici prima di raggiungere il maniero, e lei osservò tutto con la massima attenzione. Stalle, magazzini, baraccamenti erano allineati lungo la corte superiore; vicino al castello vero e proprio si trovavano una cappella e altri edifici robusti.
Appena Jack la aiutò a smontare, si rese conto dell'atmosfera quasi gotica che circondava la costruzione. Ne fu immediatamente attratta.
Seguì l'uomo lungo la scalinata in pietra da cui si accedeva al castello vero e proprio, e si ritrovò a fissare la sua ampia schiena, invece che guardarsi intorno come sarebbe dovuto essere data la sua curiosità.
Raggiunsero l'enorme portone di quercia intagliata, decorato con borchie di ottone, dove si fermarono.
-È molto ben tenuto- abbassò la voce a un bisbiglio. -Casa mia è circondata solo da un pezzo di terra, niente a che vedere con...
I due battenti di quercia si spalancarono e una giovane donna, vestita con eleganza, apparve sulla soglia. Indossava un lungo abito di velluto color senape, in tinta con il colore dei capelli che ricadevano in morbide onde sulle spalle esili.
Il cuore di Jack perse un battito per un istante.
La donna gli gettò immediatamente le braccia al collo, avvinghiandosi come avrebbe fatto una sanguisuga.
Lily aggrottò al fronte, perplessa, mentre lei si staccava a malincuore dall'uomo.
-Lady Lily- Jack si schiarì la gola, in evidente stato di panico. -Vi presento lady Violet Milton. Violet, lady Lily Ferguson.
Nonostante la presentazione piuttosto sommaria, Lily si costrinse a sorridere gentilmente.
Lady Violet le piantò addosso un paio di occhi violetti, squadrandola con palese circospezione. Quell'espressione venne adeguatamente inibita da un sorriso che mise in mostra una dentatura pressoché perfetta.
-È un piacere fare la vostra conoscenza, Lady Lily- disse, mascherando un'ostilità bruciante con una cadenza voluttosa e smielata. Subito lei avvertì un brivido lungo la spina dorsale.
-Sono Violet- ribadì, come se lei non avesse sentito. -La fidanzata di Jack e futura signora di Kirkthon Castle.
***
Proposta dell'autrice: ho deciso di creare un gruppo Whatsapp per conoscere un po' di lettori, se volete entrare potete mandarmi il numero in privato ☺😎
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